<Taeyong, no. Siamo fratelli>
<Solo di nome, non abbiamo legami di sangue.... e se fossimo stati veramente fratelli ti avrei resa mia comunque>
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An Han-gi è una ragazza semplice. Ha 17 anni, e vive...
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La mattina arrivò in fretta. Ebbene sì, Gi aveva dormito nel divano, mentre Taeyong nel suo letto.
Alle 8:30 in punto la sveglia della ragazza prese a suonare. Si voltò di scatto spegnendola subito. Era già da subito sveglia.
Durante la notte c'erano stati vari rumori che l'avevano spaventata, così aveva dormito per pochissimo. Aveva sempre paura delle cose che non si potevano spiegare, come ad esempio il paranormale.
<Ah che male alla schiena> sussurrò lamentandosi, portando una mano sulla sua schiena cercando di massaggiarsela da sola. Ma era una cosa pressoché impossibile.
Sbuffò per poi passarsi una mano tra i capelli. <Maledetto Taeyong> grugnì infastidita.
Si alzò di scatto decisa ad andare nella sua camera. Suo padre era già uscito di casa, per dirigersi al lavoro. Quindi non avrebbe saputo nulla delle azioni che stava per compiere la mora.
Un'espressione di rabbia era dipinta sul suo volto, camminò fino alla sua stanza a passo svelto, lasciandosi sfuggire dei tonfi che avrebbero svegliato chiunque.
Aprì la porta di scatto e salì sul soppalco, dove era posto il letto. Il suo amato e comodo letto.
Si avvicinò al letto notando come Ciocco stesse tranquillo ad osservare lo sconosciuto.
Gi guardò male sia il gatto che il ragazzo, per poi scuotere la testa e concentrarsi sul suo obiettivo. Svegliare il ragazzo, ma non in un modo carino.
Si mise dalla parte opposta e gli tirò un calcio. <Taeyong svegliati.> disse seria. Il ragazzo si era svegliato di colpo. Si mise una mano sul sedere, dove la ragazza aveva tirato il calcio, per poi guardare l'autore del suo dolore. Han-gi.
<Ma sei pazza?!> disse lui alzandosi di scatto mettendosi di fronte alla ragazza. I loro occhi erano incatenati gli uni agli altri.
<È il mio letto quello. Non voglio che uno sconosciuto ci dorma sopra> disse lei sorridendo falsamente e incrociando le braccia al petto.
<Bah si da il caso che adesso questo letto è mio. Tuo padre è stato abbastanza chiaro ieri no?> sorrise anche Taeyong allontanandosi leggermente, per poi incrociare a sua volta le braccia al petto.
Gi assottigliò gli occhi, guardandolo male. <Stasera dormi tu in salone> annunciò la mora. Taeyong rise lievemente. <No...? Ormai questa è camera mia, fino a che non mi daranno una stanza... quindi, essendo in un appartamento penso che resterò qui fino a quando non me ne andrò di casa> disse lui sedendosi sul letto.