Vorrei solo starti accanto. (...

By Umi_Yume

95.4K 5.6K 3.2K

➡️ CONCLUSA ⬅️ ⚠️ATTENZIONE CONTENUTO YAOI (boyxboy). In questa storia sono presenti scene R18⚠️ -Daniel, un... More

1- Il Trasloco
2- Il teschio con la rosa.
3-Incantesimo
4- Sorriso.
5- Abilità.
5.5-Incompatibili.
6- Io non ti odio.
7- Le persone non sono tutte uguali.
8- Inspiegabile.
EXTRA.
9- Mr. Crush
10- Immune.
11- Calma.
11.5- Strano.
12- Vigilia di Natale.
13- Otto anni fa.
14- Capodanno.
15- Dimenticalo.
16- Semplicemente io.
16.5- Fanculo Daniel.
17- Punizione.
18- Mamma.
19- Dolcezza.
20- È tutta colpa tua.
21- Importante.
22- Solo lui.
23-Niente più segreti.
24- Sospesi.
25- Lavorare insieme.
25.5- Cambiato.
26- Il peso del giudizio degli altri.
27- Rimani qui con me.
28- Debole.
29- Legame.
30- Carlotta.
31- Qualcosa che ti turba.
32- La mia forza.
33- Il giorno della mostra scientifica.
34- Il giorno della mostra scientifica (seconda parte).
35- Danny.
36-Voglio solo che tu rimanga con me per sempre.
37- Non cambierà mai.
37.5- Pericoloso.
38- Ignorato.
39-"Lasciami Stare"
40- Un'altra rissa.
41- Una scena programmata.
42- Litigio.
43- Sospensione.
EXTRA 2- Nuovi Disegni ❤
44- BROKEN.
44.0- COLORS.
46- Non innamorarti di me.
46.5- La cosa migliore.
47- Compleanno (prima parte)
47.5- Troppo tardi.
48- Compleanno (seconda parte)
49- Compleanno (terza parte)
50- Di nuovo insieme.
51- Piacevole.
52- Chiedere scusa.
53- Un nuovo inizio.
54- Volevo solo farmi notare da te.
55- Decisione Giusta.
56- Vorrei solo starti accanto
Ringraziamenti e Nuovi progetti!

45- Vuoto.

853 57 34
By Umi_Yume

Era da un po' di tempo, che non dormivo così tanto.
Ormai è mezzogiorno inoltrato, ma sento ancora il mio corpo molto stanco e pesante.
Nella mia camera, illuminata dalla luce del sole proveniente dalla mia finestra, regna il solito silenzio.

Io rimango avvolto dalla quiete della mia camera, seduto sul mio letto e con le coperte che mi coprono della vita in giù, fissando un punto non definito della stanza; il mio cervello non si è ancora risvegliato del tutto e sento i miei occhi bruciare terribilmente.

Ho dormito veramente tanto...

Emetto un sonoro sbadiglio e mi stiracchio alzando le braccia verso l'alto.

Nonostante abbia dormito molto...
Mi sento ancora così stanco...
Dormirei volentieri un altro po'...

Mi porto una mano davanti agli occhi doloranti e me li stropiccio, massaggiandoli delicatamente con le dita.

I miei occhi stanno chiedendo pietà...
Ma d'altronde...
Che cosa mi aspettavo dopo una nottata come quella di ieri passata a piangere come uno scemo...

Dopo la visita di Francesco, credevo di essermi un po' ripreso, di essermi distratto, d'altronde, sono rimasto abbastanza tranquillo fino all'ora di cena, nonostante abbia comunque mangiato molto poco, ma purtroppo, una volta essermi trovato da solo nella mia camera, i pensieri riguardo a Riccardo sono tornati a galla nella mia mente; la sensazione di vuoto, la tristezza e la solitudine hanno logorato nuovamente il mio cuore.
Inutile dire che è stato inutile cercare di distrarmi, anche quando ho preso il mio telefono per pensare a qualcos'altro, sono finito invece per rileggere tutte le mie conversazioni con Riccardo su whatsapp e, ovviamente, mi sono sentito ancora più triste e solo.
Non so esattamente quanto tempo ho passato a piangere sotto le coperte del mio letto, so solo che ora i miei occhi ne stanno pagando le conseguenze.

«Daniel?» mio padre, chiama il mio nome da dietro la porta della stanza.
«Sei sveglio?»

«Sì, papà...» emetto con la voce ancora impastata dal sonno.

Mio padre, una volta sentita la mia voce, apre lentamente la porta della mia camera e si affaccia su quest'ultima senza entrare all'interno e rimanendo sulla porta.
«Ho preparato il pranzo...» pronuncia poi con tono calmo.
«Dovresti mangiare qualcosa...»

Abbasso leggermente lo sguardo e rimango in silenzio.

«Daniel...» mio padre fa una pausa ed entra nella mia stanza.
«Non puoi continuare a saltare i pasti... Ti sentirai male...»

Non che possa stare peggio di così, papà...

Emetto un sonoro sospiro e rimango nuovamente in silenzio, mentre mio padre avanza per la stanza, per poi sedersi sul mio letto in corrispondenza dei miei piedi.
«Ieri... hai saltato il pranzo... e a cena praticamente non hai toccato cibo...»

«Non ho fame...» emetto poi con tono basso.

«Lo sai anche tu che non puoi continuare così...» mio padre si sporge in avanti verso di me, allungando una mano verso il mio viso e accarezzandomi con affetto.
«Hai anche gli occhi tutti rossi...»

«Papà...» faccio una pausa e riprendo poco dopo.
«Mi dispiace...»

«Per cosa?» chiede papà con tono confuso.

«So che... ti sto facendo preoccupare... mi dispiace...»

Mio padre, rimane in silenzio per qualche minuto, per poi alzarsi dal mio letto.
«Se lo sai... sforzati almeno un po' e vieni a mangiare qualcosa...» pronuncia poi avanzando per la mia camera e arrivando alla porta.

«Papà...» emetto, con tono basso.

«Sí?» risponde mio padre, voltandosi verso di me.

«Ti... sei mai sentito... come se avessi un profondo e doloroso vuoto dentro di te?»

Mio padre assume un'espressione mista tra il preoccupato ed il confuso e rimane in silenzio.

«Un vuoto...» faccio una pausa e riprendo poco dopo.
«Talmente profondo da non sapere come cancellarlo...»

Mio padre emette un sonoro sospiro e si avvicina nuovamente al mio letto.
«Ormai ne sono sicuro... è successo qualcosa vero?» pronuncia poi, tornando a sedersi accanto a me.

Dopo un attimo di esitazione, annuisco con un breve cenno del capo e rimango poi in silenzio.

«E...» mio padre fa una pausa ed emette nuovamente un sospiro.
«Immagino che la cosa abbia a che fare con Riccardo...»

«Non so... che cosa fare papà...»

Mio padre rimane in silenzio con un'espressione preoccupata stampata sul volto.

«Io... mi sento... così vuoto...»

Mio padre apre la bocca per rispondermi ma viene bloccato dal suono del campanello del citofono.

«Eh?! Chi è?!» emetto confuso.

Mio padre si alza dal mio letto e avanza poi per la mia stanza.
«Credo sia tua madre...» pronuncia poi, una volta arrivato alla porta della mia stanza.

«Che?!»

«Aspetta qui, vado a vedere.»

Mio padre esce, lasciando la porta aperta, mentre io rimango nuovamente da solo nella mia stanza.

Perché mamma è qui?!
Questo... È strano...

Sento in lontananza un rumore di passi provenire dalle scale e poco dopo riesco a riconoscere la voce di mia madre.

Non capisco...
In genere mamma non viene qui...
Quando voglio vederla sono io che vado a casa sua...

«Daniel? Sei qui?» pronuncia mia madre, entrando lentamente nella mia camera e facendomi così uscire dai miei pensieri.

«Mamma...» emetto con tono confuso.
«Perché sei qui?»

«Ho saputo da tuo padre che non stai bene...» mia madre fa una pausa e sul suo viso compare un'espressione triste e preoccupata.
«Mi ha fatta preoccupare...»

«Le ho chiesto io di venire qui...» interviene mio padre, entrando nella camera poco dopo.

Papà...
Ha davvero chiesto a mamma di venire qui?!

Da quando ho instaurato nuovamente i rapporti con mia madre -in seguito a quella sorta di chiarimento avuto anche con mio padre- papà non si è mai opposto quando lei mi chiedeva di passare del tempo insieme, tuttavia da quel giorno mamma non è più venuta qui a casa, ogni volta che abbiamo passato del tempo insieme sono andato io a casa di mia madre.
Mio padre mi ha chiesto di avere pazienza con lui e che gli sarebbe voluto del tempo per abituarsi a questa situazione e ovviamente, io ho sempre rispettato tutto questo.

Era...
Così preoccupato da farla venire qui?
Cavolo...
Mi spiace papà...

Assumo un'espressione triste ed abbasso leggermente la testa.

«Daniel...» mia madre fa una pausa e si avvicina al mio letto, sedendosi vicino a me.
«Cosa succede?» continua poi accarezzandomi dolcemente la testa.

«Io... non volevo farvi preoccupare così tanto... mi dispiace...»

Mia madre continua ad accarezzarmi con affetto rimanendo in silenzio.

«Siamo i tuoi genitori... È normale che ci preoccupiamo per te...» interviene mio padre rimanendo sulla porta.
«Io ora... Ti lascio con Nicole...» continua poi, uscendo con calma dalla stanza e chiudendo la porta.

Una volta uscito mio padre, nella stanza cala il silenzio; mia madre rimane a guardarmi con uno sguardo preoccupato e continua ad accarezzarmi con dolcezza la testa.

«Facevi così anche quando ero piccolo...» emetto poi con tono basso, rompendo il silenzio.

«Già...» risponde mia madre, rivolgendomi un sorriso.
«Ogni volta che eri triste o arrabbiato, per calmarti bastava che io ti accarezzassi la testa, tornavi subito ad essere docile come un agnellino.»

«Non sono più un bambino...» rispondo, emettendo un sonoro sospiro.

Mia madre si lascia scappare una piccola risata.
«Lo so... Ormai sei cresciuto...»

Mia madre sposta la mano dalla mia testa e rimane poi in silenzio a guardarmi per qualche minuto.

«Ti va... di parlare con me?»

«Di cosa?»

«Del perché tu sia così giù di morale...»

Abbasso la testa e rimango in silenzio.

«Ha a che fare con il tuo ragazzo vero?»

«Papà... Ti ha detto qualcosa?»

«No... mi ha solo detto che non stavi bene... e che eri molto giù... È vero che non stai mangiando?!»

«Mi sento lo stomaco tutto sottosopra...»

«Tesoro...» mia madre fa una pausa e porta una mano sulla mia spalla.
«I litigi in una coppia possono capitare... non stare così... sono sicura che appena ne riparlerete tornerà tutto come prima...»

Quello...
Però...
Non era un litigio...

Nel mio petto torna a farsi sentire quella logorante sensazione di vuoto.

«Mamma io...» faccio una pausa e riprendo poco dopo.
«Non so cosa fare...»

«Tesoro...»

«Più ci penso... Più mi sento come se fossi caduto all'interno di un burrone senza fine...»

Mia madre assume nuovamente un'espressione triste e rimane in silenzio a guardarmi.

«Sto andando a dormire con la speranza di svegliarmi dopo per scoprire che si tratti solo di un incubo... ma...» faccio una pausa e cerco di trattenere dentro di me la voglia di lasciarmi andare in un pianto a dirotto.
«Poi alla fine mi rendo conto di essere nella realtà... In una realtà... dove Rick si è stufato di me...»

Mia madre rimane in silenzio e si avvicina a me per abbracciarmi.

«Io... non lo capisco mamma... Perché si è stufato di me?! Perché ha deciso così di punto in bianco di lasciarmi?! Mi sento un idiota...»

«Oh... Tesoro...» mia madre fa una pausa e mi stringe ancora di più a sé.
«Perché dovresti essere un idiota? Non lo sei... Non dire così...»

«Invece sì... Lo sono...»
Le lacrime che ho cercato di trattenere fino alla fine, hanno anche stavolta avuto la meglio su di me e comincio a piangere per l'ennesima volta.
«Sono stato un idiota... Avrei dovuto accorgermi che qualcosa non andava...»

«Hey hey... Ora guardami...» mia madre fa una pausa e prende il mio viso fra le sue mani.
«Tu non sei un idiota... Non si può prevedere tutto... magari Riccardo in quel momento era arrabbiato per qualcosa e quelle parole gli sono uscite per rabbia... Non ti ha detto il perché?»

«N-no...» emetto tra un singhiozzo e l'altro.

«E tu... Non gli hai chiesto spiegazioni?»

«Non... Non ce l'ho fatta... Ero talmente sconvolto... Che non sono riuscito a dire nulla... ma in ogni caso... sarebbe stato inutile...»

«Ma no tesoro... Secondo me... Dovreste parlare di nuovo...»

«Non servirebbe a nulla mamma... Lui... Ha già preso la sua decisione...»

«E tu condividi questa sua decisione?»

«No... ovvio che no... Io... sono innamorato di lui...»

«E... Credi che lui non ti ami più?»

«Io...» faccio una pausa e mi passo una mano sugli occhi per asciugarmi le lacrime.
«Non lo so...»

«Non ti ha detto direttamente che non ti ama più, no?»

«No... Ma-»

«Allora... Questo è quello che ti basta...» pronuncia mia madre interrompendomi.

«Eh?! Dove vuoi arrivare?»

«Parla con lui Daniel... Chiedigli delle spiegazioni... Chiedigli perché ha detto quelle cose... e se è ancora innamorato di te... È giusto che voi due parliate di nuovo...»

«Io... Ho paura mamma... ho paura di che risposta lui possa darmi...»

«Ora non pensare al peggio... Non ti buttare così giù...»

«Mamma io... ho pau-»

«E preferisci perderlo così? Senza ricevere nemmeno una spiegazione?» mi interrompe nuovamente mia madre.

Rimango in silenzio e abbasso di nuovo lo sguardo.

Io...
Non ho mai voluto perderlo...
Non voglio che lui si dimentichi di me...
Non voglio che lui stia con qualcun altro...
Vorrei davvero trovare un modo per rimettere le cose a posto...
Ma...

Mia madre appoggia nuovamente una mano sulla mia spalla.
«Tu... non vuoi che le cose vadano così vero?»

«No...»

«E allora lotta... Fai il possibile... Parla con lui e cerca di farlo ragionare... A quel punto... Anche se le cose dovessero andare male, potrai dire di averci provato fino all'ultimo...»

«Mamma io... non so... se ce la faccio...»

Mia madre appoggia una mano sotto al mio mento e solleva delicatamente il mio viso.
«Sì... Ce la fai invece... sei un ragazzo forte... e quando vuoi ottenere qualcosa fai il possibile per ottenerla... Quindi ora... Perché dovresti agire diversamente?»

Già...
Mamma ha ragione...
Io non voglio che le cose tra me e Rick finiscano in questo modo...
Mamma e Francesco hanno ragione...
Devo... parlare con Rick...
Non posso lasciare le cose in questo modo e stare qui come un idiota a piangere...

Mi asciugo nuovamente le lacrime passando le mani sugli occhi ed emetto un respiro profondo.

«Sei convinto ora?» chiede mia madre rivolgendomi un sorrisetto soddisfatto.

«Io... Gli parlerò... Non voglio lasciare le cose così...»

«Finalmente hai cambiato espressione...»

«Grazie mamma...» emetto poi, rivolgendole un sorriso.

Mamma si avvicina nuovamente a me e, dopo avermi dato un bacio sulla fronte, mi accarezza un'altra volta la testa.

«Lo stai facendo di nuovo?» chiedo, sbuffando rumorosamente.

«Mi erano mancate questo tipo di cose, sai?» emette mia madre con tono basso.

«Eh?»

«Intendo... che mi fa piacere che tu ti sia confidato con me... Mi erano mancate questo tipo di cose... Anche se ovviamente quando eri un bambino era diverso.»
Mia madre emette una risatina e mi da nuovamente un bacio sulla fronte, alzandosi dal letto per arrivarci.

«Già... Lo ammetto... è mancato anche a me...»

«Mi dispiace di non esserci stata per tutto questo tempo... Però... Ora che sono qui... voglio recuperare tutto... e... Ti prometto che sarò sempre pronta ad ascoltarti quando avrai di nuovo bisogno di me...»

Le rivolgo un sorriso e mi avvicino a lei per stringerla in un forte abbraccio, che mia madre ricambia subito dopo.

Sono felice...
Che mia madre sia tornata a far parte della mia vita...
Mi è mancata molto...

Sciogliamo l'abbraccio e mia madre mi rivolge nuovamente un sorriso.

«Parlando di altro...» mia madre fa una pausa e prende la sua borsa, che aveva lasciata appoggiata vicino al mio letto e comincia a frugare all'interno di essa.
«Ho una cosa per te!»

«Eh?! Che cosa?» chiedo, alzando un sopracciglio.

Mia madre tira fuori dalla sua borsa una busta per le lettere e me la porge poco dopo.
«Tieni.»

«Che cos'è?» chiedo, mentre prendo tra le mani la busta.

«Il tuo compleanno è tra qualche giorno... E ho deciso di creare io stessa gli inviti per la festa, devi solo consegnarli ai tuoi amici.»

Il mio compleanno...
Con tutta questa situazione...
Me ne sono completamente dimenticato...

Rimango in silenzio ed assumo un'espressione triste.

«Che succede Daniel?» chiede mia madre, con tono preoccupato.

«È che... non so più se voglio festeggiarlo...»

«Secondo me, dovresti farlo. Pensa a entrambe le possibilità... Se con Riccardo andrà tutto bene... Potrete festeggiarlo insieme... E... nel caso dovesse andare male... Sarebbe un'occasione per distrarti con i tuoi amici...»

«Sì... Forse hai ragione...»

«Per adesso... Pensa a parlare con lui...»

Sì...
Devo parlargli...
Devo parlargli ora...

Mi alzo dal letto e avanzo per la stanza con passo veloce, dirigendomi davanti al mio armadio.

«Ti sei deciso in fretta...» commenta mia madre con una risatina.

«Se devo farlo... devo farlo subito... voglio parlare con lui...»

Prendo una maglietta bianca a maniche corte e dei jeans dall'armadio e li appoggio poi sul letto, mentre mia madre si alza e mi viene incontro.

«Io resterò qui... Tuo padre mi ha già detto di rimanere per tutto il tempo necessario... Dopo che avrai parlato con lui torna qui a dirmi come è andata, ok?»

«D'accordo...»

Mia madre mi abbraccia nuovamente e, dopo avermi salutato ed avermi augurato un "in bocca al lupo" esce dalla mia stanza, mentre io mi cambio velocemente i vestiti e corro poi in bagno per lavarmi la faccia e pettinarmi.
Una volta essermi sistemato, torno poi nella mia stanza per infilarmi le scarpe e recuperare il mio telefono dal comodino e mi dirigo poi nuovamente fuori dalla mia stanza e verso le scale.
Scendo di fretta la corta scalinata e una volta arrivato al portone, esco velocemente verso l'esterno della casa per avviarmi sul marciapiede.

No... Un attimo...
Che ore sono?!
Rick sarà ancora a scuola?
Ci sarà andato?!

Prendo tra le mani il mio telefono per guardare l'ora e noto due messaggi da parte di Francesco.
"Hey Dani, come stai?"
"Oggi a scuola non si è visto nemmeno Rick..."

A quanto pare...
Nemmeno lui era a scuola...
Quindi...
Dovrebbe essere a casa sua...
Devo correre da lui!

Rimetto il telefono nella mia tasca e comincio a camminare a passo veloce sul marciapiede.
Nella mia testa il mio unico pensiero ormai è quello di dover parlare con Riccardo, sento ancora tanta paura per quello che lui mi potrebbe dire ma so che non posso lasciare le cose in questo modo.
Continuo a procedere spedito per la strada, cercando di prendere delle scorciatoie per arrivare il prima possibile.
È una strana sensazione quella che provo in questo momento. Ho paura so che tutto potrebbe andare a finire male, ma allo stesso tempo voglio vederlo, voglio parlargli, voglio fare del mio meglio per farmi ascoltare da lui.

Dopo un po' di tempo riesco finalmente ad arrivare davanti a casa di Riccardo; mi sento tremendamente agitato, ho paura, mi tremano le gambe e sento lo stomaco tutto sottosopra.

Ormai sono qui...
Non mi posso più tirare indietro...
Mamma è Francesco hanno ragione...
Riccardo non mi ha dato alcuna spiegazione...
È giusto che io gli chieda di parlarne di nuovo...

Cerco di darmi più coraggio possibile e allungo con calma una mano verso il campanello.
Inizialmente, dall'altra parte della porta non si percepisce alcun rumore ma poi, dopo qualche minuto sento un rumore di passi farsi sempre più vicino.

