Capitolo venti

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Appena salita sull'ambulanza mi hanno fatto qualche controllo per assicurarsi che i parametri fossero nella norma nell'attesa di arrivare in ospedale. Ad un certo punto sento il paramedico alla guida fermarsi e parlare con un poliziotto fuori.

-"Ehy Fred come stava il ragazzo? La ferita era grave? Sai qualcosa?"- chiede.

-" Ha ripreso conoscenza prima di salire in ambulanza ma ha perso molto sangue. Speriamo bene!"- risponde.

-" Sarà lo stesso uomo che ha aggredito la vostra paziente, sicuramente le due cose sono collegate. Oppure era un semplice passante che ha visto qualcosa e voleva fermare il fuggitivo ma gli è andata male"- aggiunge il poliziotto.

-" Scusi potete spiegarmi che è successo?"- mi intrometto.

-" Non vorrei turbarla signorina nel suo stato"- risponde il paramedico.

-" Non mi sembra che si stava preoccupato fino e poco fa e poi sto bene, la prego mi dica!"- supplico.

-" Beh, insomma, questo ragazzo è stato sparato da un uomo poco dopo la sua aggressione. I poliziotti pensano che sia collegato e che sia lo stesso che l'ha aggredita, forse ha visto tutto e voleva fermarlo per consegnarlo alla giustizia ma ha ricevuto un proiettile allo stomaco, ha perso molto sangue, poveretto "- dice scuotendo la testa, una strana sensazione si impossessa di me ripensando alle telefonate che ho ricevuto.

-" Come si chiama il ragazzo?"- chiedo.

-" Magnus Bone o una cosa del genere, non ricordo esattamente"- dice pensieroso.

-" B..Bane?"- chiedo.

-" Si si, era proprio quello!"- dice.

-" Oddio!"- urlo sconvolta, mi copro il viso con le mani sentendomi terribilmente in colpa per non aver risposto alle chiamate, lui voleva avvisarmi e io non ho voluto ascoltarlo. Avrei dovuto parlare con lui da molto prima per capire da che parte stava.

-" Ehy signorina, aveva detto che restava calma su, lo conosce?"- chiede.

-" Si lo conosco ed è il figlio del nostro aggressore. È una storia lunga"- dico per chiudere, non ho voglia di raccontare.

Dopo che siamo arrivati mi fanno il prelievo, i raggi alla mano dolorante e mi medicano la ferita al viso. Chiamo Dave ma non mi risponde e esasperata lo lancio sulla barella. Faccio avanti e dietro nervosa, voglio sapere come sta Magnus, voglio Dave qui con me. Vedo un dottore venire verso di me e mi fermo.

-" Signorina non dovrebbe stare in piedi, la botta in testa può provocare dei capogiri e farla cadere. I risultati del prelievo sono arrivati, fra poco verrà un infermiera a prenderla per fare la tac"- dice sintetico e si gira per andarsene.

-" Dottore, è stato portato qui un certo Magnus Bane?"- chiedo.

-" Non posso dare informazioni a chi non è parente"- dice.

-" È il fratello di mio fratello e mia sorella e io sono la loro tutrice"- dico.

-" Oh beh in questo caso, si è stato portato qui, lo stanno operando ma è abbastanza grave perché ha perso molto sangue e gli asporteranno la milza"- dice.

-" Mi può informare dell'esito dell'operazione?"- chiedo e lui annuisce. Nel frattempo vedo entrare Dave.

-" Scusa amore, non ti ho risposto perché ero già in ascensore. Come stai?"- chiede.

-" I bambini?"- chiedo.

-" Sono al sicuro"- risponde.

-" Sto bene, solo dei dolori sparsi. Dave quello che ho scoperto mi ha sconvolta, mentre uscivamo dal parco ho sentito il paramedico parlare con un poliziotto e chiedeva di un ragazzo che era stato sparato e indovina chi era? Magnus. Ho ricevuto tante sue chiamate e secondo me voleva avvisarmi e io stupida non ho risposto"- dico tutta infervorata.

Sam Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora