MY DILEMMA IS YOU

By cristinastories

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(IL TITOLO IN INGLESE È GIUSTO.) «Voglio dimenticare il passato e tutti i problemi, per ricominciare con te... More

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NUOVO BOOKTOUR 2020 ♥️

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By cristinastories

Le voci dei professori che spiegano non esistono più... La mia testa passa a pensare da Matthew a Cameron, come se fosse una cosa normale da fare. Io e Matt abbiamo finalmente sistemato le cose e finalmente avremo modo di stare insieme e di conoscerci meglio, e sono davvero felice. Ma ogni volta che ripenso a quella panchina, a quelle braccia attorno alle mie spalle e alla voce del ragazzo dai capelli biondi, il mio pensiero si sposta automaticamente a colui che è il suo esatto opposto, Cameron. Questo pomeriggio dovremo scontare la nostra pena, ed è da due ore che non faccio che pensare a come potrebbero andare le cose. Ce ne staremo in silenzio o parleremo? Oggi ci siamo avvicinati più del solito... Se solo ripenso a questa mattina, quando ha cominciato a fissare intensamente le mie labbra, mi vengono i brividi. 

Mi precipito fuori dalla classe non appena sento la campanella suonare e vado in direzione della palestra. Prima comincio a pulire, prima posso andarmene e passare un pomeriggio intero con Matthew, perché è questo che voglio veramente... Giusto?

"Lo sai vero che oggi dobbiamo sistemare la palestra?"dice qualcuno dietro di me, e dalla voce capisco anche benissimo di chi si tratta. Ovviamente Cameron. 

"Si, è dove stavo andando"spiego, come se la cosa non fosse già abbastanza evidente. 

Comincia a ridere, facendomi salire il nervoso:"Cosa c'è?" domando infastidita. 

"Sbagli sempre direzione. È di là la palestra"

Gli passo accanto senza dire una parola, e lui mi segue, continuando a fare battutine pessime durante il tragitto fino in palestra. Mi fa innervosire così tanto che avrei preferito passare un pomeriggio intero con Susan, piuttosto che con lui. E ce ne vuole di volontà per stare con Susan anche più di dieci minuti... Sento il coro angelico quando finalmente arrivo a destinazione e il professore ci spiega cosa dobbiamo fare esattamente. 

"Finalmente siete arrivati! Pensavo ve ne foste dimenticati" sbuffa il professore.

"Cosa sarebbe successo? Sono ancora in tempo per dimenticare" ironizza Cameron.

"Vi avrei fatto lavorare per tutta la settimana." risponde serio. " Comunque, questa è la chiave dello sgabuzzino. Dentro troverete scopa, detersivi e tutto quello che vi serve per pulire la palestra. Buona fortuna"ci passa le chiavi e se ne va via.

"Lei non ci tiene d'occhio? " chiedo confusa. Non dovremmo essere sotto il controllo di qualcuno? Si tratta pur sempre di una punizione. Io e Cameron potremmo andarcene via anche senza fare niente.

"Ho di meglio da fare. Divertitevi." conclude e se ne va. "Domani mattina controllerò ogni angolo della palestra."

Alla faccia dei professori responsabili! "Dai, seguimi" dice Cameron.

Percorriamo l'intera palestra e passiamo attraverso gli spogliatoi maschili: credo di non essere stata in una stanza più puzzolente di quella! L'odore dei calzini puzzolenti e di corpi sudati regna ovunque, ed era così forte che sono costretta a tapparmi il naso fino a quando non arriviamo davanti allo sgabuzzino. 

"Dovrebbe essere questa lo sgabuzzino" sussurra Cameron inserendo la chiave e riuscendo ad aprire la porta della stanza piccolissima. Le pareti sono coperte da armadi di metallo pieni di detersivi, e altre sostanze indicate per la pulizia della palestra, credo. 

"Beh, oggi ci toccherà diventare dei bidelli" ridacchia passandomi un secchiello. La sua risata è così dolce e contagiosa che non posso fare a meno di seguirlo, nonostante la sua battuta non mi faccia per niente ridere. 

"Cerchiamo di fare in fretta. Voglio finire il prima possibile" suggerisco prendendo alcuni detersivi. 

"No dai, sarà divertente. " frase innocua... non se pronunciata da Cameron Dallas. Lo fisso per qualche secondo cercando di capire che cosa gli possa essere saltato in quella testolina per rendere la pulizia della palestra più divertente. Darei qualsiasi cosa per leggere il suo pensiero. 

Cameron prende due scope, e si mette degli stracci sporchi attorno al collo... "Che schifo" dico ridendo. Le sta usando come delle sciarpette e solo l'idea di quanto possano essere pieni di batteri mi fanno rabbrividire.

"Cosa dici? Sono molto fashion? " scherza, rigirandosi quei panni attorno al collo. Poi ne prende uno e si avvicina lentamente verso di me.

"No, non ci provare" lo prego spingendolo via da me. 

"Eh dai, non vorrai mica perdere questa occasione di indossare la sciarpa dell'ultima collezione di Polvere & Batteri?" domanda facendomi ridere per il nome che si è appena inventato. 

