36.

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Juliet

<<D: ma che cazzo...>>, esclamò confusa una terza voce. Così allontanai di scatto Zac e mi avvicinai a Dylan.

<<J: non è come sembra>>, cercai di dirgli.

<<D: quindi voi due non vi stavate per baciare?>>, chiese in tono accusatorio.

<<J: è stato lui ad avv->>, non mi permise di terminare. 

<<D: risparmia il fiato, ora ho capito perché non mi parlavi più>>, dedusse in maniera errata.

<<J: cosa vorresti dire?>>, cominciai ad alterarmi e una mano si poggiò sulla mia spalla.

<<Z: vi lascio soli, chiamami se hai bisogno>>.

(Fate partire la canzone)
E uscii chiudendo la porta dietro di sè.

Dylan si passò una mano sul viso e poi sui capelli tirandoli leggermente.

<<D: perché non mi hai detto che era venuto a casa tua?>>, sgranai gli occhi per la sorpresa.

<<J: come fai a saperlo?>>.

<<D: questo non ha importanza, ora rispondi alla mia domanda>>, mi rimbeccò sconsolato.

<<J: perché dovrei dirti chi viene a farmi visita? Non è di certo tuo diritto saperlo>>, annuì leggermente.

<<D: provi qualcosa per lui?>>, domandò.

<<J: i->>.

<<D: rispondi, ti prego>>, disse con gli occhi lucidi.

<<J: ovvio che no.->>, mi guardò titubante, <<-Tu non mi credi>>, conclusi.

<<D: perché dovrei farlo? Non mi hai detto del vostro incontro e appena sono entrato qui vi ho trovato in atteggiamento intimo>>, allargò le braccia.

<<J: e tu mi hai mentito per una motivazione surreale e continui a nascondermi le cose! Io non amo Zac, non più ormai, amo te...ma tanto non ti fidi, quindi che senso ha dirti queste cose?->>, mi guardò negli occhi. <<-Pensi che ti abbia tradito?>>.

<<D: sinceramente non so più che pensare>>, abbassai la testa.

<<J: bene...>>.

<<D: cosa?>>.

<<J: non ha più senso continuare così>>.

<<D: c-che intendi dire?>>, chiese con voce tremante e le lacrime cominciarono a solcarmi il viso.


<<J: una r-relazione si basa sulla fiducia, ma nessuno di noi due crede all'altro, quindi...q-quindi meglio chiuderla qui>>, sentenziai.

Non emise un suono, non disse una parola...sapevo che se avessi alzato il viso sarei scoppiata.

<<D: è-è questo che vuoi?>>.

<<J: è-è la cosa più sensata da fare>>, annuì.

<<D: hai ragione>>, chiusi gli occhi e senza aggiungere altro uscì dalla classe.

Quando mi resi conto di essere rimasta sola mi accasciai a terra e scoppiai a piangere stringendo la collana tra le mani.

...

Le settimane passarono e io e Dylan ormai non ci rivolgevamo più la parola. I miei genitori e i miei amici mi erano rimasti accanto, specialmente Zac, e pian piano mi stavano aiutando a superare la cosa, anche se era più difficile del previsto.

A future for us ~ Riverdale after yearsTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon