Vorrei solo starti accanto. (...

By Umi_Yume

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➡️ CONCLUSA ⬅️ ⚠️ATTENZIONE CONTENUTO YAOI (boyxboy). In questa storia sono presenti scene R18⚠️ -Daniel, un... More

1- Il Trasloco
2- Il teschio con la rosa.
3-Incantesimo
4- Sorriso.
5- Abilità.
5.5-Incompatibili.
6- Io non ti odio.
7- Le persone non sono tutte uguali.
8- Inspiegabile.
EXTRA.
9- Mr. Crush
10- Immune.
11- Calma.
11.5- Strano.
12- Vigilia di Natale.
13- Otto anni fa.
14- Capodanno.
15- Dimenticalo.
16- Semplicemente io.
16.5- Fanculo Daniel.
17- Punizione.
18- Mamma.
19- Dolcezza.
20- È tutta colpa tua.
21- Importante.
22- Solo lui.
23-Niente più segreti.
24- Sospesi.
25- Lavorare insieme.
25.5- Cambiato.
26- Il peso del giudizio degli altri.
27- Rimani qui con me.
28- Debole.
29- Legame.
30- Carlotta.
31- Qualcosa che ti turba.
32- La mia forza.
33- Il giorno della mostra scientifica.
34- Il giorno della mostra scientifica (seconda parte).
35- Danny.
36-Voglio solo che tu rimanga con me per sempre.
37- Non cambierà mai.
37.5- Pericoloso.
38- Ignorato.
39-"Lasciami Stare"
40- Un'altra rissa.
41- Una scena programmata.
42- Litigio.
43- Sospensione.
EXTRA 2- Nuovi Disegni ❤
44- BROKEN.
44.0- COLORS.
45- Vuoto.
46.5- La cosa migliore.
47- Compleanno (prima parte)
47.5- Troppo tardi.
48- Compleanno (seconda parte)
49- Compleanno (terza parte)
50- Di nuovo insieme.
51- Piacevole.
52- Chiedere scusa.
53- Un nuovo inizio.
54- Volevo solo farmi notare da te.
55- Decisione Giusta.
56- Vorrei solo starti accanto
Ringraziamenti e Nuovi progetti!

46- Non innamorarti di me.

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By Umi_Yume

È da un po' di tempo che io e Lucas camminiamo per strada; nonostante all'inizio mi sia opposto, Lucas ha insistito e ha cominciato a trascinarmi con sé per il marciapiede.
Non ho idea di dove voglia portarmi, è rimasto in silenzio tutto il tempo e in realtà nemmeno io sono intervenuto fino ad ora.

A questo punto...
Dovrei chiederglielo...

«Lucas...» pronuncio, voltandomi verso di lui.

«Sì?» risponde lui, fermandosi sul marciapiede e rivolgendo anch'egli lo sguardo verso di me.

«Dove stiamo andando?»

Sul volto di Lucas si stampa un sorrisetto.
«Segreto.» pronuncia poi facendomi l'occhiolino.

Gli rivolgo un'occhiata infastidita e Lucas si lascia sfuggire una piccola risata divertita.

«Lucas io... perdonami ma... non sono esattamente dell'umore per fare una passeggiata...»

Lucas rimane in silenzio per qualche minuto e la sua espressione si fa più seria.
«L'ho notato... che non stai bene...» Lucas fa una pausa e mi lascia il polso per poi prendermi per mano.
«Volevo portarti in un posto per distrarti...»

«Lucas... non è esattamente il momento migliore della mia vita ora... Forse... è meglio che io torni a casa...» pronuncio sciogliendo la sua presa dalla mia mano.

Lucas appoggia la sua mano sulla mia spalla e mi rivolge nuovamente uno sguardo serio.
«Insisto!»

«Eh?!»

«Danny... Vieni con me... Se poi una volta arrivati lì vorrai ancora andare via, non mi opporrò...»

«Ma... Lucas-»

«Per favore!» pronuncia interrompendomi e avvicinando il suo volto al mio.

Indietreggio leggermente e rimango in silenzio per qualche minuto.
«E va bene...» faccio una pausa ed emetto un sonoro sospiro.
«Cavolo... In questo tipo di cose non sei cambiato rispetto a quando eri un bambino...»

«È vero.» Lucas emette una sonora risata.
«Riuscivo sempre a trascinarti con me, ovunque.» continua poi, riprendendo a camminare.

Io rimango indietro di qualche passo e, dopo un attimo di esitazione, comincio a seguirlo procedendo insieme a lui per il marciapiede.
«Eri insistente già da allora...»

«Quello è vero, ma rispetto a prima... Ora è più difficile riuscire a convincerti...»

«Questo perché quando ero piccolo non ero molto bravo a dire di no...» faccio una pausa e sbuffo rumorosamente.
«Soprattutto a te... Quelle poche volte in cui ti avevo detto di no poi mi sono sentito in colpa... mi guardavi sempre con quell'aria così dispiaciuta...»

«Però ci divertivamo sempre quando eravamo insieme, ammettilo.»

«Tranne quando per colpa tua finivamo nei guai e ricevevamo la ramanzina dai nostri genitori...»

Lucas comincia a ridere divertito per poi riprendere poco dopo a parlare.
«È vero... Quella era la parte meno divertente...»

«Decisamente...»

«Hey Danny...»

«Si?» chiedo, alzando un sopracciglio.

Sul volto di Lucas si stampa un sorriso sincero e si volta lentamente verso di me.
«Sono felice di averti ritrovato...»

Ricambio il sorriso e rimango in silenzio per qualche minuto.
«Anche io...» riprendo poi, abbassando lo sguardo.

«Tu però ti eri dimenticato di me.»

«Ehm... Lo so...» faccio una pausa e mi gratto la nuca con imbarazzo.
«Il fatto é che... ho viaggiato spesso da allora... ho visto un sacco di persone nuove e soprattutto... il periodo delle elementari è diventato difficile da ricordare dopo la separazione dei miei genitori...»

Lucas rimane in silenzio per qualche minuto e sul suo volto si stampa nuovamente un'espressione seria.
«Io non lo sapevo che i tuoi si fossero lasciati... l'ho saputo da mia madre dopo un po' di mesi... quando ormai tu eri già partito...»

«In realtà... Ero piccolo anche io e... Inizialmente non l'avevo ben compreso... È stata una cosa che ho iniziato a capire quando poi mia madre si è allontanata da noi...»

«Mi dispiace...» pronuncia poi Lucas, abbassando lo sguardo.

«Eh?! Per cosa?»

«Stavi affrontando un periodo difficile... Dovevi partire... I tuoi si stavano lasciando... E io... ho contribuito... ti ho trattato di merda durante i tuoi ultimi giorni lì... non mi sono comportato da amico...»

«Hey...» faccio una pausa e appoggio una mano sulla sua spalla.
«Va tutto bene... Eri un bambino... Quando si è piccoli non è facile capire certe cose...»

«Non avrei dovuto dirti quelle cose... Non le pensavo neanche...»

«Lo so Lucas, non preoccuparti... Non ti ho di certo portato rancore per tutto questo tempo...» pronuncio, accompagnato da una breve risata.

«Ti voglio comunque chiedere scusa... Tu... eri e... sei ancora... un amico importante per me... Quando mi hai detto che saresti partito, il me bambino ed egoista di allora si è sentito abbandonato... Saremmo dovuti essere insieme anche alle scuole medie ed io ero anche troppo entusiasta di iniziare una scuola nuova con te... e poi... dopo quella notizia, mi sono sentito veramente male... Non riuscivo ad accettare l'idea che tu saresti andato via e... ho reagito nella maniera più sbagliata... mi dispiace...»

Rimango in silenzio per qualche minuto a guardarlo e gli rivolgo poi, nuovamente, un ampio sorriso.
«Te l'ho detto... Va tutto bene...»

«Ma... io-»

«Non ha senso continuare a pensarci...» commento, interrompendolo.
«Lasciamoci questa faccenda di quando eravamo bambini alle spalle... siamo cresciuti entrambi e ci siamo ritrovati... Possiamo ripartire da qui...»

Lucas rimane in silenzio a guardarmi con aria poco convinta.

«Ovviamente...» faccio una pausa e distolgo lo sguardo.
«Se te la senti...»

«Ovvio!» emette Lucas tutto d'un fiato e anche con troppo entusiasmo.
«Ovvio...» riprende poi, tornando a parlare con calma.
«Vorrei... ristabilire un buon rapporto con te...»

«Allora è deciso!» pronuncio poi, sorridendogli nuovamente.
«Smettila di pensarci... Rivangare sul passato non serve a niente.»

«Già... Hai ragione...» Lucas fa una pausa ed emette un sonoro sospiro.
«Sai... mi sei mancato in questi anni...»

Rimango in silenzio mantenendo un sorriso e gli appoggio una mano sulla spalla.
«Ti è mancato il me bambino... Magari conoscendo il me di ora, inizierai a non sopportarmi...» commento poi, accompagnato da una breve risata per sdrammatizzare.

«No è impossibile!» emette poi alzando il tono della voce e facendomi sussultare.
«Da parte mia... credo sia impossibile provare odio per te...»

«Sono cambiato un bel po' rispetto a quando ero piccolo...»

«Questo lo so... L'ho già visto... ma sai... questi cambiamenti che ho notato... Non mi dispiacciono...»

«Ah sì?» emetto, accompagnato da una breve risata.

«Sei molto più sicuro di te rispetto a prima, ti vedo maturato... e...» Lucas fa una pausa e sbuffa rumorosamente.
«Sei diventato molto più testardo.»

Gli rivolgo un'occhiata infastidita e Lucas riprende a ridere divertito.
«Non ho detto che questo mi dispiace...»

«E allora non sbuffare...» pronuncio, incrociando le braccia sul petto e distogliendo lo sguardo.

Lucas continua a ridere divertito e abbassa poi nuovamente lo sguardo.
«Allo stesso tempo però... per alcune cose sei rimasto uguale...»

«Non saprei in realtà...»

«Sì... e... hai mantenuto tutte quelle qualità che mi son sempre piaciute di te...»

Questa frase...
Non suona come...
Una sorta di...
Dichiarazione?!

Assumo un'espressione sorpresa ed abbasso velocemente lo sguardo.

Ma no...
Che mi viene in mente?!
Mi sto facendo influenzare da Francesco?!
Lucas non può provare questo tipo di cose per me...
Ci siamo appena ritrovati...
Non può provare questo tipo di cose per me...

Lucas notando il mio silenzio, si volta verso di me e mi rivolge un'occhiata confusa.
«Mmh? Tutto ok, Danny?»

«Eh?! Ah... Sì...» faccio una pausa e rialzo lentamente lo sguardo.
«È che... Mi hai sorpreso...»

«In che senso?» chiede Lucas, alzando un sopracciglio confuso.

«Non... non mi aspettavo la frase di poco fa...»

Lucas rimane in silenzio per qualche minuto e mi rivolge nuovamente un ampio sorriso.
«Beh... Ho detto la verità... sei sempre stato comprensivo con chiunque avessi intorno... e... sei quel tipo di persona che, quando si mette in testa qualcosa, la porta a termine fino alla fine... e... questa cosa... mi è sempre piaciuta di te...»

«Ora però non innamorarti di me!» emetto per sdrammatizzare, accompagnato da una risata.

Lucas rimane in silenzio per qualche minuto e, poco dopo, distoglie lo sguardo, assumendo un'espressione seria.
«E... se lo facessi?»

«Eh?!»

Che?!
Io...
L'ho detto per sdrammatizzare...

Tra di noi si forma un silenzio imbarazzante e dentro di me comincia a crescere una profonda ansia.

Che dovrei dire in questa situazione?!
La mia...
Era una battuta...

Lucas si volta nuovamente su di me ed emette una breve risatina divertita.
«Sto scherzando Danny!»

«Eh?!» emetto, guardandolo con aria confusa.

Lucas continua a ridere divertito e mi fa la linguaccia.
«Hai avuto una reazione divertente! Non ti aspettavi che ribaltassi la tua battuta eh?»

Assumo un'espressione infastidita e gli tiro un colpetto sulla spalla.
«Brutto scemo...»

Lucas emette nuovamente una sonora risata e fa passare poi un braccio sulle mie spalle.
«Dai non arrabbiarti...»

Sospiro rumorosamente e mi volto poi nella sua direzione, alzando lo sguardo verso di lui e notando la nostra abbastanza evidente differenza di statura.
«A quanto pare...» faccio una pausa ed assumo nuovamente un'espressione infastidita.
«Sei cresciuto parecchio...»

«In effetti.»

«Quanto sei alto?»

«1.87.»

Sbuffo con fare infastidito e distolgo lo sguardo.
«Maledetto... e pensare che prima ero io quello più alto...»

Lucas riprende a ridere e sposta poi il braccio dalle mie spalle.
«Tu quanto sei alto adesso?»

«1.72...»

Lucas rimane in silenzio e comincia poi ad accarezzarmi la testa.

«Smettila!» emetto, con tono infastidito.
«Non sono un cane...»

«Lo so, lo so!»
Lucas riprende di nuovo a ridere divertito e ad un certo punto si ferma sul marciapiede, mantenendo lo sguardo davanti a lui.
«Siamo arrivati!»

«Eh?»

Mi volto spostando lentamente lo sguardo davanti a me e la prima cosa che noto è una grossa insegna luminosa di un parco di divertimento.
Delle brevi scale poste davanti a noi, portano all'ingresso di un ampia piazzola, colma di giostre per bambini e per ragazzi; dalla mia postazione riesco a vedere le montagne russe, dalla quale provengono delle urla di divertimento.

«Woooh...» emetto spontaneamente, spostando lo sguardo da una parte all'altra.

«Vedo che ti piace!» Lucas fa una pausa e comincia poi a salire lentamente le scale.
«Ti va di provarne qualcuna?» chiede poi, facendomi l'occhiolino.

«Oh... Sì! Però... non ho portato soldi con me...»

«Pago io!»

«Che?! Ma no... Io non v-»

«È stata una mia idea venire qui... ti ho portato qui per farti stare meglio e non mi dispiace pagare io per questa volta!»

«Sì ma... non mi piace fare lo scroccone...»

«Ti puoi sempre sdebitare la prossima volta!»

«Mmmh... D'accordo...»

«Bene.» Lucas fa una pausa e mi prende poi per mano, cominciando poi a trascinarmi con lui su per le scale.
«Ora andiamo, forza!»

«Hey! Non tirarmi così però!»

Saliamo la scalinata e arriviamo quindi nella piazzola.
Dopo aver girato un po' per orientarci, Lucas mi propone di salire per prima sugli autoscontri e ci dirigiamo poi velocemente alla biglietteria per pagare e farci dare i gettoni.
Una volta entrati nella pista, Lucas si fionda velocissimo su una delle macchinette ed entra al suo interno.

«Io sto qua!» pronuncia poi con enfasi.

Io giro un po' per la pista e salgo poi su una macchinetta scelta a caso.
Guardandomi intorno vedo che altri due ragazzi sono entrati nella pista e si stanno dirigendo verso delle macchinette poco distanti dalla mia.
Passano un po' di minuti e poi la pista comincia ad illuminarsi, parte la musica e la donna presente alla biglietteria comincia a parlare col microfono, dicendoci di inserire il gettone.
Inserisco il gettone nello spazio dedicato ma non ho il tempo neanche di prepararmi mentalmente che subito Lucas mi viene addosso, scontrandosi a me.

«Hey!» protesto, voltandomi verso di lui ma notando che si era già allontanato per la pista.

Lo raggiungo velocemente e comincio ad inseguirlo per la pista fin quando non riesco a raggiungerlo e finalmente riesco a vendicarmi per lo scontro subìto poco prima.

«Vendetta!» esclamo, colpendolo di nuovo.

«Non preoccuparti abbiamo ancora tutto il tempo! Non ho mica finito io!»

Lucas si allontana da me e dopo aver fatto un giro per la pista va a scontrarsi appositamente addosso ad uno dei ragazzi presenti con noi nella pista.

«Non fare l'attaccabrighe, idiota!» pronuncio, accompagnato da una risata.

Lucas e il ragazzo che ha appena colpito, cominciano entrambi a ridere divertiti e poi si allontano entrambi, mentre io comincio a guidare nella direzione di Lucas, scontrandomi di nuovo con lui.
Continuiamo a girare per la pista a scontrarci a vicenda fin quando non finisce il giro e, una volta che le macchinette si fermano, scendiamo entrambi e ci dirigiamo insieme verso l'uscita.

«È stato divertente, no?» pronuncia Lucas, voltandosi verso di me.

«Sì abbastanza.»

«Ora facciamo quello!» pronuncia Lucas indicando una giostra a forma di pendolo che rotea avanti e indietro, per poi fare un giro completo.

«Ma... quella... non ti mette a testa in giù?!»

«Sì! È fighissima! Andiamo a farla!»

«Io... non ne sono molto convinto...»

«Mmmh? Hai paura?» chiede Lucas alzando un sopracciglio.

«Ehm...» faccio una pausa e mi gratto la nuca con fare imbarazzato.
«Un po'...»

Lucas mi prende per mano e comincia a camminare veloce per la piazzola.
«Su su, andiamo! Non hai niente di cui preoccuparti.»

«Hey!» protesto, cercando di togliere la sua mano dalla mia.
«Fermo un attimo Lucas!»

«Se hai paura posso tenerti la mano come quando eravamo piccoli!»

«Ma... Ma cosa dici?! Finiscila!»

Lucas comincia a ridere di gusto e si ferma davanti alla biglietteria dalla giostra, lasciando poi la presa dalla mia mano.
«Quindi? Non vuoi farla? Cambiamo giostra?»

«Magari... Facciamo così...» faccio una pausa ed emetto un sonoro sospiro.
«Questa la facciamo per ultima...»

Gli occhi castani di Lucas si illuminano come quelli di un bambino e sul suo volto compare un ampio sorriso.
«D'accordo!»

«Ti vedo felice...»

«Beh...» Lucas fa una pausa e distoglie lo sguardo.
«Lo sono... mi sto divertendo qui con te...»

Gli porgo un sorriso e riprendo a camminare per la piazzola.
«Allora... Andiamo sulle montagne russe?»

Lucas fa un cenno affermativo con la testa e mi raggiunge poco dopo.

Era da tempo che non andavo in un parco di divertimento, forse l'ultima volta è stata nel periodo delle medie, quando io ed alcuni miei compagni del tempo avevamo deciso di passare del tempo insieme per divertirci.
Mi ricordo che in quell'occasione mi ero divertito molto, anche se ero a conoscenza che non avrei avuto molte altre occasioni per divertirmi con i miei compagni dato che io e mio padre traslocavamo di continuo.
Nonostante tutto, quel giorno mi ero dimenticato tutto, di mio padre e della partenza e avevo pensato solo a divertirmi con i miei amici.
Adesso, ripensandoci, ricordo a malapena i loro nomi e i loro volti e questo mi dispiace molto.
Allo stesso tempo, quando mi sono ricordato di Lucas mi sono sentito uno schifo per essermi dimenticato di lui.
Abbiamo passato tutti gli anni delle elementari sempre insieme e, dato che abitavamo anche nella stessa via, passavamo tutto il tempo insieme anche dopo la scuola.
Quando Lucas era piccolo era molto impulsivo e scatenato, andava sempre a ficcarsi nei guai e il me ingenuo di allora si faceva sempre trascinare da lui in qualsiasi situazione, come quando, un giorno, Lucas decise di intrufolarsi nel giardino di uno dei vicini per rubare una palla, finendo poi però con un grande insuccesso che ha portato solamente a una grande sgridata per entrambi, dai nostri genitori e dal vicino.
Nonostante questi piccoli episodi, ricordo quei giorni come dei momenti felici, a scuola avevo un sacco di amici, i miei genitori stavano ancora insieme e non avevo alcun pensiero per la testa, se non quello di dover decidere con Lucas e gli altri miei amici a cosa giocare.
Quando poi però le cose cominciarono ad andare male tra i miei genitori, mio padre mi disse che saremmo andati via dal paesino in cui vivevamo per trasferirci da un'altra parte; inizialmente, essendo un bambino e non capendo appieno le circostanze, non avevo compreso che la partenza fosse correlata ai problemi tra mio padre e mia madre, ma mi sentivo comunque triste perché avrei dovuto salutare Lucas e i miei amici definitivamente che, quando vennero a saperlo, la presero appunto molto male e tra questi, Lucas l'ha prese più male di tutti.
Lucas cominciò ad isolarmi e non mi parlò più fino al giorno della mia partenza, in cui mio padre era passato per cinque minuti a casa sua per salutare i suoi genitori, con cui anche lui era amico da diversi anni.
In quella situazione Lucas continuò a tenermi il broncio e mi disse un qualcosa del tipo "non mi mancherai affatto", tornando poi nel suo silenzio offeso, fin quando io e mio padre non siamo poi andati via.
Dopo quella volta, sia io che mio padre, abbiamo perso i contatti con Lucas e la sua famiglia ed io, dopo tutta la serie di traslochi che abbiamo fatto negli anni a seguire, ho finito per rimuovere tutto.

Io e Lucas passiamo diverso tempo al parco di divertimento, provando quasi tutte le giostre presenti e, tra queste, anche il famoso pendolo con il giro della morte.
Una volta scesi da quest'ultimo ho bisogno di sedermi su una panchina per riprendermi e Lucas si allontana un attimo per andare a comprare una bottiglietta d'acqua da una bancarella.

