Vorrei solo starti accanto. (...

By Umi_Yume

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➡️ CONCLUSA ⬅️ ⚠️ATTENZIONE CONTENUTO YAOI (boyxboy). In questa storia sono presenti scene R18⚠️ -Daniel, un... More

1- Il Trasloco
2- Il teschio con la rosa.
3-Incantesimo
4- Sorriso.
5- Abilità.
5.5-Incompatibili.
6- Io non ti odio.
7- Le persone non sono tutte uguali.
8- Inspiegabile.
EXTRA.
9- Mr. Crush
10- Immune.
11.5- Strano.
12- Vigilia di Natale.
13- Otto anni fa.
14- Capodanno.
15- Dimenticalo.
16- Semplicemente io.
16.5- Fanculo Daniel.
17- Punizione.
18- Mamma.
19- Dolcezza.
20- È tutta colpa tua.
21- Importante.
22- Solo lui.
23-Niente più segreti.
24- Sospesi.
25- Lavorare insieme.
25.5- Cambiato.
26- Il peso del giudizio degli altri.
27- Rimani qui con me.
28- Debole.
29- Legame.
30- Carlotta.
31- Qualcosa che ti turba.
32- La mia forza.
33- Il giorno della mostra scientifica.
34- Il giorno della mostra scientifica (seconda parte).
35- Danny.
36-Voglio solo che tu rimanga con me per sempre.
37- Non cambierà mai.
37.5- Pericoloso.
38- Ignorato.
39-"Lasciami Stare"
40- Un'altra rissa.
41- Una scena programmata.
42- Litigio.
43- Sospensione.
EXTRA 2- Nuovi Disegni ❤
44- BROKEN.
44.0- COLORS.
45- Vuoto.
46- Non innamorarti di me.
46.5- La cosa migliore.
47- Compleanno (prima parte)
47.5- Troppo tardi.
48- Compleanno (seconda parte)
49- Compleanno (terza parte)
50- Di nuovo insieme.
51- Piacevole.
52- Chiedere scusa.
53- Un nuovo inizio.
54- Volevo solo farmi notare da te.
55- Decisione Giusta.
56- Vorrei solo starti accanto
Ringraziamenti e Nuovi progetti!

11- Calma.

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By Umi_Yume

«Allora tu... sei un "immune"...»

Luna ed io rimaniamo a guardarci entrambi con un'espressione sconvolta stampata in viso.

«EH?! Come?!» emetto poco dopo.

Gli occhi color smeraldo di Luna sono sgranati e fissi su di me, le labbra rosee leggermente schiuse vengono coperte poco dopo dalla sua mano destra. Le unghie  smaltate color argento sprofondano, leggermente nella sua guancia.

«Cosa intendi Luna?»
La voce di Riccardo alle nostre spalle ci fa sussultare.
Luna rivolge lo sguardo verso il cugino che rimane a guardarla con aria estremamente confusa.

«Rick... nemmeno la mia abilità funziona su di lui... Questo ragazzo... deve essere un immune.»

«Cosa?!» faccio una pausa e mi volto a guardare prima Riccardo e poi nuovamente Luna. «Anche tu... hai un'abilità come Riccardo?! E cosa intendi per immune?!»

«Appunto! Che significa? Non ne avevo mai sentito parlare prima d'ora!» pronuncia Riccardo mantenendo lo sguardo sulla ragazza.

Luna rivolge lo sguardo verso di me e rimane in silenzio per qualche istante.
«La mia abilità mi permette di conoscere la personalità delle persone guardandole negli occhi... e su di te Daniel non funziona. Non riesco a leggere nulla...» fa una pausa e poi continua poco dopo. «Le persone sulle quali le nostre abilità non funzionano... le chiamiamo immuni... ma finora non avevo mai incontrato nessuno di questa categoria...»
Luna rivolge ora lo sguardo verso Riccardo e rimane a guardarlo con aria perplessa.
«Rick... mio padre... non te ne ha mai parlato?»

«È la prima volta che lo sento.» pronuncia Riccardo abbassando lo sguardo.

«No aspettate!» pronuncio portandomi nervosamente una mano davanti agli occhi.
«Quindi... tutta la vostra famiglia ha un'abilità?! E... su di me queste abilità non funzionano?!»

Luna annuisce con un cenno della testa.
«Io, Riccardo e mio padre possediamo tutti e tre un'abilità... anche mio zio, il padre di Rick, l'aveva...» la ragazza fa una pausa e abbassa lo sguardo.
«Non so dirti esattamente il motivo per cui le nostre abilità non funzionino su di te... non so perché sugli immuni non facciano effetto...»

Rimango in silenzio, immobile senza dire una parola.
Sono troppo confuso e sconvolto per replicare e allo stesso tempo, non sono nemmeno in grado di pensare.
È come se il mio cervello si fosse completamente congelato.

«Perché non me ne avete mai parlato prima d'ora?!» pronuncia Riccardo con tono furioso.

«Pensavo che lo sapessi... Rick... anche tua madre... era un immune...»

Riccardo sgrana gli occhi e rimane pietrificato indietreggiando leggermente.

«A quanto pare... papà non ti ha detto nulla... scusami... Pensavo davvero che lo sapessi...» continua Luna assumendo un'espressione triste.
«Tua madr-»
«Non parlare di lei.» interviene Riccardo bloccando le parole di Luna.
Rimane a guardarla con uno sguardo vuoto, inespressivo. Uno sguardo che non avevo mai visto prima.

«Mi dispiace Rick...» pronuncia la ragazza con tono triste e abbassando lo sguardo.

Riccardo rimane in silenzio senza risponderle poi rivolge lo sguardo su di me.
«Daniel.»

«Ehm... sì?» pronuncio alzando lentamente lo sguardo su di lui.

«Andiamo fuori.»
Riccardo senza aspettare la mia risposta esce dalla cucina e si avvia direttamente verso l'ingresso.

Rimango a guardarlo confuso mentre esce dalla stanza, poi riprendo le mie cose dal tavolo e le butto dentro lo zaino.
Mi alzo dalla sedia e dopo essermi infilato la giacca ed essermi avvolto con la sciarpa, mi dirigo verso la porta della cucina per uscire.
Prima di uscire mi volto verso Luna.
La ragazza mantiene lo sguardo triste rivolto verso il pavimento senza dire nulla.

«Ehm... Io... non credo che lui sia arrabbiato con te...» pronuncio cercando di rincuorarla.

Luna alza gli occhi lucidi verso di me e mi porge un sorriso malinconico.
«Speriamo sia così... comunque grazie, Daniel...»

Le sorrido e la saluto con un cenno della mano per poi uscire dalla cucina e dirigermi verso l'ingresso dove trovo Riccardo, che nel frattempo si è infilato un giubbotto blu scuro ed è rimasto ad aspettarmi davanti alla porta con le braccia incrociate sul petto e con lo sguardo perso nel vuoto.
Appena mi vede arrivare si volta dall'altra parte e apre la porta senza dire nulla, rimanendo nel silenzio dei suoi pensieri.
Usciamo insieme dalla casa e Riccardo, dopo aver richiuso il portone, mi supera e comincia a camminare in linea retta, avanzando lungo il giardino e arrivando al cancello.

«Perché siamo usciti?» chiedo seguendolo poco dopo.
Riccardo una volta oltrepassato il cancello si ferma, tira fuori un pacco di sigarette già aperto e un accendino.
Dopo aver estratto la sigaretta dal pacchetto, la posiziona tra le sue labbra e la accende.

Mi avvicino a lui e non ricevendo risposta continuo a parlare.
«Ehm... Rick?» faccio una pausa e rimango a guardarlo con aria preoccupata. «Tutto bene?» chiedo poi portando una mano sulla sua spalla.

Riccardo tiene la sigaretta tra l'indice il medio e aspira, per poi allontanare la sigaretta dalla sua bocca e soffiare via il fumo.
La sigaretta torna poco dopo sulle sue labbra e Riccardo continua a rimanere zitto senza pronunciare neanche una parola, con uno sguardo inespressivo e vuoto rivolto in punto indefinito.
Resto a guardarlo per qualche minuto poi allungo una mano davanti a lui togliendogli la sigaretta dalla bocca e buttandola a terra per spegnerla.
Riccardo sembra riprendersi dal suo mondo e si volta verso di me guardandomi prima sorpreso e poi mutando la sua espressione in uno sguardo rabbioso.

«Ma sei scemo?» dice poi rivolgendosi a me.

«Finalmente mi parli!» faccio una pausa lanciandogli uno sguardo infastidito. «E lo sai che non sopporto il fumo!»

Riccardo rimane a fissarmi rabbioso senza replicare.

«Ora mi dici perché siamo usciti? Dovevi solo fumare?»

«No.» pronuncia secco Riccardo.
«Vieni con me.» continua poi cominciando a camminare sul marciapiede.

Rimango di qualche passo dietro di lui e lo seguo in silenzio.
Riccardo continua ad avanzare sul marciapiede e percorriamo tutta la via nella direzione opposta a quella che generalmente prendiamo per andare a scuola.
Rimaniamo in un silenzio cupo per diverso tempo fin quando non decido di romperlo e riprendo a parlare.

«Mi dici dove stiamo andando?»

«In un posto.»

«Quello l'avevo capito... ma dove?!»

Riccardo rimane in silenzio e svolta a destra e dopo aver camminato ancora per qualche metro si ferma davanti a un grande parco verde.
Lo raggiungo poco dopo e mi metto alla sua destra.

«Perché siamo venuti qui?»

Riccardo avanza entrando nel parco lasciandomi nuovamente indietro.
«In realtà non so perché ho portato anche te.»

Entro nel parco anche io seguendolo poco dopo.
Il parco è enorme e circondato da tanti alberi. Al centro è presente una grande fontana in marmo, circondata da un gruppetto di turisti intento a fotografarla ed ammirarla meravigliati.
Riccardo continua a camminare in linea retta fin quando non si ferma davanti a una panchina in ferro.
Si siede rimanendo in silenzio, mentre io lo raggiungo poco dopo e prendo posto accanto a lui alla sua destra.
Rivolgo lo sguardo su di lui per poi spostarlo sulla fontana.
Il suono dell'acqua che scorre dalla fontana ispira una sensazione di calma.

«Ora mi dici che ci facciamo qui?»

«In genere vengo qui quando voglio distrarmi.» risponde Riccardo mantenendo lo sguardo in un punto indefinito davanti a sé.
«Anche se in genere non serve a nulla.» continua poi.

«In che senso?»

«Anche se vengo qui per distrarmi e non pensare a nulla, in realtà finisco sempre per peggiorare la situazione.»

«E allora perché continui a venire qui?»

«Non lo so.»

Lo guardo con aria preoccupata rimanendo in silenzio.

«Non so perché ho fatto venire anche te qui. Torna a casa tua.»

«Scordatelo!»

Riccardo si volta verso di me con aria confusa.
«Cosa?»

«Mi hai fatto venire fin qui e ora rimango! E poi... questo parco è stupendo! Ora che sono qui vorrei restare un po'... e poi...» faccio una pausa e lo guardo dritto negli occhi.
«Non hai detto che... stare qui non ti aiuta a distrarti?»

«Cosa t'importa?»

«Smettila di dire così!» pronuncio con tono rabbioso.

Riccardo alza un sopracciglio assumendo un'espressione ancora più confusa.

«Rick... non so cosa pensi di me... probabilmente non mi sopporti, però... tu sei un amico per me...»  faccio una pausa e abbasso lo sguardo imbarazzato. «Ed è ovvio che mi preoccupo per te...»

Rimaniamo entrambi in silenzio per qualche minuto fin quando non riprendo a parlare.

«E smettila di cercare di allontanarmi in ogni modo! Ormai dovresti saperlo che su di me non funziona...» pronuncio rialzando lo sguardo su di lui.

Riccardo mi guarda stupito, i suoi occhi blu notte rimangono fissi su di me e socchiude leggermente le labbra, poi poco dopo distoglie lo sguardo e si porta una mano sugli occhi e inclina la testa leggermente all'indietro.
«Già, hai ragione. Io non ti sopporto.» fa una pausa e riporta lo sguardo su di me.
«E tu anche se lo sai, continui a ronzarmi intorno come una mosca per rompermi le scatole...»

«Mmh... Già!» pronuncio accompagnato da una risatina divertita.

«Perché lo fai?»

«Te l'ho detto tu per me sei un amico ormai...»

«Ma non per me. Io non ho mai avuto bisogno di un amico, la cosa non mi interessa minimamente.» pronuncia freddamente.

«Non ci credo...»

Riccardo alza un sopracciglio e mi guarda con aria perplessa.
«Che?»

«Non ci credo Rick...» faccio una pausa per poi riprendere poco dopo.
«A nessuno piace stare da solo. Non ci credo al fatto che a te piaccia rimanere da solo... E poi...Ehm...» arrossisco violentemente e abbasso lo sguardo imbarazzato.
«T-tu... hai detto... c-che non riesci ad odiarmi... q-quindi... c-con questo intendi che... da una parte... almeno un po'... a te... non dispiace stare con me... no?»

COSA DIAMINE STO DICENDO?!
Non posso averglielo detto davvero...

