28. L'intervento

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Clelia giaceva sul tavolo operatorio, stordita dalla miscela di erbe che il medico le aveva dato come anestetico.

Uno schiavo le tagliò i capelli e, successivamente, le rasò completamente la testa.

Il chirurgo, quindi, prese un bisturi con un manico a forma di lancia e, tenendolo come fosse una penna, lo appoggiò delicatamente alla pelle soffice della bimba.

In quel momento Louis strinse gli occhi in una smorfia di dolore.

La lama incise la pelle e, quasi subito, fuoriuscì un rivolo di sangue.

Clelia abbozzò un movimento, ma le mani di uno degli schiavi che la tenevano ferma, non le permisero di reagire.

Con grande rapidità il bisturi disegnò una finestra di pelle e il chirurgo, con leggeri movimenti, la separò dall'osso sottostante.

Quando fu completamente scollata, venne piegata di lato come la pagina di un libro: il sangue abbondava perché il cuoio capelluto era molto irrorato dai vasi sanguigni.

Uno degli schiavi assistenti pulì il tutto con un panno bagnato, senza scomporsi.

A questo punto al chirurgo si prospettò il compito di incidere l'osso.

L'uomo scelse, fra i suoi strumenti, uno scalpello; lo prese e lo appoggiò delicatamente sull'osso sopra la tempia.

Cominciò a scavare e, nel giro di un tempo brevissimo, riuscì ad aprire una botola di cinque centimetri di diametro nel cranio della bimba.

Fatto ciò, lasciò cadere scalpello e martello in un piccolo secchio d'acqua che uno dei due assistenti prontamente portò via.

Con un altro strumento fece leva sul disco osseo da rimuovere e, progressivamente, questo si sollevò e venne rimosso.

Il medico poté vedere la prima delle meningi che proteggevano il cervello e si intravedevano, quasi impercettibili, i battiti cardiaci dovuti ai vasi sanguigni più esterni.

Avvicinando una lucerna, l'assistente del chirurgo permise al medico di smussare e pulire i contorni del foro per evitare di danneggiare le meningi.

Dal buco cominciò ad uscire una grande quantità di sangue scuro che uno degli schiavi si affrettò a pulire.

Il chirurgo, allora, si allontanò un istante dalla sua paziente e si avvicinò ad Harry e a Louis, dicendo:

" Aveva un enorme accumulo di sangue coagulato che le premeva sul cervello. Gliel'ho tolto e ho fatto tutto il possibile. Se sopravviverà, l'osso ricrescerà progressivamente fino a rimarginare il foro.
Dovrà fare una vita tranquilla, senza sforzi, almeno finché non raggiungerà l'età della pubertà.
Dove vive la piccola?"

Louis chinò gli occhi e si sentì, ancora una volta, impotente.

L'intervento chirurgico che ho descritto è stato davvero praticato dal chirurgo vissuto a Rimini.
Il paziente era un bambino, più o meno dell'età di Clelia, figlio di due ricchi liberti.
Non sappiamo se sia sopravvissuto molto, dopo l'intervento, ma si sa che lasciò Rimini con le sue gambe e che la fama del medico crebbe ancora di più.
Gli strumenti chirurgici da lui utilizzati si trovano nel museo di Rimini e rappresentano la più bella collezione di strumenti chirurgici antichi al mondo.
Baci piccicati 😍

Spes, ultima dea...  ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora