Double Secret -Dramione

By Lyn_Dreams

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Seguito di Double Scorpius Sono passati due anni da quando Draco ed Hermione si sono ritrovati. Draco ha mant... More

Prologo E vissero felici e contenti?
Capitolo 1 Draco's Whisful Secret
Capitolo 3 Daphne's Secret
Capitolo 4 An Old Secret
Capitolo 5 Blaise's Secret
Capitolo 6 Marauder's Secret
Capitolo 7 Trouble
Capitolo 8 White Lies?
Capitolo 9 Truth Will Out!
Capitolo 10 In Deep Water
Avviso e piccolo sondaggio
Capitolo 11 A Snowball Effect
Capitolo 12 An Unusual Guardian Angel Parte Prima
Capitolo 12 An Unusual Guardian Angel Parte Seconda
Capitolo 13 Mouse Trap
Capitolo 14 Bad, Black Valentine
Capitolo 15 Black Moon
Capitolo 16 What Lies Beneath Parte Prima
Capitolo 16 What Lies Beneath Parte Seconda
Capitolo 17 The Guardian - Parte Prima
Capitolo 17 The Guardian Parte Seconda
Capitolo 18 Back to the Roots

Capitolo 2 Ryan's Secret

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By Lyn_Dreams

Buonasera e buon inizio settimana.

Cosa si celerà dietro la malfidenza del nostro bel dottorino nei confronti di Draco?
Scoprite uno dei suoi segreti leggendo questo capitolo.
Ci vediamo in fondo.
Lyn



Capitolo 2
Ryan's Secret


Quando Hermione aveva spinto Draco ad accettare il posto da professore di pozioni a Hogwarts non avrebbe mai pensato che sarebbe stato tanto difficile salutare il marito. Silente aveva chiesto a Draco di prendere al più presto l'aspettativa dal lavoro al Ministero e presentarsi a Hogwarts per il giorno successivo in modo da permettere a Severus di partire prima possibile. Il Pozionista si era quindi recato immediatamente al Ministero e si era congedato temporaneamente dal suo incarico rendendosi disponibile però a supervisionare il lavoro dei suoi collaboratori a distanza in modo da arrecare al laboratorio meno disagio possibile. Lui e la riccia avevano passato il resto della serata abbracciati, senza dire o fare nulla di particolare. Avendo avuto una giornata molto impegnativa il biondo si era addormentato tra le braccia della moglie non appena aveva toccato il materasso. Hermione invece era rimasta tutta la notte sveglia, ferma a contemplare i lineamenti rilassati del marito che dormiva.

«Stai bene? Sei ancora molto pallida stamattina.» Disse Draco accarezzando la guancia della moglie, aveva l'aria ancora più stravolta della mattina precedente.
«Tutto a posto, non ti preoccupare.» Rispose lei facendo un sorriso tirato.
«Sei sicura? Lo stomaco ti ha dato ancora problemi?» Chiese preoccupato. «Non mi sentirei tranquillo a partire se tu non fossi in piena forma.»
«Il mio stomaco sta benissimo!» La riccia si alzò dal letto e andò a farsi la doccia per sottrarsi allo sguardo indagatore del marito.
Draco però non aveva intenzione di perdere nemmeno più un istante che avrebbe potuto passare con Hermione. Già il sonno l'aveva stroncato la notte precedente e non era riuscito ad assaporare tutti gli attimi con lei, non avrebbe permesso alla sua cocciutissima consorte di privarlo della sua presenza ulteriormente, la seguì quindi nella doccia. «Lo sai di non essere brava a mentire, ti prego dimmi che cosa hai.»
«Sono solo molto stanca.» Si arrese lei rimanendo di spalle. «Ho passato la notte insonne e adesso risento delle ore di sonno perse.»
«Potevi svegliarmi, ti sarei andato a prendere una pozione soporifera giù da basso, in laboratorio.»
«Ma io non volevo addormentarmi!» Protestò lei fermamente, restando qualche attimo in silenzio. «Sarà una cosa patetica ma volevo godermi gli ultimi momenti che ti avrei avuto accanto. Il sonno arretrato lo posso recuperare stasera, tu invece stasera non ci sarai.» Mormorò poi in imbarazzo.
«Non è una cosa patetica, è una cosa molto dolce. Avrei voluto anche io restare sveglio per godermi gli ultimi momenti insieme ma il sonno mi ha stroncato...» Confessò lui ammirando la schiena della moglie. La donna era rimasta girata verso il muro, probabilmente per non fargli vedere il suo stato d'animo. «Sei sempre sicura che dovrei andare? Se hai cambiato idea Hermione, contatterò subito Silente» Aggiunse abbracciandola da dietro.
Lei si voltò di scatto, per fortuna il getto della doccia mascherava le lacrime che stavano rigandole le gote. «Certo che sono sicura! So che sarai un meraviglioso professore. Gli studenti di Hogwarts sono fortunati ad averti come insegnante.»
«Riesco comunque a percepire a tua tristezza amore.» Con la mano accarezzò una guancia della moglie come a voler asciugare le gote bagnate.
«Beh non puoi pretendere che faccia i salti di gioia nel pensare che non ci vedremo per un po'. Anche io riesco a percepire il tuo stato d'animo. Una volta passato il magone iniziale del distacco sono sicura che sarai felice di aver accettato. Io mi getterò a capofitto nel lavoro in modo da accumulare tanti giorni liberi da consumare con te e i ragazzi nelle vacanze di Natale.» Mormorò al suo orecchio.
«Non gettarti troppo a capofitto nel lavoro... Non vorrei che passassi più tempo del necessario con Fraser.» Mormorò lui infastidito da quel pensiero. «E poi mi verrai a trovare, vero? Non ho dimenticato la lista dei "luoghi da esplorare" che abbiamo fatto ieri.» Aggiunse sogghignando sornione.
«Certo, ti verrò a trovare ogni volta che mi sarà possibile.» Rispose prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con passione.

Dopo circa un'ora Draco era pronto per partire. Silente aveva abbassato le difese del castello e attivato il caminetto dell'appartamento del biondo in modo che il nuovo professore potesse sistemarsi con tranquillità.
Davanti al camino il pozionista salutò i genitori prima di congedarsi da Hermione. «Sono fiera di te.» Disse Narcissa mascherando la tristezza che provava nel veder partire il figlio. Anche se era ormai un uomo fatto e finito per lei sarebbe sempre rimasto il ragazzino introverso che era cresciuto troppo in fretta.
«Ti prego di restare vicino a Hermione durante la mia assenza.» Mormorò il figlio all'orecchio della bionda.
Lucius invece rimase impassibile. Da buon Serpeverde non fece scorgere nessun sentimento per quella partenza improvvisa. Draco si avvicinò comunque al genitore per dargli un avvertimento. «Spero che ormai tutte le nostre divergenze si siano appianate Lucius e che manterrai anche in mia assenza i propositi fatti due anni fa.» Sibilò il biondo a denti stretti. L'unica volta che aveva lasciato Hermione con i suoi genitori l'aveva persa per undici anni, il pensiero che potesse ripetersi la cosa gli dava un senso di forte inquietudine.
«Non ti preoccupare, non importunerò la tua dolce mogliettina.» Rispose il genitore serio. Negli ultimi due anni in effetti l'uomo aveva mantenuto un comportamento distaccato ma ineccepibile con la donna. Hermione non avrebbe mai incarnato il prototipo di nuora ideale ma doveva ammettere che suo figlio era davvero felice da quando lei era rientrata nelle loro vite.
La riccia si avvicinò al marito con un microscopico pacchettino. «Ieri notte non riuscendo a dormire ho preparato una torta. Potresti mangiarla insieme ai ragazzi questa sera.» Disse sorridendo.
«Di la verità, questo dolce lo hai fatto solo per i gemelli. Mi stai dicendo di mangiarlo con loro solo per ripulirti la coscienza visto che non hai pensato anche al tuo povero maritino.» Rispose lui fingendosi offeso.
«Da quello che so questo dolce è anche il tuo preferito, ho pensato fosse una cosa carina prepararvi qualcosa da condividere, ma se la cosa ti da fastidio posso sempre spedirlo ai gemelli via gufo.» Esclamò cercando di levare il pacchettino dalle mani del biondo.
«Va bene, lo mangeremo insieme questa sera dopo cena. Mi raccomando riguardati intanto che sono via e non mangiare pesce crudo.» Disse riprendendosi il dolce e abbracciando stretta la moglie.
«Sta tranquillo non penso che toccherò sushi per i prossimi dieci anni.» Mormorò lei affondando il viso nell'incavo della sua spalla destra.
«Sicura di non volermi accompagnare fino ad Hogwarts?» Chiese Draco non staccandosi dall'abbraccio.
«Sicura... Se lo facessi poi non sarei più capace di tornare a casa.» Rispose la riccia dando un bacio a stampo al marito. «Abbraccia per me i ragazzi e digli di scrivermi! Da te invece mi aspetto notizie serali via camino.»
«A presto amore.» Sussurrò il biondo prima di prendere una manciata di metropolvere, sillabare la parola Hogwarts e scomparire in una fiammata verde.



Non appena Draco si fu smaterializzato, Hermione decise di andare al lavoro. Doveva trovare un modo per distrarsi e il San Mungo le sembrava la giusta soluzione.
Prima di andare in ospedale però la donna consegnò a Bryanna, la civetta di casa, la lettera che aveva scritto per Altair.
La frenesia della giornata precedente non aveva fatto dimenticare alla riccia la visita dell'amica. Nella missiva Hermione aveva deciso di limitarsi ad avvisare il figlio della visita di Daphne pregandolo di parlare con il padre non appena ne avesse avuto l'occasione. Draco l'aveva pregata di non avvisare i gemelli del suo nuovo ruolo di insegnante perché voleva fargli una sorpresa. Altair non si sarebbe certo aspettato di dover confessare il ricatto subito da Theo quella sera stessa.
Hermione aveva deciso di non rimproverare il ragazzo per quel segreto, la reazione che sicuramente avrebbe avuto Draco sarebbe stata una punizione sufficiente per lui. La donna era molto preoccupata da quella situazione. Da quando Draco e Altair si erano ritrovati non avevano mai avuto motivo di contrasto. Solitamente lei doveva fare da paciere invece tra il marito e Scorpius. I due avevano infatti caratteri molto simili che li portava a scontrarsi continuamente.
Non poter intervenire la prima volta che Draco avrebbe discusso con Altair le dava un senso di inquietudine.
Bryanna era ormai volata via da qualche minuto mentre Hermione si era fermata lì a riflettere. L'ingresso di Narcissa la riscosse dai suoi cupi pensieri.
«È tutto a posto Hermione?» Chiese la matrona entrando in sala da pranzo.
«Si Narcissa.» Si affrettò a rispondere la donna.
«Immagino che il pensiero di stare lontana da tutta la tua famiglia per così tanto tempo ti renda malinconica.» Esclamò la bionda sedendosi accanto a lei al tavolo della sala.
«Beh negli ultimi due anni mi ero abituata troppo bene... Devo dire però che sono anche un po' preoccupata.» Mormorò la riccia soprappensiero.
«Cosa ti preoccupa?» Chiese interessata Narcissa.
«Ieri sono venuta a conoscenza di un fatto grave che Altair ha tenuto nascosto a suo padre. Ho preferito lasciare che sia lui a confessare tutto ma penso, anzi ne sono sicura, che quando Draco lo saprà ci rimarrà molto male.
Vorrei poter essere lì per aiutarli a chiarirsi e invece se la dovranno cavare senza di me.» Confessò la riccia sconfortata.
«Capisco quanto possa essere frustrante questa situazione ma sono sicura che alla fine riusciranno a spiegarsi. Doveva capitare prima o poi che anche Altair facesse qualche sciocchezza, dopotutto è un adolescente. Penso che sia una cosa normale.»


Dopo essersi congedata da Narcissa la riccia si diresse in ospedale. Il giorno prima non aveva fatto quasi nulla e aveva molte pratiche da sbrigare. Appena arrivata al San Mungo la donna incrociò Ginny vicino alla porta del suo ufficio.
«Ciao Hermione. Come ti senti oggi?» Chiese la rossa, scrutando il viso tirato dell'amica.
«Ciao Ginny. Mi sento meglio rispetto all'altra sera. Hai qualche minuto per prenderti una pausa? Potremmo bere un tea insieme.»
«Per fortuna è un momento tranquillo in reparto. Accetto volentieri.» Disse l'infermiera accomodandosi nello studio del primario.
«Te lo devo proprio dire Hermione, hai ancora una bruttissima cera. Sei sicura che vada tutto bene?»
«Si, l'altra sera ho preso una delle pozioni di Draco e il malessere è scomparso completamente.» Rispose il medimago sorseggiando il suo tea. «Le occhiaie che vedi oggi sono dovute a mancanza di sonno. Stanotte non sono riuscita a chiudere occhio.» Aggiunse poi diventando triste.
Ginny stava per fare una battuta sulle doti amatorie di Draco ma quando vide l'espressione cupa dell'amica ricacciò dentro di sé tutta l'ironia. «Problemi con il Furetto?» Chiese diventando seria.
«No, con lui nessun problema a parte forse qualche attacco di gelosia. Sai non ha apprezzato l'altra sera vedermi tra le braccia di Ryan. Se tu non gli avessi detto quanto stavo male penso proprio che gli avrebbe lanciato qualche maledizione senza perdono.»
«Mi dispiace per quell'incidente, io stavo andando a chiamare Malfoy quando ho incontrato il dottor Fraser. È stato lui a dirmi di andare prima a cercare in reparto una pozione per la nausea.»
«Non ti preoccupare, penso che Ryan lo abbia fatto apposta per provocare Draco. Dovevi sentire ieri che discorso mi ha fatto. Pensa che io sia succube di mio marito e che lui sia un tipo possessivo e violento.» Raccontò la riccia ancora turbata dalla discussione del giorno prima.
«Comincio a pensare che Malfoy non abbia tutti i torti ad ingelosirsi per il tuo rapporto con il dottor Fraser...»
«Ginny non ti ci mettere anche tu per favore. Io non provo nulla per Ryan, se non un sentimento di amicizia.»
«Non l'ho mai messo in dubbio, ma forse lui la vede diversamente. Non tratta nessun'altra donna come tratta te. Tutte le infermiere single sono molto invidiose di tutte le sue attenzioni nei tuoi confronti. Fossi in te starei attenta, non vorrei che ti avvelenassero il tea.» Rispose ridendo la rossa.
Sentendo quel commento Hermione perse la voglia di finire la bevanda che aveva avanzato e spostò la tazza lontano guardando l'amica con circospezione.«In ogni caso non penso di essere il suo tipo.»
«Non ne sarei così sicura se fossi in te Hermione.» Disse con voce scettica. «Ma se con Draco va tutto bene e ti sei ripresa dall'avvelenamento da pesce crudo dell'altra sera mi spieghi il motivo di quella faccia scura?» Chiese poi seria.
«Non so se i ragazzi ti abbiano scritto qualcosa ma quest'anno non ci sono state ancora lezioni di Pozioni ed Erbologia ad Hogwarts.»
«Si, Lily ha scritto che hanno molte ore buche per questo motivo.»
«Beh, ieri Draco è stato chiamato da Silente. Lui pensava che Scorpius avesse combinato qualche guaio ma invece il preside lo ha informato che Piton e la Sprite si sono ammalati di uno strano virus sudamericano. Per ottenere una completa guarigione i professori dovranno cambiare clima, andando in un luogo più mite. La professoressa Sprite essendo ormai prossima alla pensione ha deciso di lasciare l'insegnamento mentre Severus andrà a fare la riabilitazione nella casa che Blaise ha in Italia.» Raccontò la riccia.
«Non ne sapevo nulla. Ma scusa cosa c'entra tutto questo con la tua faccia?» Chiese perplessa Ginny.
«Severus ha indicato Draco come il candidato più idoneo a ricoprire il ruolo di insegnante di Pozioni in sua assenza. Silente lo ha convocato per offrirgli questa posizione...» Spiegò la riccia. «E Draco dopo essersi consultato con me ha deciso di accettare. È partito poche ore fa. Lo so che sono patetica ma ho passato tutta la notte ad osservarlo dormire. Per questo motivo mi vedi così sbattuta stamattina.» Confessò imbarazzata.
«Tesoro, non sei patetica!» Rispose la rossa sorridendole. «E non hai idea di quanto ti capisca. Ieri sera Harry mi ha detto che è stato scelto per una missione sotto copertura. Nei prossimi mesi dovrà andare in Bulgaria e camuffare il suo aspetto con la Polisucco. Domani partirà per una prima missione di sopralluogo che durerà fino all'inizio di ottobre. Poi tornerà a casa qualche giorno prima di partire per la seconda missione che durerà fin quasi a Natale... E in tutto questo periodo non potrà mettersi in contatto con me nemmeno tramite gufo.» Aggiunse rattristandosi.
«Oh Ginny mi dispiace tanto!» Disse Hermione abbracciandola.
«Sai cosa mi infastidisce oltre al fatto che non avrò alcun tipo di contatto con lui per molto tempo? La sua copertura prevede che lui finga di essere sposato con una collega che lavora presso il Ministero Bulgaro, una certa Svetlana Serinov. Ho incontrato quella donna a qualche cena diplomatica ed è uno schianto di ragazza che idolatra Harry perché ha sconfitto Voldemort. Io non posso competere con una così.»
«Ma Ginny non dire stupidaggini! Tu non hai bisogno di competere con nessuna ochetta bulgara. Harry ti ama più di qualsiasi altra cosa al mondo. Non importa quante ragazzine gli girino attorno, lui vedrà sempre e solo te.» Esclamò la riccia stringendole le mani. «E posso sapere se oggi è l'ultimo giorno in cui puoi stare con tuo marito cosa ci fai qui? Perché non ti sei presa un permesso per stare con lui?»
«Beh oggi siamo sotto organico. Oltre a me ci sono solo l'infermiera Nicholson e la dottoressa Hathaway. Sia il dottor Fraser che l'infermiere Thompson sono di riposo, e non sapendo se tu saresti rientrata ho preferito non assentarmi.»
«Sciocchezze, ti ordino di andare subito a casa. Io sono qui e posso rimanere fino a tardi visto che Draco non c'é. Se avrò bisogno di aiuto chiederò di mandarmi qualcuno da un altro reparto.» Disse risoluta la riccia, spingendo l'amica verso lo spogliatoio.


Quella sera in Sala Grande la cena non si decideva ad apparire. Gli studenti della quattro Case guardavano alternativamente il tavolo dei professori e il centro del loro tavolo ma l'unica cosa che era apparsa fino a quel momento erano le brocche di succo di zucca. Gli allievi della scuola di magia avevano ormai imparato che il motivo per cui la cena veniva servita in ritardo solitamente era qualche annuncio da parte del preside ed erano quindi in trepidante attesa delle novità.
Il professor Silente si accomodò sul leggio e prese parola richiamando l'attenzione degli studenti.
«Miei cari ragazzi, prima che la cena venga servita ho un'importante annuncio da fare. Come tutti voi saprete le lezioni di Erbologia e di pozioni sono state sospese fin dall'inizio dell'anno. Purtroppo il professor Piton e la professoressa Sprite hanno contratto un brutto virus che li terrà lontani da Hogwarts per parecchio tempo. Pomona Sprite, essendo ormai prossima alla pensione, ha deciso di dimettersi definitivamente dal suo ruolo. A lei va il nostro più sentito ringraziamento per tutti gli anni che ha dedicato a Hogwarts.» Uno scroscio di applausi interruppe il discorso del preside.
«Penso che Pomona sarebbe commossa per tutto l'affetto che le state dimostrando.» Disse Silente riprendendo la parola. «La nuova insegnante di Erbologia di Hogwarts è la signorina Karine Arnaud. Vi prego di accoglierla con lo stesso calore usato per salutare la professoressa Sprite.»
Gli studenti, specialmente i ragazzi, accolsero la nuova arrivata con un caloroso applauso. Forse la motivazione per una reazione così vivace era che la giovane e affascinante insegnante era di età molto più vicina agli studenti della scuola rispetto agli altri insegnanti. Ai ragazzi sembrava quindi che fosse salita in cattedra una di loro.
La giovane insegnante era di corporatura esile e, come tutte le ex studentesse di Beauxbatons aveva un portamento aggraziato. Lunghi capelli castani le incorniciavano l'ovale dai tratti delicati ed aveva un paio di profondi occhi smeraldo che brillavano per la commozione. La donna salì timidamente sul palco. «Vi ringrazio per questa accoglienza.» Disse arrossendo vistosamente in viso. «Sono sicura che mi troverò bene qui a Hogwarts, mi state già facendo sentire a casa.»
Quando la nuova insegnante si fu posizionata al tavolo degli insegnanti il preside continuò il suo discorso. «Ed ora vorrei presentarvi l'insegnante di Pozioni che sostituirà il professor Piton durante quest'anno... è con vero piacere che accolgo un ex studente di Hogwarts allievo di Severus che ha messo a disposizione della scuola la sua professionalità. Il professor Draco Malfoy.»
Quando Altair e Scorpius sentirono l'annuncio del preside per poco non si sputarono reciprocamente in faccia il succo di zucca che stavano bevendo. «Tu ne sapevi qualcosa?» Chiese Scorpius al fratello. «Mamma non ti ha spedito una lettera proprio oggi?»
«No, figurati. Se l'avessi saputo ti avrei avvertito subito fratello! Mamma stamattina mi ha solo scritto che la madre di Ely le ha fatto visita e che ora sa del ricatto di Nott. Mi ha pregato di informare al più presto papà dell'accaduto per non rischiare che lo venga a sapere da altri... Io pensavo di aver tempo fino a Natale per prepararmi il discorso da fare a papà.» Mormorò sconfortato il ragazzo.
«Che bel pasticcio.» Commentò cupo Scorpius. «Già era difficile evitare che James scoprisse la mia relazione con Lily. Adesso che c'é nostro padre qui a scuola sarà praticamente impossibile vedermi con lei.» Aggiunse lanciando un'occhiata al tavolo dei Grifondoro.
Lily ricambiò lo sguardo del Serpeverde, probabilmente anche lei era tormentata dagli stessi pensieri.
Non appena finite le presentazioni sul tavolo apparvero le pietanze, ma a quel punto i due gemelli, per ragioni diverse, avevano perso l'appetito.
Draco, al tavolo dei professori, guardava la moltitudine degli studenti che si apprestavano a consumare il pasto. Gli faceva uno strano effetto tornare a Hogwarts dopo tanto tempo. Negli anni di scuola quel luogo era stato un'àncora di salvezza dall'atmosfera fredda e asettica del Manor. La felicità di essere tornato in quel luogo era però smorzata dall'assenza di Hermione al suo fianco. Se ci fosse stata anche lei quel momento sarebbe stato perfetto.
L'uomo soffermò lo sguardo sul suo vecchio tavolo. Non gli erano sfuggite le reazioni sgomente e forse un po' infastidite dei figli quando era stato dato l'annuncio. Certo doveva mettersi nei panni dei ragazzi, se qualcuno gli avesse annunciato, quando aveva quindici anni, che Lucius sarebbe diventato uno dei suoi insegnanti probabilmente si sarebbe impiccato con la cravatta. Ma lui non era uguale a suo padre, e aveva instaurato con i ragazzi un rapporto basato sulla fiducia e sul dialogo quindi non capiva perché i gemelli avessero avuto una reazione così terribile.
«Fa un certo effetto vedere tutti gli alunni insieme.» Disse la collega di Erbologia che era seduta accanto a lui. «So che anche tu sei alla tua prima esperienza di insegnamento e immagino che tutta questa mole di studenti possa impressionare.» Aggiunse quando Draco si girò interrogativo verso di lei.
«Beh in effetti fa un certo effetto.» Confermò lui. «Non sapevo che anche tu non avessi mai insegnato... Scusami non mi sono nemmeno presentato. Io sono Draco Malfoy, piacere di conoscerti.» Esclamò stringendole la mano.
«Karine Arnaud, il piacere è mio.» Rispose lei arrossendo. «Fino ad ora ho fatto la ricercatrice quindi non ho mai avuto a che fare con degli adolescenti, spero di essere all'altezza. Sai le piante non mordono, almeno non la maggior parte di loro. Per gli studenti ho qualche dubbio in più.»
«Da padre di due adolescenti ti posso confermare che le piante sono meno mordaci e pericolose dei figli.» Disse il biondo abbozzando un sorriso.
«Ma tu sei così giovane, non puoi avere dei figli adolescenti! Li hai forse concepiti quando frequentavi ancora questa scuola?» Chiese la donna con una punta di malizia.
«Ti ringrazio per il complimento ma ti assicuro che non li ho concepiti tra queste quattro mura. I miei figli frequentano il quinto anno.» Esclamò il pozionista indicando il tavolo di Serpeverde. «Vedi sono quei due ragazzi con i capelli di colore simile al mio.»
La donna lanciò un'occhiata verso il tavolo. «Oh ma certo. Ti assomigliano molto. Anche se ripeto, sembrano troppo grandi per essere figli tuoi. Al massimo avrei potuto pensare che fossero dei fratellini minori.» Sussurrò lei al suo orecchio.
Vedendo che i ragazzi si stavano alzando dal tavolo il biondo decise di raggiungerli per poter parlare con loro. «Scusami, devo parlare un attimo con loro. Benvenuta a Hogwarts comunque, ci vediamo domani.» Disse Draco prima di lanciarsi all'inseguimento dei suoi figli.
«Scorpius, Altair.» Li chiamò quando li raggiunse in corridoio.
I due gemelli erano in compagnia dei Potter e degli amici di Serpeverde.
«Buonasera ragazzi. » Draco salutò educato il gruppo di ragazzi.
«Buonasera professor Malfoy.» Esclamarono in coro gli amici dei figli.
James si avvicinò ad Altair. «Meglio se noi andiamo, magari vostro padre vi deve parlare.» Sussurrò all'orecchio dell'amico prima di congedarsi e tornare verso la torre di Grifondoro insieme alla sorella. Anche Edward ed Eloise si defilarono alla velocità della luce.
«La mamma ieri notte ha preparato il vostro dolce preferito. Che ne direste di passare nel mio alloggio? Potremmo mangiarlo insieme...» Propose il pozionista speranzoso.
Anche se il dolce era un gran bell'incentivo i ragazzi erano titubanti se accettare l'offerta del padre.
«Non so papà, abbiamo qualche compito da finire...» Sussurrò incerto Altair.
«Per favore, solo per questa sera. Non vi farò fare tardi.»
I gemelli si guardarono negli occhi ed annuirono. «D'accordo. Dopotutto non si può dire di no ai dolci di mamma.» Rispose Scorpius.