"Con grandissimo dispiacere, rifiuto di indossarla"

"Come vuoi." se la riprende. " Andiamo. Abbiamo una palestra da pulire"

Quando torniamo in palestra, mi guardo attorno per cercare di capire quanto tempo potremmo metterci per ripulirla... è talmente grande che ci vorrà sicuramente più di un'ora. Devo ricordarmi di mandare un messaggio più tardi a Matthew, giusto per avvisarlo del fatto che ci vorrà più tempo del previsto. 

"Allora... Da dove cominciamo? E come ci dividiamo il lavoro?" se ci occupiamo di determinate aree della palestra, sono sicura che ci metteremo meno. L'organizzazione e la collaborazione sono fondamentali in questo momento. 

"Comincia da dove vuoi! Io intanto mi riposo un po'"

Gli lancio subito un'occhiataccia e lui ritira tutto:" Scherzo. Figurati se ti lascio pulire da sola la palestra... Riusciresti a perderti anche qui"

Per quanto possa essere una pessima battuta, sul mio volto compare un sorriso inspiegabile. 'Cris, smettila.' penso tra me e me. Che diamine mi sta succedendo? Da quando Cameron riesce a farmi sorridere? 

"Spreca la tua energia per fare qualcosa di utile, anziché fare battute pessime. Vai a riempire i secchi con l'acqua."

"Ai suoi ordini, capo" afferra i secchielli e con un sorriso smagliante stampato in volto, se ne va. 

'Smettila. Smettila. Non pensare a quel sorriso. Non pensare al suo atteggiamento insolito. Non pensare a lui e basta' continuo a dirmi. Ma risulta parecchio difficile. 

Cominciamo a metterci a lavoro e dopo aver pulito da cima a fondo il pavimento di metà palestra, mi fermo per qualche secondo. Il mio sguardo va a posarsi, quasi automaticamente, su Cameron. Osservo attentamente la sua corporatura muscolosa... Si sta comportando in modo decisamente strano con me. Fino a un po' di tempo fa, non mi avrebbe nemmeno rivolto parola, adesso invece, scherza e mi parla come se fossimo amici da tanti anni. Cosa gli sta  succedendo? E cosa gli ha fatto cambiare improvvisamente idea nei miei confronti? 

"Signorina le è successo qualcosa?" la sua voce mi riporta con la testa in palestra. Non mi ero nemmeno resa conto che si fosse accorto del fatto che lo stessi fissando... Che figuraccia. 

"No, certo che no, perché?" domando, riportando l'attenzione sul manico della scopa nella mia mano. 

"Mi fissi più del solito" dice cominciando ad avvicinarsi lentamente nella mia direzione. Quando sento quelle parole uscire dalla sua bocca, il mio corpo si irrigidisce. Mi sembra di essere tornata a questa mattina... I miei piedi sembravano essere stati incollati al pavimento. Non lo devo guardare... Non lo devo guardare... Si accorgerebbe del fatto che sono rossa come un pomodoro in volto. 

La sua mano sfiora la pelle sotto al mio mento, ci applica un po' di forza per fare in modo che i miei occhi incontrino i suoi. Il problema è che io non riesco ad oppormi... Solleva l'altra mano e con il pollice accarezza delicatamente la mia guancia:" Fatto" sussurra prima di allontanarsi. 

"Fatto cosa?" Chiedo confusa. 

"Avevi il segno della penna sulla guancia" spiega allontanandosi e passandosi la mano tra i capelli scuri. 

"Comunque non ti stavo fissando" aggiungo. 

"Oh si che lo facevi"

"Perché mai dovrei fissarti?" La domanda sembra così stupida, che mi schiaffeggio mentalmente quando mi rendo conto di averla detta veramente.

"Sai benissimo perché... " fa l'occhiolino e torna a concentrarsi sulla sua porzione di palestra. 

"Perché, tu lo sai?" Chiedo con tono sarcastico.

"Probabilmente si! Vedremo se ho ragione."

Lasciamo perdere... Decido di tornare a pulire per finire il prima possibile. Ho già sprecato tempo prezioso per una discussione inutile con Cameron. Dopo un'altra mezz'ora, finalmente finisco di pulire ed esulto per la felicità:"HO FINITO"

"Non ti scaldare così tanto. Hai solo pulito il pavimento della palestra " mi prende in giro.

"E ti sembra poco?" domando. 

"Dai, riportiamo tutto nello sgabuzzino e torniamocene a casa. Mi sto per perdere la puntata di Scooby Doo, e non va bene" ignora la mia domanda. 

Ce ne torniamo nello sgabuzzino e afferro il secchiello ormai vuoto per metterlo al suo posto. Mi alzo in punta di piedi per arrivare il punto più alto di questo stupido armadio, e dopo tanto sforzo, non solo riesco a mettere a posto il secchio, ma faccio anche cadere uno scatolone che era sistemato accanto. 

"Imbranata"ride Cameron, chiudendo la porta della stanza per prendere lo scatolone che era finito dietro. 

Finiamo di mettere in ordine e Cameron si avvicina alla porta per uscire."Ma che diavolo?"

"Cosa c'è?" Chiedo.

Mi metto accanto a lui per vedere meglio cosa è successo... Continua a tirare su e giù la maniglia ma questa non fa aprire la porta. Non può essere... Non posso essere bloccata dentro uno sgabuzzino con Cameron.

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