13. Sto arrivando

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...Che ci faceva qui?...

Al mattino, fui svegliata da rumori di movimento. Quando mi alzai, vidi Ymir, che era già completamente sveglia e si stava vestendo.

"Dove stai andando?", chiesi confusa.

Mi guardò attentamente: "Ho la sensazione che oggi viaggeremo molto".

I miei occhi si allargarono. Una missione.

Rapidamente io, come Ymir, feci le valigie e ce ne andammo.

Andammo giù e vidi Hange in piedi di fronte al nostro gruppo, che consisteva in Armin, Mikasa, Connie, Sasha e ora Ymir e io. Parlava e non sorrideva come al solito, il che indicava la serietà dell'intera operazione.

Hange seria: "Piacere di vederti. Abbiamo una missione. Oggi riporteremo Eren e Historia a casa".

Historia? Intendeva Christa?

Spiegò il piano, guardando tutti noi: "Avete domande?"

Scuotemmo la testa in silenzio.

Poi Levi scese le scale e ci guardò indifferente. I suoi occhi si oscurarono improvvisamente, quando mi vide.

"Cosa ci fa qui?", chiese.

Hange sorpresa: "(T/N) è stato assegnata a te ed è automaticamente in questo gruppo ora. Erwin ha detto, che ha dimostrato di essere capace di lavorare in una squadra e le sue capacità-"

Levi interruppe Hange arrabbiato: "Non è capace di fare nulla di tutto questo". Mi guardò. "Non verrai."

Io, esasperato: "So combattere e quindi verrò!"

Levi con sguardo degradante: "Resterai".

Strinsi i pugni. "Verrò. Vi aiuterò a riprenderli e salverò Eren Christa, non importa quale sarà il prezzo da pagare."

Levi: "Il prezzo è la tua vita inutile".

Io, aggrottando le sopracciglia: "Beh, allora non c'è problema."

Levi: "Idiota."

Io: "Tutti qui stanno rischiando-"

Hange, cercando di risolvere la discussione: "Rilassiamoci un po', va bene? Che ne dici di parlare? O del tè? Oppure-"

Alzai gli occhi al cielo verso Levi. Si è comportato come se fossi completamente impotente e incapace di fare qualsiasi cosa. Glielo avrei dimostrato...

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Fuori

Dietro un altro grande edificio, tutti prepararono le razioni. Ci sedemmo tutti sulla carrozza e la mia eccitazione crebbe. Guardai in basso e vidi Levi accanto ai cavalli. Accarezzò uno di loro e sussurrò qualcosa in silenzio. Poi il suo sguardo si spostò su di me e io mi voltai rapidamente. Credeva che lo stessi fissando? Grugnii infastidita, pensando al suo ego crescente.

Quando osservai ciò che mi circondava, tutti sembravano così depressi. Erano molto più silenziosi del solito e fissavano il pavimento del carro. Anch'io guardai in basso e la mia mano si formò a pugno.

Hange aveva detto che erano state delle persone a farlo. Dentro di me, sentii un'incredibile ondata di calore di odio e strinsi forte i denti. La pagheranno. Come può un essere umano voler ferire un altro in quel modo? Eravamo una squadra, tutti noi. Volevamo uccidere i giganti e non gli esseri umani.

Accanto a me, l'espressione triste di Armin mi ferì il cuore.

Gli misi una mano sulla spalla e gli sussurrai: "Te lo prometto, li ucciderò, se devo."

Mi guardò spaventato, ma non disse una parola. Mikasa mi guardò attentamente di lato.

Nessuno ti farà del male, Eren. Lo prometto.

Durante il tragitto, diventò un po' più rumoroso. Alcuni iniziarono a parlare e l'umore si alzò leggermente.

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Arrivammo ​​un paio d'ore dopo ed era già notte. Accanto a noi era visibile una chiesa crollata. Niente di speciale, tranne che era l'unico edificio nelle vicinanze per chilometri.

Improvvisamente qualcuno mi tirò la manica e mi fece uscire fuori strada, ma restando sempre accanto agli altri.

Era Levi.

"Mi starai vicino, capito?", il suo sguardo era intenso e compulsivo.

Lo guardai negli occhi sorpresa. Una sensazione di calore si diffuse nel petto mentre camminavo al suo fianco. Anche se non stava dicendo niente, era carino avere qualcuno che voleva prendersi cura di me. Anche se non volevo ammettere che il fatto che questa persona fosse proprio Levi, mi rendeva ancora più felice.

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Il gruppo entrò con un'esplosione. All'interno c'era un'enorme sala azzurra, simile al ghiaccio, sostenuta da colonne. Seguimmo un piano e riuscimmo a respingere le persone che tenevano in ostaggio Historia ed Eren.

Con un rapido movimento della lama, tagliai lo stomaco di una donna, che stava usando anche lei un 3DMG. Il suo corpo cadde a terra senza vita. Mi guardai intorno e vidi Levi oscillare da una colonna all'altra, bloccando e schivando i colpi di pistola. Strinsi i denti. L'uomo contro cui stava combattendo sembrava vecchio, ma era ancora veloce e agile. Con entrambe le mie lame strette tra le mani, mi precipitai verso di lui da dietro e, quando ero a pochi centimetri, all'improvviso si girò e mi bloccò.

"Ciao, tesoro.", mi mostrò i suoi denti giallo brillante e fece una grande smorfia. Respirai l'aria ed evitai il suo improvviso colpo di lama.

"(T/N)", urlò Levi. Lo guardai accigliata e mi allontanai dall'uomo.

Si voltò di nuovo verso Levi e chiese sarcasticamente: "Lei è importante?"

Levi si accigliò arrabbiato.

"Ehi!", gridai.

Il vecchio si voltò di nuovo verso di me con il suo sorriso sicuro di sé e io sorrisi di gioia.

"È importante?", tirai fuori rapidamente la pistola che gli avevo rubato.

Prima che potesse badare alla sua cintura, solo per notare che non c'era più, sparai e fui scaraventata indietro per l'impatto.

L'uomo non fu abbastanza veloce per sfuggire al proiettile e si scontrò con la colonna dietro di lui. C'era sangue, quindi immaginai di averlo preso.

Un'ultima volta guardai Levi e vidi i suoi occhi spalancati che mi fissavano. Aprii la bocca e la richiusi. Poi con determinazione puntai gli occhi al cancello e partii.

Eren, sto arrivando.

La tua bugia (Levi x Reader)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