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Ps: sistemo dopo♥️

Isabell

Avete presente quando vi cade il mondo addosso? Quando non sapete come rialzavi?
A me è appena successo.
È successo appena ho visto lo sguardo di Travis.
È successo mentre vedevo come la consapevolezza lo stesse distruggendo poco a poco.

Era questo quello che volevo evitare, ed è colpa mia, dovevo parlargliene sin da subito. Invece no come al solito devo aspettare.
Non se lo merita, non merita un trattamento simile, l'ho fatto solo perché so come reagirebbe poi. Infatti i suoi occhi velati di lacrime mi hanno distrutta.
Non volevo nascondergli volutamente la situazione, l'ho fatto perché non sarebbe riuscito a gestirla subito, avrebbe dato di matto. E così è successo.

Non so come sia riuscito a trattenere l'impulso di lanciare tutto per aria, come non abbia iniziato ad imprecare e urlare. Si l'ha fatto, ma si è contenuto, forse perché non vuole spaventarmi.
L'unica paura che ho è quella di perderlo, di aver rovinato la nostra amicizia.

Travis è una bomba pronta ad esplodere in qualsiasi momento, è una persona paziente e pacata, solo che quando qualcosa gli da fastidio o supera il suo limite, lui non si trattiene più. Esplode.
Questo è pure il motivo perché ho voluto aspettare. Volevo solo trovare il modo giusto per dirglielo, le parole giuste.

Invece come al solito deve andare sempre tutto male nella mia vita. E ecco lì che il mio Travis perde la pazienza, che si sgretola davanti a me, che vorrebbe lasciare al suo impulso prendere il comando di se stesso.

Lo seguo fuori dalla stanza quando esce spedito, il mio cuore va a mille per timore che possa fare qualche sciocchezza, che possa anche sentirsi male. Non me lo perdonerei se gli succedesse qualcosa.
L'unica cosa che mi conforta è il fatto che Peter non sia qui, e che Travis non può andare da lui. Perché so che lo farebbe.

«Travis.» lo richiamo, allungando anche la mano per fermarlo. Ma non ci riesco e lui non si ferma.

Mi fermo all'inizio delle scale e lo guardo mentre scende velocemente, per poi afferrare le chiavi e uscire di casa. Anche suo padre lo richiama, ma lui non gli da retta.
Mi passo una mano sul viso, maledicendomi per essere una completa idiota, una stupida, tutto poteva essere evitato se solo avessi parlato prima.

Ha visto i segni. Non digerirei neanche io una roba simile, anzi non lo faccio mai quando mi guardo allo specchio, figuriamoci lui. Anche Kenzie la prima volta che li ha visti si è sentita male, si è messa a piangere e mi ha stretta a se, chiedendomi addirittura scusa per non aver notato prima come stavo.
Lei si incolpa ogni giorno per non poter fare niente, e ora succederà lo stesso con Travis.

Forse dovrei seguirlo, forse no, non so neanche io cosa fare. Mi sento oppressa da tutto, pensavo di essermi ripresa, ma quando ho visto Travis tutto è ritornato nella mia mente; l'incidente, Peter, le parole di Lesly... i segni sul mio corpo.

In più si insinua un nuovo senso di colpa, un dispiacere che mi lacera.

Sono una persona inutile, porto dolore a chiunque mi stia vicino, strappando via quel briciolo di felicità che prima avevano.

Mi giro per ritornare in camera, asciugo le guance, passandomi la manica della felpa sul viso; ancora una volta non sono riuscita a controllarle.

Mi fermo davanti alla porta e il mio sguardo cade sul vassoio che si trova sul mobile, e, di nuovo il mio cuore perde un battito, facendomi sentire di più una merda.
Nella mia mente si proietta un ricordo dell'anno scorso, quando stavo male e Travis per risollevarmi il morale mi raggiungeva con un vassoio pieno del mio cibo preferito.

La luce fuori dal tunnel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora