Capitolo 23: Felicità fugace

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Quella sera, dopo la prima parte del processo, si erano riuniti tutti nel suo appartamento, malgrado lo spazio non fosse progettato per contenere tutte quelle persone. Utilizzando le tecniche culinarie apprese da Yukiko, aveva preparato una cena apparentemente semplice ma che aveva lasciato tutti sorpresi. Terminata la cena, si erano riuniti in salotto, disposti in cerchio, per discutere del processo. Avevano toccato anche altri argomenti, ma era difficile conversare delle proprie vite come se nulla fosse quando le loro menti erano proiettate su un unico obiettivo.

- Sei stata grandiosa oggi, ormai abbiamo la vittoria in pugno!- Masumi si complimentò con Shiho.

- Sono d'accordo, con le testimonianze del giovane detective e quelle della Signora Akai non possiamo non vincere- la appoggiò Camel.

La giovane scienziata però non disse nulla, il suo volto era teso e l'espressione seria: c'era sicuramente qualcosa che la preoccupava, forse anche più di una. Stava rischiando grosso con quella confessione e più di ogni altra cosa aveva paura. Glielo poteva leggere in faccia: Shiho aveva paura. Già, ma di cosa? Di solito interpretare le persone solo guardandole gli riusciva bene, ma quella ragazzina era sempre stata un enigma, proprio come lui appariva agli occhi degli altri. Forse doveva essere una caratteristica di famiglia.

- Cosa c'è che non va Shiho? Sei forse preoccupata perché ora che hai rivelato di essere l'ideatrice del farmaco temi che la gente ti guarderà come se fossi un diavolo?- le chiese Shinichi, che come lui doveva essersi accorto del suo malumore.

- Ti sbagli, non mi importa nulla di cosa penserà la gente. Finito il processo me ne tornerò in Giappone e non rivedrò mai più le facce di nessuno dei giurati, perciò possono pensare quello che vogliono. Quello che mi preoccupa è Jodie- rispose, accennando alla portafinestra che dava sul piccolo balcone dove al momento si trovava la bionda agente dell'FBI.

Jodie era uscita qualche minuto prima, dicendo che voleva prendere una boccata d'aria. Probabilmente il fatto che continuassero a parlare del processo non la aiutava a rilassarsi un attimo, avevano esagerato e non avevano tenuto conto della sua suscettibilità.

Si girarono tutti a guardarla, ma di lei vedevano solo la schiena. Gli stava dando le spalle, appoggiata con i gomiti sulla ringhiera del balcone.

- Vado a fumare una sigaretta- disse, anche se era chiaro a tutti il reale motivo per cui stava uscendo in balcone.

Aprì l'anta della portafinestra e la richiuse subito dopo alle sue spalle, non volendo rendere partecipi gli altri della sua conversazione con Jodie. Questo fece sì che anche lui non potesse sentire i commenti che ne conseguirono.

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- Secondo voi Jodie ha paura di perdere il processo?- chiese Masumi.

- Ovvio- le rispose Shiho.

- Ma perché? Le prove che abbiamo portato sono schiaccianti-

- Anche con delle prove valide è comunque difficile convincere la gente che una storia incredibile come la nostra possa essere vera. Per chi non ha vissuto sulla propria pelle questa esperienza, la storia del farmaco che ringiovanisce può sembrare solo la trama di un romanzo di fantascienza- spiegò Yusaku, la cui perspicacia andava sempre oltre quella di tutti.

- Se sarà necessario sono disposta anche a ripetere l'esperimento davanti a tutti finché non ci crederanno- affermò convinta la scienziata.

- Ti vedo piuttosto agguerrita- le sorrise Shinichi.

- Jodie ha troppo da perdere, quindi sono disposta a giocare tutte le carte che ho in mano-

Guardarono tutti in direzione del balcone, dove adesso oltre alla schiena di Jodie vedevano anche quella di Shuichi al suo fianco.

Tomorrow (I'm with you)Where stories live. Discover now