Una volta arrivati all'alloggio di Draco, il biondo preparò del latte caldo da consumare insieme alla torta.
«Immagino che la novità del mio incarico vi abbia sconvolto.» Disse lui per rompere il ghiaccio.
«Beh, si ci ha fatto un certo effetto.» Confermò Scorpius. «Immaginavamo che il professor Piton avesse dei problemi di salute ma non pensavamo fossero così gravi.»
«Ho visto che non avete toccato cibo questa sera. Prendete una fetta di dolce.»
I ragazzi ubbidirono ma il primogenito non riuscì ad evitare di commentare. «Sarà tutte le sere così? Con te che ci guardi apprensivo dal tavolo degli insegnanti e controlli se mangiamo abbastanza? Abbiamo quindici anni e se i nostri compagni si accorgessero che fai la "mamma chioccia" non la smetterebbero di prenderci in giro.»
«Non era mia intenzione imbarazzarti e sai meglio di me che non ti farei mai domande del genere in pubblico.» Esclamò duro il pozionista. «È così terribile avermi come insegnante?»
«No, papà. Certo che no! Questa novità ci ha solo sorpresi.» Intervenne Altair, molto preoccupato per quello che stava per confessare al genitore.
«Si, siamo solo sorpresi.» Confermò il primogenito. «La mamma come l'ha presa? Voglio dire immagino che sia stato difficile per lei accettare la cosa, dopo tutti gli anni che siete stati separati...»
«È difficile anche per me starle lontano sai Scorpius! Ho sofferto anche io gli anni di separazione da lei. Ma vostra madre sapeva che quello di insegnare Pozioni a Hogwarts era un mio sogno nel cassetto e mi ha incoraggiato ad accettare l'offerta di Silente.» Esclamò Draco sempre più contrariato dalla piega che stava prendendo la situazione.
«Papà, c'è una cosa di cui dovrei parlarti...» Sussurrò Altair imbarazzato.
Il biondo scorse lo sguardo turbato del figlio e ammorbidì il tono di voce. «Dimmi Altair, c'è qualcosa che non va?»
Il ragazzo raccontò al genitore del ricatto di cui era stato vittima negli ultimi due anni e la reazione del pozionista non tardò ad arrivare. «Due anni fa Theo ti ha imposto di star lontano da sua figlia?» Chiese per l'ennesima volta l'uomo incredulo. «Perché non sei venuto subito a dirmelo? L'avrei sistemato io. Come diavolo si permette quel figlio di Magonò di minacciare mio figlio!»
«Non volevo rovinare la vostra amicizia... E poi se lo avessi detto a qualcuno lui avrebbe mandato Eloise a Beauxbatons.» Mormorò Altair incerto.
«Beh, da come si è comportato Nott non penso che ci sia nulla da rovinare... » Sibilò contrariato Draco. «E poi mi sembra che tu non abbia mantenuto il segreto con tutti.» Aggiunse puntando lo sguardo su Scorpius.
«Ho cercato di mantenere il segreto anche con lui, ma mi ha incontrato subito dopo la visita del signor Nott e non sono riuscito a nascondergli il mio stato d'animo.»
«Continuo a non capire perché Theo si sia comportato così. Dopotutto conosce la nostra famiglia, Scorpius ed Eloise sono cresciuti insieme, come fratelli. E non penso avesse dubbi sui metodi educativi di vostra madre. Quindi di cosa aveva paura?» Si chiese il pozionista turbato.
Altair abbassò lo sguardo a disagio, gesto che non sfuggì al genitore.
«Tu sai il motivo che ha spinto Nott a minacciarti. Dimmelo per favore!»
«Lui... lui ha detto che ero pur sempre tuo figlio. Aveva paura che assomigliassi a te.»
Questa affermazione colpì profondamente l'ex Serpeverde. «Perché, cosa ci sarebbe di male?» Sibilò offeso.
Altair deglutì nervoso, aveva sperato di non dover mai riportare quella conversazione a suo padre. «Ha detto che siete cresciuti a Serpeverde insieme, lui ricorda quanto tu fossi "precoce" e che prima di metterti con mamma cambiavi letto ogni sera. Ha detto che il tuo processo di maturazione ha fatto soffrire molte ragazze e non voleva che la mia maturazione facesse soffrire Eloise...»
«Tutto questo è ridicolo. Certo, devo ammettere di non essere stato uno stinco di santo ma non ho mai fatto soffrire o preso in giro nessuno. Avresti dovuto venire da me, ribellarti al suo ricatto!»
«Ho solo pensato di dimostrargli con i fatti...» Rispose Altair interrompendosi a metà frase.
«Hai solo pensato di dimostrargli con i fatti cosa? Che sei diverso da me?»
Lo sguardo colpevole del figlio fu una risposta più che eloquente. «Ho capito.» Mormorò il pozionista alzandosi. «Si sta facendo tardi, forse è meglio che andiate a letto.»
«Per i prossimi mesi sarò il vostro insegnante. Gradirei essere chiamato anche da voi "professor Malfoy" quando siamo in classe, o in pubblico. Non vorrei che i vostri compagni pensassero che faccio dei favoritismi perché siete i miei figli.» Aggiunse l'uomo quando i due ragazzi furono davanti alla porta del suo alloggio. «E Altair, so che probabilmente i miei consigli non ti interessano ma forse dovresti guardarti in giro. Eloise Nott non è l'unica bella ragazza di questa scuola e sinceramente visto come ti tiene in considerazione la sua famiglia io ci penserei bene prima di legarmi a lei.»
Altair guardò negli occhi il genitore, consapevole di quanto l'avesse offeso quella sera. «Papà... Ti chiedo scusa...»
Draco, troppo ferito in quel momento, non riuscì a rispondere con nessuna parola di conforto. «È davvero tardi, tornate subito a Serpeverde. Buonanotte ragazzi.» Disse chiudendo la porta del suo alloggio.
Quella notte nessun tentativo di Scorpius per risollevare l'umore del gemello sortì qualche effetto.


Non appena i ragazzi furono tornati nel loro dormitorio Draco contattò via camino la moglie. In quel momento aveva un estremo bisogno di sentirla vicino.
«Ciao, scusa se ti ho chiamato così tardi, ma come avevi consigliato tu ho invitato i ragazzi a mangiare il tuo dolce insieme a me...» Esordì il biondo con tono cupo.
«Non ti preoccupare, stasera ho fatto tardi al lavoro quindi non ho finito di mangiare da molto. Ma dimmi come è andata?» Chiese la donna osservando il volto teso del marito.
«Forse non è stata una grande idea accettare questo lavoro. I ragazzi non sono molto contenti di avermi qui.»
«Devono solo abituarsi, sta tranquillo tesoro. Sono sicura che presto il vostro rapporto si rafforzerà ancora di più, grazie a questa esperienza.» Cercò di confortarlo lei.
«Vorrei avere la tua stessa sicurezza...Quando Silente ha fatto l'annuncio ho visto i loro visi infastiditi ed ho pensato che se al mio quinto anno mi avessero annunciato che Lucius sarebbe diventato un mio insegnante avrei fatto la stessa espressione e avrei cercato di impiccarmi con la cravatta. Pensavo di avere un rapporto diverso con loro di quello che io avevo con mio padre ma evidentemente mi sbagliavo.» Esclamò Draco, con il morale a terra.
«Draco Malfoy non dire eresie! Tu sei diverso da come era Lucius e i ragazzi ti adorano. Devi solo capire che, per quanto loro ci vogliano bene, sono abituati ad essere liberi di combinare guai quando sono a scuola. Loro sanno che difficilmente il preside ci chiamerebbe per ogni minima infrazione al regolamento. Il sapere che tu sei lì, ventiquattro ore su ventiquattro, che sei il Direttore della loro Casa li avrà preoccupati. Lo sai quanto odiano deluderti! Quando era al secondo anno Scorpius piuttosto che darti una delusione ha accettato di passare l'anno in isolamento, ed allora il vostro rapporto era molto meno stretto di quello che avete adesso.» Disse con convinzione la riccia. «Ma non mi hai detto tutto, vero? Altair ti ha parlato.» Aggiunse vedendo che le sue parole non avevano sortito molto effetto.
Draco sgranò gli occhi e anche se l'immagine nel camino non permetteva di capire molto chiaramente le espressioni facciali, la donna lesse quanto l'uomo fosse stato ferito da questa sua ultima affermazione. «L'ho saputo solo ieri Draco, lo giuro.» Si affrettò a dire.
«Te l'ha scritto Altair?» Chiese il biondo scettico.
«No, ieri mattina mentre eri al colloquio con il preside, è passata Daphne. Mi ha fatto leggere la lettera che le ha scritto la figlia e mi ha chiesto scusa per quello che ha fatto Theo. Ha detto che lei non ne sapeva nulla, altrimenti sarebbe intervenuta molto prima.» Cercò di spiegargli la riccia.
«Scusa, ma perché non me lo hai detto ieri sera?»
«La notizia del tuo nuovo lavoro mi ha preso un po' in contropiede, e poi ho pensato che se fosse stato Altair a spiegarti la situazione ci saresti rimasto meno male... Sei arrabbiato con me?» Chiese poi incerta. Essere lontani ingigantiva qualunque discussione. La donna aveva paura che le sue intenzioni fossero fraintese e che loro non riuscissero a chiarirsi.
L'uomo rimase in silenzio per alcuni interminabili istanti, prima di fare un segno di diniego con la testa. «No, capisco cosa ti abbia spinto a non dirmi nulla. Probabilmente mi sarei comportato nello stesso modo se i ruoli fossero stati invertiti. Nonostante le tue buone intenzioni la confessione di Altair mi ha "spiazzato".»
Hermione sapeva quali parole avrebbe voluto usare il marito al posto di "spiazzato". Offeso, deluso, ferito, questi erano gli aggettivi che la donna leggeva tra le righe nel discorso di Draco. «Capisco quanto tu ci sia rimasto male. Vorrei essere lì con te.»
«L'hai costretto tu vero a parlarmi? Lui non mi avrebbe detto nulla se non l'avessi convinto tu.»
«Solo perché Altair non voleva ferirti. Probabilmente pensava di risolvere da solo la faccenda, senza il nostro aiuto.»
«No, la verità è che nostro figlio voleva dimostrare a Nott quanto lui sia diverso da me. Ha creduto ciecamente alle parole di Theo e non vuole essere paragonato al sottoscritto.» Rispose il biondo indurendo il tono di voce.
«Ti stai sbagliando Draco. Altair ti adora, sei il suo idolo.»
«Invece è così. Me lo ha praticamente detto.»
«Forse può aver pensato che tu ti sia comportato così da adolescente, ma conosce l'uomo che sei diventato, ed è questo l'uomo a cui si ispira. Di questo ne sono sicura.» Esclamò convinta la donna.
«Ma io non voglio che pensi che suo padre da giovane fosse un poco di buono che cambiava letto ogni sera e disilludeva giovani vergini per portarsele a letto. Soprattutto visto che non è la verità.»
«Forse allora dovresti raccontare ai ragazzi la tua versione. Raccontagli di come sono stati i tuoi anni da adolescente. Permetti ai tuoi figli di conoscere il tuo passato.»
«Non me la sento. Cancellerei volentieri tutto quel periodo se escludiamo il mio rapporto con te. Io però al loro posto non avrei creduto così facilmente alle parole di Nott.»
Hermione capì che non sarebbe riuscita a far ragionare il marito in quella situazione. Il biondo aveva bisogno di tempo per assimilare il colpo che aveva appena ricevuto. «D'accordo. Ragionaci su con calma. Come vi siete lasciati tu ed i ragazzi?»
«Così come ti ho raccontato. Altair non aveva più molto da dire dopo la confessione. Io mi sono limitato a far presente ai nostri figli che desidero non essere chiamato papà in pubblico e a consigliare ad Altair di guardarsi in giro. Eloise Nott non è certo l'unica ragazza carina di Hogwarts.»
«Hai messo le distanze con loro quindi...» Commentò la riccia sempre più preoccupata.
«Non ho messo le distanze! Penso solo non sia corretto per gli altri studenti se i nostri figli in classe mi chiamano papà. È una questione di rispetto.»


Il mattino successivo Hermione non era molto felice di doversi recare al lavoro. La donna era agitata per l'imminente incontro con il collega. Non aveva dimenticato quello che le aveva detto due giorni prima il dottor Fraser e sperava che l'uomo non volesse aprire nuovamente la questione. Nemmeno a farlo apposta, quando Hermione entrò nel suo ufficio, lo scozzese era lì, seduto su una sedia, che l'attendeva.
«Buongiorno Hermione.» Disse l'uomo sollevando lo sguardo su di lei. «Oh devo chiamarti "dottoressa Granger" visto che vuoi mantenere un rapporto sul piano professionale.» Aggiunse ricordando le parole con cui la donna aveva chiuso la discussione due giorni prima.
«Dipende... Se hai intenzione di riaprire il nostro discorso dell'altro giorno evita di darmi del tu, anzi evita di venire a parlarmi più dello stretto necessario.» Rispose lei indurendo lo sguardo.
«Forse l'altro ieri ho esagerato. Ti chiedo scusa. È solo che mi preoccupo per te.» Esclamò lui con la faccia contrita. In realtà non si pentiva minimamente delle parole che aveva pronunciato. Per lui Draco Malfoy era una persona malvagia e avrebbe fatto di tutto per far rinsavire Hermione e farle lasciare quell'uomo.
«Beh non è con me che dovresti scusarti, ma con mio marito.» Disse la donna ammorbidendo un poco il tono di voce.
«Hai ragione. Lo farò la prima volta che lo vedo.»
«Dubito che te ne ricorderai visto che passerà molto tempo prima che Draco venga a trovarmi in ospedale, ma apprezzo il pensiero e gli porterò le tue scuse.» Sospirò lei presa dallo sconforto.
Il moro si fece più attento, forse la sua fortuna stava finalmente girando per il verso giusto. «Come mai dici così?» Chiese cercando di non sembrare troppo interessato.
«Il professor Piton si è ammalato e non potrà insegnare per lo meno per tutto quest'anno scolastico. Silente ha quindi offerto a Draco il posto di insegnante di Pozioni fino a giugno.»
«Adesso capisco il motivo del tuo umore così nero di oggi. Beh, devi ammettere che è una bella opportunità per tuo marito. D'altra parte chi altri poteva scegliere Piton se non il suo pupillo per sostituirlo come insegnante?» Commentò il dottor Fraser sarcastico.
«Dimentico sempre che anche tu hai frequentato Hogwarts... » Esclamò Hermione stupita da quell'affermazione. «Anche se in realtà sei molto più giovane di noi. Come fai a sapere che a scuola Piton considerava Draco il suo pupillo?»
«Non sono così giovane Hermione! Io ho iniziato Hogwarts quando tu eri al tuo quinto anno, ti ho conosciuta lì...Non mi sorprende che tu non ti ricordi di me, ero un bambino gracile e decisamente troppo ordinario per essere ricordato. Ma se oggi sono un magipediatra lo devo a te!» Rivelò il moro imbarazzato.
La donna si sentì in difetto nei confronti del collega. Hogwarts era una scuola molto grande ed era normale non conoscere tutti gli allievi, specialmente quando tra gli alunni c'era molta differenza di età. Ma era evidente dai discorsi del dottore che loro si erano incontrati e probabilmente avevano anche parlato quando erano studenti a Hogwarts, eppure lei non si ricordava assolutamente di lui. «Sono imperdonabile Ryan, non riesco a ricordare le circostanze in cui ci siamo conosciuti...ti dispiacerebbe rinfrescarmi la memoria?» Chiese lei arrossendo vistosamente.
Il medimago si perse nei ricordi del suo primo anno a Hogwarts.


Inizio Flashback
Erano gli ultimi giorni del mese di settembre e Ryan si stava da poco abituando a girare per i corridoi della scuola essendo arrivato ad Hogwarts da poche settimane. Per lui tutta l'atmosfera della scuola era una splendida avventura essendo cresciuto tra i babbani. Suo padre Jonatan Fraser, era un mago, ma sua madre era una nata babbana e lui aveva vissuto gran parte della sua vita poco a contatto con la magia. Per quel motivo tutto a Hogwarts era una novità da scoprire. Forse era stata proprio quella inesauribile sete di conoscenza che aveva spinto il Cappello Parlante a smistarlo a Corvonero o forse il fatto che anche il padre fosse stato un membro di quella Casa era stato un fattore determinante nel suo smistamento.
Il ragazzino stava ripensando alla lezione di trasfigurazione di quel giorno e nemmeno si accorse che due paia d'occhi non l'avevano perso un istante da quando era uscito dalla Sala Grande. Dopo aver percorso il corridoio che portava verso le scale della sua torre il giovane Corvonero venne bloccato contro una parete da due studenti di Serpeverde, Vincent Tiger e Gregory Goyle.
«Guarda Gregory, hai mai visto una cornacchia tanto spelacchiata? Più che uno studente di Corvonero sembra uno spaventapasseri.» Esclamò Tiger riferendosi alla sua corporatura esile e alla sua altezza fuori dalla media per la sua età.
Entrambi i Serpeverde cominciarono a ridere sguaiatamente e il ragazzino cercò di sfuggire dalle grinfie dell'energumeno ma venne immediatamente scaraventato a terra dal più tozzo dei due.
«Ti ho dato forse il permesso di andartene "mezzosangue"? Dove credi di andare?» Domandò Goyle puntandogli la bacchetta alla gola. «È vero che tua madre è una sudicia babbana e tuo padre un traditore del nostro sangue?» Aggiunse prima di colpirlo di nuovo facendolo cadere a terra e provocandogli una brutta escoriazione al ginocchio destro.
Ryan avrebbe voluto rispondere a quegli insulti ma suo padre si era raccomandato di non attaccar briga con i Serpeverde e in modo particolare con i membri della cricca di Malfoy. Jonatan Fraser aveva infatti frequentato Hogwarts nello stesso periodo di Lucius Malfoy e ricordava come l'algido Serpeverde fosse prepotente ed arrogante e voleva che il figlio stesse lontano da Draco Malfoy. Il biondo infatti avrebbe avuto una ragione in più per vessarlo avendo lui la madre babbana.
«Guarda Gregory lo spaventapasseri non risponde, il gatto gli ha mangiato la lingua!» Commentò maligno Tiger.
«Coraggio "mezzosangue" dicci la parola d'ordine della Torre di Corvonero e noi smetteremo di farti la bua.» Lo intimò Goyle sempre tenendo la bacchetta puntata verso il suo collo.
Ryan udì una voce femminile provenire da lontano. «Che cosa sta succedendo qui?» Chiese Hermione avvicinandosi al gruppetto dopo aver estratto la bacchetta.
«Guarda è arrivata la Sanguesporco amica dello sfregiato, "la so tutto io" zannuta.» Esclamò scocciato Goyle rinfoderando la bacchetta.
La riccia ignorò i commenti poco gentili del Serpeverde e si rivolse direttamente al piccolo Corvonero. «Ciao, come ti chiami?» Chiese sorridendogli.
«Ryan Fraser...» Rispose il moro con voce tremante.
«Bene Ryan, io sono Hermione Granger il Prefetto di Grifondoro. Posso chiederti cosa è successo?»
«Loro due volevano costringermi a rivelare la parola d'ordine per la Torre di Corvonero.» Disse il ragazzino a disagio omettendo tutti i commenti poco gentili che i due gli avevano rivolto.
Hermione si rivolse ai due energumeni indurendo lo sguardo. «Sapete che minacciare un ragazzino per estorcergli la parola d'ordine va contro il regolamento?» Domandò la riccia senza abbassare lo sguardo.
Nessuno dei due cercò di giustificarsi o scusarsi, guardavano il Prefetto con aria annoiata come se stessero assistendo ad una lezione di Storia della Magia.
«Bene, visto che non dimostrate nessun rimorso farò sottrarre dieci punti a testa alla Casa di Serpeverde. Saranno fieri di voi i vostri compagni di Casa, l'anno è appena iniziato e voi avete già perso dei punti che la vostra Casa non ha ancora guadagnato.»
«Vincent, Gregory, c'è qualche problema con il Prefetto di Grifondoro?» Chiese una voce suadente emergendo dall'oscurità.
Draco Malfoy in tutta la sua bellezza ed arroganza raggiunse i due compagni di Casa.
«Malfoy, dovevo immaginare che dove ci sono i tuoi leccapiedi ci sei anche tu.» Commentò sarcastica la grifona.
«Draco, la Sanguesporco zannuta sta abusando del suo potere per togliere punti a Serpeverde.» Spiegò Tiger infastidito.
«Abusando del mio potere un cavolo, pezzo di cretino!» Sbottò la riccia furiosa.
Il biondo alzò un sopracciglio interrogativo verso Hermione. «Vincent, immagino che ci sia stato un equivoco. Un Prefetto ligio al suo dovere come la Granger non abuserebbe mai del suo ruolo.» Rispose conciliante il Serpeverde.
«Sentimi bene Malfoy tu vedi di non impicciarti in cose che non ti riguardano. I tuoi compagni di Casa hanno aggredito e minacciato questo povero ragazzino di Corvonero perché volevano estorcergli la parola d'ordine per entrare nella sua torre. Dieci punti in meno a testa mi sembra il minimo per questa bravata, e si ritengano fortunati se non vado a riferire l'accaduto alla Mc Granitt!»
«Sono d'accordo con te Granger, sarebbe un comportamento riprovevole aggredire e minacciare uno studente del primo anno... Ma siamo sicuri che le cose siano andate veramente così? Magari tutto questo è stato solo un fraintendimento.» Disse con tono mellifluo il giovane Malfoy. Poi puntò il suo sguardo tagliente addosso a Ryan. «Allora ragazzino potresti ripetere parola per parola cosa ti hanno detto i miei compagni di Casa?» Aggiunse con un tono molto educato ma che nascondeva una cadenza minacciosa.
Ryan si fece prendere dal panico. Aveva troppa paura di Malfoy per tutto quello che gli aveva raccontato suo padre. «Io...io non so.... Forse ho frainteso... Mi sono scontrato per sbaglio con questo studente e lui mi ha chiesto la parola d'ordine credo per potermi scortare fino alla torre.» Inventò Ryan impaurito.
Malfoy sfoderò il ghigno che da molti anni lo aveva reso famoso a scuola. «Visto Granger. Tiger e Goyle volevano essere gentili con questo ragazzino e tu hai frainteso... Perché sono sicuro che non leveresti mai dei punti alla mia Casa ingiustamente?» Mormorò velenoso. «Credo che la faccenda si possa chiudere qui, ma forse dovresti scusarti con Tiger. Dopotutto l'hai definito "pezzo di cretino" e hai offeso il suo animo gentile.» Aggiunse continuando a sorridere maligno.
«Si, in effetti mi hai spezzato il cuore Prefetto Granger.» Confermò il Serpeverde ghignando.
Hermione deglutì nervosa, si sarebbe fatta tagliare un arto piuttosto che chiedere scusa a quella scimmia ammaestrata, ma dalla piega che aveva preso la faccenda capì che non poteva fare altro. «Ti chiedo scusa Vincent Tiger. Ho frainteso la situazione e ti ho insultato ingiustamente.»
«Bene, ora sarà meglio tornare in dormitorio ragazzi. Non vorrei che una troppo zelante Prefetto di nostra conoscenza vi togliesse dei punti perché bighellonate per i corridoi dopo il coprifuoco.» Esclamò Draco allontanandosi dalla grifona.
«Avvisatemi se quella sudicia "Sanguesporco" alza ancora la cresta e cerca di levare punti a Serpeverde. È davvero inammissibile che abbiano dato la spilla di Prefetto ad una come lei » Sentì dire il Corvonero dal giovane Malfoy.
Non appena furono soli Ryan guardò imbarazzato la riccia. «Ti chiedo scusa Prefetto Granger. Per colpa della mia vigliaccheria sei stata costretta a scusarti con i Serpeverde.»
Hermione si fermò qualche secondo ad osservare il ragazzino. Ryan Fraser era solo un gracile ragazzino moro. Era molto più alto della media degli studenti del primo anno e questo era probabilmente fonte di continue prese in giro da parte dei suoi compagni. Il ragazzino aveva due occhi di un azzurro limpidissimo, come il mare calmo sotto un cielo estivo. La ragazza non riuscì a non provare tanta tenerezza per quel piccolo Corvonero. «Stai tranquillo, ho subito umiliazioni più grandi che dovermi scusare per aver detto la verità.» Rispose lei strizzandogli un occhio. «Posso sapere come mai davanti a Malfoy hai avuto paura?» Chiese poi sorridendogli rassicurante.
«Mio padre ha frequentato Hogwarts nello stesso periodo di Lucius Malfoy e mi ha pregato di tenermi lontano da suo figlio e di non farlo mai arrabbiare. Dice che Draco Malfoy avrebbe un motivo in più per avercela con me visto che mia madre è una babbana.» Mormorò lui sempre più imbarazzato.
«Beh tuo padre ha ragione. Malfoy ha molti problemi con chi non è un Sanguepuro come lui. Te lo posso assicurare visto che sono una "Nata Babbana", ma penso che non si possa passare la vita a nascondersi. Logicamente questa è solo l'opinione di una testarda Grifondoro. Hai fatto bene a seguire le indicazioni di tuo padre.» Disse Hermione scompigliandogli la zazzera corvina.
«Oh ma hai una brutta escoriazione al ginocchio.» Aggiunse la riccia notando la ferita alla gamba. Senza pensarci un minuto prese la bacchetta e mormorò un "Epismendo" guarendo l'escoriazione.
«Ti ringrazio Prefetto Granger, non dovevi disturbarti, sarei andato in infermeria.» Sussurrò il ragazzino pieno di ammirazione per quella ragazza così forte e coraggiosa.
«Non è stato un disturbo, e poi da grande vorrei fare il medimago pediatrico. Curarti la ferita è stato un ottimo allenamento.» Esclamò lei sorridendogli. «Ora vieni, ti accompagno fino alla Torre di Corvonero, così sono sicura che non farai altri brutti incontri.»
Fine Flashback

