Take a lie

By newtown56

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Secondo libro, dopo il successo di Take Care, altri due nuovi protagonisti sono pronti a stupirci. una serie... More

Scherzo innocente
Confini
Ciambella!
Ananas regge
Cin cin
Lupo cattivo
Prede e predatori
La Tana del lupo
Tacchino e maionese
Cena in famiglia
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Buona Notte!
Cocci
Solitudine
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Debutto parte uno
Debutto parte due
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Happy birthday ???
If...
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L'inizio
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"Tapis roulan''
Lie
Lie 2
Quello che conta
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Quiete
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Simon deve morire
Cicatrici
Specchi.
Partita
Alta quota
Addii
Rivincita
Face on
Hot Drink
Hug me
Pazzi^2
The lyin' King

Tempo

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By newtown56

Leony

Sono passati quattro mesi dal mio viaggio in Scozia.

Ora sono di nuovo dall'altra parte dell'Oceano.
Osservo Meeko che finalmente è con me.

Gli è servito un po' per abituarsi al cambiamento ma sembra avercela fatta, per ora almeno.

Ce l'abbiamo fatta.
A quest'ora mesi fa non avrei mai pensato che lo avrei rivisto.

Continuo ad accarezzargli il pelo, morbido.
Mi fissa con quei suoi occhi, come se ti guardasse l'anima.
Lo sa.
Mi conosce.

Sa che finalmente ho trovato la mia strada, che la scapestrata che aveva incontrato sta lentamente uscendo di scena per far posto ad una nuova versione.

Da quando io e Wade abbiamo messo piede in terra inglese è successo di tutto.

Siamo stati arrestati.
E abbiamo continuato a lottare per un po', non so chi dei due si è arreso prima, fatto sta che è successo.

Ho revocato la restrizione nei suoi confronti, e abbiamo cercato di trovare una soluzione per entrambi.

Ed eccomi qui con il mio adorato Meeko, mentre lui è in Inghilterra con la mia Stitch. Sembrava la cosa più giusta visto che a quanto pare, Wade, non Simon, ha una passione per i gatti, e non poteva sopportare l'assenza dell'adorato Meeko.

Osservo il gatto, mi guarda di sottecchi come se avesse notato la mia ironia sul suo nuovo amico.

Io e Wade non stiamo insieme. Siamo molto lontani da Leony e Simon.
Eppure ci stiamo lavorando.

Siamo entrati in terapia, per risolvere i nostri problemi, per cucire i nostri pezzi.

Siamo due pazzi a pezzi.

Il percorso è ancora lungo. Abbiamo ancora troppo da metabolizzare.
Per ora ci andiamo piano.

Abbiamo deciso di stare lontani ancora per un po', ci vediamo ogni tre settimane in territorio neutro, per la legge sono ancora la moglie che lo ha ucciso.

Altra cosa su cui ci stiamo impegnando.
Vogliamo che la verità esca fuori, non prima però di aver dimostrato tutti i misfatti di mio padre, ed essere fuori dai giochi aiuta molto.

Stiamo imparando ad amarci, per ora viviamo il presente, i nostri gatti e il tempo insieme.

Ci stiamo conoscendo nuovamente e io mi sto rinnamorando pazzamente di Wade delle sue paure e fragilità, del suo caratteraccio, e del suo essere sempre così Scar.

Prima che riesca a premere il telefono per inviargli una foto, sento la suoneria del cerchio della vita che preannuncia una sua chiamata.

Porto il telefono all'orecchio.

-Vi manchiamo già?- dico.

Lui tossisce.
-Dai!- mi rimprovera.

Da quando abbiamo deciso di ricominciare passo dopo passo, è diventando ancora più serio. Niente più sesso, non ho ben capito fino a quando. Nonostante quando stiamo insieme gli salterei addosso in memoria dei bei vecchi tempi,lui non si scompone. Non è che non gli interessi la cosa, anzi,  è piuttosto evidente!
Però vuole far le cose seriamente,dice.
Quindi appuntamenti su appuntamenti. Facciamo passeggiate mano nella mano, cene, cinema, chiacchieriamo. Parlare ancora non è il suo punto forte, però si sta impegnando. E io lo amo anche per questo.

-Frena un attimo! Abbiamo un problema?- dice.

Deglutisco. Continuò ad accarezzare le zampe di Meeko.

-Che problema?- chiedo.

L'ultima volta che c'era stato un problema, era perché non ricordava la marca del cibo di Stitch.

-Credo che Stitch, bhè, l'ho portata alla clinica perchè era strana e mi hanno detto che è incinta!! Incinta Leony!!- urla.

Respiro.
-Come incinta?? Sicuro? e con chi sarebbe andata la sgualdrinetta?- allontano il telefono dall'orecchio.

-Tappati le orecchie Meeko-  è pur sempre la sua compagna.

-Leo?- mi richiama Wade.

Odio sentirlo a telefono. Vorrei che fosse qui con me in questo momento.

-Non ci credo! Stiamo per diventare nonni!! Poi come faremo? Una volta svezzati li divideremo? Sai che già Stitch e Meeko sono tristi quando ci separiamo, mi sento male al solo pensiero di dover tenere separati i piccolini dai loro genitori.-

Porto una mano alla fronte.

Sento una risata soffusa.
Si schiarisce la voce.

-Non ci dovremmo pensare prima di qualche settimana. E poi i genitori sono Stitch e l'ignoto con cui si è divertita-

Qualche settimana?

-Non sono pronta a diventare nonna così presto, e poi mica pretenderai di tenermi lontana da Stitch in un momento così importante?-

Parte della terapia che stava facendo lui implicava che stessimo lontani per aiutarci a gestire meglio il tutto e a fare progressi prima di tutto con noi stessi.

-Calmati ora, poi ci penseremo. Mal che va tengo io la zampina a Stitch, ti prometto che non la lascio sola.- disse.

Continuai a deglutire.

-No. voglio essere presente, non potrai impedirmelo. Non voglio perdermi neanche un'istante della vita dei piccolini-
Mi impuntai.

-Meeko merita di essere presente.- aggiunsi.

Non mi importava che Meeko fosse sterilizzato, quei piccolini avrebbero avuto una famiglia.

-Dammi qualche ora per trovare un biglietto-
Continuai.

Wade non parlava più.

-Pronto? Ci sei ancora?-

Nonostante sapessi che non vedesse l'ora di rivedermi anche lui, e che il tempo che passavamo insieme sembrava sempre poco, sapevo quanto impegno ci mettesse per rispettare tutto, per far sì che le cose andassero bene.
Era contrarissimo a non rispettare i tempi.

-Lo so che mancano ancora settimane prima di vederci, ma non me ne starò qui con le mani in mano. Te ne farai una ragione!- dissi.

Sentii dei rumori di sottofondo.
-Ti ho detto che ce la caveremo davvero. Fidati.-

Fidati. Mi uccideva ogni volta che lo pronunciava. Come se fosse un monito, un campanello d'allarme per tutte le volte che non mi ero fidata di lui.

Deglutii.
-Ti prego- sussurrai.

-No- disse chiaramente.

Non discutevamo da parecchio.
Ma non me ne sarei rimasta buona.

Volevo andare da loro.
So che avevo promesso di impegnarmi, ascoltare i consigli di specialisti.
La mia psicologa mi stava aiutando parecchio.
Ma stare lontano mi pesava, avevo rispettato Wade, i suoi tempi, e tutto.
So che se positivo anche per me ma non avevo alcun motivo per restarmene in USA.

Potevo prendermi un altro appartamento.

-Prometto che non ti sto tra i piedi.- ci riprovai.

Volevo Wade, proprio lui, lo accettavo con tutte le sfaccettature di Simon, David e chicchessia.

-Ti prego, lo sai che non siamo pronti. Non è il momento non voglio buttare tutto all'aria la non farmi questo.- mi supplicò.

Conoscevo la sua paura.
Non voleva fallire di nuovo, non voleva tornare al punto di partenza.
Ma non ci saremo ricascati, eravamo diversi ora, pieni di cicatrici ma più forti.

-Ok- dissi per rassicurarlo, perchè la mia decisione l'avevo già presa.

****

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