Io senza Te

By a_dreaming

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Disponibile su Amazon Kindle (gratis fino al 7 dicembre) https://amzn.eu/7laUnqu Se ti innamori della person... More

1* Incontri imprevisti
2* Numeri di telefono
3* Il terzo incomodo
4*Bmi e altri contrattempi
5* Intrugli
6* Sensi di colpa
7* Facciamo il punto
8* Scambi
9*Chiarimenti
10* Filosofia
11* Euforia
12* Disco
13* Un invito inaspettato
14* Diversivo
15* Messaggi
16* Allenatore
17* Fragilità
18* Serata inaspettata
19. Chiarimenti
20* Il piano
21. Amicizia
22. Punti deboli
23* Scelte
24* Grigliata
25* Confessioni
26* Occhi
27* A fine partita
28* Indecisioni
29* Uscita di gruppo
30* Tradimenti
31* Scontro all'alba
32* Cuori spezzati
34* Rivelazioni
35* Addii
36* Partita
37* Prove
38* Ex
39* Amici illuminati
40* Una canzone dolcissima

33* Di male in peggio

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By a_dreaming

«Allora, direi che oggi possiamo provare a fare un'ora intera senza fermarci. Ormai hai una buona resistenza e un passo costante, quindi dovresti riuscire senza problemi.»

Annuisco impercettibilmente e continuo a riscaldarmi prima di cominciare a correre. Saltello un pochettino sul posto, sistemo la coda e i pantaloncini e gli sorrido per rassicurarlo.

Oggi non mi sento proprio dell'umore di correre, ma vista la visita imminente di lunedì e la mattinata appena trascorsa, forse non mi fa male distrarmi un po' e scaricare la tensione.

«Prendiamo la ciclabile?»

Pietro sorride ancora, non so se voglia fingere di non sapere tutto quello che è successo dal nostro appuntamento, se abbia deciso di non interessarsene, o se, più semplicemente, non ne sappia assolutamente niente. Ad ogni modo, apprezzo che non faccia domande.

Un rumore di voci e lo scalpitare di passi lungo la strada ghiaiata attira la nostra attenzione e ci giriamo in contemporanea.

«Per fortuna siete ancora qui!» esclama Ludo venendomi incontro, seguita da Rodda, Valla, Parini e Sara.

Osservo il gruppo che ormai mi porto dietro da un po' e alzo gli occhi al cielo. Non hanno proprio l'aria di chi è venuto per correre, anzi, dai jeans e dalle magliette griffate, è chiaro che fossero diretti altrove, prima di decidere di rovinare il mio momento di pace.

«Stiamo per partire, torniamo tra un paio d'ore», guardo Pietro, supplicandolo di reggermi il gioco.

«Già. Qualunque cosa dovrà aspettare fino ad allora», mi asseconda prontamente.

«Non se ne parla!» si lamenta Rodda, mettendosi le mani in tasca. «Ho troppe domande che non possono aspettare e tu, ragazza misteriosa che pensavo di conoscere, devi darmi delle risposte», dice puntando l'indice verso di me, mettendosi davanti agli altri.

«A dopo!» saluto allegra, avviandomi con Pietro, lungo la strada che costeggia il fiume, per imboccare la ciclabile che attraversa i campi coltivati e corre lungo le pendici delle colline intorno al paese.

«Ti piacerebbe!»

Salto sul posto e alzo gli occhi al cielo, quando Marco si affianca con andatura leggera.

«Dobbiamo parlare con Bea», gli fa eco Ludo, anche lei impegnata in una corsetta leggera, mentre si sfila la collana, sistema i capelli in uno chignon disordinato e arrotola le maniche della maglietta.

Al suo fianco, anche Vallauri si affaccia sorridente, strizzandomi l'occhiolino.

«Non me lo perdo il seguito, capo!»

«Non possiamo parlare durante la corsa, dobbiamo allenare la resistenza, non chiacchierare del più e del meno», rimprovera tutti Pietro, accelerando appena per distanziare gli altri.

«Mi dispiace, amico, ma la ragazza ha qualche domanda a cui rispondere. A quanto pare lei e Logan hanno una relazione lussuriosa clandestina, forse sfociata occasionalmente in una cosa a tre con la ragazza di Rodda, il quale, però, ieri sera ha fatto scintille con Ludo. Questa mattina nel cortile della scuola abbiamo assistito alla prima parte della resa dei conti, ma tutto si è concluso con la bella Bea chiusa negli spogliatoi e con Logan e Sol che scappavano insieme da scuola, in sella al destriero di lui», riassume Valla con il tono eccitato di chi racconta qualcosa di inaspettato e avvincente.

«Non ho una relazione lussuriosa con Logan!» gli faccio notare, spintonandolo con una spalla. «E sicuramente non ho fatto cose a tre con Bea!» rincaro.

«Anche perché in quel caso verrebbe da chiedersi, perché non le avete mai fatte con me!» si intromette Marco con espressione scocciata. «Scusa se sono diretto, ma non hai capito niente come al solito, Valla. Bea si è arrabbiata perché era convinta che io l'avessi tradita con Sol», spiega con il tono da maestro di scuola primaria.

Ludo mi guarda confusa e io alzo nuovamente gli occhi al cielo, affiancando Pietro e lasciando indietro gli altri.

«Avresti dovuto spiegarle tutto...» mi fa notare la mia migliore amica, che a sua volta ha lasciato indietro Rodda e Valla a discutere della questione.

«Non mi ha nemmeno lasciato parlare. Sapevi che non era una buona idea che le parlassi io», scuoto la testa e tengo il ritmo con le braccia.

«Mi dispiace, Sol. È tutto un equivoco, dobbiamo parlarle, sono sicura che troveremo una soluzione», tenta di convincermi.

«Non lo so, Ludo. Più tento di sistemare le cose, più le peggioro. Non sono capace di districarmi nei drammi amorosi, con le scenate di gelosia e i tradimenti», sbuffo.

«È vero che sei andata via con Logan, mentre Bea era chiusa in bagno?» indaga, mentre imbocchiamo una parte leggermente assolata che le fa stringere gli occhi.

«Non importa più, temo di aver rovinato tutto anche con lui», ammetto per la prima volta da quando il ragazzo che mi scompiglia i pensieri ha lasciato la mia casa.

«Stai con Logan?»

Pietro mi osserva, rallentando appena l'andatura, tentennando, in attesa di una mia risposta.

Guardo davanti a me e mi mordo il labbro, ponderando la risposta meno diretta possibile.

«Ci frequentiamo, almeno lo abbiamo fatto fino a questa mattina», chiarisco.

Pietro si ferma di colpo, stringendo le labbra e passandosi le mani sul viso. Respira un paio di volte, dando il tempo di raggiungerci anche a Marco e Vallauri, i quali ancora discutono su un ipotetico triangolo che coinvolga me, Rodda e Bea.

Aspetto che il mio compagno di corsa inveisca contro di me, ma attendo invano. Dopo una manciata di secondi in cui tutti tratteniamo il fiato, scambiandoci occhiate confuse, Pietro abbandona le braccia lungo i fianchi e scrolla la testa.

«Devo tornare indietro. Vorrei verificare che sia tutto in ordine per la partita di domani. Non ricordo se ho sistemato le divise, oppure ho solo pensato di farlo», spiega tornando sui suoi passi.

«Vengo ad aiutarti?» propongo titubante, andando verso di lui.

«No, grazie. Ci vediamo stasera.»

Con le mani sui fianchi, lascio che il mio respiro torni regolare, intanto che osservo Pietro allontanarsi in fretta.

«Mi sa che hai infranto un cuore...» mi fa notare Rodda, passandomi un braccio intorno alle spalle.

«Non ho ancora capito, perché siete tutti qui. Non avete delle cose da risolvere?» rispondo piccata, scostandomi malamente.

Alza l'indice verso il cielo e scuote la testa divertito.

«Ho fatto il possibile, ma Bea non vuole parlarmi. Aspetterò che le passi e sistemerò la cosa. Tra noi è finita un po' di tempo fa, temo», confessa con un sorriso mesto.

«Ma se non facevi altro che dire che l'amavi davvero e solo lei ti faceva stare bene!» gli ricordo scioccata.

«Ah Sol! L'amore cambia. Non mi fidavo più di lei, temevo che continuasse a vedere Logan in segreto», confida prima di sorridere fino agli occhi. «Ma mi sbagliavo, giusto?»

«Io non avevo capito niente. Mi ha proprio lasciato a bocca aperta vedere te e lui, stamattina. Capo, non voglio fare il guastafeste, ma non è un po' distante da te?»

Mi giro verso Valla con uno sguardo confuso, ma non riesco a chiedere niente, perché Ludo si frappone tra noi e mi appoggia la mano su un braccio.

«Credo che nessuno si aspettasse di vedervi insieme», precisa, lanciando un'occhiataccia a Valla.

«Poco, ma sicuro. Lui non è serio. Non credo abbia mai avuto una relazione», prosegue Rodda, sorridendo a Ludo e facendola arrossire. «Logan è un tipo solitario. Tanti amici, tante ragazze, ma nessuno l'aveva mai visto prendere le difese di qualcuna.»

Valla annuisce e si avvicina cauto.

«A me sta bene, se sta bene a te. Non giudico, sul serio. Volevo solo capire quanto devo stare in pensiero per te. Mia sorella c'è rimasta di merda quando lui è sparito da un giorno all'altro. Si sono visti qualche volta, sempre in via non ufficiale, poi lui non si è più fatto sentire», racconta con il viso serio. «Volevo solo assicurarmi che tu sapessi che lui è un tipo che si stanca in fretta.»

Inaspettatamente, sorprendendo persino me stessa, gli getto le braccia al collo e lo abbraccio forte. Fino a poco tempo fa non avevo nessuno a preoccuparsi per me, ora mi ritrovo a ricevere consigli d'amore anche dal più improbabile dei grilli parlanti.

