<Taeyong, no. Siamo fratelli>
<Solo di nome, non abbiamo legami di sangue.... e se fossimo stati veramente fratelli ti avrei resa mia comunque>
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An Han-gi è una ragazza semplice. Ha 17 anni, e vive...
Non faceva caldo, ma era perché a inizio aprile, ci sono tutti gli eventi per i giovani, tra cui animazioni e robe varie che a me non interessano. Assolutamente. Ma sarò obbligata ad andarci. Non solo per Taeyong, perché non voglio rimanere da sola a casa, ma perché i nostri genitori ci faranno andare per forza.
-Oggi... Dato che non abbiamo da studiare... Coccole?- chiese il mio moroso, inserendo il codice per entrare in casa, ma io lo fermai. -Ieri non te l'ho detto... La signora accanto, mi ha chiesto di fare da babysitter a suo figlio. Tra poco dovrò andarlo a prendere a scuola.. abbiamo il tempo di mangiare, e se vuoi... Puoi venire con me?- chiesi speranzosa, e lui rimase in silenzio.
-ah... Si, certo. Verrò con te, e fino a quando dobbiamo guardarlo?- chiese e io sorrisi furbetta. -oggi è la prova... Però dovrebbe rimanere a dormire da noi. Sua madre lavora fuori tutto il giorno, tutti i giorni, solo il giovedì è libera, e lo tiene lei.- dissi e lui spalancò gli occhi. -È un problema?- chiesi cercando il suo sguardo.
-Non potrò averti per me. E nemmeno provare ad andare oltre- disse e io sorrisi andandogli incontro. Circondai il suo collo con le mie braccia, per poi dargli un bacio sul pianerottolo di casa. -Se è questo il tuo dubbio... Non ti deluderò. La notte il bimbo dormirà- dissi e lui sorrise leggermente dandomi un bacio meno casto. Lo spinsi indietro e digitai il codice entrando, ancora l'uno avvinghiato all'altro.
Si tolse lo zaino dalle spalle, e io feci lo stesso, presa dal momento. Chiusi la porta con un calcio, e portai le mie mani sulla sua giacca. Non saremmo andati sicuramente oltre, saremmo dovuti andare a prenderlo a scuola tra un'ora circa.
-Che intenzioni hai, Gi?- chiese staccandosi leggermente dal bacio, vedendo le mie mani stringere la sua giacca. Mi fermai dal cercare le sue attenzioni, e mi allontanai leggermente. -Questo- dissi togliendogli la giacca da dosso. Lui rise per poi prendermi per i fianchi e farmi avvicinare a lui. Sorrisi anche io, e riprendemmo quello che stavamo facendo.
-Amore... se fai così, non ti assicuro di rimanere fermo- disse tra un bacio e l'altro, mentre lo spingevo verso la nostra camera. Sorrisi per poi portare le mie dita a sbottonare la sua camicia di scuola, tolsi la cravatta e una volta sbottonata anche la camicia gliela tolsi definitivamente, beandomi della vista del suo busto così perfetto. Lui mi fece rialzare lo sguardo verso di lui. Prese il mio viso tra le mani per poi baciarmi amorevolmente. Sembrava voler contenersi, ma con le mie mani che accarezzavano i suoi addominali, gli sembrava impossibile.
Rivelò le sue vere intenzioni prendendomi in braccio, risi leggermente per poi riprendere ad assaporare il suo sapore. Lo amavo. Da impazzire.
Entrò nella nostra stanza, e senza staccarsi dal bacio, salì le scale. Mi fece mettere in piedi sul materasso, mentre lui occupato con la bocca sulla mia, e le mani sulla mia gonna, si fece sempre più avanti. Mi tolse la gonna, e mi fece stendere sotto di lui. -Sicura di voler andare oltre proprio adesso?- chiese divertito. L'eccitazione era davvero troppa. Troppa da sostenere. Senza rispondergli portai le mani sul bottone e sulla zip dei suoi pantaloni, e li slacciai. Lui mi osservava come se fossi il quadro più bello tra tutti, facendomi sentire incredibilmente amata.
Vedevo la sporgenza che stata stretta tra i suoi boxer. -È con te che voglio farlo. Tanto vale approfittarne- dissi facendolo ghignare.
Si riabbassò verso di me calmando le acque. Iniziò a darmi un bacio casto, che ricambiai, portando le mani dietro al suo collo, accarezzando la sua pelle nuda, e i ciuffi di capelli rossi che ormai lo caratterizzavano. Leccò piano e dolcemente il mio labbro inferiore facendomi capire che saremo passati allo step successivo. Socchiusi le labbra, lasciandogli l'accesso che cercava, ma che aveva già ottenuto all'inizio.
