Capitolo 15

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Appoggiò il ferro sul lavandino e osservó soddisfatta la sua immagine allo specchio. Tutti i tutorial guardati su YouTube erano serviti, era riuscita ad acconciarsi per bene. Guardò l'orologio che segnava le otto e venticinque, si sbrigó a sistemare il bagno e corse mettersi le scarpe.
Otto e trenta e due colpi di nocche sulla porta. Kimi e Sabastian erano sul pianerottolo, davanti all'appartamento della ragazza che aspettavano di vederla uscire.

-Sono comunque preoccupato, Sebastian.

-Kimi ti ho già detto mille volte che Lewis non è venuto in fabbrica e non ha firmato nulla.

-Allora deve esserci dell'altro.

Il tedesco mise un braccio sulle spalle del finlandese per confortarlo.

-Kimi, basta pensare male ogni secondo. Vivi la vita tranquillamente e divertiti almeno sta sera.

-Perché viene anche lei all'evento?

-Elena, si chiama Elena. Comunque non lo so, Maurizio la ha invitata. Prova a conoscerla e non essere sempre così prevenuto è simpatica in fondo.

Non fece in tempo a finire di dire quelle parole che la porta dell'appartamento si aprì e il tedesco rimase incantato da tanta bellezza. Il vestito lungo le fasciava delicatamente il corpo mettendo in risalto le curve, un boccolo le ricadeva sulle spalle mentre tutti gli altri capelli erano raccolti in un'acconciatura elegante.
Elena chiuse la porta alle sue spalle e si mise ad osservare imbarazzata i due piloti ovviamente vestiti in smocking con lo stemma della Ferrari sul petto.

-Possiamo andare? Vi prego smettete di fissarmi.

-Ma certo. Andiamo pure, Kimi guidi tu vero?

Il tedesco cominciò a scendere le scale senza aspettare una risposta dal suo compagno di squadra. Dietro di lui Elena faceva le scale aiutata dal finlandese perché quei tacchi erano davvero troppo alti per fare qualcos'altro che non fosse camminare.
Sebastian aprì la porta e da vero gentiluomo lasció passare la ragazza fingendo un inchino. Appena Elena fu fuori Kimi apooggió una mano sulla spalla del tedesco e gli parlò con fare solenne

-Seb, lei non è Hanna, nessuna è come Hanna. Poi lavora qui, non mischiare le cose.

-Kimi, meno pare mentali in tutto. La sto tenendo d'occhio per vedere cosa nasconde.

-Bwoah, se lo dici tu

Il finlandese uscì dalla porta e Sebastian lo seguì. Non capiva come mai Kimi gli avesse rivolto quella frase, non capiva perché aveva nominato Hanna, era da tre anni ormai che non la vedeva più, e non capiva come mai pensasse che lui ci stesse provando con Elena. Stava passando del tempo con lei per il puro gusto di farlo, perché era nuova, era una ragazza e non passava tutto il tempo a parlare di auto come tutti gli ingegneri e meccanici in fabbrica. Aveva bisogno di aria nuova e lei era freschissima.

-Allora guido meglio io o Kimi?

Chiese in numero cinque guardando la ragazza nello specchietto mentre il finlandese finiva le manovre per il parcheggio.

-Devo dire che Kimi è più prudente, ma non guida male.

Raikkonen si slacció la cintura e si girò a guardare la ragazza.

-Non volevo scompigliarti i capelli, al ritorno vedrai come ti faccio volare.

-Non aspetto altro

Sebastian rimase a guardare la scena trattendo le risate.
Kimi scese dalla macchina, tirò avanti il sedile e porse la mano ad Elena per aiutarla ad uscire.

-Mi stupite ogni giorno di più: nordici e gentili. Wau

-Forse dovresti avere un po' meno pregiudizi

La mia vita || Ferrari Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora