26. nuova vita

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Madagascar

-"dove ti piacerebbe andare la prossima settimana?"- domandò Namjoon al suo amico sdraiato sul lettino di fianco a lui.

-"non saprei"- rispose Taehyung sorseggiando il suo margarita -"direi basta mare, è da due settimane che ci spostiamo di spiaggia in spiaggia"- disse spostando gli occhiali da sole sopra la fronte -"cambiamo un po' aria"-

-"ma si sta così bene al mare"- si lamentò Namjoon -"poi non è da tutti viaggiare dalla Thailandia, ai Caraibi per poi arrivare in Madagascar in sole due settimane"- ridacchiò -"stiamo vivendo la vita che tutti vorrebbero vivere"-

-"hai ragione"- parlò il modello -"ma con tutti i soldi che abbiamo alcune città potremo anche vederle oppure fare una bella settimana sulla neve"- propose -"sai che non so sciare, mi piacerebbe imparare"- disse Taehyung portando di nuovo alle labbra il suo drink -"poi sai quanto mi piaccia l'arte"-

-"cosa proponi allora?"- domandò il maggiore curioso.

-"vorrei andare in Europa"- disse il grigio guardando felice l'amico.

-"e che città vorresti visitare?"- chiese Namjoon.

-"Amsterdam"- e subito sul volto comparve un sorriso malizioso -"c'è il museo di Van Gogh"-

-"sì certo, il museo"- rise il maggiore -"perchè Amsterdam è conosciuta per Van Gogh"-

-"siamo giovani"- alzò le spalle Taehyung -"di giorno andiamo ai musei e di notte ci sballiamo, non ho scelto Amsterdam a caso"-

-"ecco così mi piaci"- sorrise il maggiore.

-"allora sei d'accordo?"- domandò il modello speranzoso.

-"solo se il prossimo viaggio lo fai scegliere a me"-

-"andata"- sorrise Taehyung rimettendosi gli occhiali per poi stendersi di nuovo a prendere il sole.

Namjoon prese il cellulare, senza però sbloccarlo, gli piaceva fermarsi ad ammirare la bellissima foto che aveva impostato come sfondo, raffigurava lui e il suo fidanzato, o meglio ormai ex fidanzato, durante il loro primo appuntamento. Gli mancava Jimin, gli mancava terribilmente, e si pentiva davvero tanto di averlo abbandonato per dei soldi, ora che aveva trovato la persona della sua vita lo avevo lasciato indietro, e per cosa?

-"smettila di logorarti"- parlò Taehyung -"non ti dai pace da quando abbiamo lasciato la Corea"-

-"tu non puoi capire, io lo amo"- disse Namjoon triste -"mi pento terribilmente di aver fatto questa scelta"-

-"già io non posso capire"- disse serio il modello -"ma anche io ho lasciato qualcuno indietro"-

-"e come fai a non stare male?"- domandò curioso.

-"sono stato male per troppo tempo per colpa di una persona"- rivelò il grigio -"ho imparato a non affezionarmi troppo"- disse prima di alzarsi -"torno in camera e preparo la valigia, stasera partiamo per l'Europa"- e il minore si allontanò dalla spiaggia.

...

Busan

Dall'altra parte del globo cinque ragazzi non se la stavano passando di certo meglio. Dopo la rapina dell'orologio, portata in atto non dalla squadra di Jungkook, i ladri si erano chiusi in loro stessi ed erano tornati ai loro vecchi lavori.

Jin fu il solo vincitore di tutta quella storia perché, malgrado la scomparsa del suo modello, gli abiti che Taehyung aveva indossato erano piaciuti così tanto che più agenzie avevano contattato lo stilista per offrirgli un lavoro.

Yoongi era tornato nella cantina del Seesaw, che tanto odiava, ma era riuscito a convincere Hoseok, col quale ora condivideva il lavoro oltre che anche il letto. Jimin era tornato ad annacquare vodka per poi venderla nei supermercati e da quello sfortunato giorno nessuno degli altri ragazzi lo aveva più visto sorridere ma al contrario spesso lo sentivano piangere a tarda notte.
Aveva acquistato finalmente un nuovo telefono ed aveva deciso di abbandonare l'idea dell'amore in tutte le sue forme, non si sarebbe mai più innamorato di nessuno.

Infine Jungkook, dopo la scomparsa di Taehyung, cambiò totalmente, ogni qualvolta che la figura del grigio gli compariva in memoria, si chiudeva per ore e ore in camera sua e prendeva a pugni un vecchio sacco da boxe che calava dal soffitto, finché le nocche delle mani non sanguinavano.

Aveva ripreso a spacciare, cosa che si era ripromesso di non fare più, ma ormai non gli interessava più nulla, cercava di tenersi il più occupato possibile perchè solamente pensare al passato lo faceva stare male per giorni interi.

-"sei Jk?"- domandò un ragazzino una volta entrato nel vicolo dove si trovava Jungkook.

-"cosa vuoi?"- domandò il corvino freddo.

-"hai dell'erba?"- Jungkook annuì solamente prima di estrarre una bustina della tasta del giubbotto -"quanto vuoi?"-

-"cinquanta"- rispose serio.

-"ma stai scherzando"- alzò la voce il ragazzo -"è un furto"-

-"senti moccioso"- disse Jungkook prendendolo per il colletto del giubbotto -"la roba che vendo io è la migliore di Busan, non quello schifo che vendono di solito qui"- parlò a denti stretti -"vedi di non rompere il cazzo e non farmi perdere tempo"-

Il ragazzo, spaventato, pagò per poi allontanarsi da quel cunicolo per tornare dentro la discoteca dalla quale era venuto. Jungkook contò i soldi e sorrise beffardo.

-"è così facile fregare i più piccoli"-

-"ma bene bene"- una voce roca rimbombò all'interno della viuzza -"guarda un po' chi c'è qui, Jeon sfigato Jungkook"-

-"che cazzo vuoi Changbin?"- parlò il corvino senza scomporsi tanto.

-"che cazzo voglio io?"- domandò quasi offeso -"sei tu che continui a spacciare nella mia zona, pensavo ti fosse chiaro"- disse avvicinandosi al ladro.

-"non sapevo esistessero zone"- disse Jungkook.

-"lo sai benissimo invece"- ridacchiò il ragazzo -"era stato proprio il tuo defunto cugino a dividere in zone Busan"-

-"non devi parlare di lui"- parlò il corvino a denti stretti.

-"e allora tu non venire più nella parte est"- disse Changbin -"hai un più bel faccino, non vorrei rovinartelo"- disse di nuovo prendendo le guance del corvino tra le mani.

Jungkook roteò gli occhi prima di sputare sul viso dell'altro ragazzo che subito lo lasciò andare.

-"vuoi proprio farti picchiare sta sera"- ruggì Changbin pulendosi il viso con la manica del giubbotto -"fatti sotto stronzo"-

Subito Jungkook si ritrovò con la schiena per terra, un pugno gli era appena arrivato in pieno volto e, data la forza, gli aveva molto probabilmente rotto lo zigomo. Neanche troppi istanti dopo si ritrovò Changbin sopra di lui a cavalcioni mentre i suoi pugni si infrangevano sul viso di Jungkook che cercava di proteggersi con le braccia.

-"Bin, ti aspettano dentro"- una voce risuonò nella via e il ragazzo finalmente si alzò da Jungkook.

-"arrivo Yuta"- disse Changbin -"la prossima volta che ti rivedo qui ti uccido"- e dette quelle ultime parole il ragazzo se ne andò lasciando un dolorante e insanguinato Jungkook a terra che faticosamente di alzò.

...

I'm back

Jeon's 7 |taekook|Where stories live. Discover now