Mentre percorriamo le strade di Mosca in auto regna un silenzio frustrante.
Vi è un susseguirsi quasi noioso di grandi piazze, palazzi antichi, negozi e monumenti.
Questa città è così diversa da Londra.
La Russia è così fredda rispetto all' Inghilterra e alla mia amata Italia.
Roma è così calda, costantemente baciata dal sole e bella da far male .
Chissà cosa ne sarà di me e chissà se rivedrò mai la mia famiglia, in fondo qui sono sola.
Il mio ricordo poi si sposta sui miei genitori, loro sono stati molto assenti, però so che mi vogliono un mondo di bene e so che non è colpa loro se lavorano spesso.
Ho paura di quello che mi aspetterà e ,terrorizzata da tale pensiero, inizio a singhiozzare silenziosamente.
Mi sento l' unica umana in una nazione di persone che sembrano non provare dei sentimenti.
Le mie lacrime sono l' unica cosa vera in tutto questo schifo.
Cerco di non farmi vedere da Alex , però mi rendo conto di come il mio intento sia fallito miserabilmente quando la sua mano calda e grande trova la mia.
Mi fa voltare verso di lui delicatamente e scoprendo lo stato in cui verso il suo sguardo cambia e si addolcisce.
" Perché piangi?" Mi domanda mentre con i pollici spazza via le lacrime dal mio viso
Io non ho intenzione di rispondergli, non mi va di confessare il mio timore nei suoi confronti.
Così non rispondo.
Il suo braccio , con un movimento rapido, mi sposta sulle sue gambe e poi mi circonda la vita.
Immediatamente vengo avvolta da un piacevole calore ed è strano come il mio corpo accolga il suo.
" Shhh, non piangere , amore mio" Sussurra sui miei capelli per poi accarezzarli lentamente.
È sempre così, lui cambia umore da un momento all' altro, ormai ho imparato perfino a conoscerlo.
" Scusami per prima, perdonami, Esmeralda. Alcune volte dimentico quanto tu sia piccola e non sono bravo a controllarmi perché vedi, quello che provo per te é così forte che mi fa perdere la ragione"
" Ora ti prego, dimmi cosa ti rende così triste, mi fa male vederti soffrire, tu sei così bella, così piena vita e non voglio vederti piangere" Mi esorta.
Stavolta non tarda ad arrivare una risposta da parte mia.
" Stavo pensando a cosa ne sarà di me, dico , sono qui in Russia, in una nazione che non é la mia, sola e senza qualcuno a cui rivolgermi " Ammetto preoccupata.
Lui mi prende il viso fra le mani e lo alza per farsi guardare negli occhi.
" Tu non sei da sola, qui con te ci sono io , ti prometto che mi prenderò cura di te, ti amerò come meriti e ti giuro che sarai felice" Cerca di tranquillizzarmi e quasi ci riesce.
Poi il mio pensiero va ai miei genitori che, nonostante non siano stati molto presenti, mi vogliono un bene dell' anima.
" Ed i miei genitori, come faranno Alex?" Inizio ad agitarmi.
Lui, di riflesso, mi stringe più a sé.
" Shhh, ho pensato a tutto io. Tu sei qui per uno stage e nessuno penserà male" Tenta di tranquillizzarmi.
" Perché mi fai questo, cosa ti ho fatto di male?" Domando ormai stremata.
Lui, inaspettatamente, intreccia una mia mano alla sua e pou porta l' altra all' altezza del suo cuore.
" Lo senti come batte?" Mi chiede
Annuisco debolmente.
" Batte forte Esmeralda e solo per te, ecco perché ti ho portata qui, perché ti voglio tutta per me e spero che questo - stavolta tocca il mio cuore- un giorno mi possa appartenere"
Poi mi lascia un delicato bacio a stampo sulle labbra.
" Ora basta piangere e vieni con me, perché siamo giunti a casa" Annuncia sorridente.
