Redemption | Jason McCann

بواسطة Justins_stories

55.9K 3.5K 720

Tutti possiamo essere spregevoli. Ognuno di noi porta con sé un crimine commesso o un crimine che l'anima gli... المزيد

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
TRAILER
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Epilogo

Capitolo 23

1.2K 80 20
بواسطة Justins_stories

-
CONSIDERAZIONI NEGATIVE
Non staremo a girarci intorno, anzi, andremo proprio dritte al sodo. Ultimamente ci arrivano in gran parte notifiche di commenti riguardanti il sesso e il pene di Justin che ci danno davvero fastidio, in primo luogo perchè significa che non vi arriva niente di quello che scriviamo, in secondo luogo perchè ci impegnamo tanto per ricevere riscontri davvero ridicoli. Preferiremmo di gran lunga leggere commenti su come è scritto il capitolo, su una scena che vi è piaciuta, o anche che vi ha fatto schifo, insomma commenti costruttivi.
Se dovete commentare con delle porcate, allora non fatelo, davvero, logoratevi i polpastrelli per scrivere delle cose sensate e costruttive, apprezzeremmo di più.

Ah, e comunque siamo sempre in due a scrivere, così, giusto perchè qualcuno ogni tanto se lo dimentica.

Buona lettura
-


La luna si stava nascondendo dietro le nubi quella sera. Il cielo era scuro e cupo, proprio come lo stato d'animo di Jason in quel momento. La strada di fronte a lui era illuminata solo dai lampioni che incontrava sul suo cammino. Alla tiepida brezza estiva si era sostituita un vento pungente che penetrava fin sotto la cute procurando nel ragazzo la pelle d'oca; ma per quanto avesse voluto attribuire la colpa di quella sensazione poco piacevole alla sola corrente d'aria sapeva di non poterlo fare: l'angoscia che aveva in petto era di tutt'altra natura.

Deglutì e guardò Tom che camminava poco dietro di lui.
<<Non devi starmi attaccato al culo, posso farlo da solo>> borbottò infastidito dalla presenza di quell'uomo che lo seguiva come un'ombra.
Tom fece una smorfia e sputò: <<Credi che mi diverta a farti da babysitter, McCann? Il capo vuole solo che mi accerti che tu porti a termine il tuo lavoro.>>

Già, "lavoro", non appena si era proposto di lavorare per lui, Samuel non aveva avuto alcun dubbio sulla mansione da assegnare a Jason: terrorizzare a morte chiunque fosse in debito con lui così da incentivare le persone che tenevano alla propria vita a ripagarlo nel più breve tempo possibile, perché Samuel non era conosciuto per la sua pazienza.

Il biondo sbuffò. <<Ho detto che lo farò>> asserì cercando di mostrarsi freddo e risoluto e sarebbe riuscito nel suo intento, se proprio in quel momento non fosse iniziato a suonargli il cellulare nella tasca dei jeans. Non c'era nemmeno bisogno che leggesse il nome sullo schermo: poche persone avevano il suo numero e solo una avrebbe potuto chiamarlo. Una chiamata che in altre circostanze lo avrebbe sicuramente fatto sorridere ma che in quel contesto, invece, gli fece tremare le mani.

Tom gli scoccò un'occhiataccia, ma lui la ignorò e prima che se ne potesse rendere conto aveva già premuto l'icona verde.

<<Ehi!>> esclamò una Sienna squillante dall'altra parte della cornetta.
<<Ehi>> Jason per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
<<Ho appena finito il turno serale e pensavo che potrei passare da te o magari venire a prenderti e andare a casa mia per stare un po' insieme, che dici?>> il biondo sentiva l'entusiasmo e la speranza nella voce della ragazza e pensò a quanto desiderasse poter stare accoccolato sul divano insieme a lei anziché dover passare la serata con qualcuno che puzzava più di un porcile. <<Scusa, ora non posso>> fu la sua risposta, la quale uscì più fredda di quanto avesse voluto e per questo cercò di rimediare con un: <<Ti chiamo domani>> detto nel modo più rassicurante che potesse fare e senza aspettare una risposta da parte della rossa, la quale sicuramente avrebbe iniziato a fargli domande su cosa avesse di tanto importante da fare il lunedì alle undici di sera, agganciò la chiamata.

