CAPITOLO 16

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-Lewis, smettila. Devo proprio andare. E se entra qualcuno?

I due si trovavano all'interno del primo edificio del paddock dove di solito sono messi dei servizi igenici di emergenza nel caso di bisogno.

-Non entra mai nessuno qui, tranquilla. Nessuno vuole fare spiacevoli incontri così vanno tutti in bagno nel loro paddock.

Elena provò con le mani ad allontanare Lewis e le sue labbra dal suo collo, ma con scarsi risultati perché alla fine nemmeno lei lo voleva.

-Devo davvero andare, non posso arrivare in ritardo!!

Piagnucolava la ragazza, ma in cuor suo sperava ci fossero altre ore a disposizione per loro.

-Non hanno tanto bisogno di te ora. È il pre-gara, c'è la parata dei piloti.

Lewis alzò lo sguardo per guardarla negli occhi e le sorrise. Com'era possibile stare così bene con una persona? Non riusciva a spiegarselo. Elena baciò il pilota con foga per salutarlo, ma lui non ne voleva sapere di togliere le mani dai suoi fianchi e lasciarla scendere dal lavandino.

-A parte che non potrei fare grandi cose davanti a tutti neppure volendo... almeno puoi lasciarmi scendere perché ho il terrore che esca acqua dal rubinetto e mi bagni il sedere??

Hamilton rafforzó la presa sui fianchi della ragazza per riporla delicatamente a terra. Elena gettò le braccia al collo dell'inglese e quest'ultimo la abbracciò con forza respirando tutto il suo profumo.

-Comunque ho visto le foto dell'evento sui giornali, siete molto affiatati tu e Sebastian.

Le sussurrò il ragazzo all'orecchio mentre le accarezzava con il dorso della mano i capelli.

-Ahahahahah geloso!!!

-Sì

Rispose Hamilton con voce strozzata e cominciando a succhiarle la parte destra del collo. Era un po' il suo marchio di fabbrica, quando si sentiva minacciato aveva bisogno di assicurarsi che le cose fossero sue.
Appena Elena sentì quell'azione sulla sua pelle allontanò con forza il ragazzo minacciandolo.

-Chiedo perdono non farò mai più nulla di simile, giuro.

-Bravo, ora davvero vado.

La ragazza si avvicinò al pilota lasciandogli un veloce bacio a stampo, sapeva che se gli avesse concesso qualcosa in più non si sarebbero più staccati. Elena superò Lewis del tutto quando sentì il suo polso fermato da una forte stretta.

-Lewis, ti prego non fare quella faccia e lasciami andare.

-Ah io non penso proprio tu voglia uscire da qui conciata così.
Hai il mio berretto in testa.

Dette quelle parole scoppiò a ridere mentre Elena si toccò preoccupata la testa. Il pilota aveva ragione: stava indossando il suo cappellino rosa pallido con la stella a tre punte stampata in fronte. La ragazza se lo levò immediatamente e lo porse all'inglese.

-Non mi abitueró mai a vederti con quella dannata maglia rossa addosso. Sappilo.

Le sussurrò all'orecchio Lewis dopo averle lasciato un bacio sulla guancia.
Elena gli sorrise con gli occhi, si salutarono definitivamente e finalmente uscirono da quel bagno.

-Pista umida. Abbiamo montato le intermedie da bagnato, quindi piano C. Te lo ricordi vero?

Sebastian annuì con la testa mentre si infilava il casco pronto per entrare nella sua monoposto.
Al box Ferrari Elena attendeva lo spegnimento dei semafori pienissima d'ansia.
Avevano avuto pochi dati su cui lavorare il venerdí e progettare il passo gara a causa della pioggia, ma le prove libere 3 erano state positive con Sebastian davanti a tutti e Kimi secondo. Durante le qualifiche le Mercedes erano rinate e avevano dato del filo da torcere a Sebastian permettendo a Lewis di ottenere la Pole.
Le macchine cominciarono il giro di ricognizione e si schierarono sulla griglia di partenza. Elena ripassava a memoria il piano concordato la sera precedente per poter provare a vincere la gara. Si era tenuto conto di ogni singolo aspetto della pista e avevano accordato 5 piani da poter utilizzare nel modo migliore possibile. La ragazza si infilò le cuffie con il microfono per rimanere in contatto con il muretto anche se non era seduta lì.
La bandiera verde cominciò a sventolare e i semafori si accesero. Lo stacco dei primi tre piloti fu per lo più perfetto, le posizioni rimasero invariate mentre Kimi lottava con Ricciardo per il quarto posto.
Immediatamente però si entrò in regime di VSC e poi entrò la SC perché Giovinazzi andò a sbattere contro la barriera. La scuderia ne approfittó per richiamare ai box Sebastian Vettel, cambiare le gomme e passare alla strategia A. Il tedesco rientrò in quinta posizione e per tutta la gara rimontó fino a trovarsi alle spalle dell'inglese. Non potevano fare di più, Hamilton era troppo avanti e la gara era ormai finita.

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