Cosa devo dire??
Sono... Sono davvero pronto per farlo?
Ora che ci penso...
Non ho pensato cosa dire...
E se...
Una volta che l'avrò davanti a me mi bloccarsi di nuovo?!
Io...
Io non-

Lo scricchiolio del portone che si apre mi fa uscire dai miei pensieri e alzo velocemente lo sguardo verso di esso, notando Luna con in braccio Elvis, con sul volto stampata un'espressione mista tra lo stupore e la malinconia.

«Daniel...»

«Ciao...» emetto abbassando lo sguardo.
«I-Io... Ho bisogno di parlare con lui...»

Luna rimane in silenzio per qualche minuto.
«Mi dispiace Daniel... ma... Rick ora non è qui... è uscito senza dire niente e non ho idea di dove sia ora...»

Quelle parole vengono percepite dal mio cuore come un altro duro colpo.

«A-ah... Ok...»

«Daniel...»

«Non... Non fa niente...» emetto senza alzare lo sguardo.
«Potresti... non dirgli che sono venuto?»

«Mi dispiace... Per quello che è successo, Daniel...»

Quindi...
Rick glielo ha detto...

«Non so cosa gli passi per la testa in questo momento...» continua Luna con tono malinconico.

«Io... devo andare... scusa per il disturbo Luna...» pronuncio voltandomi dall'altra parte e dirigendomi verso il cancello.
Luna rimane in silenzio e sento chiudere il portone appena supero il cancello.

Mi sento...
Peggio di prima...
Ero riuscito a trovare la motivazione...
Ero riuscito a farmi coraggio...
Ero pronto a parlare con Rick...
A rimettere a posto le cose...
Ma ora...
Mi sento peggio di prima...
Tutto il mio coraggio se n'è andato via in due secondi.
Forse... Il destino mi sta dicendo che ormai non c'è più niente che io possa fare...
Mi sta dicendo di arrendermi e di accettare l'idea che io a Riccardo...
Non siamo più niente...

I miei occhi tornano ad inumidirsi di nuovo, mi fa male il petto, ho la nausea, sento ancora una volta una profonda sensazione di vuoto dentro di me.
Mi fermo in mezzo al marciapiede e mi asciugo le lacrime che scendono una dopo l'altra dai miei occhi.

Mi devo calmare...
Non posso continuare a piangere così...
Io-

«Eh?! Danny?!»

Vengo catapultato fuori dai miei pensieri e alzo di scatto lo sguardo, vedendo Lucas davanti a me, con sul volto stampata un'espressione sorpresa.

«Stai... Stai piangendo...» continua poi, mutando la sua espressione in una preoccupata.

«Lucas...» faccio una pausa e mi asciugo velocemente gli occhi.
«Scusa... Non è niente... io-»

Lucas si avvicina verso di me e mi prende per un polso.
«Vieni con me.»

________________________________________

NOTE DELL'AUTRICE.

Hey hey ragazzi 💕
So bene di essere mancata per troppo tempo 😅chiedo scusa per la mia lunga assenza, ma purtroppo ho avuto una sorta di blocco, non avevo ispirazione, non riuscivo a scrivere il capitolo come volevo e mi ero scoraggiata un po' 😅
Ora per fortuna, sono riuscita a tornare attiva e prometto di fare del mio meglio per far uscire i capitoli non troppo lontano :')
Comunque, come va? 💕 spero stiate passando delle buone vacanze 💕

Continue Reading

You'll Also Like

197K 4.5K 59
Chiara, ragazza di 19 anni, con un passato burrascoso, decide di trasferirsi a casa di suo zio Roberto Mancini a Firenze per cambiare vita. Non sa pe...
2.5K 101 6
Amare significa dare fiducia e tollerare i difetti dell'altro, condividere emozioni belle e prendersi cura l'uno dell'altro. Il primo amore, l'amore...
341K 9.5K 64
|Completa| Revisionata| 🌤 Madison Brown è una ragazza di 16 anni, solare e tranquilla, ama la sua vita, adora stare in compagnia dei suoi amici, asc...
563K 16.5K 64
Quando Ryan Allen entró al Roxy Bar, Nicole non aveva ancora idea di cosa il destino avesse in serbo per lei. Il suo più grande segreto nelle mani de...