silk white shirt

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Mentre chiudevo la porta del mio appartamento, pensai a quanto velocemente e improvvisamente Harry fosse entrato nella mia vita.

Se qualche giorno prima mi avessero riferito che avrei iniziato ad uscire con il capo di mia sorella, nonché uomo straordinariamente attraente e carismatico, sarei scoppiata a ridere.

Non avevo mai avuto storie di grande importanza con i ragazzi. O semplicemente non ne avevo mai trovato uno di cui mi fossi realmente innamorata. Mia madre diceva sempre che le cose migliori arrivassero quando meno qualcuno se lo aspetta.

Mi morsi il labbro pensando che quella frase poteva essere utilizzata anche con Harry.
Dopo aver percorso la rampa di scale, l'agitazione cominciò a farsi sentire.

Mi chiesi se quel vestito bianco aderente che indossavo, lungo fino a metà ginocchio, potesse piacergli. Adesso mi importava anche del suo parere.
Benissimo.

Immaginai Harry, mentre aprivo il portone, appoggiato alla sua solita Audi nera; per cui rimasi piacevolmente sorpresa quando sta volta lo vidi accanto a un'altra macchina, grigia, una Mercedes elegantissima.

Sorrisi tra me e me. Avrei dovuto immaginare che Harry possedesse più macchine dei miei vestiti. Josh avrebbe sbavato per vedere quella macchina.

Mi incamminai verso di lui, mentre lui percorreva il mio corpo con lo sguardo. Rabbrividii sotto il suo sguardo incandescente.

"Buonasera, Abby." Mi disse con la sua solita compostezza unica.

"Ciao, Harry. Dove andiamo sta sera?" Gli chiesi curiosa.
Indossava per la prima volta, da quando lo avevo incontrato, una semplice, se così si può definire, camicia bianca di seta.

Era straordinario il modo in cui essa gli fasciava il petto, i muscoli delle braccia, la vita. Cercai ovviamente di non farmi scoprire mentre lo osservavo così spudoratamente, ma ero abbastanza convinta che Harry se ne fosse accorto. In fondo, era abituato a essere guardato così.

Se ci fosse stata Clare, non avrei neanche immaginato come lo avrebbe descritto. Era campionessa di battute sul sesso maschile. Risi al pensiero.

Harry mi guardò negli occhi prima di dirmi, con il suo solito sottotono roco, che avremmo cenato da lui.

Mille scenari sbagliatissimi per quel momento iniziarono ad agitarsi nella mia testolina, e capii che anche Harry ci aveva pensato dal modo in cui il verde dei suoi occhi si incupì leggermente.

Quello sprazzo selvaggio che avevo colto la prima volta era di nuovo immerso in essi. Il mio stomaco si contorse, leggermente.

Mi imposi di ritrovare la calma e andai a sedermi in macchina, felice che sta volta avrebbe guidato Harry. Non avevo mai potuto osservare come guidasse, ma percepivo già che sarebbe stato estremamente sexy.

Passai una mano tra i miei capelli, mentre allacciavo la cintura e sorridevo.

"Quindi, Harry." Abbozzai. "Guidi anche tu?" Mi maledissi in un nano secondo per la domanda così stupida. Mai chiedere a un maschio se guida. Regola di mio fratello.

Per tutta risposta Harry si giró, con un sopracciglio inarcato e un leggero sorriso incredulo:
"Abby, mi hai appena chiesto se porto la macchina? Davvero?"

Imprecai di nuovo.
"Era uno spunto per fare conversazione." Feci spallucce. "E poi non è così strano non avere la patente. Io non ce l'ho, ad esempio."
Mi zittii quando mi resi conto di avergli dato campo libero per prendermi in giro.

Mentre avviava il motore, lo vidi guardarmi di striscio: "Davvero non guidi la macchina? Cioè non hai mai guidato? Mai?"

Lo guardai, sull'orlo di sorridere, nel suo prendermi in giro, prima di rispondergli:
"No Harry, non ho mai guidato. Non è una cosa che mi attira, ecco tutto."

"E se ti trovassi in una necessità? Cioè, se fossi in una situazione di necessità tale da dover raggiungere urgentemente un posto? Oppure, che so, dover fare qualcosa velocemente?"

"Beh.." Pensai. "Chiederei a qualcuno di accompagnarmi. O prenderei un mezzo pubblico."

Harry scosse leggermente la testa. "Fai troppo affidamento sugli altri, Abby."

Di risposta, mi girai completamente verso di lui.
"E tu, Harry, non lo fai per nulla. Presuppongo che entrambi siamo agli eccessi opposti."

"Come sempre." Confermò lui.

"Come sempre." Annuii io, per la prima volta in accordo con lui, mentre mi riappoggiavo sul comodo sedile.

Mentre percorrevo con lo sguardo la macchina lussuosissima e pulitissima (cose che avevo capito fossero testimonial di Harry), mi fermai con lo sguardo sulla radio.

Era davvero modernissima. E io adoravo sentire musica quando ero in macchina con gli altri. Pensai che ad Harry non avrebbe dato fastidio. Da mini robot quale era, immaginavo i suoi gusti musicali.

Premetti il bottone di accensione della radio e iniziai a scegliere tra un po' di frequenze.

Vidi Harry guardarmi con la coda dell'occhio, mentre diceva:
"Scommettevo che lo avresti fatto."

"Mi piace sentire musica in macchina e..oh" Dissi contenta, prima di potermi giustificare ancora: "Questa è una delle mie canzoni preferite!"

Sorrisi allegramente, prima di alzare il volume e iniziare a scuotere la testa felicemente.

Harry, fermo nella sua serietà, tradiva un minuscolo sorrisino sulle sue labbra rosee. Cantai qualche verso della canzone, quando mi accorsi che anche lui muoveva le labbra.

Stava cantando! O insomma muoveva le labbra a ritmo. Harry styles. Sognavo forse?

"Non dirmi che la conosci anche tu" Gli intimai guardandolo.

"Si, Abby, anche io ho una qualche cultura in ambito musicale." Mi rispose scherzoso.

"E io che pensavo che ascoltassi solo musica classica e rilassante per distendere i tuoi nervi." Sorrisi alla mia battuta, come fece anche lui.

Era davvero liberatorio scherzare con lui. Per quanto non lo facesse notare, sotto quella coltre di serietà assoluta, un pochino, un briciolo si divertiva anche lui.

Eyes. {H.S}Where stories live. Discover now