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Kenzie

Mi tiro su a sedere e abbasso lo sguardo sul ragazzo sotto di me. Il suo sorriso malizioso contorna il suo viso, i suoi occhi non smettono di guardare attentamente il mio corpo. Lo stesso faccio io.
Ma è mattina e non possiamo saltare la scuola, voglio andare da Isabell.

Gli do una pacca sul petto, «basta, dobbiamo andare.» lo ammonisco, spostandogli anche le mani dal mio sedere.

Scuote la testa e si tira su, «altri cinque minuti.» lascia un bacio sul mio petto, guardandomi da sotto le ciglia.

Come devo fare con lui? È un piccolo diavolo tentatore, e a me piace essere tentata.

Accenno un sorrisino e mi avvicino al suo viso, «non ti è bastato il mio buongiorno?» gli sfioro le labbra.

«No.» risponde diventando serio e ribalta le posizioni, sollevandosi su di me e inoltrandosi fra le mie gambe.

«Sei insaziabile...» gli mordo il mento, avvinghiando le gambe intorno al suo bacino e lo attiro più verso di me. La sua erezione sfiora la mia intimità.

«Tu anche.» abbassa lo sguardo su di me.

E ha ragione. Mi piace il sesso, non sono una ninfomane, ma quando faccio sesso voglio arrivare al limite, scaricarmi completamente. E Bradley Cooper riesce a farlo anche bene.
Entrambi abbiamo le stesse perversioni, abbiamo gli stessi limiti e sappiamo cosa piace l'un l'altro. Non per questo scopiamo occasionalmente; niente sentimenti, niente attaccamenti, solo piacere allo stato puro.

«Allora che dici di iniziare a muovere il tuo culetto bianco?» alzo gli occhi verso di lui, sorridendo contro la sua pelle.

«Non provocarmi Kenzie.» mi guarda con avvertimento, abbassandosi su di me iniziando a baciare la mia pelle.

«Oh dai! L'hai fatto prima! Scopami e basta Cooper.» gli tiro i capelli e gli faccio alzare il viso dal mio petto.

«Sempre impaziente.» mi guarda divertito.

«Sono già eccitata, quindi o lo fai ora o mai più.» assottiglio lo sguardo.

E lo fa, mi scopa come se la sera prima non avessimo fatto altro durante la notte. Lo fa talmente bene che quasi ci ripenso a restare a letto per il resto della giornata.



Mi guardo allo specchio, sistemando i miei capelli. Voglio fare la piastra, non sopporto più ogni volta di sistemarli. Anche se sono una gran figa devo ammetterlo.
Guardo attentamente il mio riflesso e accenno un sorriso soddisfatta. Ringrazierò a vita i miei genitori per avermi fatta così perfetta.

«Quando finirai di fare la vanitosa?»

Sposto lo sguardo su Bradley, si trova appoggiato alla porta del bagno, con le braccia al petto. Devo ringraziare anche i suoi di genitori, quel tipo è proprio un gran figo, e alla pubertà che ha fatto un buon lavoro.

Mi giro avvicinandomi a lui, «smettila, anche tu sei vanitoso, non fai altro che dirti da solo quanto tu sia sexy.» gli do una leggera spinta sul petto.

«Lo pensi anche tu, come tutte, quindi non vedo il problema se me lo dico da solo.» ammicca.

Alzo gli occhi al cielo e lo supero, ogni tanto in lui si fa vedere il suo lato da donnaiolo incallito. Siamo molto simili però, entrambi diretti e senza peli sulla lingua.
A lui piace burlarsi anche di se stesso, non se ne fa alcun problema. A me piace farlo con me e con chiunque, è un tratto di me che ho sempre avuto. Non faccio niente con malizia o con cattiveria. Sono così e basta.

La luce fuori dal tunnel.Where stories live. Discover now