Capitolo 2

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Il giorno dopo mi svegliai piena di energie, indossai rapidamente la divisa e corsi a lezione, non avrei fatto ritardo il primo giorno di scuola. Pozioni era accanto alla sala comune serpeverde, quindi per me fu davvero facile arrivare. Mi sedetti all'ultimo banco, salutando Hermione con la mano e la porta si spalancò. Il professor Piton, con i capelli neri come il carbone fino alle spalle e unti, il naso adunco e l'aria severa, con la voce lenta, fredda e strascicata.

<Non saranno presenti stupidi incantesimi in questo corso, e non tutti apprezzeranno l'arte del preparare pozioni.> Notò immediatamente che Harry non prestava attenzione, e gli fece una domanda: <Vediamo, signor Potter, la nostra nuova celebrità: cosa ottengo se verso della radice di asfodelo in polvere in un infuso di artemisia?> Il ragazzo lo scrutò con aria confusa, sbattendo le palpebre. Appena ebbe finito la frase, la mano di Hermione scattò in aria. Le detti una piccola gomitata. <Vuoi farti passare per un'insopportabile so-tutto-io?> Le dissi all'orecchio.

Anche quando frequentavo la vecchia scuola babbana odiavo i sapientoni che alzavano sempre la mano, e non volevo che mia sorella ne facesse parte, ma non mi diede comunque retta.

<Potter non lo sai? Riproviamo: Dove guarderesti se ti dicessi di trovare un bezoar?> Assunse un'espressione più confusa della precedente. Io, al contrario, conoscevo la risposta: per tutta l'estate mia sorella non aveva fatto altro che leggere tutti i libri, coinvolgendomi e obbligandomi a leggerli anch'io, perché come diceva lei "Sapere è importante" e bla bla bla.

Lei continuava a tenere in alto e ben in vista la mano, impaziente, e la cosa cominciava a urtare sia me e che Harry, che iniziava a passare per sfigato. <Ultima possibilità: qual è la differenza tra aconito e luparia?> Il ragazzo si stava scocciando.

<Come può vedere, professore, non conosco nessuna di queste risposte, ma Hermione evidentemente sì, sarebbe un peccato non chiederglielo.> Pronunciò queste ultime parole con strafottenza; io guardai mia sorella come per dire "te l'avevo detto".

Il professor Piton fece abbassare la mano a mia sorella con un cenno brusco della mano, spiegò la risposta a Potter, e per finire tolse 5 punti ai Grifondoro, "per la sua ignoranza".

Con il tempo passato ad Hogwarts divenni in poco tempo la migliore amica di Astoria Greengrass, dato che avevamo più o meno gli stessi interessi, entrambe adoravamo disegnare, leggere e spesso studiavamo insieme in biblioteca. Era una delle uniche persone appartenenti alla mia casa che non mi disprezzava per il mio sangue, ed era sempre pronta a difendermi da chiunque. Le ero molto grata per questo, e nonostante i litigi, le volevo molto bene.

Spesso Hermione mi dava appuntamento di nascosto in biblioteca. Questo era l'unico modo per poter parlare liberamente con lei: appartenendo a due case differenti, e vista la rivalità tra grifondoro e serpeverde, non ci era concesso parlare e vederci spesso come avremmo desiderato. Iniziammo a incontrarci in biblioteca, con la speranza di non farci mai scoprire dal custode e dagli insegnanti.

Quella notte avrei dovuto incontrarla, per farmi raccontare ciò che era successo a lei, Ron ed Harry a proposito della pietra filosofale, una strana pietra in grado di far diventare immortali le persone.

Era riuscita a convincere i due ragazzi a parlarmi della pietra filosofale, onestamente volevo sapere ciò che stava succedendo agli amici di mia sorella. I tre ragazzi erano inseparabili tra di loro, ma io non ero molto amica e sicuramente non ero nel loro gruppo. Ma nonostante ciò, ero molto curiosa. Parlammo per quasi tutta la notte, poi ognuna di noi tornò nel proprio dormitorio.

Non ero mai riuscita a farmi mettere in punizione.

Scesi nei sotterranei, e con orrore, vidi davanti all'ingresso un ragazzo biondo appoggiato al muro, a braccia conserte, con un sorrisetto malefico sul volto. <Sei nei guai, lo sai vero?> Disse soddisfatto. Qualche istante dopo, accanto a lui si trovava la professoressa McGranitt, che mi guardava con un'espressione delusa. <Signorina Granger, sono molto delusa da te, sei in punizione. Domani sera andrete tutti e due nella foresta proibita dove sconterete la vostra punizione.>

Il ghigno sul volto di Malfoy scomparve immediatamente: <Scusi professoressa, credo ci sia stato un errore, ha detto entrambi.> Lei lo guardò severamente: <Hai sentito benissimo, signor Malfoy. Si da il caso che anche tu eri fuori a quest'ora della notte; pertanto, andrai nella foresta proibita insieme alla signorina Granger, e a entrambi verranno tolti 20 punti ciascuno per il vostro grave comportamento. Vi voglio entrambi qui dopo cena, e se non vi presente, vi saranno tolti altri 50 punti. Ora a letto.>

Mi trattenni dallo scoppiare a ridere quando vidi l'espressione di Malfoy furiosa. <Che c'è Malfoy? È tutta colpa tua!> Dissi prendendolo in giro. Si voltò venendo verso di me, e indietreggiai.

<Che cosa hai detto?> Lo guardai, con aria di sfida.
<Ho detto che è tutta colpa tua.> Scandii bene le parole.
<Te ne pentirai. Mi vendicherò!> Urlò arrabbiato.
<Uh, aspetto con ansia.> Risposi alla sua minaccia ridendo e andandomene a letto, dove mi addormentai subito.

Il giorno dopo, a cena spiegai ciò che era successo ad Astoria, e raggiunsi annoiata la professoressa McGranitt. Uscimmo entrambi dal castello e raggiungemmo la foresta proibita. Malfoy cercava di fare lo spavaldo, ma gli riusciva malissimo, infatti, si vedeva lontano un kilometro che aveva una paura tremenda.

<Mio padre lo verrà a sapere, ho addirittura sentito che ci sono lupi mannari.> Lo guardai sgranando gli occhi, e poco dopo sentii un terribile ululato. <Cosa è stato?!> Gridai prendendo un bastone spaventata. <Stai zitta, ci farai ammazzare!> Alzai gli occhi al cielo, e vidi quello che sembrava un unicorno steso a terra, e una figura incappucciata, accovacciata accanto all'animale.

Nemmeno il tempo di dire qualcosa, che Malfoy urlò più forte che poteva, era chiaramente terrorizzato, e lo ero anche io. Iniziò a correre velocissimo; lasciai cadere la torcia che avevo in mano, e corsi verso il castello, che sembrava lontanissimo ai miei occhi.

Inciampai contro un ramo a terra, e caddi, facendomi molto male alla gamba. <Malfoy! Torna indietro!> Non mi ascoltò, e continuò a correre. <Per favore aiutami! Torna indietro!> La figura incappucciata avanzava verso di me, ed io chiusi gli occhi terrorizzata.

Ad un certo punto, notai che qualcuno correva dietro di me, mi voltai, e vidi Malfoy. <M-Malfoy, sei tu?> Era spaventato, ma si accovacciò cercando in qualche modo di aiutarmi. Ormai la figura era vicinissima, e ci avrebbe attaccato, se non fosse stato per un gigantesco Minotauro che ci salvò, facendolo fuggire nell'oscurità della foresta.

Ritornammo a scuola, e non parlai più con Malfoy di ciò che era successo quella notte. Fu come se non ci fossimo mai parlati.

SPAZIO AUTRICE:
EHI RAGAZZI! ECCO A VOI IL SECONDO CAPITOLO DELLA STORIA!
HO GIÀ MOLTISSIME IDEE PER LE PROSSIME, CHE PUBBLICHERÒ SUBITO DOPO QUESTA <33

MINE - Draco MalfoyOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz