Capitolo 8

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Qualcuno mi aveva preso i polsi da dietro. Mi voltai di scatto: Draco Malfoy, ovviamente.

<Che vuoi Malfoy?> Sibiliai cercando di allentare la presa.

<Ti piace tanto farmi arrabbiare, eh Granger?> Disse sorridendo.

<Beh, senza offesa, ma eri molto più bello da furetto. Potrei ritrasformarti.> Esclamai con un ampio sorriso sulle labbra.

<Ah si? Provaci.> Lasciò il mio polso e tirò fuori la bacchetta in segno di sfida, ma in quel momento arrivò qualcuno che ci interruppe.

<Che succede qui?> Era Astoria Greengrass, la mia migliore amica.

<Ehm, nulla.> Non sapevo proprio che dire, a dire la verità ero molto imbarazzata, mentre il biondo se ne andava ridendo.

<Andiamo in camera, così mi racconti.> Scendemmo nei sotterranei ed entrammo in camera.

<Mi spieghi che è successo?!> Urlò sbattendo la porta e sedendosi sul letto.

<Nulla, il professore ha trasformato Malfoy in un furetto, io l'ho preso in braccio, e lui si è arrabbiato. Fine della storia.>

<Non ci credo! Un furetto!> A quella frase il suo umore cambiò rapidamente e lei scoppiò in una fragorosa risata.
<Perché non mi hai chiamata? Amo i furetti, persino il mio patronus lo è!>

<Possiamo sempre trasformarlo di nuovo, se ti va!> Proposi tra una risata e l'altra.

Il giorno dopo ci sarebbe stata la prima prova. Ero molto nervosa per questo, ma cercai di rilassarmi.

Camminando velocemente nei corridoi, incontrai il ragazzo con gli occhiali, anche lui sembrava agitato e stupito.

<Ehi Harry! Nervoso?> Domandai notando il suo sguardo.

<Eccome... ho sentito che dovrò affrontare dei draghi...> Disse con voce strozzata.

<Che cosa?! È pericoloso!> Urlai istintivamente, ma pensandoci non era la cosa più rassicurante da dire, così lo abbracciai.

<Ce la farai Harry. Sta' tranquillo.>

<Grazie April>

Il giorno dopo i quattro campioni dovettero affrontare un enorme drago, come mi era stato detto dal ragazzo e prendere l'uovo d'oro. Ce l'avevano fatta, ne ero sicura; ora si avvicinava la mia parte preferita. Il ballo del ceppo.

<Il ballo del ceppo è una tradizione del Torneo Tremaghi. Si svolgerà tra una settimana, il 24 dicembre. Potranno partecipare solo gli studenti dal quarto anno in su, a meno che non vengano invitati da studenti più grandi. Trovate un accompagnatore.>

I professori ci avevano spiegato bene di cosa si trattava, ora mi restava solo trovare un accompagnatore, e non era molto facile.

Mentre uscivo dalla classe pensierosa, andai a sbattere contro qualcuno.
"Oh, ehm... scusa, non volevo..." disse il ragazzo con cui mi ero scontrata, così alzai lo sguardo.

Era Cedric Diggory.

Cedric era molto popolare a scuola, soprattutto con le ragazze, e giocava a quidditch. Tutte erano innamorate di lui, tranne me ovviamente. Eravamo solo buoni amici anche se era più grande e appunto molto più popolare. Ci eravamo conosciuti il primo anno, ma avevamo perso un po' i rapporti per via della rivalità tra le nostre case.

<Nulla Ced, tranquillo.>

<Posso accompagnarti nel tuo dormitorio?> Chiese lui. Non è una cosa da poco essere accompagnati da Cedric Diggory.

Accettai senza farmi troppi problemi. Mentre camminavamo decine di ragazze gli si fiondavano addosso chiedendogli di andare al ballo con lui o di uscire insieme, qualche volta. Lui cercava di sorridere educatamente a tutte, ma erano veramente tante. Quando finalmente ci liberammo della scia insistente di ragazze decisi di iniziare una conversazione per sciogliere la tensione che si era creata. Dopotutto eravamo amici, anche se ci eravamo un po' allontanati, e mi sembrava carino riallacciare i rapporti.

<Ehi Ced. Con chi vai al ballo?> domandai dandogli una leggera pacca sulla spalla.

<Io con nessuno ancora... ehi, ti andrebbe di venire con me? Da amici ovvio.> Un timido sorriso comparve sul suo volto.

<Si, va benissimo, nemmeno io ho un accompagnatore. Ci sta.> Dissi sorridendo.

<Senti... tu credi a Harry?> chiesi al ragazzo con sguardo incerto e inquisitorio.

<Onestamente non lo so... mi sembra effettivamente un po' bizzarro il fatto che non abbia messo il suo nome nel calice, chi potrebbe averlo messo altrimenti? Da una parte penso che Potter non farebbe mai una cosa simile, il preside è stato molto chiaro su questo. Ma perché mentire? Non sono sicuro di ciò. Ah, non ho messo la spilla e ho detto ai miei amici di non metterla ma non tutti mi hanno ascoltato; nessuno gli crede, mi dispiace. Spero che non sia stato lui. Se fosse stato lui, sarebbe davvero una cosa insensata. Ho sentito dire che le prove sono molto difficili ed è praticamente un suicidio. Deve essere pericoloso questo torneo.>

<Io gli credo. Non è così stupido da mettere da solo il nome del calice. Evidentemente c'è qualcuno che lo ha messo per fargli un dispetto. È una cosa orribile e chiunque l'abbia fatto sta pur certo che la pagherà, parola mia!>

Parlando eravamo arrivati nei sotterranei, abbracciai Cedric e lo ringraziai per avermi accompagnata, dopodiché pronunciai la parola d'ordine ed entrai. Avevo passato una giornata piacevole, e mi ero tolta questo peso del ballo dalle scatole.

<Bene! Ci vediamo lì allora.>

Mi salutò e lo vidi sparire nel dormitorio dei Tassorosso.

Mi diressi nella piccola biblioteca all'interno della sala comune serpeverde e iniziai a rovistare alla ricerca di un bel libro da leggere. Alla fine scelsi un grosso volume con la copertina verde scuro, impolverato e dall'aria molto antica. Crollai sul divanetto in pelle nera della sala, con il libro stretto tra le braccia. Leggere è sempre stata una cosa che mi rilassava. Mi permetteva di sognare, entrare a far parte del racconto che leggevo immedesimandomi nella protagonista e immaginando che ciò che accadeva a lei potesse accadere a me. Non so, forse per il fatto che sono la sorella di Hermione, e lei mi ha sempre costretto a leggere "per imparare", oppure perché sarei stata adatta tra i Corvonero.

Iniziai a sfogliare la prima pagina del libro, adoravo il leggero scricchiolio e il piacevole rumore delle pagine che si aprivano, con in sottofondo lo scoppiettio del fuoco acceso; nel frattempo sorseggiai una gustosa e bollente cioccolata calda, la bevanda invernale babbana che preparavano i miei genitori quando era brutto tempo, in inverno. Restando in silenzio potevo udire le acque del lago nero sbattere delicatamente contro le vetrate della grande stanza, illuminata e calda.

Stranamente la sala comune era particolarmente silenziosa oggi, non c'erano Draco, Pansy, Blaise e Theo a fare confusione come al solito, il che era molto bizzarro. Il silenzio durò ben poco. Dopo qualche minuto infatti, Draco-Insopportabile-Malfoy entrò nella stanza sbattendo la porta, segno del suo arrivo.

SPAZIO AUTRICE:
EHII! NUOVO CAPITOLO! VOI CHI SARESTE VOLUTI ANDARE AL BALLO DEL CEPPO? IO CON DRACO <3

MINE - Draco MalfoyWhere stories live. Discover now