Royal Love - Una favola reale...

By JortiniStory25

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Cosa accade quando una ragazza normale incontra il principe d'Inghilterra? More

Anticipazioni
Capitolo 1 - Oxford
Capitolo 2 - Caffè
Capitolo 3 - Incontri
Capitolo 4 - Una serata con il principe.
Capitolo 5 - Fratelli Gemelli
Capitolo 6 - Protezione
Capitolo 7 - Ingrediente Segreto
Capitolo 8 - Paparazzi
Capitolo 9 - Un week-end da reali
Capitolo 10 - Gita a Cavallo
Capitolo 11 - Corteggiamenti Indisiderati
Capitolo 12 - Festa universitaria
Capitolo 13 - Birthday Princess
Capitolo 15 - Idiota
Capitolo 16 - Pensiero costante
Capitolo 17 - Inciso nella mente
Capitolo 18 - Quando meno te lo aspetti
Capitolo 19 - Ciò che provo per te
Capitolo 20 - Manca come l'aria
Capitolo 21 - Voglio te
Capitolo 22 - Come nelle favole
Capitolo 23 - Amami come sai fare
Capitolo 24 - Dichiarazioni
Capitolo 25 - L'amante del principe
Capitolo 26 - Protezione
Capitolo 27 - Il vero colpevole
Capitolo 28 - L'intervista
Capitolo 29 - Rinascere
Capitolo 30 - 5 anni dopo

Capitolo 14 - Impazzire

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By JortiniStory25

Martina

<< Quindi stasera andrai a cena con Robert? >> mi domanda Alba mentre confusa mi guarda e si arrotola le sue ciocche ricce con le dita, << Già >> le rispondo io per l'ennesima volta. Lei fa una strana espressione, non capisco cosa abbia. << Che c'è Alba? >> chiedo sbuffando, << Niente... davvero pensavo >> borbotta e poco dopo il telefono le suona e Lodo fa capolino nella stanza con un mucchio di libri in mano, << La prossima volta ci andate voi a ritirarli >> ci minaccia con sguardo severo. << Chi è? >> sento chiedere a Alba quando risponde al cellulare, << Facu? >> chiede spalancando la bocca, << No che non mi disturbi >> la vedo agitarsi tutta, presa dall'euforia del momento. Lodo mi guarda esaltata, battendo le mani leggermente per non far rumore. Scuoto il capo e ricomincio a sistemare i miei vestiti puliti e profumati. << Si che mi va, ok fammi sapere tu quando >> sento la riccia borbottare poi con un gran sorriso riattacca salutandolo gentilmente. Appena appoggia il telefono sul letto inizia a saltare qua e là come una bambina. << Cosa voleva? >> le chiede curiosa la mora, Alba si ferma con un leggero fiatone dovuto a tutti quei salti, << Mi ha chiesto se mi andava di vederci per un chiacchierata un giorno >> Alba mostra tutti i suoi denti in un enorme e sincero sorriso di felicità, << Lo sapevo che gli piacevi >> borbotta lei. Dopo l'entusiasmo iniziale tutte e tre ci mettiamo a studiare in vista del primo esame. Ognuna sulla sua scrivania, dopo un paio d'ore la situazione degenera. Lodo è sdraiata sul suo letto con la testa che penzola giù mentre legge il libro, i riccioli di Alba sono diventati un ammasso di capelli spettinati a forza di grattarsi la testa con la matita dal nervoso, mentre io inizio a sentirmi stanca, la testa si fa pensante e le cose che leggo fanno fatica ormai ad entrarmi nella testa. Alba si alza di scatto facendo stridere la sedia sul pavimento, << Caffè >> dice solo << Ho bisogno di un caffè, forte, nero, senza zucchero >> esclama come un robot. << Né avrei bisogno anche io >> borbotta Lodo alzandosi di scatto dalla sua strana posizione, si appoggia una mano sulla testa quando inizia a girarle dopo essersi sollevata così velocemente. << Si forse un caffè non farebbe male >> commento io << Andiamo in caffetteria? >> chiedo, loro mi guardano con occhi sognanti << Ok andiamo in caffetteria >> non le lascio nemmeno rispondere, dai loro sguardi capisco la risposta. Quando arriviamo è davvero molto affollata, << Hanno avuto tutti la nostra stessa idea >> blatera la bruna, << Perché tutti devono affrontare il primo esame >> le faccio notare << Non siamo le uniche in questa situazione >>, << Menomale >> commenta Alba. << Siete venute a fare una ricarica di caffè? >> la voce di Jorge mi raggiunge, tutte e tre ci voltiamo a guardarlo e insieme a lui c'è anche Diego che sorride e alza semplicemente una mano per salutarci, << Si, ne abbiamo bisogno, molto >> risponde Alba, << Vi capiamo >> blatera Diego, << Immagino quanto studierai tu >> inizia a stuzzicarlo Lodo, << Più di te signorina >> ribatte lui. Sento gl'occhi verdi di Jorge guardandomi mentre osservo Lodo e Diego che come al solito battibeccano, mi volto verso di lui e la cosa un po' mi imbarazza << Mechi come sta? >> gli chiedo per allentare questa strana tensione, << Benissimo, lei sta sempre bene >> mi risponde lui, << Spero che si sia divertita sabato alla festa >> parla Alba, << Era contentissima, certo avrebbe preferito non dover stare tutta la sera a ballare con Ruggero, ma almeno c'eravate voi a tenerle compagnia >> spiega lui, sono contenta che Mechi si sia gustata la sua festa di compleanno e che sia stata felice di averci lì con lei. << E' pronto il nostro caffè >> esclama Diego quando viene chiamato un numero, sparisce tra la gente per raggiungere il bancone mentre noi rimaniamo lì con Jorge, che mi guarda. << Non vede l'ora di rivedervi >> dice poi riferito ovviamente a Mechi << Dice che le piace avervi a palazzo >> continua, << E a noi piace stare a palazzo >> ammette sincera Alba con una faccia buffa che fa ridacchiare Jorge. << Ci piace stare con Mechi >> continuo poi io per non sembrare delle approfittatrici che sono amiche di Mechi solo perché è la principessa d'Inghilterra. Diego fa ritorno con due bicchieri di caffè e ne porge uno a Jorge, << Torniamo a studiare >> dice poco entusiasta, << Menomale così non ti ho intorno >> lo punzecchia ancora Lodo, << Trattalo bene poverino >> la rimprovera la riccia, << Grazie Alba, ma lasciala pure fare, mi piace quando mi insulta >> dice Diego apposta per far arrabbiare ancora di più Lodo. << Allora ci vediamo qui in giro >> dice poi Jorge per salutarci, << Si ci vediamo in giro >> ribatto con un tono leggero io, << Bene >> il suo tono di voce cambia, come se un suo desiderio fosse appena stato avverato, quel sorriso leggero che fa è estremamente sincero che quasi mi lascia senza parole e poi spariscono insieme tra la folla della caffetteria. << Fra quanto esci? >> mi chiede Lodo sbucando con la testa da dietro un libro, << Fra 10 minuti >> rispondo io uscendo dal bagno. Alba mi guarda, << E' così che ti presenti ad un appuntamento? >> mi domanda scrutandomi da capo a piedi con uno sguardo confuso, << Primo non è un appuntamento, secondo non mi metto in tiro se non è un appuntamento >> spiego io, << Certo che è un appuntamento Tini, è solo una scusa quelle di offrirti la cena per ringraziarti >> dice con fare ovvio Lodo, << Io non ho nessun appuntamento, smettetela >> inizio ad innervosirmi io, se Robert pensa che sia un appuntamento in quel senso è lui che sbaglia di grosso, sono stata molto chiara e lui lo sa. Ci incontriamo nell'atrio dove lo trovo ad aspettarmi. << Ciao Martina >> mi saluta lui leggermente in imbarazzo, << Dove ti va di cenare? Possiamo anche uscire dal campus se ti va >> chiede, << Preferirei restare nel campus, ho passato l'intera giornata sui libri e sono leggermente scombussolata >> rispondo io, non mi sembra offeso, << Certo capisco, siamo tutti presi dagl'esami, mi piacerebbe tanto staccarmi la testa dal corpo per non pensarci più >>, io ridacchio alle sue parole, anche a me piacerebbe farlo, per smettere di pensare. Andiamo al ristorante del campus, io ordino un semplice Hamburger con delle patatine e Robert fa lo stesso, << Ho bisogno di una ricarica >> commento io dopo aver ordinato. << Come è stato il compleanno della principessa? >> domanda lui incuriosito, << Stupendo >> sorrido leggermente, << Dicono che lei sia una ragazzina viziata e non molto simpatica >> dice poi e questa sua affermazione mi infastidisce leggermente, << La conoscono per dire questo? >> domando io, << No, però è facile percepire che sia così, insomma è una principessa >>, << Non è assolutamente così >> ho un tono leggermente infastidito << E' molto gentile e ha un grande cuore, non è per nulla viziata >>, << Beh tu l'hai conosciuta probabilmente è così >> dice gentilmente. Iniziamo a chiacchierare di altro, non mi va di toccare questi argomenti con lui, mi innervosiscono, mi innervosisce la gente che parla senza conoscere. Finiamo a parlare dell'università e di cosa vorrei fare dopo, << Tornerai in Argentina? >> mi domanda, << Ovvio che tornerò in Argentina, tornerò sempre là, poi sicuramente la vita mi porterà da qualche altra parte, ma l'Argentina fa parte di me, è un pezzo del mio cuore >> spiego io quasi emozionandomi nel pensarci, quanto mi manca casa mia, quanto mi manca passare le mie giornate con Fran e insieme alla mia famiglia. Per fortuna che almeno mio fratello è qui con me, almeno una parte di me c'è l'ho qui e ovviamente anche Lodo, la mia inseparabile super amica. << E' molto profondo >> commenta lui << Sei proprio attaccata alla tua terra >>, annuisco leggermente imbarazzata. Dopo una lunga cena usciamo dal piccolo ristorante del campus, << Il cielo è completamente pieno di stelle, strano di solito qui è sempre nuvoloso >> ridacchia lui, << Già, mi manca il sole caldo >> dico pensando alle estati Argentine, con il sole che ti riscalda la pelle, << Il clima qui non è un gran che >> ammette lui guardando su nel cielo buio, illuminato da milioni e piccolissime stelle. Poco dopo sento che mi sta osservando, << Martina io... >> dice prima di avvicinarsi di colpo a me, io con uno scatto mi sposto, con la sua mano a mezz'aria che era pronta ad afferrarmi il viso. Sapevo benissimo cosa voleva fare, per questo mi sono scansata subito, prima che le sue labbra finissero contro le mie. E' un bel ragazzo, ma io non voglio niente di ciò. << Scusa >> mi dice lui dispiaciuto << Non so cosa mi sia preso >>, << Non devi scusarti >> borbotto imbarazzata << Non fraintendermi, tu sei un bel ragazzo e sei anche molto intelligente ma io non ho tempo per questo, devo concentrarmi su altro in questo momento e davvero non pensare che tu non mi piaccia, solo che io... non posso >> cerco di spiegarmi il meglio possibile, << Capisco, davvero lo capisco Martina, scusami non avrei mai dovuto farlo, è che mi è venuto d'istinto >> anche lui cerca di spiegarsi. Rimaniamo in un silenzio imbarazzante per un po', << Forse è meglio che vada, domani è una lunga giornata >> dico con un po' di coraggio, << Certo, gl'esami sono vicini >> parla con le mani in tasca, imbarazzato anche lui quanto me. Lo saluto con un leggero bacio sulla guancia << Grazie per la cena Robert >>, << Figurati Martina >>, << Tini... per favore chiamami Tini >> sorrido io e poi mi avvio verso il mio alloggio, << Ok... Buonanotte Tini >> mi volto e ha un leggero sorriso sul viso anche se noto un leggero dispiacere sul suo volto. Ricomincio a respirare seriamente solo quando rientro nella mia stanza. Mi appoggio alla porta senza rendermi conto che due paia di occhi mi guardano confusi. << Che diavolo ti prende? >> la voce di Lodo rimbomba nella stanza silenziosa, << Vi devo raccontare una cosa >> dico alle mie due amiche.


Jorge

Sbuffo davanti a tutti questi libri. I primi esami dell'anno sono sempre i peggiori, sono quelli che ti innervosiscono di più, quelli dove vuoi dare il cento per cento di te, quindi finisci per esaurirti più del dovuto. << Ok mi arrendo >> dice Diego lanciando una matita in terra, io mi volto lentamente ad osservarlo, << Sono stanco >> esclama come per giustificarsi del suo piccolo sclero << Ho bisogno di una pausa, sono le otto di sera ed è tutto il giorno che sono seduto su questa maledetta sedia, ho il culo quadrato, gl'occhi che mi si incrociano e i calli sulle dita a forza di scrivere e riscrivere e per di più quella mocciosa continua a prendermi in giro, oddio ammazzatemi ora >> urla poi allargando le braccia e guardando verso il soffitto come se stesse parlando con qualche divinità superiore. Lo lascio finire di sfogare, mentre lo guardo come uno che sembra impazzito, anzi lo è davvero. << Non ti ucciderà nessuno >> gli faccio notare quando è ancora in quella stupida posizione. Le sue braccia cadono sui fianchi e inizia a mugolare come un bambino e si lascia andare cadendo sul letto. Penso che abbiamo raggiunto la soglia di pazzia per oggi. << Sei più tormentato per Lodo o per gl'esami? >> chiedo io per prenderlo un po' in giro e alleggerire la situazione, << Non saprei >> dice con la voce soffocata siccome ha la faccia spiaccicata sul letto, << Mi fanno impazzire entrambi >> ammette poi, << Però piace anche a te prenderla in giro >> gli faccio notare, << E' un arma di difesa, devo attaccare in qualche modo, altrimenti lei se ne approfitta ancor di più >> si alza a sedere lui guardandomi, io ridacchio e appoggio la penna sul libro aperto davanti a me, mi volto e lo guardo. << Lei ti piace >> dico poi, << Ovvio che mi piace, insomma mi piacciono tutte >> il suo tono sarcastico non è tanto convincente, << Ma lei ti piace di più di tutte, penso per il fatto che ti abbia rifiutato, sei troppo abituato ad avere ragazze che ti si gettano ai piedi mentre lei non lo fa e ti istiga e ti piace da morire questa cosa, il fatto che lei non sia così semplice da conquistare per te è come una sfida >> vediamo se così capisce che è davvero interessato a lei e non solo perché è una bella ragazza, ma perché lei ha qualcosa in più di tutte le altre che ha frequentato, << Tu non stai bene amico >> dice lui e io alzo gl'occhi al cielo, non sarà semplice farglielo capire, << Ovvio che mi piace, ovvio che mi infastidisce il fatto che non mi sia subito cascata ai piedi, ma non credo sia l'amore della mia vita >> brontola sicuro di se, << Se lo dici tu >> faccio spallucce io ritornando a guardare il libro che ho difronte. << Vogliamo parlare di te, che con tutte quelle che potresti avere vuoi l'unica che nemmeno sapeva chi tu fossi >> lo dico con un tono provocatorio, << Io non la voglio Diego, non in quel senso >> le mie parole non convincono nemmeno me, purtroppo è così che la devo pensare, per il mio bene ma soprattutto per il suo, perché non si meriterebbe una vita come questa, perché non sarebbe accettata da nessuno e io le rovinerei solamente la vita. << Certo Jorge, convinci te stesso delle tue stesse parole >> scuoto il capo e mi sfugge un leggero sorriso. Diego per me è sempre stato un fratello, mi sono sempre confidato su tutto con lui, è lui che in qualche modo alleggerisce la mia vita, la rende più umana e semplice. Non saprei cosa fare senza lui, che ha sacrificato molto per me, che mi è sempre rimasto affianco qualsiasi decisione io prendessi, che mi consiglia, mi fa ridere, mi fa divertire, è la persona migliore che potessi avere affianco. << Mechi >> rispondo al telefono quando squilla, << Come va? So che sei immerso nei libri >> la voce di mia sorella al di là del telefono è squillante, << Già, gl'esami sono vicini e credo che quest'anno andremo ancora più fuori di testa, Diego inizia già a perdere colpi >>, << Non ascoltarlo >> urla il mio amico per farsi sentire da Mechi, lei ride al telefono, << Guarda il lato positivo, almeno sei all'università io sono rinchiusa qui >> la sua voce si fa triste, << Mechi non ricominciare, troveremo un modo >> dico sincero, ci sarà un modo per convincere nostra madre a farla andare a studiare ciò che lei desidera, << Certo così mi tocca sposarmi >> dice in modo sarcastico, << Si probabilmente ti toccherà >> ribatto io. << Come stanno Martina, Lodo e Alba? Le avete più viste? >> chiede lei e dentro di me qualcosa cambia, come oggi quando l'ho incontrata, non so nemmeno descrivere come mi sento, cosa mi succede quando la penso o la vedo. << Le abbiamo incontrare oggi, anche loro sono molto occupate a studiare >> rispondo tranquillo e Diego si volta verso di me, ha capito di cosa sto parlando, << In caso dovessi rivederle salutamele, dovrei farmi dare i loro numeri così posso chiamarle >> dice più a se stessa che a me. Anche a me piacerebbe poterla chiamare, sentire la sua voce, sentirla parlare della sua vita. Scuoto leggermente il capo come se quel gesto potesse cancellate il pensiero su di lei. Saluto Mechi dicendogli che devo studiare, altrimenti avrebbe continuato a chiedere di lei e non sarei più riuscito a smettere di pensarla. Mi sveglio stanchissimo, lo studio mi ha praticamente distrutto. Diego è sotto la doccia e io ho un assurdo bisogno di caffè, << Vado in caffetteria >> urlo alla porta per farmi sentire da lui, << Jorge è meglio se non ci vai da solo >> lo sento dire, << Non preoccuparti, vado e torno, altrimenti svengo qui >> borbotto, << Stai attento e.... Prendine uno anche a me, grazie >>, scuoto il capo e mi dirigo alla caffetteria ancora mezzo addormentato, non faccio nemmeno caso alle persone che mi passano accanto. Sono stato fino all'una di notte sui libri, ho deciso di andare a dormire quando ho visto Diego addormentarsi di colpo sui libri. << Mi faccia un caffè lunghissimo la prego >> sento una voce familiare e quando alzo lo sguardo mi trovo difronte Lodo e Alba, << Buongiorno >> le saluto io cercando Martina con lo sguardo ma non la trovo, non c'è, qualcosa dentro di me è dispiaciuto per questo. << Buongiorno >> sorride Alba << Anche tu in coma per il troppo studio? >> chiede poi, << Già >> commento solamente, << Sono contenta che non siamo le uniche in questa situazione >> borbotta Lodo guardandosi in giro, tutti sembrano degli zombi, come se ci fosse stata un epidemia di qualche strana malattia, tutti con le occhiaie che bevono litri di caffè. << Martina? >> chiedo io facendo finta di nulla, << Martina è in camera, sta studiando >> mi risponde Lodo, << E sta rimuginando sul fatto che Robert abbia tentato di baciarla ieri sera >> dice senza pensarci Alba e il cuore mi si ferma. In un istante il sangue ribolle nelle mie vene, << Alba non raccontarlo a tutti >> la riprende Lodo, << Scusa mi è sfuggito >> fa spallucce lei con lo guardo di una bambina distratta, rimango in silenzio non so nemmeno cosa dire. << Noi andiamo a studiare ci vediamo in giro Jorge >> mi saluta Lodo, riesco a dire un flebile ciao prima di comprendere quello che è successo, quello che ho saputo. Quello