8 - S. B.(1)

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"1 Giugno 1966

Questo è il quarto diario di una sedicenne pazza.

Non ho molta voglia di scrivere i miei ennesimi incubi o le rare visioni che mi turbano, ma la vecchia Crisania continua a dire che è importante. Continua a ripetere che tutto ciò che sogno è importante, che tutto ciò che vedo è importante e che tutto ciò che sento lo è. E quindi eccomi qui.

S.B."

Fui molto stupita di leggere quelle parole: forse mi ero aspettata di tutto da quel quaderno, tranne che fosse il diario di una strega adolescente, addirittura più giovane di me.

Presi a scorrere velocemente le pagine, tentando di capire la persona che con quella scrittura appuntita riempiva di inchiostro nero e amarezza tutta quella carta. Da donna misteriosa e un po' spaventosa che mi ero immaginata, la giovane Sibilla appariva in quelle pagine come una ragazza intelligente, sarcastica e decisamente sola.

Era costretta dal padre ad una vita isolata dal resto del mondo a causa dei suoi poteri e soprattutto dei suoi incubi. La madre era morta dandola alla luce e viveva nella tenuta dei Botina con suo padre Furio, suo fratello maggiore Valerio e una vecchia di nome Crisania, che si prendeva cura di loro. Non frequentava la scuola e la sua istruzione era affidata ai libri che le portava la vecchia e alle lezioni di stregoneria di suo padre, che in ogni momento libero istruiva lei e il fratello.

Più leggevo di lei e delle sue sventure, più ne volevo sapere, perchè conferivano alla donna, che era la causa di tutti i miei problemi, una natura molto più umana.

"4 Settembre 1966

Ieri Crisania mi ha stupito prendendo le mie difese con mio padre, brandendo la scopa gli ha gridato:- Furio consentile di uscire! Per Merlino è una ragazza, non una sfera di cristallo!-

E' l'unica che non mi vede solo per i miei poteri e le voglio bene per questo. Sembra che sia riuscita a convincerlo ad iscrivermi alla scuola di Valerio, d'altra parte come dice lei le mie visioni non cambieranno mai se l'unica cosa che vedo sono sempre queste quattro mura.

Spero la sua sia una buona idea. Valerio, che è all'ultimo anno, dice di non vedere l'ora di finire per dedicarsi allo studio della levitazione, ma io so che lo dice solo per far felice mio padre. L'unica cosa che vuole è uscire a fare il deficiente con Sven. L'ho visto come impressiona le ragazze con innocui trucchi di prestigio e se lo sapesse mio padre non lo riterrebbe degno del Potere. Assurdo, lui che ne ha così poco può divertirsi ad usarlo come gli piace, io che brucio invece devo restare rinchiusa, con i miei incubi, con il mio mal di testa e con quei fottuti ululati che tormentano le mie notti.

Fanculo a tutti, quest'anno cambierà tutto, me lo sento, anche perchè stanotte per la prima volta ho sognato un lago con una sorgente tutta innevata e questo non può essere certamente un brutto presagio.

S. B."

A leggere quelle parole non potei non pensare che avesse sognato il Santuario di Limes, possibile che tutti i suoi sogni fossero visioni? Possibile riguardassero sempre il futuro? Come poteva scindere quello che era l'immaginazione e quello che era il suo potere?

Continuai nella lettura per tentare di rispondere a quei quesiti e perchè ero sempre più curiosa della sua storia.

"15 Settembre 1966

Il primo giorno di scuola è sempre spaventoso per tutti mi hanno detto, ma il mio è stato orribile. Mi perdo a scriverlo qui perchè è stato quasi peggiore dei miei incubi.

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