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Thomas' p.o.v.

Realizzata la tappa a Parigi, le tre giornate a Zurigo sono passate in modo abbastanza tranquillo, fatta eccezione per l'incontro con Orietta Berti, che abbiamo portato con noi sul palco e ha cantato 'Morirò da re' insieme a Damiano, è stato davvero assurdo, ci siamo divertiti. Per il resto, tutto classico: solita routine, solito lavoro, solita tiritera, qualche giro in città e qualche birretta al pub, fino al concerto dell'ultimo giorno dove, come al solito, abbiamo spaccato i culi.

Adesso siamo diretti a Berna, dove avremo il secondo ed ultimo concerto qui in Svizzera.

Stavo beatamente facendo un pisolino, lontano da tutto e tutti per non essere disturbato ma, non c'è da stupirsi, Vic ha deciso di svegliarmi in modo aggraziato e dolce, come una vera amica farebbe: mi ha lanciato uno speaker con la musica a volume altissimo nel cubicolo in cui dormivo, per poi correre fuori e chiudere velocemente la porta, sbattendola malamente, manco avesse lasciato una bomba dietro di sé.

Tralasciando i risvegli migliori del mondo e le risate rumorose della bassista appena sveglio, che ti riempiono le orecchie, anche oggi il programma è lo stesso, per cui, dopo aver pranzato con tutto il team, andremo spediti verso il locale in cui si terrà il concerto, per fare le prove.

In realtà arriviamo un po' in anticipo, quindi mentre aspettiamo che il palco sia pronto, ci rilassiamo nel camerino. 

Sopra ad un tavolino noto un barattolo pieno di caramelle e dolci, e a quanto pare anche Dam e Vic lo notano, dato che ci si fiondano per accaparrarsi qualcosa. Li guardo ridendo e scuotendo la testa, certe volte sono davvero infantili.

Per quanto riguarda Ethan, invece, aspetta con calma che i due abbiano fatto la loro scelta e si siano allontanati dal barattolo, per avvicinarcisi ed ispezionarlo attentamente.

È adorabile. Sembra un bambino in un negozio di dolcetti, che si gira intorno, indeciso sul da farsi. Io lo osservo, sorridendo, dal divanetto su cui mi sono appoggiato, curioso di vedere che cosa sceglierà.

Nel frattempo mi rendo conto che Lello ha preso un po' troppo seriamente questa storia dei vlog, riprende ogni singola cosa che facciamo, spesso anche cose inutili, come in questo momento: sono dietro di lui e vedo che fa uno zoom su Damiano e Pallotta, il nostro direttore artistico, che mangiano i propri lecca-lecca. Qualcuno mi spieghi il senso di questa clip, grazie.

Afferro distrattamente il telefono dalla tasca, iniziando a girare su Instagram ma, come al solito, non riesco a starci per più di 2 minuti, lo uso solo per pubblicare qualche foto ogni tanto, giusto per far sapere ai fan che sono vivo, e per condividere la mia musica.

Abbandono perciò l'idea di Instagram, iniziando a guardarmi intorno spaesato, alla ricerca di qualcosa da fare. Alla fine noto che Ethan è riuscito a scegliere il suo chupa chups e lo ha appena finito di scartare. Tengo lo sguardo fisso su di lui, in attesa che faccia la prossima mossa.

Sembro un disperato, ho così poche cose da fare che per passare il tempo fisso un mio amico mentre mangia una caram-

I miei pensieri si interrompono, quando vedo il moro inglobare la sfera di zucchero con la bocca, rigirarsela fra le guance e succhiare avidamente, e poi ripetere le stesse azioni per due o tre volte consecutive. Sento un bruciore divampare nel petto, il calore diffondersi nella parte bassa del mio ventre e i pantaloni iniziare a diventare stretti.

Si passa distrattamente la caramella sulle labbra, lucidandole, per poi togliere lo zucchero con la lingua, leccandolo via. Riprende a succhiare la sfera, che a mano a mano diventa più piccola, facendo rumori facilmente fraintendibili, successivamente la chiude dentro la bocca, mantenendola nella guancia e fermandola con i denti, per avere la mano libera e tirarsi indietro i lunghi capelli neri, probabilmente non vuole che si appiccichino.

Continua a gustare il dolcetto innocentemente, e ad ogni leccata che dedica alla caramella, io divento sempre più agitato e, soprattutto, sempre più duro. Posso già sentire i boxer inumidirsi.

