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Volete sapere com'è un risveglio traumatico?

Mal di schiena, mal di testa, sudato e senza Ethan accanto a me.

Mi giro e rigiro fra le coperte, alla ricerca di una posizione decente che non mi faccia sentire come se mi stessero martellando sulla colonna vertebrale.

Tutto inutile, a quanto pare è arrivato il momento di alzarsi...

Alla fine decido semplicemente di trovare in me la forza di mettermi seduto, cercando di realizzare di essere sveglio.

Non appena mi riprendo dalla dormita e mi ricordo come mi chiamo, mi tiro su con tutta la forza di volontà che non ho mai avuto e mi dirigo direttamente al bagno, dove cerco di svegliarmi con ondate di acqua gelata in faccia.

Sembra funzionare, così mi lavo i denti e vado direttamente vagando nel bus, cercando gli altri. Con 'altri' potrei effettivamente intendere 'qualsiasi persona, ma Ethan sarebbe meglio', ma facciamo finta di niente.

Vago pigramente come uno zombie, fino ad arrivare al salottino al piano di sotto, in cui vedo Ethan comodamente seduto su uno dei due divani.

Si accorge di me solo dopo qualche secondo. Io sono in piedi davanti a lui, immobile e in silenzio, vorrei inondarlo di domande, di affetto, comprensione e fargli dire tutto quello che è successo, ma so che sarebbe troppo per lui. Perciò faccio quello che viene meglio a entrambi: mi siedo accanto a lui, aspettando che si appoggi allo schienale del divano, e faccio crollare la mia testa sulla sua spalla, per poi stare in silenzio.

Già, silenzio totale.

Non una parola, non un gesto, non un respiro.

Questo è il modo di comunicare che più preferisce. Col silenzio riusciamo a dirci più cose che con le parole, e di solito alla fine concludiamo la nostra sessione di pace e quiete con un abbraccio, o un bacio, o una carezza.

Questa volta no.

Questa volta mi prende il viso delicatamente e mi fa spostare da sé. Poi si alza, e mi guarda.

Non ho mai visto quello sguardo nei suoi occhi, sembra così... così...vuoto?

Mi accarezza la guancia con le lunghe dita dalle unghie smaltate, poi se ne va.

Ma che cazzo? Che gli succede?

***

Fortunatamente mi sono potuto distrarre con le prove di oggi pomeriggio, stasera avremo la seconda ed ultima data qui all'Oslo Hockney di Londra.

Effettivamente abbiamo provato solo per poche ore, nulla di più, ed è strano visto che di solito ci passiamo molto più tempo.

Non saprei, ma evito di fare domande, ho davvero troppe cose per la testa e l'ultimo pensiero di cui potrei preoccuparmi sono proprio 'ste prove a caso.

Ora stiamo facendo un giro a Camden, dovrei guardarmi intorno e godermi le bellezze di questo quartiere, ma davvero non riesco proprio a concentrarmi, ho la testa fra le nuvole e penso sempre e solo a lui.

Lui, che in questo momento sta camminando tranquillamente a qualche metro davanti a me, affiancato da Damiano.

Sospiro, ripensando a tutte le volte che durante le camminate serali dell'ultima settimana gli sfioravo le mani di nascosto mentre camminavamo uno accanto all'altro, vorrei tanto essere al posto del castano...

Victoria è sempre energica e quando stiamo in giro da il meglio di sé, come adesso, mentre cerca di coinvolgermi in un balletto totalmente casuale, al quale mi unisco cercando di svuotare la mente.

𝘱𝘶𝘵 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘭𝘰𝘷𝘪𝘯𝘨 𝘩𝘢𝘯𝘥 𝘰𝘶𝘵 𝘣𝘢𝘣𝘺 | 𝐞𝐭𝐡𝐦𝐚𝐬 [IN PAUSA] Where stories live. Discover now