I suoi occhi sono attraversati da una strana luce che sembrerebbe essere felicità.
Curiosa mi volto e mi ritrovo dinnanzi un immenso giardino in cui l' erba è ben curata e gli alberi che lo costeggiano sembrano quasi simmetrici, però privo di colore.
Non vi è nemmeno un fiore e l' ambiente è così impersonale...
Alex mi afferra delicatamente la mano e vi lascia un dolce bacio.
Poi mi conduce all' interno della villa che si rivela veramente enorme.
L' unica villa grande come questa che ho visto fino ad adesso è quella dei miei genitori a Roma.
Alexander mi sorride ed inizia a spiegarmi com' è divisa questa reggia.
" Allora Esmeralda, a destra c' è il mio studio e le sale dedite al divertimento, mentre a sinistra troverai le zone dedicate ai banchetti. Le camere da letto, invece, sono al piano di sopra la nostra è quella al centro"
Cosa, cosa , cosa? Nostra? Io non voglio dormire con lui.
Qui ogni singolo oggetto sembra veramente molto curato.
È tutto molto lussuoso, la scala è interamente in oro, le decorazioni ed i dipinti sulle pareti sono molto particolari e le rifiniture sono sbalorditive.
È tutto wow.
Nemmeno mi accorgo di essere arrivata nella "nostra" camera , fin quando lui me lo fa notare.
" Ti piace?" Chiede speranzoso.
" Sì, è molto bella" Ammetto.
È davvero splendida, qui è tutto in oro, quanti soldi ha?
Capisco che è un imprenditore, però questo è più ricco di Trump.
Poi apro una porta e la stanza si rivela un bagno degno del resto della casa
" Avrai subito tutti gli abiti che desideri .Adesso ti lascio il tempo che ti occorre per lavarti e fare le tue cose. Si cena alle 20:30. Io ora vado a svolgere delle questioni di lavoro, tra un po' arriverà la domestica che ti aiuterà a preaparti. Riposa un po'."
Detto questo mi lascia un bacio sulla guancia ed esce dalla stanza.
Inizio a spogliarmi e mi immergo nella vasca gigantesca in oro, apro l' acqua calda e opto per un docciaschiuma al latte d' asina che mi rilassa subito.
Rimango un po' in acqua a godermi questi istanti di quiete, poi lavo i capelli con uno shampoo alla camelia e finito il bagno esco dalla vasca.
Mi avvolgo in un morbido accappatoio, quando sento qualcuno bussare alla porta.
" Chi è?" Domando
" Sono Darina, la sua aiutante personale, posso entrare?"
Eh va bene
" Entri pure" Acconsento
Fa capolino in stanza una donna di circa trentacinque anni di media corporatura.
Indossa un uniforme azzurro e porta i lunghi capelli scuri legati in una coda alta.
" Signorina Esmeralda, piacere di conoscerla. Io sono a sua completa disposizione" Sorride gentile
Questa ragazza mi sta simpatica
" Piacere mio" Ricambio il sorriso.
" Le posso essere d'aiuto ?" Mi domanda.
" Non so cosa indossare" ammetto
" Certo, mi segua pure, il signore mi ha detto di farle indossare dei suoi vestiti per stasera" Spiega
Pure!
Indosso i boxer di Alexander, una sua camicia ed il reggiseno di prima.
Metto anche dei calzini pesanti che mi vanno enormi perché , nonostante il mese estivo, qui fa tanto freddo.
Scese le scale Darina mi conduce in una sala da pranzo enorme, anche questa lussuosissima, come immaginavo.
Chissà chi è veramente Alexander Smirvon...
Alex é seduto a capo tavola e mi attende.
Mannaggia a lui, com' è bello,
Indossa un completo grigio ed una camicia bianca.
Appena mi vede mi sorride e mi fa cenno da avvicinarmi, poi ,come un gentiluomo, sposta la sedia e mi fa accomodare a fianco a lui.
" Vieni amore, ho fatto preparare del tonno alla piastra e delle verdure, sono di tuo gradimento?" Domanda premuroso.
Annuisco, devo essere sincera, questi piatti emanano un profumo davvero invitante e poi ho tantissima fame.
Inizio a mangiare silenziosamente, fin quando lui non prende la mia mano e la bacia dolcemente
" Lo so che questa testolina- mi tocca i capelli- pensa di voler scappare e non accetta la situazione, però ti giuro che qui ti sentirai amata e protetta"
È davvero così convinto? Il suo menefreghismo, il suo voler fare solo ciò che desidera lui mi sta facendo passare la fame.
"Vorrei andare a riposarmi" Ammetto.
" Esmeralda, non hai mangiato quasi niente"
Che nervi, controlla ogni cosa, sembra un vero e proprio stalker.
" Lo so, però non ho molta fame" Spiego.
Assurdo, sto dando delle spiegazioni al mio rapitore.
" Vuoi che faccia cucinare
qualcos'altro ?" Domanda premuroso
" Grazie, però non c' è bisogno, sto bene così" Rispondo
" Facciamo una cosa, tu mangi almeno un altro po' e poi andiamo a dormire, va bene?" Chiede
' Andiamo a dormire', già, dimenticavo, mi tocca dormire con questo.
" Sì" Acconsento.
Terminata la cena Alex si avvicina e mi prende in braccio come se fossi una sposa.
" Ehi sono in grado di camminare anche da sola" Mi lamento.
" Lo so, però sei stanca e voglio portarti io"
Giunti in camera mi posa sul letto e mi ruba un bacio sulle labbra, poi inizia a togliere la giacca e a sbottonare la camicia . Sconcerta metto le mani davanti agli occhi.
" Che fai?" Urlo
Lui mi guarda con un sorriso provocatorio.
" Mi spoglio" Risponde ovvio.
" E perché?" Che domanda stupida che ho fatto.
" Perché non dormo vestito"
E rimane in boxer.
Oh, cavolo, quanto è figo. Ha dei muscoli così tesi, è davvero bellissimo.
Che dico? Sono impazzita? Lui è da evitare.
Mi ricompongono subito e corro verso la porta, però lui mi afferra da un polso e mi sbatte contro il suo corpo sodo.
" Dove credi di andare?" Domanda divertito.
" Io non dormo con te, tantomeno se sei così"
" Così come?" Domanda fingendo di non capire.
Lui vuole imbarazzarmi, però non glielo concederò.
". Lasciami" evito l' argomento.
" Mai. E per la cronaca tu stasera dormi con me che ti piaccia o no, quindi fila a letto, altrimenti ti ci porto io con la forza" Mi minaccia.
" Non puoi farmi questo" Mi lamento.
" Ah no?" Mi schernisce nuovamente.
" No" Urlo.
" L' hai voluto tu"
Poi mi solleva da terra e mi getta con poca grazia sul materasso.
Dopodiché mi mette sotto le coperte e si ci infila pure lui.
" Non contraddirmi più, Esmeralda , non ti conviene, vedi di tenerlo a mente" Avverte
" Sei uno st..."
Le parole mi si bloccano in bocca, disintegrate dalle sue labbra che si impossessano delle mie.
Mi bacia con molta passione.
" La prossima volta che proverai a dirlo mi vedrai arrabbiato"
Poi mi abbraccia ed istintivamente poggio la testa sul suo petto e non so per quale strano motivo, però mi sento a casa.
" Ti amo piccola peste, buonatte" Sussurra sui miei capelli prima di lasciarmi un altro bacio sulla fronte e spegnere la luce.
Angolo autrice
Ecco a voi un nuovo capitolo. Qui le cose si stanno facendo più interessanti ,che ne dite? Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina ed un commento. Vi ringrazio e vi mando un bacione.