Con te non ho paura

By ilariadellapigna

881K 22.2K 3.9K

{Completa} Alexandra Morrison è acida, testarda e diffidente nei confronti del mondo esterno. Figlia del bos... More

Copyright
Dedica
Prologo
1-Safety issues!?
2-New encounters
3-I dirve
4-Come you too?
5-Fuck you, I'll shoot!
6-Blacklist
7-Guilt feelings
8-Come here
9-Thoughts to be canceled
10-I won't let you win
11-Kayla
12-We bring you home
13-Unexpected help
14-Modest atside!
15-I thought badly
16-You won, but the game is still long
17-I'm happy
18- Katherine!?
19-Nothing
20-The old me
21-Give her another chance
22-Explanation
23- Many questions, zero answers
24- Silence
25-What happened?
26-You fucking beautiful
27- Too proud to admit reality...
28-Questions and memories
29-We know who attacked us
30-Would be proud of you
10k❤
31-You are softening, Ivanov
32-Everyone deserves a second chance
33-Bad dreams
34-I will tell you the truth
35-Sixteen years ago (pt.1)
36- Sixteen years ago (pt.2)
37-It all hurts so much ...
38- What happened after your birthday?
39-Do it!
40-Confused and angry
41-Stories
42-Now I enjoy it
43-Suspected
44-Stranger
45-The other side of the coin
46-Fair exchange
47- Twenty-first of July
48-What are you afraid of?
49-What are you doing to me?
50-Inconveniences
51-Information
53-I love to play
54-The truth
55-Certainties crumbled
56-I protect what I love
57-The whole truth
58-I fell in love
59-Keep your eyes open.
60-Has my end come?
61-I love you.
Epilogo.
Ringraziamenti e informazioni sul sequel
Sequel disponibile!!
Vendita copie cartacee

52-Blackjack

9.1K 272 16
By ilariadellapigna

Mi accomodai al tavolo del Blackjack, ancora vuoto, e lanciai uno sguardo al croupier.

Era piuttosto giovane, aveva all'incirca la mia età. I capelli lunghi erano legati in un codino ben sistemato, mentre gli occhiali tondi scendevano goffamente sul suo naso spigoloso. La pelle chiara era messa in risalto dalle guance e dalle labbra rosee, gli occhi scuri erano contornati da folte ciglia. Aveva una corporatura media e la sua fisicità era stretta in un completo elegante, costituito da gilet, papillon rosso, camicia bianca e dal classico pantalone nero, lo stesso che indossavano i suoi colleghi.

Il ragazzo aveva in mano otto mazzi da cinquantadue carte che, a un certo punto, iniziò a mischiare; quando ebbe finito, mi guardò e, con un gesto della mano, m'invitò a tagliare.

Da quel momento in poi, la mia mente si estraniò dal mondo esterno e si concentrò sulle carte. Come avevo pianificato, avrei usato il metodo del conteggio, una tecnica che permette ai giocatori di Blackjack di conoscere il momento favorevole per una buona giocata. Del conteggio erano importanti i valori delle carte: ogni carta dal due al sette vale un +1, le carte nove e otto sono nulle, quindi prive di valore, e ogni asso, figura o carta dieci vale -1.

Il mio scopo era di mandare rotto il banco e attirare l'attenzione di Mr. Murray.

Durante il gioco occupai tre caselle per volta, entrai in partita e, tra split, raddoppi e carta o resta, dopo la prima ora, avevo già raccolto cinquemila sterline di chips.

A inizio partita avevo cambiato soltanto duemila sterline e con l'arrivo di altra gente, capii presto, che con quella somma di denaro, non sarei mai riuscita ad attirare l'attenzione del proprietario, così cambiai strategia, iniziando a puntare cinquecento sterline su ogni casella.

Dopo meno di dieci minuti, il facoltoso Murray era alle mie spalle, intento a osservare le mie mosse.

«È davvero molto brava.» Buttò un occhio all'anulare e, quando si accorse dell'assenza di un anello, proseguì. «Miss.» Disse l'uomo. Lo osservai, fingendomi grata per quel complimento e gli rivolsi un sorriso timido.

«La ringrazio, tuttavia penso che la mia sia solo fortuna.» Rivelai, mordendomi il labbro e catturando la sua attenzione.

