Scelti Dal Destino (#Wattys20...

By Silvie_Marie

661K 19.2K 925

[COMPLETA] Alyssa sta per cambiare vita e se ne rende conto appena conosce il misterioso ed affascinante Garr... More

Cast
• 1 •
• 2 •
• 3 •
• 4 •
• 5 •
• 6 •
• 7 •
• 8 •
• 9 •
• 10 •
• 11 •
• 12 •
• 13 •
• 14 •
• 15 •
• 16 •
• 17 •
• 18 •
• 19 •
• 21 •
• 22 •
• 23 •
• 24 •
• 25 •
• 26 •
• 27 •
• 28 •
• 29 •
• 30 •
• 31 •
• 32 •
• 33 •
Copertina da cambiare
• 34 •
• 35 •
• 36 •
• 37 •
• 38 •
• 39 •
• 40 •
• 41 •
Ringraziamenti
Il seguito ~ disponibile
Garrett's POV ~ disponibile
[Merry Christmas] ~ racconto extra
[Happy New Year] ~ racconto extra
🔆QUALCOSA IN TE
🌙STAGE MELODY
Sondaggio ~ Spin-off
Gruppo WhatsApp
Facebook e Instagram
Versione Inglese del libro
Un anno insieme!
Bloody Cake? Una band?
Il sito web dei Bloody Cake
⭐️Nuovo libro in lavorazione⭐️
NUOVO LIBRO : 東京喰種: [TSC]
DOPO SCELTI DAL DESTINO...
VERSIONE ALTERNATIVA

• 20 •

14.8K 392 24
By Silvie_Marie

La sveglia squillò. Borbottai qualcosa mezza addormentata allungando la mano, ancora con gli occhi chiusi.

Deglutii ed allungando di più la mano, la sveglia improvvisamente si spense, facendomi sorridere di sollievo. Finalmente avevo spento quell'orribile aggeggio.

Ritirai la mano, ma una presa calda e forte sul polso mi fece aprire di scatto gli occhi.

Garrett mi stava osservando con un sorriso divertito. Sussultai, osservando di traverso la sua mano.

Lui sogghignando, riportò la mano sul fianco e trattenne una risata sotto i baffi. Sbuffai e mi tirai sù, la schiena aderiva al cuscino.

Feci correre i miei occhi su Garrett, ora seduto sul bordo del mio letto, della mia stanza, che doveva essere chiusa.

Indossava una maglietta bianca aderente, sopra una camicia blu arrotolata fino al gomito e dei jeans neri.

Appena si occorse che lo stavo fissando con un certo interesse si avvicinò a me, lentamente, e io alzai gli occhi al cielo snervata.

«Quando capirai che non puoi entrare nella mia stanza quando e come vuoi» commentai acidamente osservandolo avvicinarsi con una lentezza sensuale.

Mi morsi il labbro, deviando lo sguardo. Davvero non capivo né il motivo per il quale era qui né perché risultasse bello e sexy anche alla mattina. Alle sette, per essere precisa. Io, al contrario, sembravo uno zombie.

Mi misi le mani tra i capelli, agitandoli. Sapevo che erano tutti appiattiti e attorcigliati.

Garrett, ora, era a pochi centimetri da me.

Mi afferrò i polsi con decisione e mi tirò a sé prima che potessi protestare.

Alzai gli occhi su di lui, interrogativa e lui piegò le labbra in un sorriso sghembo che mi fece rabbrividire.

«Beh, intanto, ti ho fatto un favore» disse col fiato corto, immergendo le dita nei miei capelli.

Il battito accelerò. Mi sentii mancare il fiato.

«Grazie» sussurrai, aggrottando la fronte.

Cosa diavolo aveva intenzione di dimostrare?

«Non c'è di che, studentessa» commentò tradendo divertimento nel tono. «Mi piace sentirtelo dire.»

«Non montarti troppo la testa» borbottai pacatamente alzando gli occhi al cielo.

Scossi la testa, deglutendo.

«Certo che no» mormorò assente schernendomi.

«Volevo assicurarmi che avessimo chiarito le posizioni.»

«Chiarire le posizioni?» ripeté Garrett apostrofando la frase con disprezzo.

Lo guardai senza dire nulla: stavo misurando la sua reazione. Era chiaramente confuso.
Garrett confuso? Trattenni delle risate. Era troppo assurdo vedere un ragazzo così bello e sexy essere confuso davanti a una ragazza dozzinale come me.

E, comunque, dopo ieri lo avrebbe dovuto capire che io e lui non saremmo mai stati una coppia. Io stavo - o almeno così facevo credere a Garrett - con Finn.

"Oh. Alyssa" la mia vocina interiore mi fece rabbrividire. "Senza queste mosse inaspettate di Garrett e la sua vicinanza tu saresti persa."

No! Assolutamente no! Starei meglio, invece. Molto meglio.

Gli occhi verdi di Garrett mi stavano misurando. Erano così belli che non potei distogliere lo sguardo.

«Allora?» domandò frettolosamente e duramente, riportandomi alla realtà.

Lo guardai alzando un sopracciglio.

Lui alzò gli occhi al cielo e io mi morsi un labbro.

«Quali posizioni?» domandò di nuovo, questa volta più pacatamente.

«Beh, io sono.... Occupata» risposi vergognandomi delle parole appena pronunciate.

«Sí, infatti.» La sua voce era sarcastica.

Le sue dita mi alzarono il mento.

I suoi occhi verdi, ora, stavano ardendo nei miei.

«Comunque sono venuto qui per informarti sulla cena» chiarì la motivazione della sua presenza.

«Questo discografico che andremo ad incontrare» stava spiegando, mentre i miei occhi si spostarono sulla sua bocca. «è un ex front band di una band abbastanza famosa in tutto il mondo. O almeno lo era.»

Mi lasciò andare il mento e le sue dita incominciarono a correre sul mio viso, facendomi schiudere le labbra.

Cercai di ignorare ogni centimetro della mia pelle che formicolava e deglutii nervosamente.

Alzai gli occhi su di lui che continuò.

«In sintesi, è stato un colpo di fortuna trovare un discografico che sa davvero cosa significa essere sotto i riflettori.» Pronunciò le ultime parole con amarezza, come se non lo rendesse felice essere il leader di una band così brava.

«Non essere duro con te stesso, Garrett» dissi improvvisamente, senza riuscire a fermare le parole che mi stavano uscendo dalla bocca. «Sei molto bravo.»

Lui mi guardò sospettoso, accigliandosi.

Sentii il suo sguardo correre su tutto il mio viso, attentamente. Era qualcosa di angosciante ed eccitante.

«Sai, credo che questa cena possa rivelarsi interessante» disse addolcendo il viso e piegando le labbra in un sorriso obliquo.

«Ah, sì?»

Lui annuì, percorrendo con estrema dolcezza il mio labbro inferiore. Ogni muscolo si contrasse e faticai a mascherare il piacere di quel semplice gesto.

«Credo proprio di sì» commentò soprappensiero osservando il suo dito muoversi.

Cercai i suoi occhi e appena li ebbi nei miei, il petto mi si inebriò della sensazione di libertà e piacere che solo Garrett era capace di provocarmi.

«Non ti ho ancora detto grazie per avermi assunta» dissi senza fiato.

«Non ce n'è bisogno, so quanto ci tieni al tuo vero lavoro.»

Wow! Non me l'aspettavo. Come faceva a sapere che mi interessava così tanto?

Schiusi la bocca e le sue dita mi attirarono fino a sfiorargli le labbra col fiato.

«Non credi che ti stai spingendo un po' troppo oltre?» chiesi in un mezzo sussurro mentre le sue labbra avevano già raggiunto il mio collo e lo stavano baciando, lentamente.

Stava facendo passare la lingua su ogni parte della mia pelle, che diventata incandescente e formicolante.

Gemetti, colta da un piacere quasi inebriante e Garrett, spinto dal mio piacere, mi tirò i capelli in un pugno.

Sobbalzai e gridai, sorpresa ed eccitata.

Garrett sorrise divertito.

«No, se a te piace ciò che sto facendo.»

Gli lanciai un'occhiata fredda.

«Anche se mi piace, non significa che andrei a letto con te.»

La mia vocina scoppiò in una fragorosa risata.

Le labbra di Garrett si chiusero in una linea dura. I suoi occhi si dilatarono, scossi.

«Mi spiace, Alyssa. Non volevo...»

Lo interruppi, appoggiando l'indice sulle sue calde labbra. Incurvai le labbra, soddisfatta di averlo sorpreso.

«Shh» dissi, mentre lui si svegliava dalla sua paralisi e mi afferrò il polso, guidando il mio dito sulla sua pelle, fino a raggiungere il suo petto.

