Capitolo 10

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*Lajyla*
Mi svegliai e sbattei gli occhi, assonnata. C'era qualcosa che non tornava.
Un braccio era poggiato sul mio fianco e sentivo qualcuno respirarmi vicino all'orecchio. Stavo per urlare quando mi ricordai perché ero lì.
Mi scrollai delicatamente Logan di dosso e mi misi a sedere. Ero ancora vestita, per fortuna. Non si sa mai. Sorrisi e scossi la testa a quei pensieri.
Presi il cellulare e guardai l'ora: le 5:30. Notai subito che c'erano un'infinità di messaggi di mio padre.
«Cazzo» mormorai e mi passai una mano sulla faccia «Mai che ne combini una buona, Lajyla».
Gettai un ultimo, rapido sguardo verso Logan: dormiva beato.
Sospirai, raccolsi la borsa e lasciai l'appartamento.
Entrai nel mio e vidi mio padre seduto sul tavolo del salone alzare la testa verso di me, furioso. Strinsi le labbra.
«Che hai in testa, Lajyla?» la sua voce era severa. Mi fissò negli occhi, i suoi contenevano una rabbia infinita, i miei probabilmente un senso di colpa immane. Abbassai la testa.
«Mi dispiace» sussurrai alle mie scarpe.
Lo sentii alzarsi e venirmi di fronte, mi sentivo terribilmente piccola al suo cospetto.
«Lajyla, devi iniziare ad essere responsabile, se vuoi stare fuori tutto il giorno non te lo vieto, ma devi avvisarmi, sennò resti a casa. E devi tornare all'orario del coprifuoco» la sua voce si era addolcita.
Azzardai uno sguardo verso l'alto e papà mi sorrise, lo abbracciai di getto.
«Mi dispiace tanto, papà. Ti prometto che non ti farò più preoccupare».
«D'accordo, d'accordo» mi disse scompigliandomi ancor di più i capelli «Ora fila a letto».
Gli sorrisi e mi diressi verso la mia camera.
Mi lasciai cadere sul letto e mi avvolsi nelle coperte. Sognai mia madre, la mia vecchia vita, Mosca, la mia vecchia casa, gli amici, la scuola e... un paio di occhi grigi.

*Logan*
«Cazzo» mormorò la bionda sexy «Mai che ne combini una buona, Lajyla».
Guardai i suoi lunghi capelli biondi e rimasi incantato dalle loro sfumature, che andavano dallo scuro al chiaro, chissà se li aveva tinti.
"Oh, Logan, stai veramente iniziando a delirare" pensai alzando gli occhi al cielo. All'improvviso la vidi che sbirciava verso di me così feci finta di dormire.
Raccolse le sue cose e se ne andò. Mi misi a sedere, passandomi entrambe le mani sulla faccia. Che disastro di giornata. All'improvviso un'immagine di Lib in coma si impossessò della mia testa. Sentivo già che mi stava di nuovo prendendo il panico, misto ad una rabbia cieca verso me stesso, ma stavolta non c'era la bionda sexy a calmarmi. E sapevo cosa dovevo fare in quei casi.
***
Uscii dall'appartamento dopo essermi vestito e mi arrivò un messaggio.
"Ho saputo di tua sorella" Jared. Com'era possibile che fosse già sveglio alle sei del mattino? Non era un tipo mattiniero, per niente. Ma soprattutto, come faceva a sapere di mia sorella?
"Chi te l'ha detto?" Volevo escludere la bionda sexy, non poteva essere stata lei.
"Derek" mi fermai appena fuori dal palazzo. Contrassi la mascella e sentii la mia rabbia aumentare. Odiavo quel tizio, tutto fascino e falsità.
"E come lo sapeva, Derek?"
"Te lo dico a voce, tanto so dove stai andando per sfogarti, ci vediamo lì"
E per "lì" intendeva la palestra della scuola.
Accelerai il passo, raggiunsi il cancello, scavalcai e mi diressi verso il cortile posteriore.
Trovai Jared seduto sotto la finestra della palestra che veniva sempre lasciata semiaperta.
Mi fece un cenno con la testa. Annuii. Mi arrampicai e scavalcai. Appena poggiai i piedi a terra, mi crogiolai nel forte odore di gomma sentendo la mia rabbia iniziare a placarsi. Faceva freddo, ma ci ero abituato; mi incamminai verso il muro ed accesi la luce, mentre Jared prendeva un pallone da basket e cominciavamo a fare qualche passaggio per riscaldarci ed evitare di morire per ipotermia.
«Allora, chi lo ha detto a Derek?» chiesi mentre rilanciavo la palla.
«Lajyla, la bionda» mi disse lui.
Bloccai il pallone e fissai Jared ad occhi sbarrati, paralizzato.
«Cosa?» chiesi dopo una decina di secondi.
«Non fraintendere» mi disse lui alzando gli occhi al cielo «Derek l'ha trovata sul marciapiede che piangeva e lei gli ha detto che una sua amica era stata ricoverata, così lui l'ha accompagnata in ospedale e ti ha visto».
Ripresi a respirare e gli lanciai il pallone.
«Ma... Con me è sempre stata incredibilmente razionale, com'è possibile che stesse piangendo?» aggrottai la fronte.
«Oh, mi piace quella ragazza» disse lui sorridendo «Ho capito com'è fatta: ha capito che tu non eri in grado di farcela ed è stata forte per te» cambiò espressione «Per questo sono disposto a ritirare la mia scommessa, e credo tu sia favorevole. Ce ne sono poche di ragazze come quella, Logan. In genere le persone fuggono davanti ai problemi, lei ti è restata accanto senza nemmeno conoscerti, e dopo il modo in cui l'avevi trattata» mi guardò serio e capii cosa stava pensando.
«Non dopo Caitlyn» gli dissi cupo.
«È ora che tu vada avanti con la tua vita, non puoi continuare con sesso e finzione»
«Finzione?» gli chiesi alzando un sopracciglio.
«Indossi una maschera, Logan. Solo con me sei te stesso» mi puntò un dito contro mettendo la palla sottobraccio «Come ora, e come lo sei stato con Lajyla in questa giornata»
«Perché dovrei mostrare chi sono davvero?» dissi fissandolo negli occhi «Le persone non vogliono quel Logan, vogliono questo» dissi puntandomi un pollice contro «Quello che si comporta da figo e che fa cadere tutti ai suoi piedi, quello che è sempre sicuro di sé, non quello che è indeciso e sentimentale».
«E tu, chi vuoi essere?» mi chiese senza battere ciglio, come se potessi decidere quale parte far emergere, così, su due piedi.
Quella domanda mi mise a disagio, perché stavo per rispondere "Quello che gli altri vogliono vedere" quando mi venne in mente Lajyla e sentii che aveva una speranza anche il vero Logan.
"No, no, no. Controllati Logan, l'amore fa male, il sesso cura"
«Non posso rovinare la sua vita» dissi deglutendo.
«Cosa?!» mi chiese incredulo «Rovinare la sua vita? Fratello, ma ti senti? Finalmente stai ricominciando a provare qualcosa!»
«Ed io non voglio provare nulla e non voglio coinvolgerla nella mia triste esistenza, ha già visto troppo».
Indietreggiai verso la finestra, Jared mi fissò lo sguardo sulle spalle, lo sentivo.
«Puoi farti illudere quanto vuoi dal tuo cervello, Logan, ma prima o poi il tuo cuore avrà la meglio» mi disse, e capii dalla sua voce che era sicuro di avere ragione «Lascia che quella ragazza rivoluzioni il tuo universo, lo so che provi qualcosa per lei, l'ho letto nei tuoi occhi. Fidati degli altri, vivi»
Fuggii mentre sorgeva il sole, le parole di Jared mi echeggiavano in testa. Fidarmi. Non ci riuscivo, era impossibile dopo tutto quello che mi era successo. E non volevo che Lajyla ne facesse parte. Non volevo dividere quel peso con nessuno. Avrei dovuto solo ignorarla, anche se non se lo meritava.

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