«Spero che, alla fine di questa partita, possa offrirle un drink, Miss.» Si avvicinò al mio orecchio, sussurrando le parole con voce seducente.

«Con piacere, Mr...?» Aggrottai le sopracciglia, voltando leggermente il capo.

«Alexander Murray, molto lieto.» Sorrise poggiando una mano sulla mia spalla nuda.

«Io son-.»

Fui interrotta dalla voce mascolina di uno dei responsabili, che richiamava la mia preda.

«Dovete scusarmi, sono da lei tra poco.»

Annuii alle sue parole e gli feci un cenno.

Dunque, la mia preda, accompagnata dall'uomo che lo aveva nominato, si diresse verso la roulette due, dove uno sceicco stava giocando troppo pesante.

Io, nel frattempo, avevo accumulato all'incirca ottomila sterline di chips, quindi capii che era arrivato il momento di andare in bancarotta.

Iniziai a puntare cinquecento su quattro caselle, cioè circa duemila sterline a colpo; errori spropositati ma intenzionali.

In meno di dieci minuti, quindi, mi ritrovai senza una sola chips.

Cambiai radicalmente espressione, fingendomi destabilizzata e disperata a causa della somma di denaro che avevo perso. Iniziai a sussurrare frasi sconnesse e finsi di asciugarmi un po' di sudore. Mi sventolai le mani davanti al viso, assicurandomi che Alexander interpretasse i miei gesti e, quando, con la coda dell'occhio, lo vidi osservarmi attentamente, abbandonai la partita, ritirandomi dal gioco.

Non gli diedi il tempo di avvicinarsi, che iniziai a camminare in modo svelto verso l'uscita del casinò. A un tratto, una mano curata e morbida afferrò il mio polso e, mentalmente sospirai, complimentandomi per la mia perfetta recitazione, ma anche per la mia bellezza, un'ottima collaboratrice in un piano in cui la seduzione era il punto su cui dovevo far leva.

Mi voltai e i miei occhi spauriti si posarono in quelli chiari di Murray.

«Miss, mi spiace per la sua perdita.» Affermò l'uomo, avvicinandosi leggermente.

«Non si preoccupi, Mr. Alexander. È colpa mia. Sono stata incosciente e ora è giusto che subisca le conseguenze delle mie azioni.» Una lacrima bagnò la mia gota e lui la asciugò con il fazzoletto in seta bianca, che era posto nel taschino della giacca nera.

«Possiamo fare così, se ti va...» Si bloccò non conoscendo il mio nome.

«Jane.» Abbozzai un sorriso imbarazzata che sembrò conquistarlo.

«Bene, Jane, ora, noi due possiamo andare a prenderci un drink e, insieme, possiamo capire come risolvere questa situazione.» Propose, intrecciando le nostre mani.

«Non so se sia il caso.» Mi finsi incerta, facendolo incupire.

«Io sono il proprietario di questo posto.» Mi rivelò. Quelle parole erano una chiara allusione ai soldi che possedeva, nonché il motivo per cui avevo mostrato tanta disperazione.

Spalancai leggermente gli occhi, fingendomi sorpresa e annuii, accettando il suo invito; passò un braccio attorno alla mia vita e mi giudò verso il bar.

Ci sedemmo a un tavolino piuttosto appartato e, con calma, prendemmo a dialogare.

Presto, avevo ottenuto la sua completa attenzione e, grazie ai miei modi raffinati, però, al contempo, languidi, ero riuscita a metterlo in soggezione. Il suo sguardo si alternava dai miei occhi allo scollo del mio vestito che, di sicuro, aveva risaltato il suo interesse nei miei confronti.

La preda è caduta nella trappola. Pensai ironicamente.

Parlammo di me, dei miei interessi, del mio lavoro e della mia città d'origine, mentre di lui accennò ben poco. Avevo intuito fosse un uomo riservato e serio, eppure non tanto da resistere alle lusinghe di una donna che di segreti ne aveva davvero tanti.

Poi, a un certo punto, mi pose la domanda che avevo atteso da quando era cominciata quella messa in scena: mi chiese per quale motivo quei soldi erano importanti per me. Raccontai una storia dettagliata e più veritiera possibile, che lo portasse a credere alle mie parole, senza nutrire dei dubbi.

