Capitolo 47: Le nozze del Taiko Meijin

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Guardò la sua immagine riflessa allo specchio e si passò sulle labbra un velo di rossetto non troppo vistoso, per poi completare il tutto con degli orecchini pendenti e una catenina abbinata. Era arrivato il grande giorno e per l'occasione aveva scelto di indossare un vestito rosso a sirena, con uno spacco laterale fin sopra al ginocchio e le spalline che circondavano il collo scendendo poi dietro a creare un intreccio sulla schiena, mentre tre rose le poggiavano sulle spalle. Ai piedi aveva optato per dei sandali color argento con il tacco alto e sottile, che rendevano la sua figura ancora più slanciata.
Si girò per osservare a che punto fosse Shuichi e lo trovò intento a sistemarsi il papillon. Era più bello del solito in quello smoking nero con panciotto senza l'inseparabile cappello a coprirgli i capelli mossi.
Si avvicinò a lui e con un dolce sorriso lo aiutò a sistemare il colletto della camicia e della giacca.

- Te l'ha mai detto nessuno che sei sexy con la camicia bianca e i completi a giacca?- scherzò.

Il suo bel principe tenebroso non rispose, ma capì dal modo intenso in cui la stava guardando con quel sorrisetto abbozzato che era soddisfatto di piacerle e che anche lei gli piaceva parecchio con quell'abito dello stesso colore del suo cognome. Non glielo diceva quasi mai che era bellissima, ma lei aveva imparato a comprendere i suoi pensieri dal solo sguardo.

- Sei nervoso?- gli chiese.

- Dovrei esserlo?-

- Beh, si sposa tuo fratello e tu sei il testimone. Ti chiederanno di fare un discorso per gli sposi, ma a te non piace parlare. Quindi sì, dovresti essere nervoso- concluse.

- Mi spiace deluderti ma sono calmo-

- Ovvio, perché dovresti mostrare qualsiasi genere di emozione umana?- gli picchiettò l'indice sul naso.

- Tu sei nervosa?-

- È naturale!-

- Davvero sei ancora intimorita da mia madre?- ghignò divertito.

- Mary non c'entra, sono nervosa perché è una giornata importante e non conosco nessuno a parte la tua famiglia. Sono un'agente dell'FBI in mezzo alla polizia giapponese e ad altre facce sconosciute-

- Non credo che ti arresteranno-

- Sei diventato spiritoso all'improvviso?-

- Hai conosciuto anche la sposa, vedrai che nessuno ti guarderà male perché sei straniera. E poi tu non sei una che fatica a socializzare-

- Già, bel primo incontro quello con la sposa- ironizzò.

Le tornò alla mente quella vicenda accaduta un paio di giorni prima, quando Shukichi li aveva invitati fuori a pranzo per fargli conoscere la sua futura moglie. Quando erano arrivati al tranquillo locale designato come luogo dell'appuntamento, lui e Yumi li stavano già attendendo.
Yumi le era parsa da subito una ragazza molto carina, forse a tratti dall'aria un po' snob. Non appena l'aveva vista, aveva salutato Shuichi e poi si era rivolta a lei parlando un inglese davvero terribile, cercando di presentarsi mentre gesticolava per farsi comprendere meglio.

- My name is Yumi. Y-U-M-I, ok? I nice meet you-

Non era riuscita a vedersi riflessa nel vetro dell'entrata del locale, ma sapeva per certo di aver assunto un'espressione da ebete di fronte a quella scena che sembrava copiata e incollata da quella che aveva vissuto con Shukichi. Aveva persino pensato che fosse uno scherzo, tanto da girarsi verso Shuichi e chiederglielo.

- Ma parlarmi in inglese come se fossi svampita è una gag ricorrente della vostra famiglia?-

- Così sembra- le aveva risposto lui, evidentemente divertito dalla situazione.

Tomorrow (I'm with you)Where stories live. Discover now