Gli scricchiolii e il rumore dei cerchioni del carro sul terreno sembravano una vecchia cantilena che teneva compagnia ai viaggiatori.
Nessuno parlava, i discorsi si erano spenti ore prima, come candele consumate.
A bordo del mezzo a quattro ruote, trainato da due cavalli, Clelia dormiva, intontita dalla grande quantità di erbe che Harry aveva dovuto somministrarle per calmare il lancinante e continuo dolore alla testa che la tormentava.
Ai lati della strada si estendeva una serie di campi identici per dimensione ed aspetto, affiancati gli uni agli altri, con una precisione chirurgica.
Tutto questo era il frutto di una precisa suddivisione del territorio conquistato dalle legioni, realizzata dall'amministrazione romana per i nuovi coloni.
Questa scacchiera di terreni era attraversata da una perfetta griglia di strade e di viottoli.
Il carro passò accanto ad alcuni uomini, con strani strumenti di legno, che stavano verificando l'allineamento di cippi e paletti, probabilmente per una lite di confine.
Un urlo di Clelia ruppe all'improvviso il silenzio che regnava sul carro.
La piccola scoppiò a piangere a dirotto ed il suo viso si trasformò in una maschera di sofferenza.
Inutilmente Louis cercò di calmarla, ma la bambina si portò le manine alla testa e cercò conforto affondando il viso tra le pieghe del suo vestito.
" Harry..." sussurrò Louis con le lacrime agli occhi.
" Non so che fare, ma ormai non manca molto e arriveremo dal chirurgo..." mormorò il riccio allargando le braccia.
Clelia cominciò, però, ad urlare e a scuotere la testa, il viso stravolto ed il corpo in un bagno di sudore.
Harry, allora, dopo aver gettato una manciata consistente di erbe in una coppa di acqua, la fece bere alla bambina.
Quest'ultima, dopo pochi istanti, cominciò a respirare meglio, quindi gli occhi le si chiusero e Louis, una volta che si fu addormentata, la stese sui cuscini, coprendola con un leggero lenzuolo.
Harry, dopo alcuni istanti, all'improvviso, diede ordine agli uomini che guidavano il carro di fermarsi.
" Perché ci siamo fermati?" chiese Louis dubbioso.
" Voglio andare in quel tempietto delle guarigioni che si vede sulla destra, voglio fare un'offerta per Clelia..."
Louis si voltò e notò subito la piccola costruzione un po' malmessa che spuntava fra la verde vegetazione dei campi.
" Come sai che è un tempio della guarigione?" chiese Louis perplesso.
" Perché lì accanto c'è una fonte ed è una fonte sacra, perché vicino c'è una piccola statua di Esculapio, il dio della medicina."
Louis annuì e sorrise riconoscente, mentre Harry saltava giù dal carro e si avviava verso il piccolo tempio.