Juliet Jones, figlia di Jughead Jones e Betty Cooper, abita insieme alla sua famiglia e i suoi amici a Riverdale. L'arrivo di un ragazzo, però, stravolgerà la vita della giovane in una maniera totalmente inaspettata.
Piccola premessa, non seguirò e...
Studiammo per almeno due orette abbondanti e finimmo anche i compiti per lunedì. Dylan era veramente un genio della fisica, era riuscito a farmi comprendere dei concetti che prima definivo impossibili.
Mi stava spiegando il moto rettilineo uniformemente accelerato quando mi incantai a fissare il suo profilo.
Sentii che aveva smesso di parlare, si girò e i suoi occhi si incatenarono ai miei. Studiai il suo viso. Il carinissimo nasino alla francese, le gote leggermente arrossate costellate da nei e le labbra non troppo carnose lo rendevano veramente bellissimo.
Il suo sguardo cadde sulle mie labbra e cominciò ad avvicinarsi. Mi sfioro la guancia con i polpastrelli delle dita e quando fu a un palmo di mano dal mio viso il suo cellulare squillò.
<<D: scusami un attimo>>, annuii arrossendo e uscì.
Dylan
Arrivato in corridoio risposi alla chiamata.
<<D: dimmi>>.
<<X: come sta procedendo?>>.
<<D: tutto secondo il piano, ma se non mi avessi chiamato avremmo fatto qualche passo in più>>.
<<X: va bene, scusa se mi preoccupo per te, la prossima volta aspetterò che sia tu a farlo>>.
Alzai gli occhi al cielo.
<<D: la parte da vittima non ti si addice proprio>>.
<<X: e a te quella del ragazzino innamorato>>.
<<D: sto solo facendo quello che mi hai chiesto>>.
<<X: conto su di te, non deludermi Dylan, sei l'unico di cui mi fido>>, mi ricordò, come sempre.
<<D: non lo farò, a più tardi>>.
Chiusi e rientrai in camera.
<<D: scusami se ti ho fatta aspettare>>, mi stampai il sorriso migliore che avevo sul viso.
<<J: tranquillo, fa niente>>, mi sorrise di ricambio e per qualche istante il mio cuore si sciolse.
Era una stupenda ragazza. Non sarebbe stato poi così difficile.
<<D: allora, dove eravamo rimasti?->>, dissi sedendomi nuovamente accanto a lei. Notai che arrossì e le parole mi uscirono da sole. <<-Sei così bella quando t'imbarazzi>>.
Si girò di scatto a guardarmi. Aveva degli occhi bellissimi, azzurri come il mare.
A un certo punto qualcuno bussò alla porta.
<<J: avanti>>.
Il signor Jones fece il suo ingresso, diede un bacio sulla fronte alla figlia per poi guardare me.
<<Jug: Dylan, non sapevo ci fossi anche tu>>.
<<J: mi aiuta a studiare fisica>>.
<<Jug: menomale, perché è proprio negata per questa materia>>, ammise ridacchiando.
<<J: papà!>>, Juliet assunse lo stesso colorito di un peperone.
Mi misi a ridere seguito dall'uomo di fianco.
<<Jug: a parte gli scherzi, Juliet, ero salito per dirti che tra un po' dobbiamo uscire, quindi è meglio se ti prepari>>, l'avvisò.
<<J: va bene>>.
<<D: allora è il caso che io vada>>, feci per alzarmi, ma il moro mi poggiò una mano sul braccio.
<<Jug: non ce n'è bisogno, perché non ti unisci a noi?>>.
<<D: sul serio?>>.
<<Jug: sìsì>>.
Mi girai a guardare la mora che aveva un'espressione indecifrabile.
<<D: allora va bene, volentieri>>.
<<Jug: ottimo, alle 20:00 davanti la porta>>.
Annuimmo e il signor Jones andò via.
Juliet
Andai in bagno a farmi la doccia. Il getto d'acqua calda mi fece rilassare e mi portò a pensare a cosa sarebbe successo con Dylan se il suo telefono non avesse squillato.
L'avrei veramente baciato?
Quando finii mi asciugai i capelli e mi resi conto che avevo lasciato i vestiti in camera. Sbuffando avvolsi un asciugamano attorno al mio corpo e uscii.
Mi avvicinai all'armadio e presi un vestito. Sentii qualcuno schiarirsi la gola e mi girai di scatto rischiando di far cadere il telo.
<<D: se avessi saputo che mi aspettava questo sarei venuto preparato>>, disse Dylan squadrandomi.
<<J: taci che è meglio>>.q
Cercai di coprire meglio il seno, ma il risultato fu denudare ancora di più le gambe. I suoi occhi caddero inevitabilmente in quel punto, così mi affrettai a tornare in bagno.
Mi vestii, mi feci la piastra rendendo i capelli mossi e mi truccai poco.
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Tornai in camera e misi le scarpe. Mi avvicinai al letto, dove Dylan era sdraiato intento a guardare il cellulare.
<<J: io ho finito>>.
Appena finii di parlare la sua attenzione ricadde su di me. Sgranò gli occhi e spalancò la bocca facendomi emettere una piccola risata.
<<J: che c'è O'brien? Ti ho stupito?>>.
<<D: n-no, ma che dici>>, finse.
<<J: sìsì, certo, hai ancora un po' di bava qui>>.
Dissi indicando il suo labbro inferiore. Alzò gli occhi al cielo e si mise in piedi.
<<D: sono esattamente le 19:55, direi che possiamo scendere>>.
Annuii e raggiungemmo i miei genitori in salotto.
<<Jug: visto che siamo tutti pronti andiamo>>.
E uscimmo da casa salendo poi in macchina.
Spazio autrice Amori della zia come va? Preferite che pubblichi oggi o domani il nuovo capitolo? Comunque spero che questo vi sia piaciuto anche se abbastanza corto. Baci❤