Una delle sue mani si stava occupando di slacciare accuratamente e lentamente la mia camicia della divisa. Quando le sue dita fredde sfioravano la mia pelle bollente curvavo la schiena, verso di lui, spontaneamente.
Lui sorrise nel bacio, per poi continuare la sua opera. Si staccò dalle labbra, per poi abbassarsi a baciare tutta la mia pelle, la mascella, il collo, e la scollatura che aveva creato. Chiusi gli occhi e strinsi in due pugni le lenzuola, che sapevo avrei dovuto ripulire.
Mi fece alzare leggermente, togliendomi finalmente il sottile strato della camicetta, per poi portare le mani dietro la mia schiena e slacciarmi con un movimento scaltro il reggiseno. -amo il pizzo nero... Ma stai meglio senza- disse facendomi imbarazzare leggermente per poi ridacchiare. -Scemo- lo feci riavvicinare per poi baciarlo. Prima di togliermi del tutto il pezzo di sopra, riuscii a cambiare le posizioni, mettendomi a cavalcioni su di lui. Ero seduta sul suo bacino e temevo di fargli male. -Non ti faccio male stando seduta qui?- chiesi e lui rise leggermente per poi negare, farmi avvicinare e infine riunire le nostre labbra. -Ti amo- disse semplicemente, sorrisi sentendo il mio cuore battere come non mai. Mi abbassai e iniziai a baciare anche tutto il suo collo, lasciando dei segni...i miei segni, come lui aveva fatto a me. Una mano la feci unire con le sue, stringendo e intrecciando le nostre dita, mentre l'altra la utilizzai per abbassargli gradualmente i boxer che erano diventati anche fin troppo stretti. -Ah- gemette, per poi cambiare posizione e allungare la mano verso il cassetto, dove estrasse una bustina argentata. Lo feci avvicinare di più, per poi continuare a baciargli il collo. Stava godendo, e lo percepivo dai suoi movimenti. Prese il lenzuolo ai piedi del letto e lo mise sopra di noi, mi tolse definitivamente il reggiseno, e quasi subito iniziò a prestarci attenzione, con la bocca e con la mano. Con la mano libera mi tolse anche gli slip, mentre io mi accinsi a togliergli i boxer una volta per tutte. -Ah...Tae... Fallo- lo incitai a farlo, a prendere ciò che era destinato ad essere suo.
Prese la bustina tra i denti ma gliela rubai. La aprii io e lo aiutai a metterlo. Volevo farlo io. -Farò piano- sussurrò con voce spezzata, gemendo subito dopo, per il contatto diretto col mio organo.
Lo feci avvicinare a me e iniziai nuovamente un bacio. Lui entrò dentro me, facendomi curvare la schiena, si fermò per paura di farmi male ma io mi abituai quasi subito, per cui, gli feci segno che poteva muoversi, e così fece, continuammo il bacio, accompagnato dalle sue spinte, fino a quando non arrivò al mio e al suo di punto debole.
Si staccò dal bacio, prese le mie mani tra le sue, e fece intrecciare le nostre dita. Aprii gli occhi vedendo la sua fronte imperlata di sudore, e con una smorfia di piacere dipinta su di essa, era bellissimo. Il mio ragazzo era bellissimo. Dopo poco sentii un caldo nel basso ventre e gemetti ad alta voce, accompagnando il letto ormai cigolante. Le sue spinte divennero sempre più potenti e andarono sempre più a fondo. Respirai a malapena, le mie gambe tremavano e lui si abbassò poggiando la fronte sulla mia spalla, mi diede diversi baci, -Se-sei così bell-la amore m-mio- scosso dai gemiti, venì, e lo capii quasi subito. Si fermò e uscì da me, ripresi finalmente a respirare.
Si sdraiò accanto a me, ancora col respiro accelerato. Mi voltai verso di lui e sorrisi. Mi avvicinai e mi accoccolai a lui. Lui mi accolse tra le sue braccia, per poi coccolarmi. -Ti amo così tanto... Sei stata bravissima... Hai esaurito tutte le mie energie, piccolo- sorrisi e alzai la testa solo per dargli un bacio. -Grazie- fece una faccia confusa, -per essere il primo...e l'ultimo- sorrise e mi strinse a sé.
Avevo appena fatto l'amore con il ragazzo che amo da matti.
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Da qui... Il drama prende piede ihhihihihiihihiih...
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