«Grazie. È bello sapere che tieni a me», gli sussurro nell'orecchio facendogli il solletico.

Si scosta, con le guance rosse e l'atteggiamento intimidito, mentre io gli lascio un piccolo bacio sulla guancia.

«Non vi dovete preoccupare. Sono la prima a non fidarsi di Logan e questa mattina le mie insicurezze hanno rovinato ogni cosa», sorrido mentre lacrime amare si ammassano sulla mia palpebra posteriore. «Per chiarire, non mi ha chiesto niente che io non volessi dargli e sono stata io a chiedergli di tenere le cose nascoste per non ferire i sentimenti di Bea. Lui è sempre stato corretto con me, fino a oggi.»

Asciugo una goccia che scivola sulle mie labbra e lascio che Ludo mi avvolga la vita con il suo braccio.

«Sistemerete tutto. Non ti preoccupare», cerca di consolarmi.

Rodda non parla, fissa l'erba appena scossa dal vento, con i pugni chiusi e il volto serio.

«Quindi Bea prova qualcosa per Logan? Lo sapevi, Sol?» domanda girandosi verso di me.

Prendo un grande respiro e mi avvicino cauta, lasciando che Ludo si trascini dietro Valla sulla via del ritorno. Mi sorride incoraggiante, mentre io osservo il mio migliore amico con i pugni chiusi e lo sguardo implorante di chi non sa se vuole davvero sapere la verità.

«Bea è tornata con te per fare invidia a Logan», dico d'un fiato per non perdere il coraggio. «Lui, però, le ha sempre detto di stare lontano, perché non era interessato a lei. Io ero il diversivo che doveva distrarti, mentre lei conquistava Logan, ma il suo piano non ha funzionato, perché lui ha cominciato a non andare ai loro appuntamenti per stare con me. Non voleva ferirti e non lo volevo nemmeno io», ammetto con gli occhi nuovamente bagnati di pianto.

«Non pensavo che fossi in grado di fare questo. Ero convinto che fossimo amici», risponde con espressione disgustata.

«Lo siamo, sei diventato importantissimo per me», confermo facendo un passo verso di lui.

«Stronzate. Perché non me l'hai detto, allora?»

«Ci ho provato. Ma con Bea le cose andavano malissimo e avevo paura di perderla definitivamente se avessi tradito la sua fiducia. La conosco dall'asilo. Lei mi è sempre stata vicino, mi ha presentato a te per aiutarmi con questa storia della festa. Non pensavo che dicesse sul serio, di solito le sue manie sono così brevi che speravo che tutto si risolvesse senza ferire nessuno.»

Si morde il labbro e fissa i suoi occhi chiari nei miei, non c'è traccia dell'ilarità a cui sono abituata. Ho davanti un completo estraneo.

«E invece vi siete ritrovate a litigare per Logan. E io che stamattina ho cercato di giustificarti, di farla ragionare. Non avevo capito niente, non sei innocente. Sei una stronza tanto quanto lei. Forse peggiore, perché di te mi fidavo davvero.»

Mi gira le spalle e si allontana a passo svelto, seguendo a distanza le sagome ormai lontane di Ludo e Valla.

«Mi dispiace», gli urlo dietro con il volto bagnato di lacrime.

«Spero che ne sia valsa la pena», risponde senza girarsi, continuando a camminare.

Alzo il viso verso il cielo, illuminato da un crepuscolo cremisi. L'aria è fresca e mi aiuta a respirare meglio. Cammino avanti e indietro per un po' di tempo, calciando sassi e mordendomi il labbro. Non poteva andare peggio. Ho lasciato che tutto andasse a rotoli, senza nemmeno rendermi conto di come abbia fatto.

Marco ha ragione, ne sono consapevole. In questa storia non sono meglio di Bea, ma posso fare meglio e prendere le cose di petto, per una volta. Smetterla di subire e nascondermi, ma parlarle e chiarire la situazione. Ne abbiamo passate tante, che non ha senso che un ragazzo rovini ogni cosa. Nemmeno se è il mio primo vero amore.

Imbocco la strada che conduce ai giardini pubblici e mi affretto verso il quartiere residenziale, le famiglie si incontrano dietro le finestre accese, gli amici si scambiano saluti e i bambini si rincorrono nei giardini per l'ultima volta, prima di andare in casa.

Una manciata di minuti e imbocco il viale della villa di Bea, con i lampioni già accesi e le siepi ai lati sagomate come i sette nani. Sorrido, ripensando a tutti i commenti che abbiamo fatto la prima volta che le abbiamo viste, cercando di non ridere in faccia a sua madre che ne andava tanto orgogliosa.

Rallento l'andatura, riprendo fiato. Sono decisa a sistemare ogni cosa, stasera.

Il cancello è aperto, sul portone dell'ingresso due persone sono sedute vicine e chiacchierano tranquillamente.

Il sorriso si congela sulle mie labbra, le gambe si bloccano. Vorrei tornare indietro, ma è troppo tardi, mi hanno già visto. 

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