Scelti Dal Destino (#Wattys20...

By Silvie_Marie

661K 19.2K 925

[COMPLETA] Alyssa sta per cambiare vita e se ne rende conto appena conosce il misterioso ed affascinante Garr... More

Cast
• 1 •
• 2 •
• 3 •
• 4 •
• 5 •
• 6 •
• 7 •
• 8 •
• 9 •
• 10 •
• 11 •
• 12 •
• 13 •
• 14 •
• 15 •
• 16 •
• 17 •
• 18 •
• 19 •
• 20 •
• 21 •
• 23 •
• 24 •
• 25 •
• 26 •
• 27 •
• 28 •
• 29 •
• 30 •
• 31 •
• 32 •
• 33 •
Copertina da cambiare
• 34 •
• 35 •
• 36 •
• 37 •
• 38 •
• 39 •
• 40 •
• 41 •
Ringraziamenti
Il seguito ~ disponibile
Garrett's POV ~ disponibile
[Merry Christmas] ~ racconto extra
[Happy New Year] ~ racconto extra
🔆QUALCOSA IN TE
🌙STAGE MELODY
Sondaggio ~ Spin-off
Gruppo WhatsApp
Facebook e Instagram
Versione Inglese del libro
Un anno insieme!
Bloody Cake? Una band?
Il sito web dei Bloody Cake
⭐️Nuovo libro in lavorazione⭐️
NUOVO LIBRO : 東京喰種: [TSC]
DOPO SCELTI DAL DESTINO...
VERSIONE ALTERNATIVA

• 22 •

12K 370 7
By Silvie_Marie

Garrett mi teneva per mano mentre camminavamo verso il ristorante.

Era un edificio rossiccio, posto ad angolo tra due vie. L'insegna che si trovava sull'ingresso era luminosa.

JAMIE'S ITALIAN

Appena entrammo, rimasi a bocca aperta.

L'interno era caldo e accogliente oltre ad essere molto elegante. Aveva due piani, l'ultimo era raggiungibile solo da una scala a chioccola di marmo nero brillante.

Il piano terra era un agglomerato di tavoli messi obliquamente o al centro della sala larga e lunga. Alcuni tavoli erano ordinatamente di fronte al piccolo bar dove alcuni baristi si davano da fare per servire la marea di gente.

Garrett mi tirò dolcemente la mano per incitarmi a seguirlo. Mi ripresi, scuotendo la testa e mi lasciai guidare.

Ci fermammo davanti a un cameriere in una classica divisa bianca e nera con tanto di papillon coordinato.

Trattenni un sorriso mentre mi guardai in giro, adulante. Era davvero tutto così... Perfetto.

Il cameriere stava parlando al telefono che stava tenendo tra le spalla e l'orecchio mentre scriveva su un foglio bianco qualcosa.

Appena ci vide alzò l'indice a mo' di attesa e ci diede un rapido sguardo per poi ritornare a scrivere.

Rimasi a fissare per qualche attimo i grandi calendari in vetro che pendevano dal soffitto. Vecchio stile... Interessante.

«Ti piace?»

La voce dolce di Garrett mi distrasse. Gli sorrisi brevemente riportando la mia attenzione su di lui.

«Scherzi? É... Meraviglioso» Nella mia voce era percepibile l'ammirazione che avevo per chiunque avesse progettato il design.

Ero davvero su di giri e allo stesso tempo impaurita dal colloquio. Forse era per quello che il posto mi sembrava quasi il paradiso terrestre.

Garrett arricciò le labbra in un sorriso sghembo, sorpreso e divertito allo stesso tempo.

Strinse di più la sua mano.

Il contatto così stretto con la sua pelle mi fece rabbrividire involontariamente.

«Anche tu lo sei» sussurrò piano e con voce bassa così che potessi assaporare quelle parole.

«Cosa stai cercando di fare?» gli domandai, all'improvviso diffidente, la fronte aggrottata. «Mi stai lusingando?»

Garrett scoppiò in una risata controllata e lanciai un'occhiata al cameriere che per fortuna era ancora al telefono.

Riportai gli occhi su Garrett che mi stava osservando, la testa piegata di lato e un sorriso lascivo sulle labbra.

«Non credo proprio, studentessa» mormorò lui lasciando la mia mano. I suoi occhi verdi saettarono nei miei e il cuore mi martellò nel petto. «Per ottenere quello che voglio, ho altri modi più efficaci.»

Le sue dita corsero sulla mia schiena. Respirai a fondo, cercando di non incrociare i suoi occhi che mi stavano studiando.

Anche se non potevo vederlo percepii il suo sorriso ilare. La pelle sotto il suo tocco incominciò a formicolare e mi ritrovai a mordermi il labbro.

Le sue dita si stavano spostando più giu e si fermarono solo quando incontrarono di nuovo il vestito. Devo ammettere che non mi ero affatto accorta che la scollatura della schiena era troppo profonda.

Trattenni il respiro e gli sorrisi maliziosa.

«Capisco» commentai trattenendo le risate. «Mi domando quale ragazza resisterebbe...» Lo presi in giro benevolmente.

Lui mi sorrise, ammiccando. Chiusi gli occhi mordendomi il labbro ed assaporando le sue dita salire e scendere sulla mia schiena delicatamente.

«Beh, tu l'hai fatto» mormorò al mio orecchio.

Mi sentii il petto formicolare. Avevo ancora gli occhi chiusi quando sentii le sue labbra calde posarsi sull'attaccatura del mio collo e baciarlo.

«Touchè» replicai trattenendo un gemito d'apprezzamento.

Lui piegò le labbra in un sorriso contro il mio collo.

In un attimo la voce del cameriere mi fece risvegliare dalle mie fantasie erotiche.

Garrett si scostò intrecciando di nuovo le dita con le mie.

Ora, il cameriere ci stava guardando, in attesa. La sua espressione era indecifrabile.

Deglutii a vuoto, distogliendo lo sguardo.

«Avete prenotato?» chiese pigramente il cameriere mentre faceva scorrere una penna touch sullo screen del computer di fronte a lui.

«Sì» sogghignò Garrett, guardandomi di soppiatto. «A nome Smith.»

Aggrottai la fronte: chissà perché avevo il sentore di conoscerlo aver già conosciuto una persona con quello stesso cognome.

Bensì fossi consapevole che in Inghilterra il cognome Smith era equivalente al cognome Bianchi in Italia, non era per quello che mi sembrava di conoscerlo.

Era qualcosa di più profondo, radicato nella mia mente come un ricordo che cercava di riaffiorare.

Scossi la testa. Sicuramente era solo un falso presentimento, qualcosa di poco valore. Le mie solite paranoie.

Il cameriere ci squadrò con occhi blu cobalto, l'espressione dura. Dopo un po', sospirando, abbandonò la sua postazione da dietro il bancone e ci fece segno con la mano nella sua direzione.

Attraversammo la marea di tavoli, per poi salire sulla lussuosa scala, finché la chioma bionda argentea del cameriere si fermò davanti a un tavolo con sette posti.

C'era già seduta una persona, a capo tavola. Ma era in ombra ed era difficile riconoscere chi fosse.

Presunsi che fosse a chino basso a guardare qualcosa che teneva nella mano.

Il cameriere guardò Garrett aspettando che ci accomodassimo.

Garrett mi tirò bruscamente. Non potei trattenere un sussulto.

Guardai brevemente il cameriere scendere le scale e dissolversi.

Incrociai lo sguardo di Garrett e scorsi l'ombra di un sorriso sulle sue labbra mentre scostava una delle sette sedie.

Fece un cenno col capo nella direzione della sedia e, esitando, mi sedetti.

Dopo un attimo le sue braccia erano sul mio collo.

«Non c'è nulla di cui preoccuparsi, Alyssa» mormorò contro i miei capelli. «È normale essere agitate.» Si piegò per scoccarmi un rapido bacio sulla guancia che, nello stesso instante in cui venne a contatto con le sue labbra, arrossì.

«Non vedo l'ora di averti definitivamente come web designer» sussurrò contro il mio orecchio.

La mia pelle rabbrividì.

Lui sogghignò e i suoi occhi verdi si soffermarono per qualche istante nei miei. Poi, con grande dispiacere, distolse lo sguardo e si alzò.

Guardai davanti a me nascondendo l'espressone dolce amara che alleggiava sulle mie labbra. Il tavolo era decorato con piccole candele ogni due posti che stavano bruciando, la fiamma alta e rossa, in bicchieri col bordo intagliato.

La voce di Garrett mi fece sobbalzare.

Scossi la testa mentre il mio cuore incominciava a battere più forte. Il petto mi si riempì d'ansia.

Era arrivato il momento del lavoro. Non era più tempo di fare Alice Nel Paese Delle Meraviglie. Era della mia futura carriera lavorativa che si parlava.

Guardai Garrett mentre stava sorridendo cordialmente alla alta e possente ombra che si era alzata ed aveva preso forma.

Era un uomo e quando Garrett strinse la sua mano, non ebbi più dubbi.

Era Mr. Smith.

Accidenti! Il panico mi annebbiò i sensi e mi sentii subito in agitazione. Ci aveva osservato? Sperai di no. Altrimenti che cosa avrebbe pensato di me?