Cavolo...
Lo sapevo che non dovevo salirci...
Mi è salita una nausea assurda...

«Come ti senti?» chiede Lucas tornando da me con in mano una bottiglietta d'acqua già aperta.

«Così così... Madonna Santa... è stato tremendo...»

Lucas si lascia sfuggire una breve risata, beccandosi di risposta un'occhiata infastidita da parte mia.

«Ma dai Danny! È stato bellissimo! La prossima volta dobbiamo rifarla!»

«Non ci contare troppo... A me basta così!»

Lucas prende un sorso d'acqua dalla sua bottiglietta e poi me la porge.
«Tu vuoi bere un po'?»

«No... Sto apposto così...»

Lucas riporta allora la bottiglietta davanti a lui, la richiude e la butta poi all'interno del suo zaino.
«Ora che si fa?» chiede poi, ripuntando lo sguardo verso di me.
«Torniamo a casa? Si sta facendo tardi.»

Annuisco con un breve cenno del capo e mi alzo poco dopo dalla panchina, avviandomi con Lucas verso l'uscita.

«Ti accompagno a casa.» pronuncia poi Lucas, una volta scesa la scalinata.

«Non è necessario...»

«Voglio passare ancora un po' di tempo con te... Ti accompagno dai!»

«D'accordo...»

«Ah... Danny...» Lucas fa una pausa ed assume un'espressione seria.
«Mi spiace tirarlo fuori in questo momento ma... mi dispiace per la faccenda con i tuoi genitori... i miei mi hanno spiegato bene il tutto di recente.»

«È tutto apposto... È stata dura... ma... dopo anni e vari problemi... ora ho di nuovo un buon rapporto con mia madre...»

«Ah sì?» chiede Lucas, assumendo un'espressione sorpresa.
«Mi fa piacere allora...»

«Tu invece?»

«Mmh? Io?»

«Se sei qui... Significa che anche tu ti sei trasferito...»

«Eh già... io, mio padre, mia madre e mio fratello ci siamo trasferiti qui qualche anno fa...»

«Eh?! Fratello?! Da quando hai un fratello?!»

«È normale che tu non lo sappia, mia madre è rimasta incinta di lui due anni dopo che tu eri già andato via...»

«Oh... Ecco...»

«È stata dura anche per me andare via da lì... ma... si sta molto bene anche qui... A scuola ho vari amici anche in altre classi e anche mio fratello si sta trovando bene qui.»

«Già... anche io sto bene qua... mi sono fatto anche io degli amici... E...» lascio la frase incompleta e sento nascere in me nuovamente una profonda tristezza.

«Hey... Tutto bene Danny?» chiede Lucas, assumendo un'espressione preoccupata.

La tristezza causata dalla situazione con Riccardo è tornata a riaffiorare, sento il mio petto farsi sempre più pesante e i miei occhi si riempiono nuovamente di lacrime, che scendono poi lentamente una dopo l'altra sui miei zigomi.

«Danny... non piangere... Cavolo... forse non avrei dovuto tirare in mezzo questo tipo di discorsi.»

«Non... Non è... colpa tua...» riesco a dire tra un singhiozzo e l'altro.
«Mi hai aiutato molto oggi... per qualche ora mi... hai fatto dimenticare tutta la tristezza che avevo...»

«Si tratta di quel pezzo di merda vero? L'ho capito dal primo momento... da quando ti ho visto piangere qualche ora fa...»

«Rick... Rick non è... un pezzo di merda...»

«Se ti sta facendo stare in questo modo lo è eccome!»

Rimango in silenzio per qualche minuto e, poco dopo, Lucas mi prende per mano e comincia a correre veloce per il marciapiede.

«Cosa... Cosa fai?!» emetto con gli occhi ancora lucidi.

Lucas continua a correre per un breve tragitto, entrando poi all'interno di un bar e avviandosi direttamente all'interno del bagno.
Una volta arrivati, Lucas chiude la porta e mi abbraccia di botto, lasciandomi spiazzato.

«Lucas... Cosa-»

«Adesso dimentica tutto...» pronuncia poi, interrompendomi.

«Eh?!»

«Dimentica Riccardo, i problemi, la scuola... lascia stare tutto...»

«Lucas...»