Gli mostrai le debolezze e le fragilità di Jane, la donna che avevo costruito per attrarlo, e vidi una scia di compassione strisciare in quegli occhi chiari. Grazie alla pressione emotiva che avevo applicato nei suoi confronti, mi rivelò, finalmente, del suo lavoro da Usurai.

Sapevo perfettamente quale fosse il significato di quel termine e sapevo, ancor prima di mettere piede in quel casinò, che Murray fosse uno di loro, eppure, dovetti fingere di non conoscere nulla sull'argomento, pertanto si occupò di spiegarmi lo stretto necessario.

«Presto dei soldi a chi ne ha bisogno e, con il tempo, me li faccio restituire.» Mi aveva rivelato, omettendo, ad esempio, l'illegalità di quelle azioni e il tasso d'interesse scorretto che proponevano ai loro clienti, al punto che, alcuni di loro, ormai incapaci di pagare, decidevano di porre fine alla loro vita.

«Perché me ne stai parlando?» Chiesi, con voce speranzosa.

«Voglio aiutarti Jane.» Mi sorrise e io iniziai a piangere, fingendomi commossa dalla sua proposta che, poco dopo, accettai con entusiasmo.

Vidi Dylan avvicinarsi al bancone del bar, i suoi occhi scuri erano posati sulla mano che Alexander aveva posato sulla mia coscia. Lo osservai stringere la mascella e mi compiacqui della gelosia che provava nei miei confronti. I discorsi di Murray passarono in secondo piano quando gli sguardi miei e del bruno s'incontrarono. Quello che gli rivolsi fu un cenno impercettibile, casuale agli occhi degli altri, tuttavia il russo capì che tutto stava procedendo egregiamente e che il mio piano stava funzionando.

«Ti sto annoiando, per caso, Jane?» Chiese Alexander, sollevando le sopracciglia, accortosi del mio essere distratta. I miei occhi saettarono su di lui e inscenai un sorriso.

«No, però preferirei spostarmi in un posto più isolato.» Ghignai maliziosa, accarezzando le sue mani.

«Beh, ho una stanza al piano superiore, quello dedicato a me; potremmo andare lì, cosa ne pensi?» Propose, ricambiando la stretta.

«Che idea splendida!» Mi alzai in piedi e incontrai nuovamente lo sguardo di Dylan.

I suoi occhi sembrarono raccomandarsi di fare attenzione. Annuii con il capo e seguii Murray, lasciando il casinò.

Non posso permettermi di sbagliare nulla, ora. Pensai.

Holaaa todos, come state?? Spero bene.
Parlo col scusarmi dell'immenso ritardo nella pubblicazione del capitolo, ma scriverlo, è stato molto complicato, soprattutto perché ho parlato di un argomento che non conosco molto bene.
Tuttavia sono una persona cocciuta, e quando ho in mente qualcosa, lo porto a termine senza fermarmi davanti a nulla.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e che abbiamo trovato interessante questa piccola parentesi riguardante il Blackjack.
Fatemelo saper con un commento.

Inoltre vi volevo avvertire che a breve avrà inizio il concorso degli "Ambassadorsita", che verrà svolto in base a delle votazioni sulla loro pagina Instagram!
Passate a dare un occhiata, e appena avranno inizio, tengo al vostro sostegno.
Comunque vi terrò aggiornati sul mio instagram "i_am_great_dreamer"!!

Io vi mando un bacione,
Xxx Ilaria ❤❤
Aggiorno a 75 stelline

Continue Reading

You'll Also Like

40.7K 1.7K 39
Esmeralda Ancelotti è una ragazza di 19 anni che nella vita ha raggiunto i suoi obiettivi diventando modella a Milano. Lei però, non riesce a scorda...
47.9K 2K 57
Volume 2 (sequel The Promise) "Together but alone." A causa di una promessa, Diamond One si trova obbligata a unirsi in matrimonio con un uomo per cu...
727K 21.5K 69
Quando Cloe Lively intraprende la strada del lavoro, non si aspetta minimamente tutto quello che dovrà affrontare. Tra l'invidia dei suoi colleghi e...
589K 22.4K 54
Calista Spencer si trasferisce momentariamente a Brisbane quando capisce che forse le serve una distrazione dalla vita che conduce a Chicago. Dunque...