Sotto il polpastrello percepii il battito cardiaco accelerato, qualcosa che mi inebriò i sensi di piacere.

«Lo senti?» chiese, dolcemente, accarezzandomi la guancia. Mi protesi verso il suo dito e lui sorrise.

«Credo che non abbia provato nulla di simile per nessun altra» incominciò piano, facendomi battere la ciglia.

Si stava confessando? Mi stava davvero dicendo cosa provava?

Dopo una breve pausa dove misurò la mia espressione, continuò, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.

«Non riesco Alyssa. Non riesco a staccarmi da te. Sei come una calamita per me. Nonostante abbia voglia di pensare ad altro, tu sei il primo pensiero con cui mi sveglio la mattina e quello con cui mi addormento.»

Mi fece percorrere il suo collo e si fermò il dito sulle sue labbra. Poi, con estrema calma, con i suoi occhi nei miei, prese il mio dito e lo mise nella sua bocca, succhiandolo e mordendolo.

Di solito trovavo queste cose disgustose, ma il modo in cui lo faceva Garrett, lo rendeva così eccitante e sensuale.

«Vorrei davvero diventare la persona che tu vorresti, ma ogni volta ricado nella tentazione di sentirti gemere ed ansimare sotto il mio tocco.» La sua voce era profonda e davvero troppo sexy.

Morsi il labbro inferiore, lasciva. Garrett mi lasciò il polso e mi schioccò uno sguardo malizioso.

Restai senza parole e scorsi svariate volte i suoi occhi per cogliere qualche segno del suo gioco, ma ci trovai solo sincerità.

La cosa mi fece scaldare il sangue ed ammorbidire il viso in un sorriso dolce.

Mi aveva appena confessato che non riusciva a staccarsi, la stessa cosa che cercavo di fare io.

Perché qualunque ragione cercassi di mettermi in testa, il sentimento, il desiderio aveva la meglio e la cosa mi faceva innervosire.

Perché non avevo il controllo di me stessa. Ma quando lui metteva fine al mio conflitto interiore, solo in quel momento, sentivo chiaramente che lo volevo. Lo volevo, nonostante lo considerassi sbagliato.

Dopo un silenzio terrificante, Garrett mi guardò negli occhi, la mascella stretta. «Lo so che non posso averti, ma lo vorrei. Vorrei possedere ogni tuo respiro, ogni tua sensazione, ogni tua gioia e far passare quell'insopportabile dolore che ti tormenta» la sua voce era rotta, come se parlarne gli faceva male.

E non volevo che lui si trovasse nella mia stessa situazione, dopo che anche lui aveva dovuto superare la morte di Samuel.
Sospirai e gli feci passare le dita sulle labbra.

Lui accennò un sorriso triste. Lo guardavo negli occhi, in silenzio, mentre sentivo il desiderio cresce dentro di me, lasciando da parte il dolore.

Sapevo che mettersi con un ragazzo come Garrett era sbagliato; perché lo avevo provato sulla mia stessa pelle, con un ragazzo della compagnia di Cassie, un certo Charlie.

Mi aveva fatto infatuare e, presa dalle emozioni, ci ero andata a letto, sentendomi, il giorno dopo, sporca. E non avevo intenzione di rifarlo un'altra volta.

Ho sempre sbagliato qualcosa nella mia vita, così avevo deciso di darci un taglio e di non farmi prendere troppo dalle emozioni, ma con Garrett era diverso.

Era così bello e così rischioso.

Dopo queste parole, la Alyssa di prima, quella che si era fatta abbindolare, avrebbe dato carta vinta a Garrett, ma nonostante avessi una grande voglia di baciarlo, anche troppa. Non lo feci. E neanche lui.

La cosa mi stupì. Perché non lo faceva? Cosa aspettava?

«Garrett» lo chiamai in un sussurro strozzato.

«Sì?»

Ansimai. «Farò tardi a lavoro.»

Lui mi osservò per un po', gli occhi chiusi in due fessure, poi con amarezza, si spostò, lasciandomi alzare.

Mi diressi in bagno, ma prima di sparire dietro la porta, gli lancia uno sguardo.

«Ehi, perché quella faccia? Stasera avremmo tutte e due un lavoro» dissi con un grande sorriso e, a quel punto, anche lui, scrollandosi nelle spalle si alzò e piegò le labbra in un sorriso ilare.

«Già, un lavoro che comprenderà entrambi.»

• • •

Cassie e la sua fissazione per i dettagli.