«Calmati...» Lucas fa una pausa ed abbassa la testa per appoggiarla sulla mia spalla.
«Qui... ci siamo solo tu ed io... non c'è Riccardo, non c'è nessun altro...»

Ricambio l'abbraccio e cerco lentamente di calmarmi.
Lucas mi accarezza con affetto la schiena e, dopo essersi assicurato che io mi sia calmato, scioglie l'abbraccio e mi porge un sorriso sincero.
«Non pensare più a niente di brutto... pensa alla giornata di oggi... ci siamo divertiti, no?»

Dopo un attimo di esitazione, annuisco con un cenno della testa e Lucas passa poi una mano tra i miei capelli, scompigliandoli.

«Smettila!» protesto poi, allontandomi da lui per poi andare a sistemarmi davanti allo specchio del lavandino.

«Ora lavati la faccia e poi andiamo via...»

«Non è molto bello andare via da un bar senza prendere niente al bancone...»

«Allora dovremo correre e sperare che non ci vedano!»

Mi sciacquo il volto gettando l'acqua sui miei occhi usando le mani e, una volta finito, chiudo il rubinetto e mi asciugo prendendo della carta da un rotolo lasciato vicino al lavandino.
«Sembra di essere ritornati a quando eravamo bambini, quando dovevamo fuggire per non farci beccare dopo che avevamo fatto qualcosa...» rispondo poi, buttando successivamente la carta nel cestino.

«Sarà divertente come allora.» commenta Lucas, con una breve risata.

Emetto un sonoro sospiro e mi avvicino poi alla porta del bagno.

«Allora? Pronto a correre?» chiede Lucas, avvicinandosi anch'egli alla porta.

Faccio roteare gli occhi ed emetto un sonoro sospiro in segno di sconfitta.
«D'accordo.»

Lucas apre velocemente la porta per poi cominciare a correre veloce.
«Andiamo!»

Ci dirigiamo entrambi verso l'uscita correndo più veloce che possiamo e continuando poi per un breve pezzo di strada.
Una volta esserci allontanati dal bar, ci fermiamo entrambi, ridendo divertiti e con il fiato corto.

«Missione compiuta!» afferma poi, Lucas continuando a ridere.

Una volta aver recuperato fiato, riprendiamo a camminare lentamente per il marciapiede, dirigendoci verso la strada di casa mia.

«Ah Danny!» Lucas fa una pausa e si volta poi verso di me.
«Il primo di Marzo è il tuo compleanno giusto? Che ne dici di passarlo insieme?»

«Inizialmente... la mia idea era quella di festeggiarlo a casa di mia madre e... Ah! A proposito...» faccio una pausa e mi ricordo in questo momento di essermi messo gli inviti nella tasca dei pantaloni.
«Tieni...» pronuncio poi, porgendogli uno degli inviti creati da mia madre.

Lucas prende in mano l'invito e posa poi lo sguardo su di esso per leggerlo.

«Se vuoi venire... mi fa piacere...»

«Ovvio che ci sarò! Contami già!»

Gli rivolgo un ampio sorriso e riporto poi lo sguardo davanti a me, notando però da lontano una figura familiare posta di spalle ed intenta a parlare con una donna.
Mi fermo di scatto sul marciapiede e, una volta osservato meglio riesco a riconoscere i capelli neri e la corporatura di Riccardo.

Quello...
È Rick...
Ne sono sicuro...

Il ragazzo si volta lentamente nella mia direzione e comincia a camminare lentamente con affianco la donna di prima e a questo punto, ho la conferma: si tratta di Riccardo.
Riesco a riconoscere anche la donna al suo fianco, ovvero Teresa, la moglie di Tonio.

È... È lui...

Rimango paralizzato, non ho idea di cosa fare, dentro di me sento una serie di emozioni contrastanti.

Io...
Cosa devo fare?!

_________________________________________

NOTE DELL'AUTRICE.

Hey hey💕
Eccomi di nuovo qui!
So bene che la maggior parte di voi non prova molta simpatia verso Lucas, ma ho deciso di dedicare un intero capitolo proprio a lui e approfondire un po' qualche cosa 😅❤
In ogni caso, non vedo l'ora di leggere i vostri commenti per vedere cosa ne pensate 💕
Come sempre se il capitolo vi è piaciuto, vi invito a lasciarmi una stellina ⭐💕
Per il momento io vi saluto e mi metto già all'opera per scrivere il prossimo capitolo ❤

Love u all 💕

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