12 - La pazzia del Lupo Bianco

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11 Ottobre 2002 (Terza parte)

- Dimmi la verità, perchè De Leonibus se n'è andato?-

Le sue parole mi riportarono drammaticamente a quella dannata serata d'agosto e senza che potessi fermarla una lacrima prese a scorrermi sulla guancia.

Se quella piccola goccia lo turbò, Marco non lo diede a vedere, perchè la sua voce continuò ad indagare imperterrita:- So cosa hai detto al Branco, del dolore per la perdita di sua madre...-

Le sue parole come stilettate nel petto mi attraversavano facendo montare tutto il dolore che stavo tentando di seppellire da mesi.

-...so anche dei suoi problemi, dei suoi incubi e delle sue grida incomprensibili...-

Insieme al dolore sentii le vene pulsare per la rabbia e strinsi i pugni furiosa per quel destino che ci aveva coinvolti.

-...so tutto, ma non è abbastanza, perchè nemmeno Merlino in persona sarebbe riuscito a farlo separare da te....-

A quelle parole sentii gli occhi definitivamente inumidirsi e le lacrime scendere silenziose sul viso. Il dolore e la rabbia non erano le mie uniche compagne: una profonda tristezza mi attanagliava da quando Stefano se n'era andato. Inspirai tentando di controllarmi ma sapevo che gli argini di quel mare si sarebbero rotti a breve se Marco avesse continuato a parlare, e forse una parte di me voleva che accadesse. Forse la domanda impropria che mi aveva posto era l'unica domanda che avevo bisogno di sentire, l'unica domanda che mi avrebbe permesso di ammettere a me stessa quello che era successo, di liberarmi da un peso.

-...quindi devo chiedertelo perchè se n'è andato?-

E come un vaso rotto sentii dentro di me qualcosa sbloccarsi e portandomi la mano al ciondolo di Sibilla che ancora portavo al collo risposi sommessamente col volto rigato dalle lacrime:- E' stata colpa mia.-

Gli occhi azzurri e limpidi di Marco mi guardavano confusi, come se non avesse compreso le mie parole, per cui presi fiato e ripetei a voce più alta: - Stefano se n'è andato per colpa mia.-

Il suono della mia voce era come rotto, spezzato e pensai che era così che si dovesse sentire il Lupo Bianco dopo quella dannata cena. Chiusi gli occhi per fermare le lacrime e strinsi il ciondolo fino a sentire il dolore delle punte del fiocco di neve nel palmo della mano. Nulla in confronto al male che avevo causato all'uomo che amavo.

Il mio amico sembrava sconvolto, forse perchè i suoi pregiudizi verso De Leonibus gli impedivano di credere che io potessi avere colpe in quella faccenda.

-Che cosa è successo? - chiese solo, ormai deciso ad ottenere la verità.

Ed io ammisi la mia colpa:- L'ho tradito.-

Lo sguardo azzurrino sembrò sobbalzare stupito questa volta, come se ritenesse impossibile quello che avevo appena dichiarato, tanto chè balbettò:- Cosa...come...che...?!-

-Ho tradito la sua fiducia.- ripetei affranta, maledicendo me stessa per essere stata così stupida.

A quelle parole Marco sembrò rinsavire: - Ahhh...fiducia...ah no ecco...perchè...insomma vi vedevo così ...e poi avrei voluto sapere con chi...-

Io lo guardai un po' delusa:- Pensavi lo avessi tradito...fisicamente?-

I suoi occhi blu balenarono su di me e provando ad alleggerire l'atmosfera dichiarò:- Mi sembrava improbabile...ma visto come ti stava letteralmente e continuativamente addosso, avresti avuto tutto il diritto di cercare... altro...- ed aggiunse ridendo:- Ero più turbato dal fatto di non essere stato preso in considerazione come "distrazione".- 

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