In pratica, avevo passato metà della mattinata alternando il servizio e le frenetiche domande della mia migliore amica.

Voleva sapere principalmente di Garrett e della sua band e mi stava dicendo che si era trovata bene a parlare con Van.

Era elettrizzata per il mio nuovo lavoro, ma mentre stava parlando intuii che le dispiaceva non avermi più attorno, qui al Pret.

Non la interruppi e mentre versavo Caffè, sperai di non dover parlare di Garrett. Soprattutto non volevo pensare a quello che mi aveva detto stamattina.

Quelle semplici parole cariche di un significato così profondo.

«Allora... So che tra te e il tuo nuovo coinquilino sexy c'è qualcosa che non mi hai ancora detto.»

Cassie attirò la mia attenzione ed alzando lo sguardo su di lei, sbattei le ciglia.

Stava usando la sua arma: il sorriso tattico e lo sguardo penetrante che era capace di farmi vuotare il sacco in pochi minuti.

Ma questa volta non avevo nulla da confessare così distolsi lo sguardo dai suoi occhi e sbuffai, osservando la vita di Londra procedere come se nulla fosse.

«Cassie te l'hanno mai detto che ti interessi un po' troppo degli affari degli altri?!» commentai acida, appoggiando il gomito sul bancone.

Lei mi fece un sorrise sarcastico. «Certo. Tante volte e dal tuo tono, vedo che la cosa ti dà fastidio... Quindi, su sputa il rospo e racconta.»

Spostai lo sguardo annoiata sulla gente che stava bevendo il caffè e sorrideva. Alcuni di loro erano una coppia e non avevano paura di sbaciucchiarsi. Altri, invece, erano in compagnia di amici e ridevano e scherzavano.

Il ricordo di una giornata meravigliosa passata in compagnia di Tessa, mi investì la mente e la tristezza mi assalì il petto.

Il viso di Tessa, il suo sorriso ed i suoi capelli svolazzanti nel vento.

Un abbraccio.

La sua forza che bastava per entrambe.

Non avevo perso solo mia sorella ma anche il mio punto di riferimento, l'unica che riusciva a farmi sentire bene.

Delle lacrime mi bagnarono le guance e senza che me ne accorgessi stavo piangendo silenziosamente.

La mia mente continuava a scorrere i ricordi più belli che aveva nella memoria, facendomi sentire sempre peggio. Era come se la mia parte più importante mi fosse stata strappata selvaggiamente.

In un battito di ciglia mi trovai nelle braccia di Cassie che mi strinse a sé.

Chiusi gli occhi e mi lasciai andare per la prima volta dopo giorni. Il dolore era troppo da sopportare e mi stava lacerando lentamente il petto.

Potevo sentire ogni brandello staccarsi. Ogni parte di me abbandonare il suo posto e perdersi ovunque, lontano, un posto da me irraggiungibile.

Scoppiai in un pianto silenzio mentre Cassie restava in silenzio e mi lasciava sfogare, accarezzandomi la schiena, confortandomi.

Sapeva quanto fosse difficile per me.

Mentre piangevo, alcune immagini mi scorsero davanti.

Strinsi le mani in un pugno che inglobò anche la maglietta di Cassie. Il suo corpo si irrigidì, ma lei non protestò.

Perché non riuscivo a lasciarla andare?
Perché non riuscivo a farla finita?

All'improvviso mi accorsi che non stavo più piangendo per Tessa ma per me.

Le lacrime mi stavano scaldando il viso e la mia gola stava bruciando.

"Quanto sei patetica" intervenne la mia vocina interiore, beffeggiandomi. "Sei così impotente contro il dolore."

Scossi impercettibilmente la testa.

"Non è vero!" gridai nella mia testa. Strinsi ancora di più il pugno fino a sentire le unghie conficcarsi nel palmo.

Ero così stufa di essere sopraffatta dal dolore. Volevo davvero che mi lasciasse andare.

La mia vocina, o almeno l'immagine che avevo di lei, scoppiò in una fragorosa risata.

"Allora non capisci" disse, divertita. "Tu non riuscirai mai a liberarti dal dolore, se hai paura di dimenticarti di Tessa."

Sentii l'eco della mia parte più profonda frantumarsi in mille pezzi. Ero di fronte alla mia paura più grande.

Benché volessi liberarmi del dolore, avrei dovuto prima lasciare mia sorella. E in questo momento non ero ancora pronta.

