a tiny smile on his face

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Seduti uno di fronte all'altro, io e Harry eravamo separati da un tavolo di mogano a solo pochi centimetri. Dopo quello che lui mi aveva detto in macchina, ero rimasta alquanto agitata.

Ogni cosa che lo riguardasse aveva un'intensità unica. Mentre sfogliavo l'elegante menu che mi era stato dato da una gentile cameriera, lanciavo furtive occhiate ad Harry, che primeggiava sempre come campione di compostezza.

"C'è qualcosa che vorresti dirmi, Abigail?" Mi riprese Harry con uno sguardo severo. Avevo capito che non gli piaceva quando lo sbirciavo di nascosto.

Mi maledissi per essere stata colta in fallo. Alzai la testa e posai il menu sul tavolo. Forse era tempo di giocare con lui.

"Non saprei, signor Styles." Iniziai con un sorrisino.

"Abigail" Mi guardò severo. Il cipiglio sulla sua fronte si allargò impercettibilmente. "Sono Harry, solo Harry."

Sospirai. "Va bene Harry. Ah, e per  informazione anche io sono Abby per gli amici, non Abigail. È troppo serio Abigail." Riflettei tra me e me.

Lui alzò lo sguardo su di me. "Mi consideri un tuo amico?" Inarcò un sopracciglio, con l'ombra di un leggero sorriso sulle labbra.

Le mie guance si tinsero di un leggero color rosso. Sorrisi anche io.

"No Harry, non so ancora come definirti. Ti sto ancora cercando di inquadrare." Dissi, fingendomi pensierosa.

Abbassando il menu sul tavolo, Harry si mise a braccia conserte e mi fece cenno di continuare.

Dopo essermi appoggiata sulla mano, continuai: "Non devi avere più di venticinque anni. Nonostante quel cipiglio serioso ti faccia sembrare più grande di quanto tu sia. Ti piacciono i completi, specialmente quelli floreali, ah e dimenticavo.." Mi avvicinai a lui. "Sei un maniaco del controllo."

Lo guardai in modo divertito. Era così strano come con lui potessi passare dalla timidezza assoluta a una sfrontatezza mai vista. Forse era il suo effetto.

"E da cosa dedurresti questo, Abby?" Mi canzonò velatamente.

Potrei giurare che quel nome prese una connotazione totalmente diversa, pronunciato dalle sua labbra.

"Vediamo, a cominciare dal fatto che assumi solo receptionists tutte uguali, per finire con la tua ossessione per i completi coordinati, o anche per la tua smania di avere il controllo su tutto ciò che ti circonda. Sbaglio?"

Harry si aggiustò i capelli sulle spalle.
"No Abby, non sbagli. Sei un'attenta osservatrice."

Feci un sorrisetto soddisfatto, ma lui si avvicinò a tal punto accanto a me che sentii il suo inebriante profumo di muschio accanto a me.

Inspirai.

"Se mi hai capito così bene, e pensi che io sia soltanto un.. maniaco del controllo, perché hai accettato di cenare con me?"

Mi morsi un labbro. Non sapevo neanche io perché. Harry sapeva sempre cogliermi in fallo. Vidi il suo sguardo magnetico cadere sulle mie labbra. Il mio respiro si fermò.

Con una lentezza lancinante si staccò da me, per risedersi con tranquillità.

Quella serata sembrava che sarebbe stata infinita.

Forse era solo quello che desideravo..

Eyes. {H.S}Where stories live. Discover now