Si stacca per un istante, con un filo di saliva che collega ancora le sue labbra al dolciume, e sposta superficialmente lo sguardo sullo stanzino, giusto per controllare la situazione ma, quando sta per tornare a concentrarsi su quell'oggetto di tortura, incontra il mio sguardo.

Penso di essere rosso fino ai capelli e sto rimpiangendo di aver messo i jeans stretti oggi, ma lui fa la magnifica decisione di appoggiare le labbra sulla sfera, che ha ormai raggiunto la metà della sua grandezza originale, circondarla quasi tutta col calore della sua bocca, per poi lasciarla sfuggire con un 'pop' e leccarsi lentamente le labbra. Tutto questo, senza mai distogliere lo sguardo dal mio.

Questo è stato l'atto decisivo, non riesco più a trattenermi. Mi alzo velocemente, cercando di nascondere il meglio possibile la mia erezione con la camicia, e mi dirigo verso il bagno più lontano che trovo, fortunatamente il posto è grande.

Ha seriamente emulato parte di una fellatio mentre mi guardava negli occhi?

Mi chiudo a chiave nel cubicolo e mi appoggio alla porta, ansimante. Non resisto più, sbottono distrattamente i pantaloni e infilo la mano nei boxer, alla ricerca di un minimo di sollievo.

Con movimenti decisi, faccio su e giù, muovendomi su tutta la lunghezza, e con in testa l'immagine di Ethan che succhia quel lecca-lecca.

Mi tappo la bocca per non far fuoriuscire i gemiti, il mio membro si fa sempre più bagnato, a causa del liquido pre-spermatico. La mia mano aumenta di velocità, alternando ritmi lenti e circolari a ritmi frettolosi ed energici.

Ormai la mia mente sta viaggiando, immagina la bocca di Ethan al posto della mia mano, oppure Ethan che mi masturba segretamente in qualche sgabuzzino, per non farci trovare, o ancora, Ethan che grida il mio nome mentre ho il viso affondato tra le sue natiche...

Con quest'ultimo pensiero, arrivo al limite, mi alzo velocemente per poi riversarmi copioso nel wc lì affianco, cercando di strozzare l'orgasmo.

Sono durato nemmeno due minuti.

Mi accascio a terra, sfinito, provando a ragionare su quello che ho appena fatto.

Cosa cazzo è successo?!

No. No. No. No.

NO.

Non mi sono eccitato e masturbato per uno dei miei amici, vero? Non può essere accaduto sul serio...

Mi guardo allo specchio e osservo la mia espressione confusa e scombussolata, non riesco a spiegarmi in che modo sia potuta accadere una cosa del genere. So solo che le sue labbra si muovevano così ben-

NO! No, meglio se non ci penso, non posso stare qui dentro per un secondo di più, altrimenti gli altri inizieranno a farsi più domande del dovuto.

Mi sbrigo a lavare la ceramica che ho appena sporcato, tirando lo sciacquone, senza lasciare alcuna traccia, mi bagno il viso con l'acqua fredda del lavabo dietro di me per riprendermi un attimo e mi rivesto con cautela.

Esco dal bagno con tutto il coraggio che ho in corpo, dopo aver tirato un lungo respiro.

Arrivo al camerino e non c'è quasi nessuno, i ragazzi saranno andati a sistemare gli strumenti sul palco per iniziare a provare, qui ci sono solo Marta, Pallotta, ed Erika, la production manager.

Mi dirigo verso il piccolo corridoio che porta al palco, con i loro sguardi confusi appiccicati addosso, fortunatamente non hanno fatto domande, ma il peggio arriva adesso.

Non appena i tre ragazzi mi vedono arrivare interrompono quello che stavano facendo e mi fissano, per poi guardarsi fra di loro; io sono completamente pietrificato e li guardo incredulo.

Per favore qualcuno faccia o dica qualcosa, vi prego...

hello everyone!

Eccomi tornata-

E niente...direi che non c'è niente da aggiungere HAHAHAHHA. Just let me know if you liked this chapter, i guess (?) 

ok, this is just getting more embarassing, bye.

Thanks for reading.

See y'all in a few days,

-logAn

words count: 1232

𝘱𝘶𝘵 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘭𝘰𝘷𝘪𝘯𝘨 𝘩𝘢𝘯𝘥 𝘰𝘶𝘵 𝘣𝘢𝘣𝘺 | 𝐞𝐭𝐡𝐦𝐚𝐬 [IN PAUSA] Where stories live. Discover now