Tornando alla realtà Ryan vide Hermione sorridergli radiosa. «Ma allora eri tu!» Esclamò lei riconoscendo i tratti infantili del bambino conosciuto ad Hogwarts nell'uomo che aveva di fronte. «Sei così cambiato dai tempi della scuola che se non mi avessi ricordato del nostro primo incontro non ti avrei mai riconosciuto...»
«Beh per fortuna sono cambiato! Quando ci siamo conosciuti ero solo uno spaventapasseri di undici anni.» Rispose lui ridendo.
«Gli occhi però avrei dovuto riconoscerli. Quando avevi undici anni mi avevano colpito per il loro colore così intenso e particolare.»
«Quindi stai dicendo che già a quell'età il mio sguardo intenso ti aveva rubato il cuore?» Chiese lui gonfiando il petto orgoglioso.
«Ehi, non montarti la testa. Ad undici anni eri molto tenero ora dai solo sui nervi quando fai così!»
«Comunque ti devo confessare sinceramente che è stato grazie a quell'incontro che ho deciso di diventare medimago pediatrico. Sei diventata un modello da seguire Hermione e non sai quanto sia stato felice quando mi hanno proposto di venire a lavorare con te.»
La riccia arrossì vistosamente, lusingata dalle parole del collega. «Non avrei mai pensato di diventare il modello per qualcuno...» Disse lei sorridendo. «Comunque, anche se non so quanto la cosa potrà farti piacere, penso che anche io e Draco dovremmo ringraziarti.» Aggiunse soprappensiero.
Il moro si irrigidì impercettibilmente. «Per quale motivo scusa?»
«Vedi è stato per colpa di quell'incontro con Tiger e Goyle che mi sono inimicata i due Serpeverde. Dopo poco tempo i due mi hanno aggredito per vendicarsi e Draco mi ha salvato, rivelandomi di essere una Spia dell'Ordine della Fenice. Se non avessi preso le tue difese forse non avrei mai conosciuto veramente l'animo di Draco Malfoy e a quest'ora non saremmo nemmeno sposati!»
La smorfia di disappunto dipinta sul volto del moro fu una risposta eloquente. «Vorrei poter dire che è stato un piacere.»
«È per questo motivo che non sopporti Draco, vero?» Dedusse la riccia. «Perché a scuola avevi paura di lui...»
«Lui non mi piace perché mi ricordo di che pasta è fatto.» Rispose il moro colto sul vivo.
«Ma quella che mostrava a scuola era solo una messinscena. Già quando l'hai incontrato tu era diventato una spia, anche se io a quell'epoca ancora ignoravo la verità.»
«Beh questo non l'ha dissuaso dall'insultarti e metterti in ridicolo. Davvero Hermione non so proprio come tu abbia potuto innamorarti di una persona che disprezza le tue origini.»
«Lo so, era bravo nel far credere di avere certe convinzioni. Solo grazie a questa recita siamo sopravvissuti durante la guerra. Lui non ha avuto una vita facile, nemmeno a casa poteva essere se stesso.» Cercò di convincerlo per l'ennesima volta la donna.
«Senti, sarò libero di avere le mie opinioni. Anche se Draco Malfoy ha combattuto dalla parte dei buoni non riesco a provare simpatia nei suoi confronti. Dopotutto è a te che deve piacere, non a me.» Rispose il moro per chiudere il discorso. Aveva capito che in quel momento non sarebbe riuscito a far cambiare idea ad Hermione in nessun modo. Per fortuna visto che il suo superbo marito era partito per Hogwarts, Ryan aveva tutto il tempo per stillare il dubbio nella sua collega e non avrebbe esitato a farlo.

Eccoci arrivati al capitolo 2.
Come vi avevo anticipato alla fine dello scorso capitolo nel corso di questa nuova storia scopriremo i segreti che si celano nel cuore di molti personaggi. Chi mi conosce per Double Scorpius sa che uso molto spesso dei Flashback per far capire come si son svolti i fatti ed anche in questa storia saranno presenti. Questo secondo capitolo è dedicato al segreto di Ryan. Lo scozzese infatti ha conosciuto sia Draco che Hermione durante il suo primo anno a Hogwarts e questo incontro ha influenzato la sua vita e le sue scelte lavorative. (ha preso la riccia come modello e la donna lo ha ispirato a intraprendere la carriera di Magipediatra.) Anche l'antipatia per Draco è radicata nel moro fin dai tempi della scuola. Infatti i racconti del padre spingono il Ryan di undici anni ad aver paura del prefetto di Serpeverde.
Ma nel capitolo non si parla solo dello scozzese (per fortuna direte voi). Infatti è arrivato troppo presto il momento dei saluti tra Draco ed Hermione e la riccia trova difficile doversi separare dal marito. (Anche se è stata proprio lei la prima ad incitare Draco ad accettare il posto d'insegnante ora si sente triste al pensiero di non averlo vicino per tanto tempo ed è preoccupata di non poterci essere presente quando lui ed Altair avranno la prima discussione). Il benvenuto dei gemelli nei confronti del padre non è dei migliori. Scorpius è preoccupato di non riuscire a tenere segreta la relazione con Lilly e fa capire al pozionista di non essere felice del suo nuovo lavoro. Altair invece confessa il ricatto di Theo e il padre ci rimane molto male sentendo che lui non ha avuto fiducia in lui e che vuole dimostrare a Nott di essere diverso dal genitore.
In questo episodio entra in scena anche la nuova professoressa di Erbologia. Cosa ne pensate di Karine Arnaud?
Volevo anche avvisarvi che nei prossimi capitoli verranno trattate delle tematiche  molto delicate. . . (spero di non sconvolgervi troppo.)
Prima di salutarvi vi lascio uno spoiler del capitolo successivo.

«Andiamo Theo. So perfettamente di non essere stata la prima per Draco ma arrivare a dire che lui cambiava letto ogni sera e che ha rovinato ragazze innocenti spezzando loro il cuore mi sembra un po' esagerato.» Esclamò la riccia inviperita.
«Beh ma è esattamente come sono andate le cose... Prendi ad esempio quello che è successo con Daphne.»
Lo sguardo interrogativo della donna fu per il moro una risposta eloquente. «Lui non te l'ha mai detto vero? Non sapevi che Draco e Daphne hanno avuto il loro primo rapporto sessuale insieme?»

A quanto pare si annuncia un colpo di scena. Draco ha tenuto nascosto alla moglie qualcosa d'importante... Cosa ne pensate? Il prossimo capitolo sarà interessante.
a presto
Lyn


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