27. Ti voglio bene

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Louis scrutò ogni angolo della stanza in cui si trovava.

Le pareti erano colorate con riquadri e decorazioni e avevano una lunga fascia rossa nella parte bassa, che faceva il giro della camera.

Il mobilio era scarno e, oltre alla scrivania, c'erano una cassapanca ed uno scaffale con grossi rotoli di papiro, molto probabilmente riguardanti l'arte medica.

Gli occhi di Louis si fissarono su un lungo tavolo basso e lì incontrarono quelli seri e preoccupati di Harry: uno schiavo, infatti, aveva già predisposto gli strumenti chirurgici per l'operazione....sembravano arnesi da tortura...

Il riccio avvertì un leggero tocco umido al sandalo e alle dita del piede.

Chinò lo sguardo e vide uno schiavo, che stava pulendo con uno straccio il pavimento dalle tracce di sangue rimaste dall'ultimo intervento chirurgico.

Il medico si alzò e Louis studiò attentamente la sua figura.

Era un bell'uomo sulla quarantina, capelli neri leggermente brizzolati, il volto regolare e le labbra carnose ben disegnate.

Aveva due grandi occhi neri ed uno sguardo ricco di simpatia a causa, soprattutto, delle rughette ai lati degli occhi.

" Buongiorno a voi" disse l'uomo tradendo con il suo accento la sua origine greca.

" Buongiorno" rispose Harry " io e i miei schiavi siamo venuti qui per la malattia che ha colpito la bambina da circa un anno"

" Ho letto la lettera di presentazione che il senatore Catone ha scritto. Conosco molto bene sia lui sia la sua famiglia e sono stato più volte ospite nella loro casa a Roma.
Conosco i sintomi della malattia della piccola tramite il messaggio che mi era stato precedentemente inviato...sapete i rischi dell'intervento, vero?"

Harry annuì e lo fece anche Louis, piacevolmente colpito dal fatto che l'uomo gli rivolgesse la parola anche se era uno schiavo.

Clelia sorrise al medico, infatti non aveva paura, perché sapeva che lui era l'unico che poteva salvarla.

L'uomo fece sedere Harry e Louis e, nel frattempo, alla bambina venne dato un bicchiere con un liquido molto dolce.

Prima di cominciare a bere, volse gli occhi scuri verso Louis e sussurrò:

" Ti voglio bene, come se fossi il mio papà..."

" Anche io, tesoro" rispose lo schiavo con le lacrime agli occhi.

Clelia bevve il contenuto del bicchiere e, nel giro di pochi minuti, venne adagiata sul tavolo operatorio quasi priva di conoscenza.

Non preoccupatevi, la storia finirà bene❤️
....ma l'angst non è finito!

Spes, ultima dea...  ( Larry Stylinson )Where stories live. Discover now