Vampires ~ Incubus & Succubus...

By Carrigirl

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**La storia si svolge durante il settimo anno** « Ma quelli... non sono Draco Malfoy e Hermione Granger? » «... More

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News Parte 2 postata ❤️

Capitolo 4

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By Carrigirl

Video Del Capitolo: Draco + Hermione | I Know You Love To Fall ❤💛+💚

E infatti non rimasi delusa.

Grazie allo studio notturno ero diventata, possibilmente, ancora più brava del solito, tanto che stupii quasi tutti i professori con dimostrazioni di magia degne degli Auror del Ministero, lasciandoli impressionati... e con uno strano sguardo reverente sul volto.

Perfino Piton non mi snobbava più, ma mi faceva un complimento dietro l'altro, elargendo, strano ma vero, perfino qualche punto a Grifondoro.
Inutile dirlo, il mio cambiamento improvviso aveva fatto aggrottare qualche fronte nella mia classe, visto che c'era chi pensava che avessi usato qualche pozione illegale su me stessa o mi fossi fatta la "plastica facciale" babbana, ma fortunatamente non sollevarono molti polveroni, anche perché mi bastava guardarli dritti negli occhi per farli tacere all'istante.
Harry e Ron mi cavalcarono dietro per tutto il giorno come due servitori fidati, anche con qualche rivolo di bava qualche volta, e fu allora che... mi intristii.
Eravamo nella Sala Grande, e neanche loro stavano mangiando, troppo presi dal fissarmi.

« Che c'è? » sbottai, facendoli sobbalzare.

« Oh... nulla » bofonchiarono confusi, guardando qualcos'altro giusto per due secondi prima di tornare a volgere i loro sguardi su di me.

Basta, non ne potevo più.

Mi alzai di scatto, inferocita e seccata, uscendo dalla sala grande così velocemente da far volare via qualche cappello al mio passaggio. Non sapevo se avevo corso, o se avevo volato... fatto sta che un istante più tardi mi ritrovai seduta su una panchina in giardino, sola con i miei pensieri... e depressa come non mi ero mai sentita.

« Maledetta Mezzosangue... tu la discrezione non sai neanche dove stia di casa, vero? »

Non mi stupii nel vedere Malfoy che si fermava davanti a me. Avevo già percepito il suo arrivo da qualche secondo.
Alzai gli occhi su di lui, scrutandolo truce.

« Hai fatto voltare tutti di nuovo mentre te ne scappavi! E poi... cos'è quella faccia? » fece poi, osservandomi un secondo.

Io deglutii, cercando di impormi calma.

« Non potrò più avere amici, non è così? »

Mi stupii nel sentire la mia voce così tranquilla, conscia del fatto che se fossi stata un'umana avrei dato sfogo a tutte le mie lacrime, in quel preciso istante.

« Non più amici umani, Granger. Ora ho da fare. Ci vediamo » disse noncurante, allontanandosi con passo innaturalmente silenzioso. Accidenti a lui!

E io mi alzai di scatto, vedendolo sparire dietro l'angolo:

« Io ti ucciderò, Malfoy, mi hai sentito? LA PAGHERAI! » urlai con tutto il fiato che avevo nei polmoni, sapendo che, anche se non lo vedevo più, lui mi aveva sentita.

Quel pomeriggio lo passai in biblioteca, come al solito, cercando di concentrarmi sui libri proibiti di Trasfigurazione per impedirmi di pensare a quel deficiente. Inutile dirlo, fallii clamorosamente, tanto che alle sette decisi di staccare e tornare in sala comune, furibonda.

Mi aveva rovinato la vita. Harry e Ron erano sempre state le cose più importanti, sempre, fin dal primo anno. Stringere amicizia con loro non era stato facile, e per raggiungere una certa intimità insieme ci erano voluti almeno tre anni... ma alla fine, siamo diventati davvero affiatati. Ma ora... era tutto rovinato.
Era stato tutto inutile, senza senso. Io ero cambiata, e loro con me non sarebbero più stati gli stessi. Li avevo perduti.
Sentii un forte groppo in gola, mentre salivo le scale a lentezza umana, troppo presa dai miei pensieri per accorgermene.

Tutte le nostre avventure insieme. Tutte le nostre risate, i nostri litigi, le incomprensioni, i chiarimenti. Il lavoro di squadra, la nostra unione per salvare noi e il resto del mondo magico.
Tutto sarebbe stato dimenticato. Loro non c'erano più. O almeno, io non c'ero.
Varcai la soglia della Signora Grassa, trovandomi faccia a faccia con Ron.

« Hermione!- disse lui esasperato- Io e Harry ti cercavamo, eravamo preoccupati... »

« Sto bene, Ronald » dissi in tono distaccato. Ci dovevamo allontanare.

Feci per oltrepassarlo, quando mi serrò la mano attorno al polso. Allibita, lo vidi avvicinarsi al mio viso con uno strano ghigno che non gli avevo mai visto prima.

« Lo sai che sei bellissima? »

Sgranai gli occhi, stupefatta. Non era da Ron dirmi quelle cose.

Me le diceva solo perché ero una Vampira... non perché le pensasse veramente.
Mi liberai dalla sua stretta, cercando di rimanere impassibile.

« Buonanotte » mormorai, non desiderando altro che andarmene, ma mentre salivo le scale mi accorgevo che lui mi stava seguendo. Merda.

« Ron, vattene » dissi un po' in ansia, senza fermarmi.

Era dalla notte prima che non bevevo. E non mi sentivo sazia. No... era come se fossi a digiuno da un mese.
Era questo che intendeva Draco? Che bere il sangue non sarebbe bastato? Che avrei dovuto...
Il pensiero ebbe appena il tempo di formarsi nella mia mente, che subito mi ritornò in mente la vicinanza di Ron di poco prima. E subito sentii i morsi della fame divorarmi, come una tentazione atroce.
No, mi dissi, scuotendo la testa. Non Ron. Avrei resistito, lui era il mio migliore amico. Ma il fatto che mi stesse seguendo di certo non migliorava le cose.

« Ho detto smettila, Ron! » dissi ancora, ruotando la maniglia del dormitorio mentre sentivo i suoi passi sempre più vicini. Era chiusa.
Dannazione. Più veloce che potei estrassi la bacchetta e sussurrai "Alohomora", ma il tempo di aprire la porta che Ron mi era già vicino.

« Eddai Herm... »
Herm? Lui non mi chiamava mai in quel modo. Solo Calì lo faceva.

« Voglio solo stare un po' con te... » sussurrò, iniziando ad allungare le mani per cercare di stringermi a sé. Io cercai di allontanarlo, arrabbiata e... spaventata da me stessa.

« Vattene. Ron, non hai idea... »

« Sei troppo bella » mi sussurrò di nuovo, e in un movimento che io avevo già previsto, avvicinò le sue labbra al mio collo, cominciando a serrarmi i fianchi con le dita.

Ed io persi il controllo. Sentii la Succubus che era in me prevalere sulla mia volontà. Avere a portata di canini il collo candido di Ron era un vero e proprio invito... e io, nello stato in cui mi trovavo, non fui in grado di controllarmi.
In un secondo ero sparita. Hermione Granger non c'era più. L'odore di Ron mi riempiva le narici, svuotandomi la mente da tutto il resto. E sapevo... cosa dovevo fare.

Mi scostai, avventandomi poi sulla sua bocca; lo spinsi velocemente nella camera, chiudendo la porta dietro di me.
Era già eccitato, me ne rendevo conto dal suo profumo. Un odore che mi stava a dir poco inebriando... e facendo ridere di gioia. Spinsi contro la sua lingua, cominciando a spogliarmi e a spogliarlo in pochi gesti fluidi, proprio come aveva fatto con me quel deficiente di Malfoy. Bene, aveva creato davvero una Vampira coi fiocchi.
Furiosa e assetata lo feci crollare sul mio letto dalle lenzuola rosse, che mi ricordarono spaventosamente il sangue e mi fecero venire voglia di nutrirmi alla vecchia maniera... ma Ron era sempre più emozionato, e io cominciai a sentirmi... bene. Era una sensazione lieve di benessere che si diffuse dentro di me poco a poco, facendomi sentire appagata. Ma volevo andare fino in fondo.

Lo feci salire sopra di me, in modo da stare più comoda, e lui prese a penetrarmi, con spinte veloci e baci sul collo.
Fu come perdersi. Non era orgasmo, io forse non potevo provarlo. No, era qualcos'altro... era la sua eccitazione che mi nutriva. L'appagamento che incombeva ormai nella stanza e dentro di me.
Lo sentii innamorato di me, completamente devoto. Lui per me provava qualcosa di troppo profondo per essere spiegato a parole... e fu quel sentimento a farmi impazzire.
Non ero più in me, non mi trovai consapevole di niente. Continuai solo ad assecondare il suo corpo, mentre lui, sudato, sembrava fare fatica a portare avanti i movimenti.
Infatti, dopo quelli che a me parvero pochi secondi, cominciò ad essere stanco. Le sue spinte erano sempre più fiacche e brevi, ma io non feci niente finché non crollò vicino a me, distrutto ma felice.

