Capitolo 3 - Collins Enterprises

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Clarke Griffin's P. O. V.

Alexandra, mi strinse la mano delicatamente mentre le sue labbra si curvavano in un sorriso diabolico, unendo gli occhi ai miei intensamente. "È un piacere..." Disse avvicinandosi, dandomi rapido bacio sulla guancia, per poi sussurrare. "È quello che sento ancora quando lo ricordo, è un peccato che non sia a letto." La donna retrocesse, ancora con gli occhi su di me.

Ingoiai con difficoltà quando processai le sue parole. Battei le ciglia più volte del dovuto, sentendo un'improvvisa agitazione impossessarsi del mio corpo.

L'aveva detto davvero? Alexandra camminò con devozione a lato di Collins, che rapidamente portò una mano al suo fianco in un gesto possessivo. La mora gli sorrise e dopo mi guardò.

"Cosa fanno qui, amore?"

"Il commissario Brandon e l'agente Griffin supervisioneranno le fatture finanziarie della nostra impresa."

"C'è qualche problema?" Chiese preoccupata.

Collins la guardò e dopo sorrise ampiamente. "Niente di cui preoccuparsi, tesoro." Disse per poi dare un bacio sul viso di sua moglie.

"Ma voglio saperlo." Insistette lei.

"John pensa che siamo stati derubati."

Alexandra spalancò gli occhi sorpresa, mettendosi una mano sul petto. "Oh, Christopher! E non mi dici niente?"

"Oh, non voglio farti preoccupare! Non abbiamo le prove, è per questo che sono qui." Disse l'uomo indicandoci.

Sentì il mio corpo tremare quando sentì i profondi occhi di Alexandra su di me. Lei respirò profondamente e camminò lentamente verso la scrivania di Collins, dove ci si appoggiò contro, incrociando le braccia sotto il seno.

"Quindi, agente Griffin, sarà lei a indagare su questa situazione?"

Mantenni una postura decisa, non volevo sembrare una principiante davanti al commissario Brandon. Ma non tutti i giorni ti scelgono per risolvere un caso dove la moglie della vittima ha fatto del sesso selvaggio con te.

"Sì, signora Collins. Voglio dare il meglio di me in quest'indagine."

"Il meglio?" Il suo tono di voce era suggestivo.

"Sì, signora Collins."

"Qualcosa mi dice che il meglio sarà molto bello." Disse la australiana con un sorriso e uno sguardo perverso.

Ingoiai con difficoltà, distogliendo lo sguardo da quella donna per guardare rapidamente Christopher, che mi guardava con naturalezza.

"Lo spero, signora."

"Devo essere d'accordo con la signora Collins. L'agente Griffin è arrivata recentemente, ma scommetto tutti i miei soldi su di lei." Brandon parlò sicuro di sé.

Christopher si avvicinò per analizzarmi da testa a piedi. Il suo sguardo era superiore e valutativo, un po' intimidatorio. "Credi che una novellina possa risolvere questo caso, Brandon?"

Socchiusi gli occhi verso di lui, sentendo il puro fastidio delle sue parole dette quasi sarcasticamente. Collins era un uomo potente, egocentrico e puramente arrogante. Si poteva notare appena dopo pochi minuti stando con lui.

"Ne sono completamente sicuro, signor Collins." Disse l'uomo al mio fianco serenamente.

"Benissimo! Mi fido del suo lavoro, commissario." Christopher parlò tendendo la mano, che fu subito stretta da Brandon.

"Le farò vedere alcuni settori di Collins Enterprise."

"Sarebbe fantastico!"

"Mi accompagni, Lexa?" Chiese Christopher a sua moglie, che senza dissimulare aveva ancora gli occhi su di me.

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