{Martedì}
<<plié, grand plié, relévè.>>
Stiamo facendo riscaldamento, come al solito. Prima una serie di plié in tutte le posizioni, poi qualche addominale, flessioni e poi proviamo la coreografia per il concorso. Già, dobbiamo partecipare ad un concorso.
<<Alison! Dritta con la schiena!>>
<<scusi Madame.>>
****
Finalmente abbiamo finito! Esco dalla sala e vado a cambiarmi esco e- Oh no! Cosa ci fa Cameron qui?!?!
<<cosa ci fai qui?>>
<<immagina. Puoi.>>
Dice osservando tutte le mie compagne di danza mentre escono e magari lanciando qualche occhiolino.
Oddio! Pure lui con queste battutine stupide?!?!
<<comunque, parlando seriamente.>>
Dice guardandomi.
<<Cosa hai fatto oggi Grier?>>
<<senti, non pensavo ti avrebbe lasciato. Scusa.>>
Dico abbassando la testa.
<<ma comunque non dovevi intrometterti! Non erano affari tuoi!>>
<<Non erano affari miei?!?! Hai pure il coraggio di dirmelo in faccia! Ma sei cretino o cosa?!?! Avevate scogitato un piano per cosa? Per regalarmi un uovo di Pasqua? >>
<< Era una sua idea. Io non volevo fare niente. Cioè: più o meno.>>
<<ma più che altro vorrei sapere quale era il vostro obbiettivo.>>
<<farti stare tanto male da farti trasferire.>>
Non so perché ma sento le lacrime agli occhi. Possibile? Possibile che mi vogliono così male?
Inizio a camminare per andare verso la macchina di mio padre che non c'è.
<<devi venire con me. Oggi mangio da voi e ho detto che ti venivo a prendere io.>>
<<ok. Arrivo subito. Ho dimenticato una cosa.>>
Dico senza guardarlo. Entro dentro lo spogliatoio femminile e mi chiudo nel bagno.
Perché piango? Perché sto piangendo per degli esseri come Cameron e Courtney?
Dopo essermi ripresa ed essermi sciacquata la faccia vado in macchina e nessuno fiata per tutto il tragitto.
<<siamo arrivati.>>
Scendo dall'auto ed entro in casa seguita da lui.
<<ciao tesoro! Com'è andata??>>
Non rispondo neanche che corro in camera mia e sbatto la porta.
Dopo poco sento bussare.
<<sono Nash!>>
Mi avvicino alla porta e la apro per poi ributtarmi sul letto.
<<cos'è successo?>>
<<niente, tranquillo.>>
Non posso dire ciò a Nash: è il migliore amico di Cameron!
<<sicura?-annuisco- comunque è pronta la cena.>>
<<arrivo.>>
Scendo in sala e mi siedo al mio posto che sfortunatamente si trova davanti a Cameron.
Inizio a mangiare e non guardo nessuno, ho lo sguardo fisso sul mio amato piatto
<<Ally, tutto bene? Come è andata a danza? E a scuola?>>
<<tutto bene mamma grazie.>>
Dico guardandola negli occhi e accennandole il mio miglior sorriso falso.
Dopo di ché ritorno a fissare il mio piatto.
A volte vedo con la coda dell'occhio Cameron che mi lancia qualche occhiata. Ma dico io: cosa guardi???
Appena finita la cena salgo in camera. Ma ovviamente qualcuno deve disturbarmi.
<<ehi. Io vado a casa. Volevo salutarti.>>
<<ciao.>>
Dico girandomi dall'altra parte del letto.
Sento il letto sprofondare leggermente e posso capire che si è appena seduto sul letto.
<<Scusa. Non volevo.>>
<<ma intanto l'hai fatto.>>
<<come posso farmi perdonare?>>
Non ti perdono e basta. Non hai capito proprio niente!
<< oh! Cameron sei qui! Volevo dirti: se vuoi puoi restare a dormire qui.>>
Dice mia madre entrando in camera mia.
<<Ok grazie!>>
Dice lui e subito dopo mia mamma sparisce.
<<vai a dormire è tardi.>>
Gli dico.
<<Facciamo così: oggi, io dormo qui! Con te!>>
<<Non se ne parla proprio!>>
<<vado a cambiarmi e torno!>>
<<no! Cameron!>>
Urlo mentre se ne va. Incorreggibile questo ragazzo!
Mi metto sotto le coperte e spengo la luce.
Dopo poco sento il letto sprofondare, di nuovo.
<<stanno tutti dormendo.>>
Sento delle braccia cingermi la vita.
Mi sposto leggermente da lui ma niente mi riavvicina a lui.
****
Mi sveglio, ma sono le 03:30 e Cameron ed io stiamo ancora nella stessa posizione di ieri sera.
Ho sete. Tanta sete.
Mi sposto leggermente e faccio per alzarmi ma lui mi blocca stringendomi a se.
<<dove vai?>>
Domanda con voce assonnata.
<<ho sete.>>
<<mmhh, sicura che non scappi?>>
Annuisco e mi lascia andare.
Scendo, prendo l'acqua e cerco di prendere un bicchiere ma il davanzale è esageratamente alto e non riesco a raggiungerlo.
Ad un tratto sento un corpo aderire alla mia schiena, una mano si posa su un mio fianco e l'altra afferra il bicchiere sopra la mia testa e poi me lo passa.
<<grazie.>>
Dico abbastanza imbarazzata.
<<di niente piccola Grier.>>
<<uffa, sai che odio quando la gente mi chiama per cognome.>>
<<ok. Allora ti chiamerò soltanto "piccola">>
<<Ma poi sembra che siamo fidanzati>>
Dico con faccia schifata.
Ma come risposta ottengo solo una scrollata di spalle.
<<a me piace. Quindi ti chiamerò così "piccola">>
Alzo gli occhi al cielo e bevo il mio bicchier d'acqua.
<<Sai, mi trovo bene con te.>>
Dice lui tutto d'un tratto.
<<Io no. Non ti ho ancora perdonato.>>
Mi guarda con la faccia da cucciolo e apre le braccia per abbracciarmi.
<<no. Non mi addolcisci così.>>
Pian piano avanza verso di me.
<<nono..no...no.>>
Fin quando non mi abbraccia.
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
<<Non puoi ottenere sempre tutto Dallas.>>
<<dai, un abbraccio.>>
Sbuffo ma alla fine ricambio l'abbraccio.
Dopo di ché torniamo a letto e ci addormentiamo abbracciati.