CAPITOLO 7

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Un bussare alla porta riportò Elena su questo mondo e ci mise un po' di tempo per rendersi conto che qualcuno voleva entrare nel suo ufficio.

-Avanti

Disse timorosa. Non sapeva chi aspettarsi, sarebbe stato sicuramente Maurizio, nessun altro sapeva che si trovava lì. La maniglia della porta si abbassò e una donna vestita in modo elegante con tubino e tacchi alti entrò nella stanza avvicinandosi alla scrivania dove Elena stava lavorando.

-Piacere, sono Alessandra, la segretaria di Maurizio Arrivabene.

La donna allungò la mano verso l'ingegnere e quest'ultima si alzò in piedi e le strinse la mano, non sapendo bene cosa dire.

-Maurizio mi aveva raccomandata di venirla ad avvisare qual ora fossero le 16:30 e lei non fosse uscita da questo ufficio. Il signor Arrivabene la aspetta alla pista di Fiorano per assistere alle prove dei piloti.

-Certo! Grazie mille per avermi avvisata, mi stavo dimenticando di questa cosa... questo lavoro mi sta prendendo troppo e perdo la cognizione del tempo.

-Non si preoccupi, sono qui per questo. Ora avviso Giacomo di venire a prenderla con la macchina.

Elena stava mettendo a posto la scrivania infilando i fogli rimasti sparsi negli appositi raccoglitori, quando le venne la pazza idea di chiedere una macchina da guidare da sola perché aveva davvero voglia di guidare e scaricare la tensione per rilassarsi.

-Certo, se preferisce guidare le faccio preparare la macchina: quale preferisce?

-Va bene qualsiasi, anche quella che guida Giacomo. Basta avere una macchina .

-Allora le faccio preparare quella di Giacomo.

La segretaria uscì dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle. Elena prese in mano un paio di fascicoli e li ripose sull'armadio di fronte a lei: tutti i dati di Melbourne erano stati trascritti e aveva trovato dati confortanti sull'usura degli pneumatici, sull'efficacia della PU, anche se ancora da migliorare, e sul miglior assetto aerodinamico. Chiuso l'armadio si mise ad osservare la macchinina poggiata sul tavolo e si sentiva fiera di quello che aveva fatto. Su quel modellino della Gina c'era un pezzo di lei. Rimise l'auto a posto, prese la giacca dalla sedia e uscì dalla stanza avendo paura che una volta chiusa la porta sarebbe svanito tutto dietro ad essa. Elena aveva una terribile paura di perdere qualsiasi cosa che aveva un valore per lei, non sentiva di meritare le cose belle che le capitavano e molte volte questa cosa aveva fatto allontanare le persone da lei; questo suo aspetto doveva migliorare e ne era consapevole. Scendendo al piano di sotto passò davanti al bancone di quella che avrebbe definito la reception e Alessandra da dietro il bancone di legno la avvisò che la macchina era pronta fuori per portarla alla pista. Elena uscì dall'edificio e salì sulla macchina lasciando la borsa sul sedile affianco, girò la chiave nella toppa e fece rombare il motore dell'auto. La ragazza avrebbe potuto benissimo anche raggiungere la pista a piedi però aveva voglia di guidare e scaricare un po' la tensione accumulata e rilassarsi anche se in meno di cinque minuti sarebbe arrivata. Tirò giù il freno a mano e si mise in carreggiata andando però nel verso opposto alla pista per allungare la strada e poter guidare di più. Dopo 10 minuti arrivò a Fiorano, prese il pass dalla borsa, lo passò sul cancello ed entrò parcheggiando nel suo vecchio posto. Scesa dalla macchina, vide Maurizio avvicinarsi in lontananza e gli andò in contro fermandosi davanti all'entrata del suo vecchio ufficio.

-In perfetto orario! Ora vieni con me, c'è Kimi nel simulatore e Sebastian in pista. Hai preferenze?

-Sinceramente no, ma io sto lavorando per Vettel, vero?

Maurizio guardò la ragazza un attimino spaesato e poi sorrise.

-Formalmente stai lavorando per entrambi. Vogliamo creare una macchina che sia competitiva guidata da entrambi i piloti però praticamente stai lavorando per Sebastian, stiamo puntando su di lui per il mondiale e quindi vorrei prestassi più attenzione al suo stile di guida per poter far funzionare al meglio le caratteristiche della macchina. Non voglio però che tu pensi che stiamo lasciando Kimi con gli scarti.

La mia vita || Ferrari Where stories live. Discover now