Naruto La Ragazza Degli Spiri...

By Sabrinashinobi

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Il mio nome è Miico, e mi sono trasferita a Konoha da piccola, vivo con i miei zii, mio fratello Midori e mi... More

#Accaddemia
#2 Torneo scolastico.
#3 Passato, Clan Henko....
#4 Diploma.
#5 Prima missione
#6 Ikezu e Midori
#7 Ikezu...
#8 Team Minato.
#9 Team Minato pt 2
10 Kakashi.
#11
#12 Iniziamo.
#13
#14 Primi passi.
#15 Nel deserto
#16 incontro inaspettato.
#17 il villaggio degli Alberi.
#18 l' aria di Suna.
#19 Gaara.
#20 il mondo dei sogni....
come è nata l' idea.
#21 non ti ho dimenticato
#22 Voltare pagina.
#23 Kakashi
#24 Naruto' s pov.
#25 Appuntamento
Challenge
#26 Visite
#27 Per essere del clan...
#28
Avviso #1
#29 Cena
breve sospensione
I'm back #30
Io ero lì... #31
#32 serata di pioggia
kakía
Nome

schiaffo

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By Sabrinashinobi

Kakashi

Ce l'avevamo fatta, era tutto finito, avevamo vendicato Asuma, avevamo appena sconfitto due membri dell'organizzazione Alba: Hidan e Kakuzu.

Quella sera, tornando nel mio appartamento, passai davanti a quello di Miico; sicuramente era tornata a casa, magari era in giro per il villaggio, o forse le avevano assegnato qualche missione...

Io:"Chissà..."

Sorrisi, feci qualche passo ed entrai nel mio appartamento, avevo bisogno di riposo, e nessuno al mondo avrebbe potuto impedirmelo.

Entrai nella mia camera; il letto era ordinatamente disfatto

Io:"Credevo peggio; vediamo... potrei leggere qualcosa".

Guardai sullo scaffale apposito che avevo riservato alla mia collana di libri preferita; mi accorsi però che il primo ed il secondo volume mancavano.

Io:"Li ha presi Miico? Beh, mi aveva già detto di volerli leggere, dovrò accontentarmi del terzo volume".

Sorrisi nuovamente, afferrai il libro, e sprofondai sul letto.

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Miico

Ero ferma al tavolo da pranzo da più di quattro ore ormai; dopo una doccia, ed una buona mezz'ora di contemplazione del vuoto, avevo deciso finalmente di dare una letta al "Paradiso della pomiciata"

Non potevo farne a meno, da quando ero tornata a Konoha, Kakashi aveva sempre avuto uno di quei volumi in mano, DOVEVO leggerne almeno uno, era la mia coscienza ad impormelo.

Ero arrivata quasi alla fine del secondo libro, quando buttai l'occhio sull'orologio a muro, e mi resi conto di essere entrata in dipendenza.

Io:"Dio mio... questa roba è una droga".

Sospirai, lasciai il libro sul tavolo, e guardai verso la finestra: era ormai il tramonto.

"Credo di avere un problema serio" sussurrai.

Mi alzai ed andai verso la mia pseudo cucina, lì venni assalita da un dubbio: durante la mia lunga catalessi, avevo mangiato qualcosa?

Io:"Ripeto, ho un problema".

Sussurrai nuovamente; parlavo da sola; non volevo uscire dal mio stato di trans, di sonno, e per farlo, non dovevo pensare, ma restare il meno lucida possibile... sapevo che se avessi ricominciato a dannarmi l'anima, sarei esplosa in un attimo.

Misi del riso nel bollitore, aprii la credenza e tirai fuori una sorta di curry in barattolo; l'avevo preso per le emergenze, e quale emergenza migliore del non aver voglia di cucinare?

Io:"Andrà riscaldato?"

Guardai per un attimo la confezione, e passai due minuti buoni a fissare il fornello, in fondo, che altro avevo da fare? Misi tutto in un pentolino, lo lasciai a riscaldare, e mi lanciai a peso morto sulla mia sedia; forse avrei dovuto fare qualcosa, uscire, parlare con qualcuno, restituire i libri a Kakashi... chiedergli di poter leggere tutti gli altri; ma in che modo, una di quelle azioni mi avrebbe aiutata a sentirmi meglio?

Iniziai a sorreggermi la fronte, ma chi volevo prendere in giro? Di sicuro non ero riuscita a convincermi di stare bene.

Io:"Mi serve una mano...".

Già, ma da CHI? Avrei potuto parlare con Hikaru... ed arrivare alla radice del problema, avrei potuto... ma non ne avevo il coraggio; non lo avevo nemmeno per parlare con Kakashi; mi sentivo stanca, nonostante avessi dormito almeno dieci ore (ne ero più che certa) sentivo la testa pesare, e nemmeno la consapevolezza di avere una pentola sul fuoco potè impedirmi di chiudere gli occhi.

----

??:"Ehi! Questo non è di certo il posto giusto in cui dormire".

Quella voce...

??:"Coraggio! Apri gli occhi, non credo proprio che sia arrivata la tua ora".

Io:"La mia... ora? Che?!".

Spalancai gli occhi ed alzai la testa in un attimo; tutto intorno a me aveva assunto un aspetto ovattato, più morbido, più onirico.

??:"Finalmente ci siamo svegliate!".

Guardai dritto davanti a me, e provai una certa calma, quando vidi il mio interlocutore.

Ikezu:"È da un po'che non ci si vede".

Sorrisi ed abbassai lo sguardo.
Io:"Eh già, sapessi quante ne sono successe dal nostro ultimo incont-".

Ikezu:"Lo so". Il suo tono era freddo.

Ripresi a guardarlo negli occhi.

Ikezu:"Hai ceduto...".

Mantenni il contatto visivo, ma... sentii come una fitta al petto; quella frase mi aveva ferito più di quanto potessero mille coltelli.

"Non c'è bisogno che sia tu a dirmelo, lo so già da me". risposi con una tristezza disarmante.

Ikezu:"Io e te non ci saremmo dovuti rivedere tanto presto...".

"Ikezu... ho solo bisogno di riflettere su quello che ho fatto". Tentai di sembrare il più sicura possibile.

Ikezu aggrottò la fronte, poi chiese con mia grande sorpresa:"Cos'è che avresti fatto?".

Io:"Ho... lasciato Asuma al suo destino, avrei potuto salvarlo!".

Il ragazzo assunse un'aria scocciata:"In realtà, non avresti potuto comunque; tu ed Hikaru siete arrivati tardi, davvero troppo tardi...".

Non mi serviva quel tipo di consigli, con parole del genere mi sarei tranquillamente consolata da sola.
Ikezu si spinse in avanti sul tavolo, avvicinandosi a me; mi guardò negli occhi con un'aria fissa tra l'assente e il serio; era davvero strano... sembrava tutto così finto ed asettico; dalla comparsa di Ikezu, al mondo degli spiriti; dagli occhi di mio cugino, all'intera situazione, più simile ad un sogno, a qualcosa creata dalla mia coscienza per sentirmi meglio, che ad una situazione reale.

"Cos'è quella faccia?! Non mi credi forse?!" Sbottò lui improvvisamente.

Quella sua reazione mi riportò con i piedi (relativamente) per terra.

"Miico, di sicuro avrai utilizzato la predizione, e di conseguenza hai visto che in qualsiasi caso, Asuma sarebbe morto; non è questo il problema". Disse Ikezu, mentre pian piano tornava alla sua posizione composta,

Io:"Lo so bene, ma... per la prima volta in vita mia, non ho potuto fare nulla". Quelle parole uscirono quasi da sole, mi resi effettivamente conto di quanto avessi bisogno di parlare con qualcuno.

Ikezu allora si alzò, mi si avvicinò e mi guardò fissa negli occhi.

"Alzati" mi disse; io e lui eravamo all'incirca della stessa altezza, riuscii così a guardarlo per bene negli occhi, mentre prendeva un respiro, mi guardava con una certa irritazione, e mi mollava un ceffone dritto in faccia con una sicurezza unica.

Ikezu:"Smettila di deprimerti per una cosa del genere; nella vita ne hai passate tante, ora non devi farti scoraggiare da una perdita!"

Rimasi immobile, ancora incredula e sconcertata.

"Ora più che mai, il villaggio, i tuoi amici, e quel tuo fidanzatino, hanno bisogno di te; Miico, assicurati di non cedere più" aggiunse infine lui.

Aveva ragione, avevo visto di tutto, e anche se Asuma era stato un colpo grosso; per lui ormai non potevo fare altro, ma per Hikaru c'era ancora tempo; potevo agire senza alcun dubbio; potevo, ANZI! Dovevo andare avanti.

"Hai ragione, grazie tante Ikezu"

lui sorrise:"Non azzardarti a farti vedere prima del tempo, o giuro che ti caccerò via a calci di persona"

Ridacchiai; era davvero ora di andarmene.
Io:"Non mi farò ammazzare tanto facilmente caro mio!".

Ikezu:"E chi ha parlato di morte? Ho detto prima del tempo, potrai vedermi solo dopo quello... o quella, dipende".

Io:"Che? Si può sapere di che parli?".

Ikezu mi si avvicinò ancora di più, socchiuse gli occhi, il suo sorriso si allargò; allungò la mano destra e la adagiò sulla guancia dove poco prima mi aveva colpita. Tra i nostri volti la distanza era di un centimetro o meno; finalmente, dopo qualche attimo di silenzio, mi rispose:"No".

Mi svegliai di soprassalto, ero accasciata sul tavolo, avvertii un certo dolore alla guancia sinistra, era il segno del mio braccio? Oppure quello dello schiaffo?

Non che fosse quella la cosa importante, c'era qualcos'altro... qualcosa che davvero non riuscivo a ricordare... ANZI NO, ecco!

Mi voltai di scatto, quale idiota si addormenta con una pentola sul fuoc- era... spento, il bollitore invece era ancora in funzione.

"Avrò dimenticato di accendere il fuoco?" Pensai.

Kakashi:"Tranquilla, l'ho spento io".

Per poco non saltai dalla sedia; mi girai ad una velocità impressionante e mi resi effettivamente conto di avere Kakashi, seduto alla mia destra, a fissarmi divertito.

"E tu da dove sei sbucato?!"
Domanda brusca, ma necessaria.

Lui ridacchiò; aveva uno dei suoi libri in mano; forse era rimasto lì a leggere in attesa che mi svegliassi per... ore?

Kakashi:"Sono stato qui per un po' ormai, non volevo svegliarti; ma vedo che la tua visuale periferica non è esattamente in forma oggi"

Feci un sorriso, che doveva sembrare forzato, stanco, vista la reazione sul volto di Kakashi; egli infatti apparve preoccupato, chiuse il libro che aveva in mano e mi chiese:"Vuoi una mano? O magari, vuoi restare un po' da sola a riposare?"

No... assolutamente no, avevo bisogno di parlare con qualcuno, qualcuno di... reale al 100%, avevo bisogno di compagnia, avevo bisogno di Kakashi; dopo la scenata del giorno prima, sentivo come di avergli dato un'immagine di me completamente nuova e distorta, e non mi piaceva per niente.

"No" lo bloccai "Resta pure, basta fare dell'altro riso, e potrai tranquillamente restare per cena"

Mi alzai dunque in piedi, mi diressi verso il piano cucina, ma dopo aver afferrato il pacco di riso, mi resi conto di averne messa a bollire una buona metà.

"Allora? Tutto a posto?" Kakashi mi si avvicinò da dietro, allungò le braccia e le poggiò sul ripiano; praticamente mi aveva bloccata, credo si aspettasse un bacio, qualche parola dolce, una battuta o un qualsiasi aggiornamento sul riso, che in un secondo, si sarebbe trasformato in una delle opzioni sopracitate; ma... dovevo assolutamente parlare.

Mi girai verso Kakashi, lo guardai negli occhi per un attimo per poi distogliere lo sguardo; "No, non è tutto apposto".

Lui prese a guardarmi con aria preoccupata; presi un respiro, e buttai tutto fuori:"Si tratta di Asuma, io ed Hikaru siamo stati mandati in suo aiuto, ma quando siamo arrivati, la situazione era già degenerata; io avrei voluto intervenire, ma Hikaru aveva usato la predizione, e...".

"Ha visto che non c'era nient'altro da fare...".

Kakashi completò la mia frase con un tono pieno di tristezza e rimorso; un attimo dopo, mi parve quasi di vedere un velo pesante, depressivo avvolgerci entrambi... NO.

Ripresi a guardare Kakashi dritto in volto.

"Io sarei comunque intervenuta!" Quasi urlai, pur di mettere in chiaro le cose;
"Sarei intervenuta senza dubbio, ma davvero... davvero siamo arrivati troppo tardi; il solo pensiero di non aver salvato Asuma, mi ha trascinata così lontano dal mondo reale, che credo davvero di aver perso la concezione dei sentimenti altrui".

Carezzai la guancia del mio interlocutore;
"Dei tuoi... sentimenti".

Sorrisi;
"Mi dispiace, grazie di essere qui, ora".

Kakashi mi guardò incredulo, indeciso su che sguardo, che comportamento avrebbe adottato; però... in qualche modo, sentii l'aria più leggera tra noi due; era il mio momento, il momento di abbattere completamente il muro di falsa tranquillità che ci eravamo costruiti, e di abbandonare quel velo pietoso e deprimente di tristezza, che già da un po' ci portavamo dietro.

Venni come colta da un picco di gioia, feci un sorriso talmente carico di euforia, da risultare piuttosto contagioso, mi voltai verso il piano cucina, spensi il bollitore, e con inaspettata allegria proposi:"Allora? Mangiamo?".

Kakashi ci mise un po' a rispondere, ma alla fin fine, fece una semplice risatina, e probabilmente contagiato da quel turbine di spensieratezza misto ad un po' di realismo e gioiosa rassegnazione; privo di qualsiasi forma di asettica tranquillità o rimorso morale, esordì con tutta la gioia di questo mondo:"Certo".

################

ALLORA

AVEVO AGGIORNATO ALLE 2:29 DEL MATTINO;

MA WATTPAD HA DECISO CHE NOOOOO, IL LIBRO DOVEVA ESSERE PUBBLICATO A METÀ.

Ieri notte le parole erano più di tremila, ora non sono nemmeno duemila; non mi sembra però che manchi nulla... AH BEH.

K IO ODIO WATTY IN QUESTO MOMENTO, GODETEVI IL CAPITOLO, LASCIATE UNA STELLINA E SE VI VA UN COMMENTO; NIENTE GAG COMICA, WATTEPADDE MI HA DELUSA, CIAO.

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