stronzo, sapevo benissimo che aveva un secondo fine, ma deve stare lontano da lei. "Non è tua" dice una vocina nel mio cervello, no, non è mia, ma posso sempre proteggerla dai ragazzi come lui. Cammino per i corridoi dopo aver preso il mio caffè e quello di Diego, non guardo nemmeno dove vado continuo a pensare a quel ragazzo che cerca di baciarla e la rabbia invade il mio corpo come non aveva mai fatto prima. E poi come se fosse il destino me lo trovo davanti che chiacchiera con qualcuno che non conosco. Lui sorride e saluta quella persona ricominciando a camminare. << Jorge >> sorride quando mi vede << Alle prese con gl'esami ah? >> chiede indicando le tazze di caffè che ho in mano, ma io lo guardo senza dire niente mentre lui si stranisce del mio strano comportamento. << Lasciala stare >> dico soltanto, lui punta i suoi occhi nei miei, << Scusa? >> chiede non capendo cosa sto dicendo o fa finta di non capirlo, << Devi starle lontano sono stato chiaro? >> chiedo da sbruffone, un atteggiamento che non mi appartiene, << Mi stai per caso minacciando? >> chiede un po' spavaldo lui, << Potrei >> faccio l'enigmatico per lasciarlo sulle spine, << Lei mi piace, non smetterò di corteggiarla solo perché tu mi dici di non farlo >> fa spallucce, << Lei merita di meglio di uno come te >> lo insulto, << E dimmi meriterebbe uno come te? >> poi sembra pensare a qualcosa << Certo quanto sono stupido, come posso competere con un principe >> blatera, << Stai attento a quello che fai, se scopro che ti sei avvicinato ancora in quel modo a lei... >> lascio in sospeso la frase, << Certo amico, è tutta tua >> dice alzando le mani in segno di resa ma sul suo volto c'è del fastidio, c'è della rabbia. << Dove sei stato? Stavo per uscire e venirti a cercare >> chiede preoccupato Diego, non rispondo gli porgo solo il suo caffè e appoggio il mio sulla scrivania. << Jorge >> mi chiama lui delicatamente << Cos'hai? >> domanda, << Ho avuto uno scontro con Robert >> rispondo io con l'aria nervosa, << Robert? >> domanda, << L'amico di Martina >>, << Perché mai? >> domanda confuso, << Perché ha tentato di baciarla >> rispondo e a dirlo mi sale ancora di più la rabbia, una rabbia che prima d'ora non avevo mai provato. << Jorge che diavolo stai combinando, sei per caso impazzito? >>, << No che non lo sono, lui devi stargli alla larga >> urlo incazzato, << Non è la tua ragazza >> mi fa notare lui confuso dal mio atteggiamento, << Lo so ma lui non deve provare a baciarla è solo uno stupido ragazzino >> dico senza senso, cercando una scusa al mio fastidio. << Sei un idiota >> dice semplicemente il mio migliore amico, << Si lo sono >> borbotto e lui lascia perdere, mi lascia spazio per pensare a quello che ho fatto, alla stupidaggine che ho fatto. Sono un idiota, ripeto dentro di me, un idiota che non è riuscito a trattenere le sue stupide emozioni, che non dovrei nemmeno provare. Faccio un gran sospiro e chiudo gl'occhi ritrovandomi davanti il suo sorriso.

Autore: Eccomi con un nuovo capitolo, lo so li sto pubblicando uno dietro l'altro ma almeno recupero il tempo perso quando non mi faceva accedere. Ragazzi vorrei rispondere ai vostri commenti ma non mi fa partire le risposte, non capisco ad alcuni però riesco a risponde ad altri non rimane il messaggio non so deve essere un problema di wattpad. Spero che vi sia piaciuto, qui le cose si fanno interessanti. Vi dico se ho tempo pubblicherò un capitolo anche questa sera. ;) Per ora vi saluto, a presto.

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