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Incredibile, siamo appena atterrati a Barcellona, per l'inizio del nostro tour europeo, non siamo nemmeno a metà giornata ed è già stata compromessa.

Solo una parola, anzi, un nome:

Thomas.

È riuscito a perdere la mia valigia, nonostante gli abbia esplicitamente chiesto di tenerla d'occhio mentre andavo al bagno. È assurdo, non solo è sbadato con le sue cose, ma anche con quelle degli altri, e non è nemmeno la prima volta che accade.

"Potresti gentilmente spiegarmi come hai fatto a perderla? Sono stato via per nemmeno 5 minuti!"

"Te l'ho detto, Ethan! Stavo controllando le notifiche e quando mi sono girato non c'era più..." mi risponde dispiaciuto.

Mi guarda facendo gli occhi da cucciolo, e inoltre quando usa questo tono riesce ad addolcire chiunque, ma è davvero troppo distratto certe volte; e se qualcuno l'avesse rubata?

"Thomas, a quanto ne so, le valigie non se ne vanno in giro da sole!"

Tiene la testa bassa, senza guardarmi.

"Sta' tranquillo Eth, ho trovato io la valigia," sento dire dietro di me, e girandomi vedo Damiano avvicinarsi con due bagagli, "Il pavimento è in pendenza, gli sarà scivolata e non se n'è accorto, non sgridarlo dai..."

Lo ringrazio con un cenno, afferrando la causa di litigio per il manico. Guardo Thomas, con sguardo decisamente più calmo, e gli rivolgo un sorriso dispiaciuto, dandogli una pacca sulla spalla per fargli capire che è tutto ok. Fa un sospiro di sollievo e ricambia il sorriso.

Ci incamminiamo poi, con il resto del team, verso l'uscita dell'aeroporto.

Stasera avremo la prima tappa del nostro tour fuori dall'Italia, che sarà qui a Barcellona, al Razzmataz. Devo ammettere di essere leggermente in ansia, ma a parte quello, non vedo l'ora di esibirmi con gli altri.

Nel frattempo siamo saliti in macchina, per andare a mangiare qualcosa, magari, e lasciare le nostre cose nel Tour Bus, che però visiteremo meglio solo finito il concerto.

Come previsto, ci fermiamo in un fast food per pranzare e ora ci dirigiamo al locale per fare le prove, anche se è un po' presto, infatti l'autista guida con calma, e noi ne approfittiamo per gustarci le strade di Barcellona attraverso i finestrini, con la musica della radio in sottofondo.

Arrivati a destinazione, iniziamo a sistemare gli strumenti, io mi concentro sulla mia batteria.

Decido di allontanarmi un attimo dallo stage, mentre Damiano e Victoria finiscono di prepararsi, e andare nel retro del locale, dove abbiamo lasciato le borse con le cose che ci serviranno stasera, alla ricerca di un elastico per capelli, sto davvero morendo di caldo.

Dopo un po', trovo finalmente la porta per il camerino, dove vedo Thomas che sta armeggiando nella sua borsa. Faccio per entrare, ma noto che si sta togliendo la maglietta.

"Oh, scus-" avvampato, cerco di uscire, ma mi interrompe dicendo "Ma no, shallo zì, entra."

Attraverso la stanza cercando di non guardarlo mentre si cambia, mi mette terribilmente in imbarazzo stare attorno a persone mezze nude, soprattutto quando si tratta del chitarrista...

Trovo finalmente la mia borsa in mezzo al caos che c'è sul tavolo, tiro fuori un elastico e mi lego i capelli in una coda alta e stretta, in modo che non mi dia fastidio.

Il silenzio imbarazzante che inonda l'abitacolo viene fortunatamente scacciato dal biondo, che apre bocca.

"Senti Eth, scusa ancora per prima, per la valigia sai...non volevo farti arrabbiare"

𝘱𝘶𝘵 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘭𝘰𝘷𝘪𝘯𝘨 𝘩𝘢𝘯𝘥 𝘰𝘶𝘵 𝘣𝘢𝘣𝘺 | 𝐞𝐭𝐡𝐦𝐚𝐬 [IN PAUSA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora