La mia vita || Ferrari

By Madridistanelcuore

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Non voglio dilungarmi troppo, vi basti sapere che si parlerà di F1, Ferrari, piloti, ingegneri e ci saranno s... More

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
Avviso
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 13
Sebastian Vettel
CAPITOLO 14
Capitolo 15
CAPITOLO 16
CAPITOLO 17
CAPITOLO 18
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20
CAPITOLO 21
CAPITOLO 22
CAPITOLO 23
CAPITOLO 24
CAPITOLO 25
CAPITOLO 26

CAPITOLO 12

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By Madridistanelcuore

Elena prese le chiavi dalla borsa, le infilò nella toppa ed entrò. Le sembrò quasi strano non trovare Sebastian Vettel nel pianerottolo ad osservarla con occhi indagatori. Sorrise scrollando la testa a questo pensiero.
Entrò nel suo appartamento, lanciò le sue cose sul divano e rimase seduta sul tappeto, cullata dal buio. Erano le cinque del pomeriggio però tutte le tapparelle dell'appartamento erano abbassate e sembrava quasi notte fonda all'interno del salotto. Stava quasi per prendere sonno, per abbandonarsi alla catarsi del momento quando si ricordò del bell'inglese che aspettava una sua risposta.
Appena lo schermo del telefono si illuminò e comparve la scritta "Carlo H" si mise a ridere come se non ci fosse un domani. Stava sfogando tutto lo stress accumulato in precedenza per colpa sua. Cercò di ricomposizione asciugandosi le lacrime con la mano e sedendosi sul divano.

"Elena, mi manchi.
Ho preso una stanza vicino Maranello
Domani parto e mi piacerebbe passare con te questa notte"

La ragazza perse non solo un battito, ma ben dieci. Non sapeva davvero cosa rispondergli, voleva vederlo, ma non potevano rischiare così tanto.

"Lewis, lo sai che i giornali parlano di te"

La ragazza gli rispose cercando di farlo riflettere.

"Non è una novità. Sono abituato ormai 😉"

Elena lesse il messaggio e scosse la testa. Sapeva davvero essere un bambino a volte quando si metteva la maschera da pilota superstar.

"Ti hanno visto al centro commerciale. Ieri. Sono uscite le tue foto sul giornale" 

"Allora è meglio se vieni tu da me, così evito di farmi vedere"

La ragazza si infastidí a causa di queste risposte perché lui non capiva o non voleva capire che la situazione era seria.

"Lewis...."

"Elena, lo so... ma cosa vuoi che ti dica? Ho davvero bisogno di vederti."

Il cuore di Elena si scaldó.

"Ma se ci vedono? Sono ovunque i giornalisti dato che sanno che tu sei qui"

Anche Elena voleva vederlo però era davvero preoccupata per il suo posto.

"Impermeabile scuro, capellino, occhiali da sole e passi inosservata. Fidati. Non posso non vederti fino al prossimo Gp"

Elena lesse il messaggio, spense il telefono e cominciò a girare per la stanza stando attenta a non inciampare nel buio.
Non doveva farlo, ma voleva, eccome se voleva. Riprese il telefono e disse all'inglese che sarebbe arrivata da lui alle otto circa.
Lewis le rispose ringraziandola e le inviò la posizione dell'albergo. Aveva grandi idee in mente.
Erano le 17:30 ed Elena aveva bisogno di dormire un pochino prima di cominciare a prepararsi per uscire, tutte le emozioni e il lavoro del giorno la avevano distrutta.
Mise la sveglia sul telefono per mezz'ora dopo e si distese sul divano cercando di prendere sonno.

Sebastian Vettel uscì in terrazzo dall'appartamento sottostante ancora con i capelli umidi. Era arrivato a casa, aveva mangiato velocemente e si era buttato subito a letto per dormire. Si era svegliato circa mezz'ora fa con il rumore della Ferrari di Elena che entrava nel garage. Non sapendo cosa fare andò sotto la doccia per rinfrescarsi un pochino. Sotto il getto dell'acqua si mise a pensare alla sua vittoria in Australia: era stata una gran bella vittoria, una grande strategia dal muretto e la macchina prometteva davvero bene.
Vestendosi non smise di pensare al mondiale. Voleva davvero vincerlo, dopo due stagioni con la rossa non era ancora riuscito ad ottenere grandi risultati, la Marcedes aveva dominato per tutto il campionato e questa cosa lo tormentava dentro. Aveva sempre amato la Rossa e quando seppe che la scuderia era interessata a lui quasi non gli sembrò vero. Avrebbe corso per il cavallino e ora poteva eguagliare Michael, il suo idolo fin da quando era bambino. Voleva vincere almeno un mondiale con loro, voleva portare la macchina davanti a tutti, nel posto che meritava.
Tutti questi pensieri gli diedero l'impressione di soffocare così uscì in terrazzo a prendere un po' d'aria. La macchina c'era e lui doveva dare il massimo, doveva riuscirci. Non ci sarebbero più state scusanti.
Prese un respiro profondo e alzò lo sguardo verso l'appartamento sovrastante senza rendersene quasi conto. Sebastian sorrise notando le tapparelle chiuse del salotto. Molto probabilmente anche Elena amava dormire come lui e oggi gli era sembrava particolarmente strana e in agitazione, aveva bisogno di riposare. Ancora non riusciva ,però, il tedesco a spiegarsi come mai Maurizio la facesse assistere senza problemi a tutto quello che riguardava la SF70H e le strategie di scuderia. Oggi si aspettava di dover esporre le proprie idee ad Adami e a Maurizio, invece no. Il direttore fece assistere Elena e non un ingegnere. Era sempre più strana la cosa e Sebastian era sempre più convinto che gli stessero nascondendo qualcosa.
Era immerso nei suoi pensieri quando sentì il telefono appoggiato sul tavolo suonare. Rientrò nel salotto e rispose al telefono.

-Pronto

-Sebastian! Cosa sta succedendo?

Il tedesco si allarmó sentendo le parole del suo compagno di squadra.

-Cosa intendi Kimi???

-Lewis... cosa ci fa' l'inglese a Maranello? Mi vogliono sostituire con lui la stagione prossima?

Raikkonen sembrava davvero preoccupato e infastidito dalla presenza ingombrante del numero 44.

-Tranquillo Kimi! È Hamilton! Non si abbasserebbe mai ad una scuderia che non è la numero uno.... il suo unico pensiero è vincere, non migliorare le cose.

-E allora perché è lì? Cosa vuole?

Sebastian non era riuscito a calmare il suo compagno di scuderia.

-Non lo so, Kimi. Sarà venuto a fare compere... pensa che ieri stavo per incontrarlo al centro commerciale, ma per fortuna non è successo.

-È strana la cosa... non mi fido... tieni d'occhio l'ambiente, io tra due giorni arrivo.

-Non serve che vieni qui a marchiare il territorio, Kimi. Non ti molliamo.

Il finlandese sospirò non molto convinto da quelle parole.

-E El.. Eli.. non mi ricordo come si chiama! La ragazza del marketing cosa sta facendo?

-Nulla di che però anche oggi Maurizio le ha fatto sentire cose riguardanti la macchina e non capisco perché.

-Non riesco a capire cosa stiano facendo in scuderia...

-Comunque è simpatica. Ieri ero al centro commerciale con lei

Kimi sembrò rimuginare penserioso all'altro lato del telefono.

-E se lei e Lewis se la facessero assieme? Hai detto che era al centro commerciale anche lui ieri.

-No... non penso proprio sia possibile se no Maurizio ci sta facendo affondare....

-Beh in Australia sono rientrati assieme nella villa e lei aveva la giacca di lui sulle spalle...

-Kimi, anche meno... dai per favore. Non può starsene in Ferrari e farsela con uno Mercedes.

Sebastian non poteva e non voleva crederci. Insomma Maurizio non poteva essere così sprovveduto.
Pensò che magari stavano usando la ragazza per far arrivate informazioni sbagliate ai tedeschi, ma non era sicura come strategia perché lei sapeva le cose giuste... no non era possibile una cosa del genere e basta.

-Io ho le mie idee, Sebastian. Tu tieniti le tue... ora devo andare, ci vediamo venerdì.

Sebastian appoggiò il telefono di nuovo sopra il tavolo e rimase a fissarlo pensieroso.
Erano le 18:00 e non aveva la più pallida idea di cosa fare per passare il tempo, così prese il computer e cominciò a studiare per l'ennesima volta il circuito cinese. Bisognava dimostrare al mondo che la Ferrari c'era, che la vittoria di Melbourne sarebbe stata solo la prima di una lunga serie.

-Secondo me con un impermeabile passavi di più inosservata.

-Certo perché chiunque esce di casa con un impermeabile nero... e poi non lo ho nemmeno.

-Te lo presteró io la prossima volta.

Lewis baciò la testa della ragazza che la poggiava sul suo petto.

-Bisogna trovare un modo, una soluzione.

Elena alzò il mento per guardare negli occhi l'inglese. Era davvero scomoda la posizione in cui erano per parlare: si erano distesi a letto per guardare un film a cui ovviamente nessuno stava prestando attenzione in questo memento.
Elena era uscita con la Ferrari e si era resa conto solamente a metà strada che non era stata una grandissima idea perché una macchina del genere attira l'attenzione, cosa che lei decisamente non voleva.
Lewis era venuto nella hall a prenderla e la aveva accompagnata in camera senza farsi riconoscere da nessuno. Elena era nascosta dietro degli occhiali da sole neri, un cappello scuro da pescatore e un giubbetto in pelle nera. Tutto questo per non farsi vedere e passare un paio di ore di gioia.

-Non c'è una soluzione... secondo te ci lascerebbero instaurare una relazione? Sarebbe possibile solo se tu venissi in Mercedes

-Mai.

Elena non avrebbe mai volutp sentire quelle parole. Lei amava la Ferrari e per nulla al mondo la avrebbe abbandonata.

-O che tu venga in Ferrari.

La ragazza guardò fiduciosa Lewis.

-Lo vedo difficile. Scusami.

Elena si desmoralizzó, abbassò lo sguardo e strinse la maglietta sul petto dell'inglese. Non voleva pensare a quello che sarebbe successo successivamente, voleva solo godersi questo momento.
Lewis le accarezzava i capelli con la mano destra e cercava di darle conforto. Anche lui non era entusiasta della situazione.
Quel momento di riflessione fu interrotto dallo bussare della porta. Elena stava per morire di infarto.

-Sono le nove, chi è?

Chiese preoccupata al ragazzo.
Lewis di risposta sorrise e si alzò dolcemente dal letto.
Elena passò due minuti di puro terrore finché vide arrivare l'inglese con un vassoio pieno di cibo, vino e con due candele. Poggió il tutto sopra il tavolo in mezzo alla stanza e lo preparò per una deliziosa cenetta romantica: tovaglia bianca, petali di rosa rossa, le due candele profumate accese e i piatto al loro posto.
Elena rimase a fissare stupita tutto questo.

-Pensavi ti avrei lasciata a morire di fame??

Lewis sorrise e stese una mano verso di lei per invitarla a seguirlo. Elena incantata lo seguì fino al tavolo dove lui la fece accomodare accompagnandole la sedia.

-Lewis, è stupendo...

L'inglese andò a spegnere la luce e la tv rendendo l'atmosfera davvero romantica.Era davvero lui che stava facendo tutto questo? Quasi stentava a riconoscersi, non era mai stato cosí dolce con nessuna prima d'ora, ma Elena tirava fuori il meglio di lui, tirava fuori l'uomo che è in lui.
Dopo di che andò dalla ragazza e le diede un dolce bacio a stampo sulle labbra.

-Sono contento ti piaccia. Voglio che tu ti senta una principessa.

I due si misero a mangiare senza staccarsi gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
Passarono un'ora e mezza a mangiare ridendo e bevendo vino rosso che aveva mandato facilmente su di giri Elena.
Dopo questa splendida cena ritornarono sul letto, accoccolati l'uno all'altro per guardare di nuovo un film e anche questa volta la loro attenzione per lo schermo della TV durò molto poco.


!!!! Spazio Autrice !!!!

Ecco un altro capitolo e molto probabilmente aggiorno anche domani. Comunque sono incazzatissima per il Gp di questa mattina! Pessima strategia Ferrari resa ancora più oscena dal voler sacrificare del tutto Kimi per Sebastian. Non parliamo di Verstappen perché non uscirebbero parole carine.
Testa a Baku e speriamo di riprenderci. FORZA FERRARI.

Comunque spero vi sia piaciuto il capitolo. Stellinate e commentate 💞

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