chapter 1 - Iron man 1

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6:05. Mattina. Un altro giorno è iniziato. Ero ancora sotto le coperte ma la luce del sole arrivava già dalla finestra e nemmeno il tempo di svegliarmi che qualcuno entra alla porta.
"buongiorno fiorellino" disse una voce maschile
oh Dio è arrivato.
"su veloce Sheila oggi dobbiamo lavorare" continuò
"Sheila". Sheila, versione anglosassone di Cecilia che significa “cieca”. È il mio nome, almeno credo.
"ah che novità." risposi io.
Stark. Tony Stark. conosciuto come iron man. No non è mio padre, o qualche parente lontano. Mi aveva semplicemente trovata quando ero una ragazzina, avevo all'incirca 16 anni e stavo cercando di scappare da... ahhh lasciamo stare.
"beh di speciale c'è che avremo una nuova stagista." disse Tony
" oh fantastico e come si chiama?" chiesi
"da quel che ho capito si chiama Natasha Romanoff" rispose Stark
A quelle parole rimasi a bocca aperta. Sapevo chi era. Sapevo cos'era. ma non volevo rovinare la gioia del signor Stark nell'avere una nuova "stagista".
" quando arriva?" chiesi
"alle 11:00" rispose
" perfetto allora svegliatemi alle 13:00" risposi sarcastica.
"stai diventando un po' troppo come me" disse con quel suo tono ironico.
"beh è quello a cui punto"
" non essere come me, sii meglio"
Avevamo finito di lavorare sulle armature di Tony, da un' oretta circa ormai. Ora si stava allenando con...come si chiama...
"Happy mettici più forza" urlò Stark
oh sì sì chiama Happy. Io sono seduta con Pepper, e lei sta...beh come dire...sta facendo il suo lavoro, era diventata da poco titolare della stark industry,beh non so perché Tony l'abbia nominata come successore forse perché le piace non lo so. Poi all'improvviso vedo entrare una donna, capelli rossi, pantaloni, tacchi neri, e una camicia bianca; dai tratti facciali si capisce che è una donna russa.
"oh eccoti Natasha". disse Pepper
'Natasha'. Era lei. La "stagista" o meglio l'agente dello S.H.I.E.L.D.
"oh eccola arrivata Natasha ti presento Sheila, Sheila ti presento Natasha." disse Tony Fernando il suo allenamento
"piacere di conoscerti". dissi io facendo un finto sorriso. Dai suoi occhi sembrava che non destava sospetto su di me, ed era meglio così.
"piacere mio". rispose la rossa
"Natasha giusto?" chiese Tony
"si" rispose lei
Oddio. Cosa voleva chiederle ora.
" al centro campo" disse fermi Tony uscendo dal ring
"no Tony non credo sia una buona idea-" Pepper non fece nemmeno in tempo a fare finire la frase  che Nat era già li dove aveva detto Tony.
" Happy le fai lezione" disse solamente Tony raggiungendo me e Pepper
"certo."disse soltanto Happy
Tony  era seduto accanto a Pepper, dove mi trovavo io poco prima, a parlare di qualcosa, mentre io ero lì in piedi in attesa di osservare cosa avrebbe fatto Natasha. Credo che lei  abbia notato che stessi osservando ogni dettaglio, infatti si girò verso di me, mentre io la fissavo, senza alcuna emozione,ma solo curiosità di sapere cosa avrebbe fatto sul ring.
" prima regola mai distrarsi dall'avversario" inzio Happy ma non fece nemmeno in tempo di dirlo che lei lo fa andare direttamente a terra con la testa bloccata tra le sue gambe.
"o mio dio"esclamò Pepper alzandosi subito dalla poltroncina su cui era seduta un secondo prima. Tony invece era indifferente. Io invece non toglievo gli occhi di dosso da Nat, ero lì immobile e non davo a vedere nessuna espressione facciale.
"sto bene, sto bene" rispose Happy
" sei forte Natasha" disse Tony
" la ringrazio signor Stark"
"dove hai imparato queste mosse?"
La rossa all'inizio sembrò un po' scossa dalla domanda ma poi sorrise e rispose con una scusa banale ma efficace
"mi sono allenata da quando ero piccola".
"hai visto Sheila, hai trovato qualcuno forte quanto te." disse Tony dandomi una pacca sulla spalla
Deglutì silenziosamente, Se mai avrei fatto vedere quello che sapevo fare a Natasha, lei avrebbe capito che c'era qualcosa sotto.
"forse, ma ora ho solo bisogno di mangiare "  risposi con indifferenza
"beh forse è un po' presto ma non si rifiuta mai un offerta di cibo"
rispose Stark mettendo un braccio sulle mie spalle.
"oh comunque domani andremo a una festa" annunciò Stark
'Fantastico' pensai ironicamente. Ultimamente Tony era molto stressato e chiuso, faceva sempre cazzate e voleva andare sempre, e dico sempre , a delle feste oppure le organizzava lui.
Appena finito di mangiare e vedo che Tony andare subito in laboratorio. 'Chissà cosa gli stava succedendo'. pensai così Decisi di andare a controllare e vidi una cosa che non avrei mai voluto vedere o sapere.
"che ci fai qui?" esclamò Tony con un leggero tono di rabbia, come se gli avessi rovinato i piani.
"i-il coso che ti tiene in vita...ti sta uccidendo vero?" chiesi io pur conoscendo la risposta. Lui rimase in silenzio. Era stato beccato.
" si." disse silenziosamente
" o mio dio, O MIO DIO TONY  E TU QUANDO AVEVI INTENZIONE DI DIRMELO, O MRGLIO DI DIRCELO, NON HAI PENSATO A ME, A PEPPER, A JAMES?!"chiesi alzando un po' troppo la voce, ma in quel momento non importava il tono di voce, importava Tony, Tony Stark e la sua vita.
" Non ve lo volevo dire perché non volevo farvi preoccupare!" esclamò Stark
" e poi non è niente di così grave" aggiunse dopo con un tono di voce più basso
"non è niente di grave?! Tony non so se te ne sei reso conto ma stai morendo!" esclamai io
"ho capito! non c'è bisogno di ripeterlo"
E dopo quella frase cadde il silenzio.
"Jarvis cosa si può fare a riguardo?" chiesi all assistente robotico inventato da Stark
" non ho opzioni signora  Sheila" disse soltanto l'intelligenza artificiale. Cadde di nuovo il silenzio che però questa volta fu spezzato da Tony
"ora che lo sai lo dirai a Pepper e agli altri" chiese Stark con lo sguardo basso
"No" risposi a tono freddo. Vidi la sua faccia sorpresa ma allo stesso tempo sollevata. In fondo non c'erano opzioni. Non avrebbe cambiato molto la situazione di dirlo o non dirlo, o forse l'unica cosa che sarebbe cambiata sarebbe stata la compassione altrui verso Tony, cosa che lui odiava e così anche io.
"promettimi di fare attenzione quando usi l'armatura" dissi io quasi supplicandolo
"lo farò". rispose lui con tono di promessa
I giorni seguenti sembravano uguali ai precedenti, ma io ero ancora sotto shock per la scoperta, ero preoccupata per quello che sarebbe successo e per quello che sarebbe successo dopo che se Tony non ci sarebbe stato più... Sapevo che la mia vita senza di lui sarebbe stata insignificante.
Uno di quei giorni vuoti, mentre ero immersa nei miei pensieri sentii una voce femminile parlarmi
"Sheila giusto?" chiese, soevai il capo e trovai la rossa con un sorriso stampato in faccia.
" si giusto"risposi con un sorriso, nonostante dentro morivi di timore per quello che mi avrebbe voluto dire
"un nome inglese, eppure dal tuo accento, i tuoi lineamenti facciali sembrano quelli russi".
'cazzo.' pensai
"oh sì sono russa ma mi sono trasferita a 3 anni qui in america" risposi cercando di essere il più convincente possibile. Non potevo dirle che ero russa e che avevo lavorato per certe persone.
la rossa sorrise poi aggiunse, "anche io vengo dalla Russia"
" scusa se ti sto facendo perdere tempo" continuò lei ritirando il suo sorriso quasi come se si fosse pentita di parlarmi
"oh nono tranquilla non ti preoccupare" dissi sentendomi quais un po' in colpa, lei sorrise e poi si allontanò forse però per andare da Pepper o da Tony.
Avevo due persone da tenere d'occhio...una che poteva morire da un giorno all'altro...e l'altra che mi avrebbe potuto far morire da un giorno all'altro...

Bastardi a mano armata ||Natasha Romanoff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora