10.

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Juliet

Studiammo per almeno due orette abbondanti e finimmo anche i compiti per lunedì.
Dylan era veramente un genio della fisica, era riuscito a farmi comprendere dei concetti che prima definivo impossibili.

Mi stava spiegando il moto rettilineo uniformemente accelerato quando mi incantai a fissare il suo profilo.

Sentii che aveva smesso di parlare, si girò e i suoi occhi si incatenarono ai miei.
Studiai il suo viso. Il carinissimo nasino alla francese, le gote leggermente arrossate costellate da nei e le labbra non troppo carnose lo rendevano veramente bellissimo.

Il suo sguardo cadde sulle mie labbra e cominciò ad avvicinarsi.
Mi sfioro la guancia con i polpastrelli delle dita e quando fu a un palmo di mano dal mio viso il suo cellulare squillò.

<<D: scusami un attimo>>, annuii arrossendo e uscì.

Dylan

Arrivato in corridoio risposi alla chiamata.

<<D: dimmi>>.

<<X: come sta procedendo?>>.

<<D: tutto secondo il piano, ma se non mi avessi chiamato avremmo fatto qualche passo in più>>.

<<X: va bene, scusa se mi preoccupo per te, la prossima volta aspetterò che sia tu a farlo>>.

Alzai gli occhi al cielo.

<<D: la parte da vittima non ti si addice proprio>>.

<<X: e a te quella del ragazzino innamorato>>.

<<D: sto solo facendo quello che mi hai chiesto>>.

<<X: conto su di te, non deludermi Dylan, sei l'unico di cui mi fido>>, mi ricordò, come sempre.

<<D: non lo farò, a più tardi>>.

Chiusi e rientrai in camera.

<<D: scusami se ti ho fatta aspettare>>, mi stampai il sorriso migliore che avevo sul viso.

<<J: tranquillo, fa niente>>, mi sorrise di ricambio e per qualche istante il mio cuore si sciolse.

Era una stupenda ragazza. Non sarebbe stato poi così difficile.

<<D: allora, dove eravamo rimasti?->>, dissi sedendomi nuovamente accanto a lei.
Notai che arrossì e le parole mi uscirono da sole.
<<-Sei così bella quando t'imbarazzi>>.

Si girò di scatto a guardarmi.
Aveva degli occhi bellissimi, azzurri come il mare.

A un certo punto qualcuno bussò alla porta.

<<J: avanti>>.

Il signor Jones fece il suo ingresso, diede un bacio sulla fronte alla figlia per poi guardare me.

<<Jug: Dylan, non sapevo ci fossi anche tu>>.

<<J: mi aiuta a studiare fisica>>.

<<Jug: menomale, perché è proprio negata per questa materia>>, ammise ridacchiando.

<<J: papà!>>, Juliet assunse lo stesso colorito di un peperone.

Mi misi a ridere seguito dall'uomo di fianco.

<<Jug: a parte gli scherzi, Juliet, ero salito per dirti che tra un po' dobbiamo uscire, quindi è meglio se ti prepari>>, l'avvisò.

<<J: va bene>>.

<<D: allora è il caso che io vada>>, feci per alzarmi, ma il moro mi poggiò una mano sul braccio.

<<Jug: non ce n'è bisogno, perché non ti unisci a noi?>>.

<<D: sul serio?>>.

<<Jug: sìsì>>.

Mi girai a guardare la mora che aveva un'espressione indecifrabile.

<<D: allora va bene, volentieri>>.

<<Jug: ottimo, alle 20:00 davanti la porta>>.

Annuimmo e il signor Jones andò via.

Juliet

Andai in bagno a farmi la doccia.
Il getto d'acqua calda mi fece rilassare e mi portò a pensare a cosa sarebbe successo con Dylan se il suo telefono non avesse squillato.

L'avrei veramente baciato?

Quando finii mi asciugai i capelli e mi resi conto che avevo lasciato i vestiti in camera. Sbuffando avvolsi un asciugamano attorno al mio corpo e uscii.

Mi avvicinai all'armadio e presi un vestito.
Sentii qualcuno schiarirsi la gola e mi girai di scatto rischiando di far cadere il telo.

<<D: se avessi saputo che mi aspettava questo sarei venuto preparato>>, disse Dylan squadrandomi.

<<J: taci che è meglio>>.q

Cercai di coprire meglio il seno, ma il risultato fu denudare ancora di più le gambe. I suoi occhi caddero inevitabilmente in quel punto, così mi affrettai a tornare in bagno.

Mi vestii, mi feci la piastra rendendo i capelli mossi e mi truccai poco.

Tornai in camera e misi le scarpe

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Tornai in camera e misi le scarpe.
Mi avvicinai al letto, dove Dylan era sdraiato intento a guardare il cellulare.

<<J: io ho finito>>.

Appena finii di parlare la sua attenzione ricadde su di me. Sgranò gli occhi e spalancò la bocca facendomi emettere una piccola risata.

<<J: che c'è O'brien? Ti ho stupito?>>.

<<D: n-no, ma che dici>>, finse.

<<J: sìsì, certo, hai ancora un po' di bava qui>>.

Dissi indicando il suo labbro inferiore.
Alzò gli occhi al cielo e si mise in piedi.

<<D: sono esattamente le 19:55, direi che possiamo scendere>>.

Annuii e raggiungemmo i miei genitori in salotto.

<<Jug: visto che siamo tutti pronti andiamo>>.

E uscimmo da casa salendo poi in macchina.

Spazio autrice
Amori della zia come va?
Preferite che pubblichi oggi o domani il nuovo capitolo? Comunque spero che questo vi sia piaciuto anche se abbastanza corto.
Baci❤

A future for us ~ Riverdale after yearsWhere stories live. Discover now