Dall'altro canto, non potevo neanche stare così male e ogni volta scoppiare in questo pianti imbarazzanti.

Ricordai i suoi dolci abbracci.

Lei non vorrebbe che io fossi in questa situazione. Vorrebbe che ricominciassi da capo, vorrebbe che stessi bene.

Comunque, la storia di essere felice, con la sua perdita sarebbe stata impossibile.

Il pensiero di Garrett mi balenò nella mente. E le parole della mia vocina mi riecheggiarono nella mente.

Allentai la presa del mio pugno e mi scostai, asciugandomi con entrambi i palmi, le guance piene di lacrime.

Cassie mi scostò i capelli dal viso e mi alzò il mento. Aveva le labbra chiuse in una linea seria e i suoi occhi sembravano avere una sfumatura di preoccupazione.

«Tutto a posto?» chiese, confermando che era preoccupata.

«Credo di sì» Alzai le spalle, guardandola. «Non lo so» Tirai su con naso. «Forse meglio.»

Mi ispezionò attentamente, con gli occhi stretti in due fessure, per un tempo indefinito. Intanto io mi calmai dai singhiozzi incontrollati di cui era vittima la mia gola.

Una volta sospirato e ripreso il controllo di me stessa, tesi la bocca in un sorriso triste.

Il viso di Cassie si ammorbidì e ricambiando il sorriso, si portò una ciocca bionda dietro l'orecchio.

«Sei sicura che non hai bisogno di parlarne?»

Annuii.

«Okay» disse emanando un profondo sospiro. «Qualunque cosa di cui tu abbia bisogno, sappi che io ci sarò sempre.»

«Lo so, Cassie» mormorai pacatamente. «Grazie mille per esserci sempre.»

«Senza di te non so davvero dove sarei andata...» aggiunsi mentre lei si sistemava le mani sulla vita.

Il suo viso riprese quella sfumatura allegra che mi fece distrarre.

«Oh, ora non esageriamo.»

«Sono seria.»

«Come no, Alyssa» commentò lei scoppiando in una risata. «Sappiamo entrambe che sai cavartela bene.»

Mi schioccò un'occhiata di intesa e io alzai un sopracciglio.

«Che cosa intendi?»

«Garrett, non è ovvio?!» Nel suo tono percepii un vago divertimento.

Aggrottai la fronte. «E quindi?»

Lei sembrò guardarmi come se avessi detto un'assurdità. «Beh, non è ovvio che a Garrett piaci?»

«Alyssa» Cassie guardò come se disapprovasse il mio comportamento. «Ho visto il gioco di sguardi e la complicità che avete. Diciamo che non succede se non c'è un'attrazione fisica.»

Abbassai gli occhi sulle mie mani, che mi stavo torturando. Mi morsi il labbro ripensando alle parole di stamattina.

«Sì, beh, può darsi.» dissi in un mezzo sussurro.

Cassie rise e io mi aggregai alla risata, sentendomi molto meglio. Forse non era stato una sfortuna conoscere Garrett. Eppure... Era così presuntuoso ed allo stesso tempo così dolce, sensibile e sexy.

S/M

Ciao a tutti. So benissimo che ho anticipato (di tanto) la pubblicazione di questo capitolo, poiché in questi giorni sono troppo impegnata.
Spero, come sempre, che questo capitolo sia stato di vostro piacimento e sarei davvero curiosa di sapere cosa ne pensate oppure se avete delle idee su come la storia potrebbe evolversi. Al prossimo capitolo (sabato prossimo). xx

Pagina FB del libro Scelti Dal Destino
Instagram del libro @sceltidaldestinosm
Instagram della scrittrice @silvia_luoni

Continue Reading

You'll Also Like

435K 17K 23
La vita di Haley e Dereck è cambiata da quando il destino ha deciso di unire le loro strade. Una serie di avvenimenti sono accaduti..avvenimenti che...
31.8K 1.1K 57
Adam Black e Nehemia Kosmidis, legati sin da bambini, condividono una strana complicità che supera le loro differenze caratteriali. Nonostante l'atte...
13.5K 601 19
Primo volume della trilogia #thematchseries. OGNI ROMANZO È AUTOCONCLUSIVO. Nell'inverno e nella natura selvaggia canadese, Ella James ha un posto si...
33.3K 1K 32
Jennifer ragazza dal passato difficile . Payton tiktoker di fama internazionale . Lui da quando a conosciuto lei non riesce a levarsela dalla testa...