Strano. Perché era durato così poco? O forse ero io a provare una cognizione del tempo diversa da quella degli umani?
Mi voltai verso l'orologio a muro, e non appena lo vidi scoppiai a ridere: era passata più di mezz'ora. Ron aveva davvero superato se stesso.
Ed io mi sentivo sazia. Non sapevo per quanto mi sarebbe bastato, ma per il momento non avevo intenzione né desiderio di cercare altri ragazzi.

Mi alzai, rivestendomi in pochi istanti, mentre Ron si era appisolato. Lo guardai senza espressione, ma con occhi sofferenti. Adesso che ero uscita da quella specie di trance, cominciavo a pentirmi di ciò che avevo appena fatto.
Ron. Il mio migliore amico. Lui era intoccabile.
Piena di rimorso, gli diedi le spalle e uscii dal dormitorio. Mi diressi verso il buco del ritratto, mentre due ragazzini del primo anno che facevano i compiti mi guardavano rapiti.
Ero diventata un mostro. Cosa avrebbe detto non appena sveglio? E cosa gli avrei spiegato io? Come avrei potuto giustificarmi...

Entrai nel bagno del quarto piano, raggiungendo il lavandino con gambe tremanti.
Il mio riflesso non c'era. Mi ci dovevo ancora abituare. Ma vedere lo specchio che non mi rifletteva mi dava la nausea.
Mi sciacquai il viso, e le mani, come per lavare via dal mio corpo quello di cui mi ero appena macchiata. La verginità del mio migliore amico, rubata con l'inganno.
Ruppi in un mezzo singhiozzo, sapendo di non poter piangere, quando sentii una presenza nella stessa stanza.
Passai in rassegna con lo sguardo i bagni, tutti chiusi. Una nuvoletta di fumo si levò da uno di questi.
Sapevo già chi era. Cosa me ne desse la certezza, però, non lo sapevo.
Non mi stupii quindi nel vedere Draco uscire dal cubicolo, calpestando a terra un mozzicone di sigaretta. Non mi degnò di uno sguardo, sbuffando.

« E' così che trascorri il tempo?- gli dissi con un sopracciglio inarcato e il tono freddo- Fumi nei bagni? »
Alzò i suoi occhi color nebbia su di me, per poi camminarmi incontro con le mani in tasca.

« Mi rilassa » rispose distaccato. Dio, quanto avrei voluto fargliela pagare. Dannato.
Sbuffai, voltandomi per non doverlo guardare... poi allibii.

« Ma... tu ti rifletti nello specchio! » boccheggiai, scordandomi la mia avversione verso di lui. Draco si strinse appena nelle spalle.

« Anche tu, solo che noi non possiamo vedere noi stessi. Io ti vedo » aggiunse, guardando un punto sul grande specchio dietro di me.

Tacqui, non sapendo che dire. Rimasi immobile a braccia incrociate, guardandolo avvicinarsi ancora. Sul suo volto angelico si era dipinto uno strano sorrisetto. Lo vidi avvicinarsi a me, sfiorandomi il viso con il suo... e sentendo addosso una strana sensazione.

« Ti sei nutrita, vero? Hai ancora delle tracce, Mezzosangue » sibilò scrutandomi.

Io deglutii, fissandolo con odio. Era tutta colpa sua.

« Potrei morderti? » gli chiesi, colpita da una strana idea.

L'espressione sul viso perfetto di Draco non mutò.

« Non potresti uccidermi neanche se volessi ».

Mi poteva leggere nel pensiero? Avevo letto che i Vampiri avevano questo potere, ma io personalmente non avevo ancora captato i pensieri di nessuno. Forse non tutti ci riuscivano.

« Questo è da vedere » gli dissi con tono di sfida, e, con mia sorpresa, lo vidi ridacchiare.

« Uccidere il tuo Creatore? Dio, Granger, non ti credevo capace di tanta brutalità ».

In un gesto lo afferrai per il bavero della camicia, rabbiosa. Ma lui non fece resistenza, anche se io sapevo che aveva già previsto il mio attacco.

« Mi hai portato via i miei migliori amici. Mi hai condannata ad una vita di solitudine » ringhiai tra i denti.

« Solitudine? Non siamo gli unici, Mezzosangue » rispose con leggerezza, e senza che io me ne accorgessi si liberò dalla mia presa, dandomi le spalle.

« Non mi importa degli altri. Tu non capisci ».

Draco si voltò di nuovo verso di me, con gli occhi assottigliati e l'espressione più marmorea che mai.

« Io sono solo da tutta la vita, Granger. Non dirmi che non capisco ».

Il suo tono era glaciale, quasi minaccioso. Non mi diede tempo di rispondere, che uscì dal bagno col suo solito fare elegante, lasciandosi dietro una scia di vento freddo e nevoso.

Note: 

Ecco a voi il capitolo 4 :) 

Domani pubblicherò il quinto ;) 

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Un megabacione

Noemi 

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