Capitolo 31

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La mattina dopo mi venne in mente tutto. Cazzo, avevo sbagliato a baciare Draco. Ma cosa intendeva con "ti pentirai di questa scelta?" Perché mai mi sarei dovuta pentire di averlo come fidanzato? E perché proprio ora?

A interrompere questi pensieri fu la porta della mia camera che si spalancò. Entrò Astoria struccata, in pigiama e con i capelli spettinati.

<Buongiorno.> Disse con disinvoltura.

<Astoria! Dove hai passato la notte?> Si morse un labbro.

<Ehm... da Theo.> Spalancai gli occhi, fingendomi sorpresa.

<Theo Nott?>
<Quante altre persone che si chiamano Theo conosciamo April?> Pronunciò prendendomi in giro.

<Posso dirti una cosa? Io lo sapevo.> Questa volta fu lei che sgranò gli occhi.

<Vi ho visti, ieri, alla festa. Vi stavate baciando.> Rise portandosi una mano sul volto.

<In realtà mi sono fidanzata.>

Mi tappai la bocca.

<Che cosa! Wow! Raccontami tutto! Dopo ti devo raccontare qualcosa anche io.>

Mi raccontò tutta la storia della loro relazione, che era iniziata alla fine dell'estate, inizialmente come passatempo per entrambi, una storia estiva, poi era diventata una cosa seria. Ero così felice per lei.

<Adesso... che cosa mi dovevi dire?>
<Ehm... io... ho baciato Draco... e lui ha baciato me...> Mi fissò come se avessi detto la cosa più grave del mondo.

<Tu proprio odi ascoltarmi eh?> La fermai con una mano, non volevo essere interrotta.

<Lui, dopo avermi baciata, mi ha detto una cosa... "ti pentirai di questa scelta"... poi è fuggito, mi ha lasciata da sola... che cosa intendeva Astoria? Che cosa voleva dire quella frase?> Dissi disperatamente.

<I-io... non lo so...> Sembrava molto incerta o insicura di queste parole, ma lasciai perdere.

Decisi di uscire dalla camera, pensare ad altro. Non volevo pensare a Draco, né ad Astoria, non volevo pensare a niente.

Andai al Lago Nero, e per mia sfortuna, o forse fortuna, trovai un inconfondibile biondo.

<Draco, ciao. Che fai qui?> Dissi tentando di iniziare una conversazione.
<Potrei farti la stessa domanda.>

<Beh, io... volevo parlarti di quel bacio. Non ho capito molto, forse perché eravamo ubriachi.>

<Sarò onesto con te, April. Non ce la faccio a starti lontano, a ignorarti, e ci ho provato molto, anche quest'estate. Il problema è che tra noi non è una cosa fattibile, non adesso...>
<Ma Draco, non è mai stato fattibile! Perché ci pensi solo adesso? Siamo sempre stati insieme nonostante la nostra diversità!>

<Tu non capisci! Se fossi furba, staresti lontana da me. Soprattutto adesso. Credimi.>
<E se non lo fossi? Andiamo Draco, tutto ciò non mi interessa, e lo sai! Nemmeno a te è mai importato!>

Ci pensò un po'...
<Va bene, allora. Come prima, se è questo che vuoi. Ripeto, io ti ho avvertita.> Continuavo a non capire questa frase, ma decisi che era meglio non fare troppe domande.

<Come prima.>

Dal quel momento, tutto tornò come prima.

Il giorno dopo sarei dovuta andare nel mondo babbano, avevo programmato una serata in un locale vicino Londra con Astoria, ma lei aveva un impegno con Theo. Quindi sarei andata da sola.

Mi svegliai prestissimo, verso le sei di mattina, e mentre preparavo la borsa per uscire, mi venne in mente qualcuno. Qualcuno con cui sarei potuta andare a Londra. Draco.

Corsi in camera sua e bussai. Mi aprì, vestito come al solito con la sua inconfondibile black suit. Era bellissimo, ma gli mancava qualcosa. Aveva delle occhiaie e la faccia stanca, non sembrava aver dormito quella notte.

<Ti andrebbe di fare una gita con me?> Mi fissò un attimo, confuso.
<Ho da fare.> Stava per chiudere la porta ma entrai dentro la stanza senza dire nulla.

<Si tratta di un giorno Draco! Un giorno di stacco dalla scuola, magari non so, studi troppo. Sei in pessime condizioni, ti farà bene uscire.> Sbuffò e annuì. <Dove dobbiamo andare?> Feci un saltello dalla felicità e battendo le mani, risposi:

<A Londra.>

<Dai babbani?> Sgranò gli occhi disgustato, e gli diedi una leggera spinta.
<Ah, scusami, non ci pensavo.> Si corresse subito dopo.

<Voglio andare a trovare i miei genitori. Astoria doveva venire con me, ma... ha un impegno.>
Senza dire nulla cominciò a preparare la sua borsa e io lo aiutai.

Dopo aver parlato con Silente di quest'uscita, uscimmo dalla scuola e prendemmo il treno.

Arrivammo nella stazione babbana verso le 11:30 di mattina.

<Come sono strani questi babbani.> Commentò Draco scrutando attentamente le persone che passavamo vicino a noi.

<Cerca di essere sempre gentile.> Gli sussurrai all'orecchio. Alzò gli occhi al cielo e mi porse la mano per smaterializzarci. Sbuffò e cominciammo a camminare alla ricerca di un pullman che ci avrebbe portato dai miei genitori.

Trovammo una fermata qualche minuto dopo, e ci recammo nel bar di fronte ad essa per acquistare i biglietti.

Una volta all'interno del mezzo cominciai ad immaginare i miei genitori. Ero un po' agitata, come ogni volta che facevo loro visita. Draco probabilmente capì ciò a cui stavo pensando e mi strinse la mano. Scesi dall'autobus e cominciai a camminare verso casa.

Mi trovai di fronte alla porta. Decisi che quel giorno avrei confessato ai miei genitori della mia relazione con Draco. Era arrivato il momento. Rivelai questa decisione al ragazzo accanto a me, che dopo qualche istante di insicurezza annuì.

Contai nella mia mente fino a tre e bussai decisa. Aprì mia madre, riconobbi subito i suoi capelli castani. Sgranò gli occhi e sorrise immediatamente; corse a chiamare mio padre e mi abbracciò. Draco in tutto ciò rimase fuori dalla porta, forse imbarazzato. Notai il suo stato d'animo e decisi di intervenire.

<Draco, entra.> Lo chiamai, mia madre e mio padre si guardarono con aria interrogativa. Il ragazzo entrò.

<Mh.. ciao. Sono Draco Malfoy.> Si presentò sedendosi accanto a me.

Mia madre rimosse immediatamente tutta la diffidenza che sembrava provare invece mio padre.

<Draco, ciao! Ho sentito parlare di te. Come stai?> Il ragazzo guardò me come se non riuscisse più a parlare, gli diedi una leggera gomitata.

<Ehm... sto bene grazie.> Mia madre sorrise, probabilmente comprendendo l'imbarazzo che provava Draco in quel momento.

Ci fu un attimo di silenzio, dopodiché presi coraggio e parlai.

<Mamma.. babbo... devo dirvi una cosa...> Ero sicura di aver attirato la loro attenzione, così proseguii.

<Io e Draco... siamo fidanzati.>

Mio padre sbatté le palpebre elaborando l'informazione. Mia madre rimase in silenzio per pochi secondi, infine sorrise e mi abbracciò.

<Amore, sono così contenta per te! Sappi che io e tuo padre saremo sempre dalla tua parte. Ne siamo entrambi entusiasti!> Guardò il marito, che improvvisamente cominciò a sorridere.

Anche l'umore di Draco sembrò migliorare, assunse un'espressione più tranquilla e sollevata.

<Volete fermarvi a cena?> Domandò.

<Va bene mamma.> Draco annuì soddisfatto, adesso sembrava completamente un'altra persona.

SPAZIO AUTRICE:
SONO TORNATA. COME STATE? COME STATE TRASCORRENDO L'ESTATE?

MINE - Draco MalfoyWhere stories live. Discover now