A quel punto Tom mise la sua pistola in bella vista. <<Sai, sarebbe un vero peccato se la tua fidanzatina non arrivasse a domani>> commentò beffardo. Jason non riuscì a trattenersi per quello che aveva appena detto ed incurante dell'arma da fuoco che aveva tra le mani lo spinse violentemente. <<Prova a parlare ancora di lei e sarai tu quello che non arriverà a domani>> tuonò minaccioso, scaturendo solo una risata isterica nell'altro. <<Wow, non scherzi quando si tratta di lei, vero?>> chiese retoricamente inumidendosi le labbra e scrutando gli occhi del biondo, adesso iniettati di sangue. <<La casa è quella là>> fece un cenno col capo alle spalle di Jason, il quale si voltò per un istante e poi tornò a indirizzare lo sguardo sullo scarto della società di fronte a lui. <<Esegui gli ordini e potrai tornare a giocare al principe azzurro.>>

L'idea di piombare nelle abitazioni di persone sconosciute e minacciarle di morte non lo faceva impazzire, anzi, la detestava; okay, aveva appena minacciato della stessa fine Tom, ma lui era solo un bastardo che faceva del male gratuito agli altri, proprio come suo padre ed il fatto che avesse messo fine alla sua vita non significava che fosse come Samuel o il suo scagnozzo, così incuranti di ogni essere umano all'infuori di se stessi, tuttavia sapeva che per tenere al sicuro la persona che gli stava più a cuore avrebbe fatto qualsiasi cosa, compreso diventare come loro.

Diventare un mostro.

***

<<Jason? Mi stai ascoltando?>> la voce di Sienna arrivò ovattata alle orecchie del biondo, il quale, in quel momento, aveva la testa da tutt'altra parte benché il suo corpo si trovasse nel soggiorno della ragazza. Solo quando i suoi occhi assenti incontrarono quelli preoccupati della rossa si decise a svegliarsi dallo stato di trance in cui era caduto a causa dei pensieri che vorticavano pericolosamente sopra il suo capo, sprofondò nel divano, si schiarì la gola e con un leggero imbarazzo confessò di non aver sentito una sola parola.

<<Ti ho chiesto se preferisci che ordini cinese o messicano>> ripeté lei con tono tranquillo che però non nascondeva una qualche perplessità per il curioso comportamento del ragazzo.
Jason cercò di assumere un atteggiamento più disinvolto, non voleva che Sienna stesse in pensiero per lui. Si strinse nelle spalle. <<Non lo so, stupiscimi>> asserì sfoggiando un sorriso furbo.
Sienna fece finta di pensarci su, ma entrambi conoscevano la risposta: <<Mmm, allora vada per il messicano!>> esclamò digitando il numero del ristorante sul suo cellulare.

Jason la osservò mentre dettava l'ordine ad uno dei dipendenti; aveva l'abitudine di arricciarsi i capelli e camminare per la stanza ogni volta che era al telefono con qualcuno, lui lo aveva notato, notava ogni suo dettaglio ed ogni volta ne rimaneva particolarmente incantato.

<<La cena arriverà in mezz'ora>> lo informò terminata la chiamata, gettandosi, in seguito, a peso morto sul divano, proprio accanto a lui che le cinse la vita e la attirò a sé. Sienna rise quando lui le pizzicò la pelle dei fianchi e poi si accoccolò al suo torace muscoloso. Forse era paradossale, visto che una volta aveva tentato di usare la sua vita come merce di scambio per la libertà, ma niente e nessuno la facevano sentire al sicuro come ci riusciva Jason.
Inspirò il suo profumo. <<Ultimamente sei strano...>> osservò senza pensarci. Quell'affermazione fece irrigidire Jason all'istante e la reazione non passò inosservata alla rossa. <<Strano?>> ripeté lui, <<Perché pensi che sia strano?>>
<<Non lo so>> fece spallucce, <<Che avevi da fare l'altra sera?>> indagò.
La mente del biondo andò subito a due sere prima, quando lei l'aveva chiamato proprio nel bel mezzo di quello che non andava fiero di chiamare "il suo lavoro".

Era andato a casa di quel tizio, Peter, il quale doveva diecimila dollari a Samuel, per quale motivo non lo sapeva e nemmeno voleva saperlo; non voleva essere coinvolto più del necessario nelle faccende losche di quel tizio. Peter sembrava un brav'uomo che aveva solo avuto la sfortuna di incontrare Samuel, tuttavia non si sarebbe fatto scrupoli a pestarlo a sangue se non avesse visto una testolina ricoperta da capelli crespi raggiungere la soglia a piccoli passi; anche i criminali come lui avevano un codice d'onore e quello di Jason stabiliva che i bambini non dovessero essere coinvolti in alcun modo. Quello che si era trovato davanti era solo un padre disperato che aveva commesso l'errore di chiedere aiuto ad un fottuto psicopatico per poter pagare le cure del proprio figlio che aveva scoperto essere malato. Con che coraggio avrebbe potuto minacciarlo o massacrarlo, davanti al figlio, per di più?

<<Io... Avevo da fare delle cose con Carl>> rispose, alla fine.
<<Cose?>> chiese Sienna allontanandosi dal suo petto ed arricciando il naso sospettosa.
<<Sì, cose>> affermò Jason restando sul vago. Sienna non sembrò convinta da quella risposta e lui se ne rese conto, ma doveva tenerla all'oscuro di tutto, non importava quanto caparbia lei sarebbe stata, non importava se avesse finito col crederlo un bugiardo traditore e per questo lo avesse lasciato, non importava nemmeno se avesse dovuto macchiarsi di nuovo le mani di sangue; avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggerla.

Come se non fosse bastata la loro discussione, il cellulare di Jason vibrò notificandogli di avere appena ricevuto un messaggio. Sbloccò lo schermo ed immediatamente lesse il contenuto del testo, anche se aveva la vaga sensazione di sapere quale fosse.

Da Samuel:

Hai un altro incarico per me. Abbiamo un accordo McCann, deludimi come l'altra sera e dovrai dire addio alla tua fidanzata.

Jason si sentì sudare freddo ed il respiro gli venne meno.

<<Chi è Jason?>> chiese Sienna allarmata dall'espressione che si era dipinta sul suo volto. Jason ci mise un po' a rispondere perché non riusciva più a trovare la voce. <<È... È Carl>> mentì, <<Devo andare da lui>> scattò in piedi e presa la giacca ancor prima che lei potesse replicare.
<<Adesso?>> domandò a bocca aperta alzandosi a sua volta. <<Credevo che saremmo stati un po' insieme...>> disse più a se stessa che a lui sentendosi patetica fino al midollo.
<<Ehi, vieni qui>> Jason la prese per i fianchi e cercò lo sguardo della ragazza sotto le folte ciglia. Vedeva quanto fosse delusa e per un attimo pensò di mollare tutto e restare con lei, la sola persona che lo facesse sentire bene, ma sapeva che non fosse possibile. Perciò la baciò con quanta più foga, dolcezza e allo stesso tempo passione avesse in corpo, la baciò come se quella fosse stata l'ultima volta in cui avrebbe potuto baciarla, come se fosse stata l'ultima volta in cui avrebbe potuto stringerla a sé, perché era consapevole del rischio che correva nell'avere a che fare con Samuel, ma era un rischio che sarebbe stato disposto a correre, se avesse significato tenere Sienna al sicuro.

<<Tornerò presto, te lo prometto>> le assicurò senza, però, riuscire a credere fino in fondo alle sue stesse parole.

واصل القراءة

ستعجبك أيضاً

36.7K 1.2K 30
Lui: i suoi genitori si sono risposati Lei: ha i genitori ma assenti Lui: vive in un collage Lei: sta per esserci trasferita Lui: sa cosa vuol dire a...
48.4K 1.9K 31
Where... Blanca e Matias hanno un trascorso insieme. Tre anni non possono essere cancellati nel nulla, eppure loro sembrano capaci di farlo. Una vaca...
132K 4.5K 63
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...
4.6K 102 50
[ STORIA COMPLETA] Roxy, è una donna di 24 anni che vive da sola. La madre è morta quando aveva 7 anni in un incendio e il padre è andato oramai in p...