«Lascia stare! Non so... nemmeno io cosa sto dicendo...»  pronuncio con tono che esprime appieno il mio nervosismo e il mio imbarazzato.

«Io... non lo so.»

Mi volto lentamente verso Riccardo e resto a guardarlo con aria confusa.
«Come?!»

«Tu sei strano. Mi confondi e... non capisco mai come mi devo comportare con te.»

Rimaniamo entrambi in silenzio.
Un silenzio pesante, imbarazzante spezzato solamente dal suono dell'acqua che continua a scendere dalla fontana.
Nessuno di noi riesce a dire più una parola e rimaniamo entrambi con lo sguardo rivolto verso il basso.

Che atmosfera...
Cosa devo fare?!
Come dovrei rispondergli?!
Io lo confondo?!
È LUI IL PRIMO A CONFONDERE ME!

Rialzo lo sguardo e lo rivolgo lentamente verso di lui.
Riccardo continua ad avere lo sguardo puntato verso il basso.
La schiena è flessa in avanti, i gomiti poggiati sulle sue coscie e tiene la testa tra le mani con le dita intrecciate nei capelli corvini.

Chissà a cosa sta pensando...
Cosa devo fare io?!
Questo silenzio sta diventando troppo pesante!
Mmmh...

Mi avvicino leggermente verso di lui strisciando sulla panchina, allungo una mano verso il suo fianco e provo a fargli il solletico ma Riccardo si limita ad alzare la testa e a rivolgermi uno sguardo misto tra il confuso e l'infastidito.

«Si può sapere che cazzo stai facendo?»

«Non lo soffri il solletico?» chiedo con tono deluso.

«No.» pronuncia secco Riccardo.
«Che cazzo ti è preso?» continua poi.

«Ehm... Mia nonna... quando ero piccolo e mi vedeva triste o arrabbiato... si sedeva affianco a me e cominciava a farmi il solletico fin quando non ridevo...» pronuncio con leggero imbarazzo.

«Tu hai qualche problema nel cervello lo sai?»

«Volevo solo farti ridere!» pronuncio guardandolo con aria offesa.

«Sei proprio scemo Mr. Crush.»

«Di nuovo questo nomignolo idiota?!» mi lamento lasciandogli un'occhiataccia.

«Nomignolo idiota per un tizio idiota.»

Rimango in silenzio per un attimo a guardarlo con fare assassino.
«Almeno sono riuscito a distrarti...» pronuncio abbassando lo sguardo.

Riccardo rimane in silenzio a guardarmi senza rispondermi e poi si alza dalla panchina e si incammina nella direzione della fontana.

«È molto bella!» pronuncio raggiungendolo poco dopo.

«È solo una fontana.»

«E quindi? A me piace molto...»

«Non avevi mai visto una fontana prima d'ora?»

«Mi prendi in giro? È ovvio che non è la prima che vedo!»

«E allora perché ti entusiasmi come un bambino che ha scoperto per la prima volta qualcosa?»

Gli lancio un'occhiataccia e poi riposo lo sguardo sulla fontana.
«Mi sono sempre piaciute le fontane, guardarle mi rilassa.»

«Mmh... Ok.»
Riccardo si volta dall'altra parte e si allontana dalla fontana.
«Andiamo.»

«Eh? Dove?» chiedo voltandomi verso di lui.

«Come dove? Vuoi rimanere qui in eterno? Non vuoi tornare a casa tua?»

«Io in realtà... vorrei rimanere qui ancora un po'!»

«Seriamente?»

«Sì! Mi piace stare qua e in ogni caso anche se tornassi a casa adesso non avrei nulla da fare fino a stasera.»

Riccardo mi guarda confuso per un istante poi sbuffa in segno di resa e torna a sedersi sulla panchina.
«Ok. Come ti pare.»

«Se a te non va puoi anche tornare a casa... Non sei obbligato a restare qua.» pronuncio sedendomi accanto a lui.

«No.» pronuncia secco.
«Non mi va di tornare lì.»

«Ma non eri tu quello che se ne voleva andare poco fa?»

«Sì, ma non intendevo tornare a casa. Avrei fatto un altro giro qui intorno.»

«Sei arrabbiato con Luna?»

«No. Non con lei.»

«Mmh... Beh allora quando torni a casa diglielo.»

«Cosa?»

«Che non sei arrabbiato con lei... quando te ne sei andato sembrava molto triste e preoccupata.»

Riccardo sospira e si passa una mano fra i capelli.
«Quella matta!» fa una pausa e riprende poco dopo. «È sempre stata una che si preoccupa senza motivo.»

