308 21 18
                                    

"Thommy... tu sei una delle persone più importanti della mia vita, ormai non mi ricordo nemmeno da quanti anni siamo amici. È grazie a te se la band si è unita: lo sai che all'inizio volevo mandare via Damiano, ma tu mi hai convinto a farlo rimanere, stessa cosa con Ethan. Tra l'altro, mi sei sempre stato accanto, in ogni situazione, e lo stesso ho fatto io per te. Ormai ti considero come il mio fratellino..." Vic lo prende per il braccio, per fargli spostare lo sguardo su di lei.

"Non riuscirei mai a pensare quelle cose di te, e mai le ho pensate. Devi fidarti di me, davvero," conclude.

"Io- io mi sono sempre sentito inferiore a te, ti ho sempre guardato dal basso, ero invidioso e pensavo mi tenessi vicino giusto per comodità." risponde lui, con la prima lacrima a sfuggire dai suoi occhi. La ragazza scuote la testa velocemente in segno di negazione, ma mantenendo un sorriso tenero per rassicurarlo. Poi lo stringe a sé, avvolgendolo con le braccia magre.

"Ha ragione, Thom. Da quando ci conosciamo non riesco a fare a meno della tua amicizia, sei sincero, divertente, spensierato. Una persona come te è difficile da trovare, ma soprattutto da mantenere accanto. Essendo io il più vecchio fra di noi, e tu il più piccolo, ho sempre sentito la necessità di proteggerti, nonostante tu non ne avessi davvero bisogno, e la necessità di custodire la nostra amicizia, perché senza di te tutto questo non avrebbe senso. Lo capisci? Tu non sei niente di tutto quello che hai sentito nel sogno, Thomas." cerco di trasmettergli la mia sincerità e il mio affetto al meglio, gli voglio troppo bene per sopportare di vederlo così.

Si strofina gli occhi, ormai inondati dal pianto, e ci abbraccia stretto.

"Vi voglio bene. 'King e Queen del gruppo', giusto?" come suo solito cerca di sdrammatizzare, per cui annuisco deciso e gli scappa una risata.

Alla fine, si volta verso Ethan, ma prima che possa dire qualsiasi cosa, il moro alza una mano per fermarlo.

"Dam, Vic, non è che potreste..." fa un cenno con la testa, indicando le scale, e capiamo subito. Regaliamo un ultimo sorriso a Thom e ce ne andiamo, lasciandoli soli.

Thomas' p.o.v.

Lo guardo negli occhi, senza dire nulla, aspettando che sia lui a parlare.

Però non accade, riesco ad avvertire il suo nervosismo.

"Scusami."

"Mi dispiace."

Diciamo in contemporanea, e ci scappa un sorriso.

"Vai, inizia tu," dico io.

"Mi dispiace, per quello che l'Ethan del sogno ha detto e...fatto," il tono della sua voce è incerto, "anche se effettivamente non è che potessi controllarlo, né tantomeno sapevo quello che stava succedendo, dato che-" lo blocco prendendogli la mando con cui stava gesticolando freneticamente, per fargli smettere di parlare.

"Ethan, non devi scusarti per qualcosa che non è successa veramente. Ok, ero incazzato, e anche tanto, ma perché fino a cinque minuti fa pensavo che quello che avevo sognato rispecchiasse la realtà. Ma mi avete fatto capire che non pensate realmente quelle cose e, ripeto, non devi scusarti di nulla. Anzi, sono io a dovermi scusare con te. Ti ho trattato di merda, e sicuramente non lo meritavi, mi sono fatto prendere dalla rabbia e dal panico dovuti al sogno, e li ho ributtati su di te. Non avrei dovuto. Mi sento davvero una testa di cazzo, mi dispiace di essermi comportato in quel modo..." dico abbassando lo sguardo ai nostri piedi.

Gli ho tenuto le mani per tutto il tempo, distrattamente, quindi approfitta di quella leggera presa e mi tira a sé. Finisco su di lui, con le sue braccia attorno al collo. Ricambio subito la stretta, circondandogli la vita.

𝘱𝘶𝘵 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘭𝘰𝘷𝘪𝘯𝘨 𝘩𝘢𝘯𝘥 𝘰𝘶𝘵 𝘣𝘢𝘣𝘺 | 𝐞𝐭𝐡𝐦𝐚𝐬 [IN PAUSA] Where stories live. Discover now