Ah, non volevo nemmeno pensarci. Deviai quei pensieri e respirai a fondo, gli occhi chiusi.

Sentii solo Garrett presentarci, ma la sua voce era troppo ovattata per sentirla chiaramente.

Una mano calda sulla mia spalla mi fece sobbalzare. Mi morsi un labbro, ricomponendomi.

Sbattei le palpebre. Garrett mi stava fissando con un sorriso obliquo.

L'ombra aveva, ora, le sembianze di un uomo altissimo con giacca nera, camicia bianca e una cravatta nera che era intonata ai pantaloni.

Feci correre velocemente lo sguardo sulla sua mano tesa.

Strinsi le labbra, scossa.

Garrett si piegò dietro di me.

Fece correre lentamente le dita sul mio collo e sospirai, riprendendomi dall'improvvisa paralisi.

Mi alzai e strinsi la sua mano, ispezionando il suo viso. Occhi blu cobalto, barba folta, sorriso ilare, capelli spettinati corti e neri.

Dilatai le pupille quando mi prese delicatamente la mano e l'avvicinò alle sue labbra.

Oh.

«Alyssa Adams, web designer dei Bloody Cake» mi presentai in un sussurro strozzato e teso.

Garrett mi si affiancò, la mano sulla mia schiena.

«Eh, già, è stata assunta da poco» stava spiegando il mio coinquilino con una soddisfazione nella voce che mi fece rabbrividire.

«Ma credo che sia molto brava, nonostante la sua età» Mi diede un rapido sguardo, sorridendo. I miei occhi saettarono nei suoi con un ammonimento silenzioso.

Lui sogghignò e fece scendere la mano sulle mia natiche. Lo fulminai con lo sguardo e lui sorrise divertito.

«Sono felice di questo colloquio» intervenne Mr. Smith facendo ricadere l'attenzione su di lui. Era sorridente e nei suoi occhi percepii sincerità. «È raro trovare band come la vostra.»

Garrett gli fece un cenno di ringraziamento, sorridendo. Era decisamente soddisfatto e non intendeva nasconderlo.

Mr. Smith si guardò intorno, gli occhi che erano in cerca di qualcosa. Prima che potessi avere l'occasione di pensare, Garrett tolse la mano dalla mia pelle.

«Gli altri del gruppo arriveranno a momenti» disse, mentre Mr. Smith riportava gli occhi su lui e gli sorrideva gentilmente.

«Non c'è nessun problema» disse pacatamente, rimettendo a sedere.

Io feci lo stesso mentre Garrett prendeva posto nella sedia accanto alla mia.

Mi scoccò uno sguardo lascivo e gli sogghignai di rimando.

«Hai visto che sta andando tutto bene» commentò Garrett a bassa voce, provocante.

Lo guardai per alcuni secondi. I suoi occhi verdi stavano scintillando nei miei e il respiro mi mancò.

«Rilassati, Alyssa» disse, facendo un rapido sorriso a Mr. Smith che ci stava osservando. Poi, aggrottando la fronte, abbassò lo sguardo al suo cellulare.

«Non ci riesco» gli confessai in un mezzo sussurro. Lui mi prese la vita e mi girò verso di lui.

I suoi occhi verdi erano nei miei.

«Cosa pensi che potrebbe andare male?»

Sospirai, aggrottando la fronte. Non ne avevo idea. Poteva andare male tutto e niente. Ero agitata per il semplice fatto che ci tenevo e che era il mio primo colloquio.

Alzai le spalle abbassando gli occhi sulle mie mani. Garrett appoggiò la sua mano sulle mie e alzai gli occhi su di lui.

Mi stava guardando con dolcezza, come se fossi una bambina piccola.

Mi passò il pollice sulla guancia e gli sorrisi amareggiata.

«Sono solo tesa, tutto qui» dissi a bassa voce, cercando di convincermi.

Lui scosse la testa, i suoi occhi verdi sempre nei miei. Il suo pollice raggiunse la mie labbra prima che ebbi l'occasione di aggiungere altro. Mi zittii, sbattendo le palpebre.

«Te lo si legge negli occhi» disse piano. Diede una rapida occhiata alle mie spalle e i suoi occhi incontrarono di nuovo i miei. Il respiro divenne un soffio tra i denti.

«Eh?» riuscii a dire troppo colpita e scossa dal suo commento.

Lui sorrise, divertito.

«Non devi fingere con me, so che è il tuo primo colloquio e che non ti senti a tuo agio. Ci sono passato anche io.»

Quindi questo non era il suo primo colloquio? Rimasi a fissarlo, ammutolita e lui sembrava sempre più divertito. Questa volta però cercava di mascherarlo.

«É tutto okay, non succederà nulla di particolare» Mi premette il dito sulle labbra. Sobbalzai, dilatando le pupille.

«Almeno, non qui» Il modo e l'accento con chi lo disse, basso e provocante, mi fece intuire che quella frase avesse un doppio senso nascosto.

Al solo pensiero la mia vocina ebbe un sussulto. "Ah... Interessante" Si riprese subito dopo, stiracchiandosi le braccia con un sorriso che tradiva sarcasmo. "Ora ti fai film mentali..."

Alzai gli occhi al cielo e Garrett mi stampò un bacio sulla fronte. Chiusi gli occhi per godermi a pieno la sensazione così eroticamente meravigliosa delle sue labbra sulla mia pelle.

Appena si staccò, riaprii gli occhi. Mi stava studiando, la testa piegata di lato e un sorriso sincero e sarcasticamente divertito.

«Garrett» sussurrai piano.

Lui trasformò il sorriso in una smorfia.

L'atmosfera tra di noi perse quella nota dolce.

Gli rivolsi un'occhiata truce e lui mi attirò in un abbraccio.

Appoggiai il mento sulla sua spalla mentre le sue dita armeggiavano nei miei capelli. Li stava facendo ondeggiare.

Inspirai il suo profumo con un sorriso da ebete e mi staccai.

«Grazie di tutto.»

«È sempre un piacere, studentessa.» Lo disse a mo di battuta, ma sapevo che tradiva sincerità.

Gli sorrisi soddisfatta. Cercai le sue dita e le intrecciai alle sue.

Ora che ero meno preoccupata, mi accorsi, guardando oltre le spalle di Garrett che Van ci stava osservando con assurdo interesse. Di fianco a lui notai Alex che sembrava essersi immobilizzato. Appena si occorse che lo stavo osservando, mi sorrise timidamente. Amanda era alle sue spalle e appena incrociò i miei occhi, mi guardò storto. Nei suoi occhi era più che visibile la sua rabbia.

Mi morsi il labbro, abbassando lo sguardo.

Garrett mi alzò il mento.

«Ehi che c'è?» domandò dolcemente accarezzandomelo.

Alzai le spalle e feci un leggero cenno con il capo alla sue spalle. Lui mi guardò interrogativo finché la voce squillante di Van non riempì la stanza.

«Ah, eccoci qua!» esclamò, battendo la mano sulla spalla di Garrett. Lui lo fulminò con lo sguardo e Van gli sogghignò.

«Vedo che il nostro leader si è dato da fare durante la nostra assenza» commentò facendo correre gli occhi su di me e poi su Garrett.

Guardai di traverso Van che scoppiò in una fragorosa risata che ostentava superiorità.

Strinsi involontariamente la mano di Garrett.

«Van, ora vedi di piantarla» lo riprese il mio coinquilino con freddezza.

Van gli lanciò uno sguardo di intesa, divertito, ma Garrett era ancora freddo e il suo sguardo non sembrava scherzare.

Van, allora, sbuffò e il suo viso assunse il solito tono annoiato. Diede un rapido sguardo a Mr. Smith che gli si era affiancato e gli tendeva la mano.

Gliela strinse, presentandosi.

Mr. Smith fece il giro di presentazioni, finché non fummo tutti seduti e pronti per il colloquio.

S/M

Ciao a tutti!
Non vi ringrazierò abbastanza per aver fatto arrivare "Scelti Dal Destino" a 10000 visualizzazioni! Siete sempre fantastici!
Noi ci vediamo al prossimo capitolo. xx

Pagina FB del libro Scelti Dal Destino
Instagram del libro @sceltidaldestinosm
Instagram della scrittrice @silvia_luoni

Continue Reading

You'll Also Like

31.6K 1.1K 57
Adam Black e Nehemia Kosmidis, legati sin da bambini, condividono una strana complicità che supera le loro differenze caratteriali. Nonostante l'atte...
139K 3.3K 37
Chloe a 24 anni ed è appena stata assunta come segretaria per il proprietario Aaron Carter, 37 anni sposato da 2 anni e mezzo, a capo di una della pi...
748K 22.8K 55
Elizabeth e Thomas si sono scontrati per caso in un giorno qualunque per corridoi dell'Old River High School e da quel momento tra loro sono state so...
465K 15K 41
ATTENZIONE: SONO PRESENTI SCENE DI SESSO ESPLICITO! Sequel del primo libro: Sick Attraction. Dopo esser sfuggita da Miami, Isabelle riesce finalmente...