«Non è senza motivo Rick.»

Riccardo mi rivolge uno sguardo confuso alzando un sopracciglio.
«Che?»

«Si preoccupa per te perché sei suo cugino e... si nota da subito che ti vuole molto bene.» pronuncio sorridendo leggermente.

«Mmh...» emette Riccardo appoggiandosi completamente con la schiena alla panchina. «Voler bene, eh? Bah...»

«Non ci credo che tu non le vuoi bene! Capisco che con le altre persone non ti trovi e tutto il resto... ma lei fa parte della tua famiglia.» 

«No.» pronuncia secco assumendo nuovamente un'espressione cupa.
«Ho sempre considerato solo mia madre come la mia famiglia. Tutti gli altri per me non esistevano.»

«Mmh...» emetto assumendo un'espressione triste. «E tuo padre?»

L'espressione cupa di Riccardo si trasforma in uno sguardo ricco di rabbia e odio.
«Lui, non è mai stato un padre per me.»

Rimango a guardarlo con un'espressione triste per qualche minuto.
«Io... non so nulla sui tuoi genitori e... non ti chiederò di parlarmene... però credo che tuo zio e Luna ci tengano molto a te... Non conosco tuo zio, non so che tipo sia... ma si è occupato di te in tutto questo tempo no?»

«Tenendomi nascoste diverse cose a quanto pare.» pronuncia Riccardo con tono rabbioso.

«Beh... per quello dovrai chiedergli spiegazioni...»

«Sono passati otto anni e in tutto questo tempo non l'ho mai saputo.»

«Magari avrà avuto le sue buone ragioni...»

«Poi questa storia degli "immuni"...»
Riccardo sospira e si porta una mano sugli occhi. «Assurdo.»

«Se per te è assurdo, figurati per me!»

«Tra tutti, proprio un rompi coglioni come te doveva capitarmi come immune.»

Lo guardo con aria offesa e gli tiro un pugno sul braccio al quale Riccardo risponde dandomi una leggera spinta sulla spalla.

«Sappi che non ti conviene iniziare una lotta con me Mr. Crush.»

«Wow, sto tremando dalla paura!» pronuncio con tono sarcastico e accompagnato da una breve risata.

«Mi stai sfidando?» pronuncia Riccardo alzando un sopracciglio.

«L'importante è che non mi spacchi il naso come Federico!» replico continuando a ridere.

«Non ce ne sarebbe bisogno, con te basta una spinta e sei a terra.»

Gli lancio un'occhiataccia accompagnato da una smorfia.

«Non fare quella faccia, lo sai anche tu che è così.»

«Un giorno ti sfiderò seriamente e ti butterò a terra io.»

«E come pensi di farlo? Prendendomi a colpi di libro?»

«Non sarebbe una brutta idea!» pronuncio accompagnato da una risatina divertita.

Riccardo alza gli occhi al cielo e sospira rumorosamente.
«Sei davvero un pazzo.»

«Almeno non sono noioso.»

«Bah...» emette Riccardo distogliendo lo sguardo.
«Comunque, per quanto tempo hai intenzione di rimanere qui?»

«Ancora un po'.» pronuncio inclinando la schiena all'indietro e chiudendo gli occhi.

«Sinceramente non capisco tutto questo entusiasmo nello stare qui.»

«A me piace, mi rilassa. Provaci anche tu.»

«Bah...» emette Riccardo.

Rimaniamo entrambi in silenzio.
Un silenzio calmo, disturbato dal rilassante suono dell'acqua che scorre nella fontana.
Mantengo gli occhi chiusi ma continuo a sentire la presenza di Riccardo alla mia sinistra. Sento il suo respiro e percepisco i suoi movimenti.
Un lieve vento fresco, colpisce il mio viso e mi scompiglia leggermente i capelli.
Mi lascio completamente avvolgere da una totale sensazione di pace, di calma, dispergendomi inconsciamente sempre di più in quel silenzio.

______________________________________________

NOTE DELL'AUTRICE.

Salve a tutti miei cari lettori! ❤
Rieccoci qui in un nuovo capitolo!
In questo periodo sono molto impegnata e ho veramente poco tempo per scrivere e per questo ho deciso di pubblicare un capitolo leggermente più corto rispetto al solito e abbastanza semplice.
Ovviamente accetto sempre ogni sorta di commento! Mi fa sempre piacere leggere i vostri commenti e vi ringrazio!
Se questo capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere con una stellina⭐~

Per il momento vi saluto!
Al prossimo capitolo!❤

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