[Sasunaru] ᎪNᏆᎷᎪ ᏩᏌᎬᎡᎡᏆᎬᎡᎪ

By C_AndyMou

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[IN CORSO] - [PRESTO IN REVISIONE] In un mondo assai spietato e crudele, dove le leggende usate per spaventa... More

[Prologo] ▪️Mi prendi per il culo?▪️
[1] ▪️Incontri ravvicinati▪️
[2] ▪️Pinocchio chi?▪️
[3] ▪️L'Alpha è tornato, puttane▪️
[4] ▪️Più ansia del nascondino▪️
[5] ▪️Sei un grande combattente▪️
[6] ▪️Che gran figo▪️
[7] ▪️La realtà▪️
[8] ▪️Obbligo o verità saves the day▪️
[9] ▪️Al chiaro di luna... Non diciamo cazzate, è nuvoloso▪️
[10] ▪️Bambini problematici e ritardi su tutta la linea▪️
[11] ▪️Indovina chi viene a cena? ▪️
[12] ▪️Tu vuoi che io muoro?▪️
[13] ▪️Il triangolo no, non lo avevo considerato▪️
[14] ▪️Rapunzel dei poveri e la palpatina▪️
[15] ▪️Cappuccetto rosso▪️
[16] ▪️La più bella del mondo▪️
[17] ▪️Na-na-na-na-na Batman▪️
[18] ▪️Dinkleberg▪️
[19] ▪️Sempre meglio della storia d'amore di Twilight▪️
[20] ▪️Polaretti▪️
[21] ▪️Un bidone dell'immondizia al posto del cuore▪️
[22] ▪️Cominciamo a giocare▪️
[23] ▪️Era scritto nelle stelle▪️
[24] ▪️La preghiera del silenzio▪️
[25] ▪️Proteggere▪️
[25.5]▪️Speciale 10k: dietro le quinte!▪️
[25.5.5] ▪️!!!!▪️
[27] ▪️Ancora di più▪️
[28] ▪️Il topo e la leonessa▪️

[26] ▪️Non sto piangendo, mi sudano gli occhi▪️

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By C_AndyMou

«Naruto, per l'ennesima volta, vieni fuori!» Sbuffò Sakura, davanti alla porta della stanza con April al suo seguito; Hinata era rimasta accanto a Neji e Tenten, mentre Ino si trovava di turno al negozio di fiori della sua famiglia. Era triste da dire, ma in quegli ultimi due giorni aveva ricevuto molti clienti.
«No! Non esco, non potete costringermi!» Urlò lui, rintanato sotto il letto come un bambino che cercava di scappare dal pediatra. «Me ne rimarrò qui, e vivrò di polvere sotto i letti e sesso con Sasuke!»
«Tanto lo sappiamo tutti che non l'avete fatto, si sente dall'odore!» Sbraitò la rosata, esasperata. «E comunque non c'entra! Si può sapere di cosa hai paura, baka?»
La risposta non si fece attendere. «Mmh, tu che dici?» Asserì sarcastico il biondo. «Stiliamo una lista, ti va? Numero uno, sono una cazzo di kitsune; numero due, ho distrutto mezzo villaggio e ho lasciato morire delle persone; numero tre, SONO UNA CAZZO DI KITSUNE.» Terminò strillando in tono isterico, con rabbia.
April si tappò le orecchie con una smorfia, e Sakura sbattè la testa contro la porta chiusa con un gemito di sofferenza.
«

Ascoltami adesso, Bakaruto!» Toccò alla ragazzina parlare, era arrabbiata. «Io non mi sono ancora trasformata, hai idea di cosa significhi per i miei coetanei?» Strinse i pugni. «Eppure esco di casa tutti i giorni! Quindi muovi il culo e vieni fuori, o Sakura-neechan butterà giù la porta con un pugno, sappiamo entrambi che può farlo.»
«Nessuno ce l'ha con te, ci hai salvati.» Rincarò la dose il medico, benché una vena pulsasse pericolosamente sulla sua tempia. «Kiba ha messo il muso perché sputi fuoco e Ino e Hinata hanno litigato perché Hinata sapeva che eri una kitsune e non ce l'ha detto! Neji vuole parlare con te e Tenten vuole vedere come acconci i capelli alle ragazze! Choji pensa che giocare con te a calcio sia figo, e Shino non ha spiccicato nemmeno una cattiva parola sul tuo conto! Che altro vuoi, eh?!»
La porta si spalancò all'improvviso, tanto che Sakura rischiò di cadere; Naruto comparve davanti a loro, la sua espressione era scura e non stava sorridendo, anzi, aveva profonde occhiaie violacee sotto gli occhi blu.
«Che altro voglio?» Quasi ringhiò, scontroso. «Un sacco di cose. Volevo rimanere qui, ma penso che me ne andrò perché non sono il benvenuto.» Le due sgranarono gli occhi. «Voi ragazzi siete miei amici, ma la gente del villaggio che ha perso qualcuno durante la Luna di Sangue scommetto che vorrebbe vedermi mort-»
Il resto della frase fu rimpiazzato da un'imprecazione piuttosto colorita, dovuta al calcio in mezzo alle gambe che April gli tirò con tutte le sue forze, facendolo cadere a terra.
MADONNA TERGICRISTALLO.
Piagnucolando e tenendosi il cavallo Naruto rotolò avanti e indietro sul pavimento, le lacrime agli occhi. «Porca troia cosetta, che cazzo fai dattebayo?!»
È STATO COME SE UN TIR MI AVESSE PRESO NELLE PALLE.
«E spero di aver preso anche quella volpaccia che ti porti dietro, Bakayaro!» Fece, con un verso stizzito. «Non dire cazzate così, mi hai sentito? Altrimenti altro che neechan, ti prendo a calci io!»
Sakura scoppiò a ridere. «Questo è lo spirito! Su, alzati!»
La voce di Naruto si era fatta ridicolmente acuta. «Datemi qualche mese per riprendermi...»
«Niente affatto! Fatti una doccia, puzzi, e mettiti addosso qualcosa di decente perché usciamo!» Esclamò Sakura, sorridendogli dall'alto in basso. «Ti facciamo vedere quanto ti odia, questo villaggio.»
Chiama il prete, vedo la luce...

💮💮

Naruto camminava a testa bassa, come se provare a nascondersi data la sua altezza e i capelli biondi in una strada non trafficata portasse a qualcosa; la verità? Non aveva il coraggio di guardare nessuno in faccia.
Né i suoi amici più stretti, a cui aveva mentito, né gli abitanti del villaggio, che non era riuscito a proteggere come si deve: aveva una paura fottuta di alzare lo sguardo e trovare odio e rancore negli occhi di chi lo circondava. Non avrebbe retto quel peso un'altra volta, non dopo avere impiegato otto anni per uscirci.
Era così concentrato nel guardare in basso che quando gli arrivò un pallone in piena fronte non riuscì a schivarlo, e cadde imprecando con il sedere a terra. Dei ragazzini poco lontano trasalirono, e poco dopo uno di loro corse verso di lui.
«Ahi.» Borbottò, tastandosi un nuovo bernoccolo da aggiungere alla collezione, e trovandolo discretamente doloroso.
Quello te lo tieni, dopo averti guarito dalle ferite dei vampiri mi sento come se avessi partorito sette gemelli, lo avvisò Kurama.
"Chi ha chiesto il tuo aiuto, pelliccia senziente?"
Il ragazzino si bloccò al suo posto, con gli occhi sbarrati, e guardò Naruto con fare intimorito. «Signora volpe, si è fatta male?»
Il biondo non rispose subito, il suo primo pensiero fu di aver capito male. Il secondo fu chiedersi se nello shampoo che aveva ingoiato per sbaglio mentre si era lavato ci fosse qualche sostanza stupefacente. «Eh?»
«Per il bernoccolo.» Spiegò, pareva imbarazzato. «Ha detto che guarirti è stato come partorire. Scusa se ti abbiamo colpito.»
Il silenzio accompagnò e seguì le sue parole. Naruto era immobile, ancora a terra, ancora sconvolto. Aprì la bocca per parlare, e poi la richiuse senza essere riuscito a formulare qualcosa di sensato.
Ho un brutto presentimento, mormorò Kurama, agitandosi dentro di lui. Ehi, moccioso, come ti chiami?
La risposta non si fece attendere. «Maki, signora.»
«Dopo la notte dei vampiri siamo tutti in grado di sentire cosa dice la tua volpe.» Gli spiegò Sakura, aiutandolo ad alzarsi.
Naruto non riusciva a spiccicare parola. «Com'è... Com'è possibile?» Balbettò, sconvolto. «Il Contatto si trasmette solo facendo sesso, eppure non mi sembra di aver partecipato a un orgia di pedofili in questo periodo.»
«Sei disgustoso.» Commentò la ragazza dai capelli rosa, tirandogli un pugno in testa.
Aspetta un attimo. Dire che il tono di Kurama era sconvolto sarebbe stato un eufemismo. Ma quello stronzetto mi ha chiamato "signora" o cosa?
Naruto grugnì per non ridere.
«Non riesco ancora a capire.» Tornò serio, guardandosi le mani con fare pensieroso. Gli sembrava che fossero ancora piene di sangue, le mise in tasca con un brivido. «Devo parlare con Kakashi-sensei.»
«Lo farai dopo.» Lo riprese Sakura. «Prima, per favore, guardati un po' intorno.»
Naruto non era più interessato (non che prima lo fosse stato particolarmente) alle reazioni del branco alla sua trasformazione, aveva un problema ben più grosso per le mani: tutto quello che credeva di sapere sul Contatto era sbagliato. E allora con che criterio si formava? Perché Gaara ce l'aveva e Sasuke che era il suo compagno no, se il sesso non c'entrava?
Sentiva il cervello che fumava.
Ancora una volta, c'era qualcosa che non riusciva a vedere.

💮💮

Hinata non aveva mai voluto lasciate il capezzale di Neji da quando era tornato, cosa comprensibile dopotutto: nella sua squadra quello che se l'era passata peggio era lui, per sopravvivere aveva dovuto aggrapparsi completamente all'autoguarigione arrivando a forzarla, cosa che a lungo andare non era proprio un toccasana per un lupo.
C'era il rischio che non sarebbe più riuscito a guarire da ferite future, non come un essere sovrannaturale almeno.
Entrando a casa Hyuuga, Naruto venne investito dai ricordi e dal dolce profumo di lavanda che impregnava il luogo. Alla vista delle scale che conducevano al piano di sopra avvertì una fitta di vergogna e malinconia al petto, ricordandosi di come fosse stato meschino con Hinata e Neji dopo essere stato aiutato; comparandosi con quella vecchia versione di se stesso, fece una smorfia di disappunto.
Salì al piano superiore lentamente, aggrappandosi al corrimano certo che la sua presenza fosse già stata avvertita, e seguendo l'odore di disinfettante e sangue raggiunse la porta alla sua sinistra, dalla quale un momento dopo uscì Hinata, con i capelli legati e gli occhi più stanchi che le avesse mai visto addosso.
(Nota: ho cambiato telefono e non ho più le freccette carine per fare i dialoghi, dovremo tornare alle origini finché non troverò un'app figa con cui risolvere il problema)
- Naruto-kun, che piacere vederti... Hai bisogno di qualcosa? - Gli chiese cordialmente, con un sorriso stentato.
Al ragazzo si strinse il cuore. - Volevo solo sapere come stavate tu e Neji... Ecco, mi dispiace non essere passato prima, sono stato troppo ottuso per riconoscere che anche voi stavate soffrendo. -
Quelle parole, uscite di getto, lo fecero sprofondare dalla vergogna: con che egoismo si era rintanato in casa di Sasuke, mentre Hinata e gli altri soffrivano apertamente insieme al villaggio? Era proprio un disastro.
Naturalmente la lupa era fin troppo buona per prendersela con lui. - So che può far paura questa situazione, anch'io ne ho tanta, ma vedrai che nessuno ce l'ha con te. Vieni, ti offro qualcosa da bere se ti va. -
Naruto accettò, più che altro per educazione e in fondo anche per tornaconto personale: doveva chiederle molte cose, e il fatto che lei lo avesse invitato a restare indicava che ne fosse perfettamente consapevole.
Poco dopo si trovarono seduti al piccolo tavolo in legno di mogano in cucina, con una tazza di tè per uno nonostante il caldo di quei giorni.
- So che forse te l'hanno chiesto in molti, ma... È grave? - Si azzardò a chiedere Naruto dopo qualche minuto di assoluto silenzio.
- Sakura dice di no, non più almeno: la sua guarigione però probabilmente ne ha risentito. - Un altro sorriso, questa volta amaro, le solcò il viso di porcellana. - Ma sai una cosa, Naruto-kun? A me non importa niente. Neji-niisan è con me, posso ancora sentire il suo cuore che batte e la sua voce che mi parla... E questo è il regalo più grande che i Taka avrebbero mai potuto farmi. -
Sei molto forte, violetta. Naruto non aveva ancora realizzato che l'intero branco avesse il Contatto, ma a quanto pare Kurama sì, perché rivolse alla Hyuuga forse il complimento più sincero e diretto che avesse mai tirato fuori.
- Ti ringrazio, Kitsune-sama. La tua voce non è così spaventosa come molti dicono. -
Naruto arrossì al posto della volpe, visto che non ne era in grado. Il mio nome è Kurama, e prima che tu possa pensarla diversamente sono un maschio.
Hinata ridacchiò. - Non preoccuparti, l'avevo intuito. -
