Capitolo 25: Un nuovo inizio

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Dopo essere usciti dal tribunale quella stessa mattina, si erano accordati per riunirsi di nuovo tutti insieme la sera, per festeggiare la vittoria. Anche se alcuni di loro, lei compresa, erano ancora scossi dalle parole che Vermouth aveva pronunciato prima di essere portata via dalle guardie, avevano cercato di non farsi scoraggiare e di prendersi quella rivincita che tanto avevano desiderati. Ed ecco che ora si trovavano tutti quanti nel suo appartamento, più grande di quello di Shuichi ma comunque troppo poco spazioso per tutta quella gente.

Mentre gli altri si erano suddivisi in piccoli gruppi di due, massimo tre persone e parlavano degli argomenti più disparati, lei era in cucina insieme a Shiho che si era offerta di aiutarla a tagliare e lavare la frutta per preparare un fresco e sano "dessert", perfetto per il dopo cena.

- Va tutto bene?- le chiese all'improvviso la ragazza, smettendo per un attimo di tagliare la mela che stringeva fra le mani.

- Perché me lo chiedi?- la guardò stranita.

- Ho avuto l'impressione che quello che ti ha detto Vermouth riguardo a tuo padre ti avesse buttata un po' giù di morale. Non doveva permettersi di dire quelle cose, è davvero una donna ignobile!- strinse con forza il manico del coltello che stava impugnando.

- Sei molto gentile a preoccuparti ma sapevo fin dall'inizio che Vermouth non si sarebbe pentita di ciò che ha fatto, così come sapevo che anche vincendo questo processo non avrei potuto riavere indietro mio padre. Però ho vendicato la sua morte come mi ero ripromessa di fare anni fa e spero che se esiste il paradiso mio padre mi stia guardando da lassù e sia orgoglioso di me- alzò gli occhi al cielo, come se sperasse di incrociare realmente il suo sguardo con quello di suo padre.

- Sono certa che lo sia- annuì l'amica - Mi chiedo se anche i miei genitori siano orgogliosi di me dopo quello che ho fatto- abbassò lo sguardo.

- Lo sono di sicuro, hanno una figlia fantastica che ha fatto la cosa giusta e ha riparato ai suoi errori. Sbagliamo tutti, l'importante è prenderne coscienza e farne tesoro per non ripeterli più- le mise una mano sulla spalla - Piuttosto, tu stai bene? Vermouth è stata più carina con me che con te, ti ha dato del diavolo...-

- So di esserlo, quindi non posso certo ritenermi offesa dalle sue parole- riprese a tagliare la mela in piccoli cubetti.

- Non sei affatto un diavolo, sei solo una ragazza molto più intelligente dei tuoi coetanei. Quindi non pensare che quello che ha detto quella strega sia vero-

Fra di loro cadde il silenzio, entrambe avevano molto su cui riflettere. Ripensò a come Vermouth avesse ceduto così facilmente dopo quella frase pronunciata da Shinichi, ancora non riusciva a capacitarsene e a comprendere cosa ci fosse in quelle parole da averla scossa a tal punto. "Angel non verrà a salvarti", così aveva detto il giovane detective. Ma a chi si stava riferendo? Di certo "Angel" era un soprannome, un soprannome che lei aveva l'impressione di aver già sentito. Fu allora che nella sua mente presero vita delle immagini che si susseguivano una dopo l'altra in un veloce flashback: la scritta "Angel" sulla foto di Ran Mouri che aveva trovato durante le sue ricerche su Vermouth, lo scontro avvenuto durante il party di Halloween in cui la stessa Vermouth aveva chiamato Ran con quel soprannome. Adesso le era finalmente chiaro chi fosse l'angelo di cui parlava Shinichi. Ran Mouri, figlia del famoso detective Goro. Già, ma cosa c'entrava Ran con Vermouth? Perché per Vermouth era così importante che Ran fosse venuta al processo? Aveva finalmente il nome della persona misteriosa, ma continuava a non capire. L'unico che poteva darle una spiegazione era colui che aveva usato Ran come un'arma a doppio taglio.

Si girò per guardare dove fosse e lo trovò poco distante dall'angolo cucina dove si trovavano lei e Shiho, stava parlando con suo padre, Shuichi e il padre di Shuichi. Appoggiò il coltello sul tagliere, si pulì velocemente le mani con lo straccio da cucina e si avvicinò a loro, interrompendo la conversazione e ignorando Shiho che le chiedeva dove stesse andando. La guardarono tutti con fare indagatorio, probabilmente l'espressione sul suo volto tradiva l'emozione della scoperta appena fatta.

Tomorrow (I'm with you)Where stories live. Discover now