- A questo proposito, Hinata... Come facevi a sapere che ero una Kitsune? Te l'ha detto Kakashi-sensei per caso? -
Non che fosse particolarmente importante, visto che lo sapevano tutti, ma Naruto era sempre stato un tipo curioso e in quel momento lo era più che mai.
La ragazza mise le tazze ormai vuote nel lavandino, con tutta la tranquillità del mondo. - Vedi, la prima volta che sei arrivato qui sono stata io a curarti, e ho visto il simbolo sul tuo stomaco. Non avevo idea di cosa fosse, pensavo si trattasse di un semplice tatuaggio, ma mentre eri svenuto la tua guarigione si è attivata e ha iniziato a muoversi. Così ho fatto qualche ricerca, e ho scoperto che tipo di inchiostro fosse e a quale razza appartenessi. -
Il fatto del tatuaggio non era poi così sconvolgente, però era strano che non l'avesse detto a nessuno. Le chiese il motivo di ciò.
- Ho semplicemente pensato che volessi tenertelo per te. -
"È troppo buona per questo mondo." Pensò Naruto, quasi commosso. "Il suo compagno dovrà superare delle sfide a ostacoli e test anti stronzaggine prima di poterle anche solo parlare."
Inizio a buttare giù qualche manomissione in modo che non possa superarle.
In quel momento la porta d'ingresso si aprì, e un mix di voci e odori fece presagire l'arrivo di un piccolo gruppo di persone molto familiare.
Il primo a entrare in cucina fischiettando fu Kiba, seguito a ruota da Choji, Shikamaru e Shino: fu anche l'unico ad avere una reazione molto particolare quando vide Naruto, mentre gli altri si comportarono come al solito, cosa altrettanto sconvolgente a conti fatti.
- TU! - Ruggì, puntandogli un dito contro rabbiosamente. La Kitsune si irrigidì, preparandosi al peggio. - COME HAI POTUTO TRADIRMI COSÌ? PUOI SPUTARE FUOCO E NEMMENO ME LO DICI?! -
- Ti chiedo scusa davvero io non volev-Aspetta, cosa? - batté le palpebre confuso.
- Mi hai sentito! Esserti tenuto per te una cosa tanto figa è difficile da mandare giù. - Sbuffò, corrucciato.
Sembrava quasi fare il finto tonto apposta, Naruto in parte lo apprezzò, ma... Strinse i pugni appoggiati sulle cosce, non potendo accettarlo. - Non prendermi in giro. Ho fatto una cosa orribile. -
- Non sono d'accordo. - Si intromise Shikamaru, sbadigliando. Se non avesse avuto un braccio rigido e ricoperto di bende avrebbe messo le mani dietro la nuca come suo solito. - Ci hai salvati tutti, bakayaro. Non posso dire che a tutti vada bene quello che sei... Ma non c'è nessuno in questo villaggio che, apertamente o non, non ti sia riconoscente per quello che hai fatto. Persino il vecchio Teuchi, che ha perso la moglie per colpa di alcune Kitsune, ti è espressamente grato. Perché è questo che ti tormenta, giusto? -
Shikamaru Nara, che non si sprecava mai in grandi discorsi, lo aveva appena rassicurato senza nemmeno esserne sicuro che ne avesse bisogno.
Naruto era allibito.
- Ha ragione, ti siamo tutti debitori. Senza di te ci sarebbero stati molti più morti prima dell'arrivo di Sasuke. - Rincarò la dose Choji, mangiucchiando un pacco extra large di patatine al curry.
- Sono d'accordo con tutti. - Si limitò a dire Shino, un tono di approvazione che usciva da quello monocorde che usava solitamente.
Naruto aveva le lacrime agli occhi, era così felice che non si premurò nemmeno di nasconderle e iniziò a singhiozzare. - Waaa, grashie ragasshi... Davvero, grashie mille... -
- Che fai, piangi? - Disse Kiba, grattandosi la nuca imbarazzato. - Abbiamo appena detto che non ce l'abbiamo con te, scemo. -

- NoN sTo PiAnGeNdO, mI SuDaNo GlI oCcHi. -
Cringe.

💮💮

- Il mio nome è Shizune, e provengo dal branco di Omega che risiede nella foresta Oscura. -
La donna era sveglia, la schiena poggiata su più cuscini contro la testiera del letto, e nonostante fosse visibilmente debole sia lei che Sasuke non avevano il tempo di aspettare che stesse meglio per parlare.
L'Alpha era seduto su un semplice sgabello al suo capezzale, le mani sulle cosce leggermente larghe: una posizione diversa dal solito, almeno per lui che era sempre così rigido.
- Non abbiamo un Alpha, ma una guida... È stata lei a chiedermi di venire ad avvertirvi, e ho accettato. - Sembrava lo stesse dicendo piuttosto a malincuore, ma lui non la interruppe. - Quando i tuoi Beta sono giunti sul nostro territorio avevamo deciso di ucciderli, ci sarebbe spettato di diritto, ma poi sentendo dei vampiri arrivare abbiamo cambiato idea: volevamo darli in pasto a loro. -
Sasuke alzò un sopracciglio. - E cosa vi ha convinto a cambiare idea, se posso chiedere? -
Shizune pareva leggermente spaesata, come se si aspettasse che il corvino si sarebbe arrabbiato. - Non lo so. Tsunade-sama ci ha ordinato di combattere tramite il collegamento mentale, siamo riusciti in qualche modo a respingerli e poi li abbiamo portati al nostro rifugio. Li stavano curando quando mi ha ordinato di correre a Nord ad avvisarvi. E mi ha detto che ne valeva delle nostre vite, perché quella era un'occasione che non avremmo dovuto sprecare. -
Era confusa, si notava, mentre Sasuke aveva già capito dove quella Tsunade volesse andare a parare. Inevitabilmente, abbozzò un sorriso lodando tra sé la furbizia di quella lupa. - In effetti è proprio così. Avrei una proposta da farti, Shizune, e vorrei che ascoltassi attentamente perché non sarà Tsunade a decidere se accettarla o meno, né i tuoi compagni, ma tu. - La vide agitarsi nervosamente sul letto, mentre iniziava a sudare. -  La Riunione dei Quattro grandi Brachi è alle porte, tra pochi giorni partiremo verso Centro. Vorrei che almeno due lupi del tuo gruppo ci raggiungessero lì per rappresentarvi, avere voce in capitolo sulla questione dei vampiri e magari trovare un villaggio in cui stabilirvi, lontano da quella infernale selva. -
Gli occhi neri della donna si allargarono alle parole dell'Alpha fino a sgranarsi completamente quando finì di parlare. Per interi minuti non riuscì a ribattere, il mento tremolante e le mani che compulsivamente stringevano le lenzuola già stropicciate del letto. - Perché tu... Perché tu faresti una cosa del genere? Ti facciamo pena, forse? -
- In generale provo solo disprezzo, non pena, e comunque non verso di voi. - Ribattè tranquillamente. - Quello che ti sto proponendo è vero. Non ci sono trucchi, non posso prometterti che come me tutti saranno favorevoli a farvi uscire di lì, ma sicuramente la maggioranza lo sarà se saprete vendervi bene. Avete molte informazioni su di loro, no? -
Shizune passava dalla sorpresa alla confusione con una facilità disarmante, era piuttosto palese che non era lei a prendere le decisioni nel suo gruppo, ma andava bene così: con una persona del genere, Sasuke non aveva dubbi che avrebbe accettato.
- Io... Ci devo pensare. - Mormorò, disorientata. - So che se accettassi non sarei egoista, vogliamo tutti andare via, ma se non l'abbiamo mai fatto... Se non l'abbiamo mai fatto c'è un motivo. Il patto con i vampiri... Non possiamo infrangerlo, altrimenti non importa dove sarà il villaggio che ci darete, o quanto sarà protetto, loro ci troveranno e ci uccideranno tutti. -
Il suo sguardo era pregno di vacuo terrore, ma il corvino non poteva ancora lasciarla in pace; doveva essere sicuro che avrebbe accettato, e che avrebbe presenziato alla riunione. Si alzò in piedi, recuperando il mantello. - Partiremo dopodomani. Ti lascio tutta la notte per pensarci, spero comprenderai che il tempo che ci resta è poco. - Arrivò alla porta aperta, e all'ultimo si voltò verso L'Omeg. - Fa la scelta giusta, Shizune. Qualsiasi cosa succeda, stiamo per entrare in guerra. Non scegliere il fronte sbagliato. -

💮💮

Naruto fischiò. - Quindi mi stai dicendo che questo Sai ha violato i patti di pace con il villaggio solo perché Sasuke gli stava antipatico? -
Kiba annuì, con uno sbuffo seccato, e tirò un calcio a una pietra sul suo cammino. - Già. Come puoi immaginare non l'ha presa bene, ci siamo scannati con loro per un bel po' finché non hanno deciso in comune accordo di starsi lontani. Ma Sasuke ne è ancora ossessionato, non gli è proprio andato giù il fatto che Sai abbia buttato nel cesso un accordo così buono per antipatia. -
- In effetti è un po' stupido... Magari voleva solo provocarlo. - Suggerì.
- Nah, quello lì è solo uno psicopatico te lo dico io. Secondo me è colpa dei giri che frequenta se ha qualche rotella fuori posto. -
Un po' come Naruto.
Kiba sghignazzò, mettendosi le mani in tasca mentre l'amico rodeva immaginando di strangolare entrambi. - Già, qualcosa del genere. -
Ormai erano arrivati, casa Inuzuka non era poi così distante da quella dell'Alpha, così avevano fatto la strada insieme e avevano chiacchierato un po': l'argomento Sai era spuntato senza un motivo preciso, Naruto lo aveva sentito nominare un paio di volte e aveva voluto saperne di più.
- Neh, allora io vado. - Kiba lo salutò con un cenno della mano. - E non sentirti in colpa. -
- Non lo farò. Jane! -
E frugando nelle sue tasche, quando giunse davanti a casa, tirò fuori le chiavi che Sasuke gli aveva dato: era una strana sensazione, si era così abituato a quella routine che nemmeno i raccapriccianti avvenimenti della Luna di Sangue avevano cambiato quella sensazione di benessere che provava pulendosi le scarpe sul tappetino d'ingresso (per non far sbarellare il teme) e lanciando il mazzo di chiavi sul mobiletto all'ingresso per poi urlare "sono a casa".
Perché, effettivamente, quella era casa sua.
La tua felicità mi fa vomitare i succhi gastrici, ci tengo che tu lo sappia, Commentò Kurama, alzando gli occhi al cielo.
"So che sei felice anche tu, è inutile che provi a fare il figo disinvolto."
M

a io non provo a farlo, io lo sono.
- Oh? Sei tornato prima. - Era così preso dal battibeccare con la pelliccia senziente che non aveva recepito l'odore di muschio di Sasuke, davanti al frigorifero in cucina a cercare qualcosa da mangiare.
- Mmh. Senti dobe, quando ti ho chiesto di fare la spesa non ho specificato di prendere cibo commestibile, e non solo quella brodaglia che ti bevi con l'imbuto? -
Il biondo gonfiò le guance offeso. - Si chiama Ramen! Lo mangiavo da piccolo, l'ho visto e non ho resistito! Praticamente mi nutrivo di quella roba, e quindi per celebrare le vecchie tradizioni stasera si mangia quello. -
- Non credo proprio. Io mi faccio un'insalata. -
Vedendo che quella sera il teme pareva particolarmente intrattabile, Naruto non disse niente e accettò passivamente la cosa, aiutandolo ad apparecchiare e decidendo di cambiare discorso.
- Quando hai detto che è quella riunione di cui parli dall'alba dei tempi? - Domandò, mentre consumava il suo Ramen istantaneo e cercava di non piangere come una fontana per la seconda volta quel giorno.
"Non ce la faccio, troppi ricordi."
- Dopodomani. Andremo noi due e Shikamaru. -
- Aspetta, vengo anch'io? Che figata! - Poi realizzò ciò che il compagno aveva detto, e ciò bastò a smorzare il suo entusiasmo. - Ma il villaggio... Voglio dire, è sicuro lasciarlo così scoperto? Potrebbero attaccarlo di nuovo. -
Sasuke fece un sorriso storto. - Non ci sarà nessuna luna di Sangue questa volta, che provino pure ad avvicinarsi se vogliono. Karin e gli altri li faranno a pezzi prima che possano anche solo pensare di attaccarci. -
- Giusto, non ci avevo pensato.-  Ma Naruto aveva imparato a conoscerlo abbastanza bene per intuire che era ugualmente preoccupato. - Lo sai che in caso di pericolo non esiterò ad aiutarti di nuovo, vero? Perché voglio che tu lo sappia, teme. -
- Non ce ne sarà bisogno, te lo prometto. -
A quel punto la kitsune emise un mezzo sorriso amaro. - Non fare promesse che non puoi mantenere, Sas'ke. Quei cosi sono pericolosi, non lascerò che li affronti da solo. -
Si guardarono negli occhi, in silenzio per un lasso di tempo indefinito: l'elettricità nell'aria era palpabile, Naruto deglutì un fiotto di saliva sentendo la gola incredibilmente secca.
Sasuke da parte sua, lanciò uno sguardo vacuo alle labbra ambrate del biondo stringersi appena, e poi venire inumidite dalla lingua.
- Questa tua testardaggine è sexy. -
Commentò, la voce arrochita e graffiante che mandò un brivido caldo lungo la schiena dell'altro.
- Anche quel tuo sguardo da uomo in pena. Vieni qui e baciami, bastardo. -
Non avevano nemmeno finito di cenare, il cibo era ancora in tavola e presto si sarebbe freddato, ma dato il modo in cui le loro bocche entrarono in collisione e le loro mani iniziarono a toccarsi un po' dappertutto, pareva piuttosto ovvio che entrambi avessero fame di qualcos'altro.
Aspetta, almeno metti una buona canzone in sottofondo. C'è una Playlist su Spotify che si chiama Sexual feeling, secondo me con quella ingravidate anche i vicini.

Zona Autrice:

TAO A TUTTI, TONO TORNATA.

vrr_00 AUGURI BELLA, NELLA PROSSIMA SI SBOCCIA👏👏👏

Non so se avete letto il mio messaggio in bacheca pieno di sentimentalismi, ma se non l'avete fatto fatelo perché lì essenzialmente mi lamento di quanto sia impegnata e mi scuso perché lo sono :D

Dunque, che avete fatto in questo periodo? Oltre a sfasciarmi i maroni in privato e nei commenti intendo.

Scherzo, vi adoro❤️

Credo sappiamo tutti cosa succederà nel prossimo capitolo, birbantelli😏

Vi avviso inoltre che mancano esattamente *va a controllare perché non se lo ricorda* DIECI CAPITOLI alla fine di Anima Guerriera, dieci capitoli in cui purtroppo il trash sarà a livelli minimi :(

Vi ringrazio per avermi aspettata, sono felice che apprezziate quello che vomita il mio cervello.

Ci sentiamo, Neh?

Sayonara!

- C_Andy🌸🌸

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